domenica 13 febbraio 2011

Rivoluzione in egitto e nel mondo arabo, il punto della situazione



Rivoluzione in egitto e nel mondo arabo, il punto della situazione


Negli ultimi 30 giorni abbiamo assistito alla caduta di due dittature proprio qui di fronte, sull'altra sponda del mediterraneo.

Poichè mi sono state rivolte numerose domande in questi ultimi post sulla rivoluzione in Egitto, rispondo con piacere in questo post e ne approfitto per fare un po' di chiarezza sulla situazione attuale.


Perchè tanto interesse intorno all'Egitto?

Perchè tanta tenacia nel seguire la rivoluzione egiziana? Perchè l'Egitto è un pivot geopolitico, ovvero è una nazione collocata in una area geografica di massima rilevanza strategica.

Infatti, chi controlla l'Egitto controlla:

  • La nazione di riferimento del mondo arabo
E' infatti l'arabo egiziano la koinè del mondo arabo, un po' come l'inglese nel mondo occidentale. L'Egitto è anche la nazione con la storia più antica del mondo arabo e storicamente ha sempre avuto ruolo di guida della regione. Chiunque abbia rapporti con il mondo arabo (specialmente per chi è impegnato in due guerre nei paesi arabi o per chi evoca il terrorismo arabo) ha interesse fondamentale che l'Egitto sia in mani amiche.

  • La nazione del Canale di Suez

E chi controlla il Canale di Suez, controlla il flusso delle merci dall'Asia verso l'Europa.

Se non ci fosse il Canale di Suez, o se fosse chiuso, le merci prodotte in Cina, Taiwan e in Oriente in generale dovrebbero circumnavigare l'Africa per arrivare in Europa, doppiando il Capo di Buona Speranza.

Il che significherebbe moltiplicare il costo del trasporto di un numero imprecisato di volte.

La qual cosa farebbe impennare i prezzi delle medesime merci.

E visto che dal Canale di Suez passano anche e soprattutto le petroliere, si moltiplicherebbe il prezzo del petrolio, e con esso il prezzo della benzina e di conseguenza tutti i costi di tutte le merci trasportate. In altre parole: chi controlla il canale di Suez controlla il livello dei prezzi in Europa.

Gli interessi europei e petroliferi hanno dunque interesse fondamentale che l'Egitto sia in mani amiche.

  • La nazione che garantisce la tenuta dell'assedio israeliano a Gaza
Checchè se ne dica, gli israeliani sono riusciti nel'impresa ben poco lusinghiera di costruire il più grande campo di concentramento della storia, e in più a cielo aperto.

La frontiera di Gaza confina per il 90% con Israele e solo per il 10% con l'Egitto. Ma è dall'Egitto che i palestinesi di Gaza riescono a rifornirsi in modo semiabusivo di quei generi di prima necessità che Israele non fa entrare a Gaza in modo arbitrario e nel pieno spregio del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU.

Per il disegno strategico israeliano è dunque fondamentale che chi controlla l'Egitto continui a fare cio' che ha fatto Mubarak, cioè mantenere la frontiera a Rafah sostanzialmente sigillata. Israele ha dunque interesse fondamentale che l'Egitto sia in mani amiche.


Le mani amiche sull'Egitto

Cio' detto, è evidente che ci sono molti interessi convergenti affinche' l'Egitto sia in mani amiche dell'occidente e degli israeliani. L'ex presidente Mubarak è stato proprio un fedele alleato degli interessi occidentali ed israeliani.

Così facendo, tuttavia, ha tradito il suo popolo. Ha curato gli interessi occidentali più che quelli del suo popolo. Ed oltre al tradimento, con la scusa del terrorismo e della sicurezza ha instaurato una dittatura di fatto. Infine ha lasciato che la corruzione si diffondesse nel cuore stesso del suo Paese fino ad infiltrarsi nei più piccoli e remoti anfratti del tessuto sociopolitico egiziano. Dando peraltro il buon esempio.

Mani amiche, già.

Questo incubo è durato 30 anni. Ed in soli 18 giorni gli egiziani lo hanno cacciato via a calci nel sedere.


Un intero popolo si riprende il suo intero paese

Il tutto è avvenuto in modo pacifico e tutto sommato indolore, se consideriamo l'entità delle forze in gioco e soprattutto se consideriamo che quasi la totalità delle vittime e dei feriti sono stati dovuti a due giorni di operazioni coperte dell'ex regime, quando l'ex presidente Mubarak mando' per due giorni le sue squadracce armate a massacrare i manifestanti sulla piazza.

In pratica, un intero popolo ha deciso di riprendersi il suo paese dopo che gli è stato sottratto sotto il naso un pezzo alla volta per 30 anni. Soprattutto, un intero popolo ha smesso di avere paura ed ha deciso di fare quello che solo pochi mesi fa non avrebbe nemmeno osato sognare di fare.


Internet e la rivoluzione 2.0

Non è stata la rivoluzione degli affamati. C'erano in strada persone affamate, ma anche persone con i blackberry e i coletti bianchi, avete visto le foto.

Non è stata nemmeno una rivoluzione degli islamici, perchè nonostante il ridicolo tentativo dei fratelli musulmani di cavalcare l'onda, musulmani e copti erano uniti in piazza e si proteggevano a vicenda durante le preghiere, avete visto le foto.

E così via, tutto raccontato in diretta, non filtrato e senza censura, direttamente dalle persone grazie ad Internet ed ai social media, anche quando internet era stata bloccata dall'ex regime e funzionava solo un ISP e le persone al Cairo rimuovevano le password dai loro router per offrire a chiunque le poche connessioni funzionanti.

Con i vecchi modem analogici collegati su costosissime linee internazionali in dial-up verso linee messe su dagli europei per consentire di aggirare il blocco dell'ex regime. Con Google e Twitter che insieme hanno messo su un servizio che consentiva di lanciare tweet via telefono su linee internazionali, anche qui per aggirare il blocco dell'ex regime.
Abbiamo saputo prima di Al Jazeera della nomina di Suleiman, ed abbiamo visto i primi messaggi che dicevano "i thug ci stanno sparando addosso!" .

Abbiamo dato per primi la notizia che due elicotteri erano arrivati al palazzo presidenziale ed erano ripartiti pochi minuti dopo, probabilmente con a bordo Mubarak, e dopo una mezzora abbiamo dato per primi in Italia la notizia della caduta di Mubarak. Non perchè siamo bravi (siamo stati solo veloci), ma perchè qualcuno era in strada, lì al palazzo presidenziale, era connesso, ed usava bene lo strumento Internet.

Perchè è così: Internet è stato uno strumento eccezionale per raccontare quello che succedeva e far respirare al mondo l'atmosfera di piazza Tahrir, ma non sarebbe mai servito a niente se non ci fossero state le persone collegate in piazza Tahrir, poi al Parlamento, al palazzo della televisione, e infine al Palazzo Presidenziale. A manifestare, a bloccare la strada e poi a farlo sapere a tutto il mondo dai loro smartphone collegati a twitter. Ed il mondo rispondeva, facendo ricircolare i messaggi, così che arrivassero agli altri manifestanti oltre che ai media, e così via.


Ma allora, di chi è stata questa rivoluzione?


Questa è stata la rivoluzione degli Egiziani contro il regime, o almeno così sembra se lo si guarda dall'ottica egiziana.

Ma se la si guarda in modo un po' più ampio, con un minimo di senso strategico,

E' stata una vittoria delle Persone contro il Potere.

Ora naturalmente in Egitto non è finito un bel niente, siamo anzi all'inizio. La battaglia che faceva più paura è stata vinta, ma ora c'e' molto da fare.

Perchè per le ragioni che ci siamo detti prima riguardo alla natura di pivot geopolitico dell'Egitto, è evidente che quei poteri cercheranno di fare tutto quello che è in loro potere per rimpiazzare la persona ma mantenere il Potere. Chiunque potrà essere il nuovo presidente, purchè sia in grado di tradire di nuovo le richieste delle Persone, magari apparentemente assecondandole, e riconsegnare il Potere sull'Egitto in mani amiche.

E probabilmente qualsiasi strategia sarà buona per questo scopo. Probabilmente anche più spietata del semplice schieramento delle squadracce. Mi azzardo ad affermare che molte di queste possibili azioni sono state probabilmente studiate e pianificate per l'Egitto fino dai primi sussulti in Tunisia.

Ora quindi sta alle Persone vigilare affinchè lo straordinario risultato raggiunto in un modo altrettanto straordinario dalle Persone contro il Potere non finisca in modo gattopardesco.

Sta alle Persone tornare in piazza ogni volta che il Potere cercherà di tornare. E tornare a non mollare.

E' possibile? Esiste questa opportunità?


La speranza ed il destino


Molti hanno insistito sul fatto che tutto questo finirà con una gran fregatura per il popolo.

Hanno insistito che i "cattivi" hanno già previsto tutto, anzi, hanno provocato la rivoluzione (ehi, ma non bastava fare fuori mubarak in un attentato magari "islamico" stile Hariri, o con un semplice incidente aereo stile Kaczinski?) , e che ormai l'egitto è caduto dalla padella nella brace perchè ora è sotto il potere militare, che, per inciso, ha sospeso la Costituzione e non si è ancora pronunciato mentre scriviamo (domenica) sulla rimozione dello stato di emergenza.

E' una possibilità, non lo metto in dubbio.

Ma c'e' un'altra possibilità.

Ed è la possibilità che in realtà stavolta le Persone si siano mosse così rapidamente ed in modo così straordinario contro il Potere che questa volta hanno preso di sopresa tutti, americani ed israeliani compresi. Che nonostante mille simulazioni ed analisi e piani preparati in anticipo, si sono trovati milioni di persone in piazza fermamente decise a cambiare realmente e tutte le simulazioni e gli scenari sono andati a farsi benedire.

E così hanno probabilmente sostenuto Mubarak finchè non hanno trovato una soluzione di ripiego, second best, buona per metterci una pezza, ma sicuramente non la migliore.

Nel frattempo, i manifestanti ed un intero popolo fatto di Persone hanno imparato che ad essere uniti ed in pace, ed essere fermi nel proprio proposito, si possono raggiungere risultati che non erano possibili nemmeno nei sogni.
Questo è quello che e' successo ed io credo che quello che abbiamo visto e stiamo vedendo e vivendo nel mondo arabo sia una grande opportunità, forse l'ultima che abbiamo come Persone, per comprendere che il Potere in realtà è davvero nostro e che questo mondo lo possiamo cambiare veramente.


Diamogli una possibilità, a questo mondo

Ora c'e' chi ci crede e chi non ci crede.

Io credo che se vogliamo cambiarlo, questo mondo, ci dobbiamo prima di tutto credere un pochino.

Si tratta solo di vedere il meglio o vedere il peggio.

Chi vede il peggio, per quanto disilluso o indurito dagli insuccessi, è invitato amichevolmente a prosciugare tutta la cantina e poi buttarsi in un fosso. Perchè dopotutto andrà male, no? Quindi a che serve aspettare che le cose vadano più a rotoli di così? Tanto vale godersela e finirla in gloria. Oppure si, ci sarebbe sempre l'opzione bunker con scenario mad max, a fare a pugni per un uovo di gallina, se è più interessante che buttarsi in un fosso. Mhm.

In ogni caso, chi vede il meglio è invitato a crederci, ad unirsi ed a fare tutto quello che è possibile per cambiare, perchè se c'e' una accidente di possibilità di cambiare questo sporco mondo, questa possibilità sta passando proprio adesso proprio sotto il nostro naso proprio in questi giorni.

Tra crisi economica globale, caduta degli USA e dissezione geopolitica globale, questa potrebbe essere la nostra ultima possibilità.

E per la miseria stavolta dobbiamo acchiapparla ad ogni costo.

Saluti felici

Felice Capretta

213 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 213 di 213
Anonimo ha detto...

Lasciate perdere le piazze delle carampane strepitanti, dei sindacati al soldo del nemico, degli operai affamati, degli studenti cialtroni che prima di prendere a calci un bancomat si assicurano di non aver messo le Timberland buone. Dimenticatevi degli assalti ai parlamenti e ai palazzi del potere fasullo. Rivolgete invece le vostre armi contro le strutture che realmente vi opprimono, quelle invisibili, edificate a questo preciso scopo dagli occupanti del vostro paese. Assediate le ambasciate americane e israeliane. Distruggete le sedi delle organizzazioni di propaganda mediatiche e partitiche, che deviano dolosamente la lotta verso la tutela di fumosi “diritti umani”, stendendo il silenzio sulla rivendicazione di ben più concreti diritti economici, sociali, politici. Costringete alla fuga questi venditori di fumo. Assaltate le sedi dell’Unione Europea, pretendete che tutti i rappresentanti del FMI e della Banca Mondiale vengano cacciati dal territorio nazionale. Rifiutate e mettete a morte qualunque nuovo governante che intrattenga rapporti con loro o che prenda anche solo in vaga considerazione il proposito di ottemperare alle loro richieste. Scegliete leader spregiudicati – non necessariamente “onesti”: non è con la moralità che si fanno le rivoluzioni – che sappiano intrattenere relazioni solide con le potenze emergenti e con le sole istituzioni che realmente contano all’interno di qualsiasi paese, democratico o non democratico: e cioè l’esercito, i servizi segreti, i settori di punta dell’industria e dell’economia nazionale. Se farete questo, avrete una rivoluzione vera, ma vi avverto che sarà dura. Non ve la caverete con qualche decina di morti, non potrete tornare alla quiete delle vostre case quando i pupazzi statunitensi fuggiranno in esilio e nuovi fantocci vi prometteranno “riforme e democratiche elezioni”. Obama non avrà parole di apprezzamento per il vostro coraggio e la vostra impetuosa “sete di democrazia”. Le riforme e le elezioni dovrete farvele da voi, ed è questo il bello e contemporaneamente il difficile di tutta la faccenda. Si fa presto a buttare giù un burattino. I burattinai offrono assai maggiore resistenza.

Imparate a riconoscere una rivoluzione vera da una rivoluzione fasulla, dipinta dei colori dell’arcobaleno da imbonitori fraudolenti, che vogliono solo attirarvi nel padiglione dello spettacolo per dare un nuovo giro di chiave ai lucchetti delle vostre catene. Non è una cosa così difficile, in fondo. La rivoluzione vera è quella in cui i tiranni non applaudono la furia del popolo in armi fino a spellarsi le mani.

Un grande, Freda !

alina ha detto...

Perchè c'è solo l'opzione Anonimo e non c'è Anonima ?
Maschilisti.
QuellA di sopra

Anonimo ha detto...

Sì Freda è un grande... stronzo.

"Gli esempi riempirebbero un trattato in più volumi. Ricordate, nel 1989, le “fosse comuni” di Timisoara, che sollevarono l’indignazione dell’occidente contro il regime di Ceausescu, in corso di rovesciamento? Erano una bufala, cadaveri presi dall’obitorio dell’ospedale e seppelliti in fretta e furia dagli amministratori della propaganda ad uso e consumo dei telespettatori creduloni che accendono le viscere prima del cervello. E la storiella dei soldati iracheni che in Kuwait toglievano i neonati dalle incubatrici, che servì da pretesto per l'attacco all'Iraq del 1991? Parto della fantasia, ovviamente, e dal travaglio neppure troppo faticoso. E la decapitazione di Nicholas Berg, compiuta dai malvagi uomini di “Al Qaeda”? Quella era vera, solo che era stata compiuta, con ogni probabilità, non da Al Qaeda ma da uomini dei servizi segreti USraeliani all’interno del carcere di Abu Ghraib, come ben evidenzia questo articolo. E gli orribili massacri di Srebrenica, che servirono a giustificare l’aggressione degli USA alla Serbia? Falsi come una banconota da tre euro e ancor più falso il video delle esecuzioni, come riconosciuto ormai dallo stesso tribunale dell’Aja. E gli orrori dei bombardamenti russi sulla Georgia dell’estate scorsa? Fasulli e pure mal fabbricati. E il video dei palestinesi che esultano dopo l’abbattimento delle torri gemelle? Vecchio di anni e ripreso in circostanze che con l’11 settembre (altra immensa bufala mediatica) non avevano niente a che fare. Potremmo andare avanti a lungo, citando la madre di tutte le baggianate disinformanti: l’esilarante balla delle camere a gas naziste."

"La quasi totalità dei post “critici” (diverse decine) che ho ricevuto in relazione a questo articolo conteneva perle del tipo: “Vergognati!” (sì, subito, finisco di dar da mangiare al gatto e arrivo), “hai ucciso quella povera ragazza per la seconda volta!” (lo sto appunto spiegando al commissario Gordon, qui alla centrale di polizia dove sono venuto a costituirmi), “quella povera ragazza è morta per la libertà e la democrazia e tu la infami così!” (intanto, anche prendendo per buone le scempiaggini che circolano sulla stampa, sarebbe morta perché era uscita dalla macchina a prendere una boccata d’aria, non per la “libertà”; inoltre non vedo come il sostenere che non è morta affatto possa ledere la sua onorevolezza), “sei un bruto senza compassione!” (e dovevate vedermi quando ho sghignazzato per un quarto d’ora buono durante la proiezione di “Schindler’s list”, meritandomi la riprovazione dei vicini di poltrona), “tu non ami la democrazia!” (e fosse un segreto!, ho postato non so quanti articoli dicendo che la ritengo la peggior forma di governo possibile). Per commenti di questo tipo esistono vasti spazi informativi (Repubblica, Corriere della Sera, Visto, Topolino, Io e il Giardinaggio, Perle Complottiste, ecc.) che possono dedicarvi lo spazio che meritate. Recatevi lì e date libero sfogo. Qui preferisco evitare la vanvera politically correct, visto che la rete già ne straripa."

Questa è la gentaglia con cui indulge il Capretta

IO (Mario Barbiero) ha detto...

@anonimo 15 febbraio 2011 23:54
ciao mi hai messo curiosità e quindi ti chiedo non avendo letto i tuoi articoli perchè ritieni la democrazia la peggior forma di governo possibile.

no, non sto mangiando niente di farcito alla crema, sgranocchio un modesto pacchetto di cracker marca Doriano ...

IO (Mario Barbiero) ha detto...

a proposito di mangiare e poi tolgo il disturbo leggo questa dalla rete:
"rinvio a giudizio di Berlusconi, sorprende il silenzio della Lega ... perché sono educati. Non si parla mentre si mangia".

buonanotte
ps tra poco passa guru, poveraccio 200 e passa commenti da pipparsi
parola di verifica
"cabala"

Hiei ha detto...

@Mario B.

"ciao mi hai messo curiosità e quindi ti chiedo non avendo letto i tuoi articoli perchè ritieni la democrazia la peggior forma di governo possibile."

Il fatto che tutti i più sporchi tiranni e criminali del pianeta siano grandissimi fan della democrazia dovrebbe già essere un indizio niente male.

Poi leggiti: "Sudditi - Manifesto contro la democrazia" di Massimo Fini.

In generale qualsiasi sistema che si basi su una ristrettissima elite che impone le sue decisioni in modo assoluto con la violenza su tutti è evidentemente una porcheria, coprirla con la figlia di fico delle crocette sul foglietto non cambia la natura delle cose: la rende solo ipocrita ma dà un'ottima giustificazione alla meschinità e all'ignavia dei sudditi.
In secondo luogo la democrazia è la legge del branco istituzionalizzata, come ogni politico al momento decisivo ricorda: "questione di numeri" e se contano solo i numeri e la "maggioranza" ogni minoranza è condannata in partenza.
Se i più moderni dittatori sono andati al potere votati dal popolo democraticamente (Hitler, Mussolini e così via...) qualcosa vorrà dire.
Se la più grande democrazia del mondo è l'unica ad aver bombardato con le atomiche dei civili e la nazione più guerrafondaia della storia, se l'unica democrazia in medio oriente esegue sistematicamente crimini di guerra e pulizia etnica, qualcosa vorrà dire.
In democrazia il voto di un genio vale la metà di quello di due idioti, e così via, via discorrendo: se ci sono libri sopra è perchè gli argomenti non mancano - leggi.

(sì, come se te ne fregasse qualcosa in realtà! :'D ).

marcoravelli ha detto...

ma susate,

parlate di Freda, Franco?
il Marxista vestito da Nazista????

Anonimo ha detto...

@Hiueuiei
"In democrazia il voto di un genio vale la metà di quello di due idioti."

assolutamente d'accordo, resta il fatto che l'idiota non vuole (e non puo') certo fare una vita da intelligente.

l'intelligente allora, visto che e' in minoranza, cerca (e riesce) ad aggirare la superiorita' fisica dell'idiota usando tattiche nascoste all'idiota (ma non agli intelligenti).

e' la democrazia di oggi!!! sbagliata?

non so, a me sembra che accontenti un po' tutti, l'idiota che e' convinto di decidere e l'intelligente che decide per davvero alle spalle dell'idiota. a me sembra perfetta.

indopama

Hiei ha detto...

"l'intelligente allora, visto che e' in minoranza, cerca (e riesce) ad aggirare la superiorita' fisica dell'idiota usando tattiche nascoste all'idiota (ma non agli intelligenti).

e' la democrazia di oggi!!! sbagliata? "

Ecco perchè al governo c'è un vecchio rincoglionito puttantiere pedofilo e mafioso.
Ecco perchè ci sono parlamentari gente come Calderoli e Borghezio e in Consiglio Regionale (era regionale mi pare) siede il "trota" degno figlio di Bossi bocciato tre volte in terza media.
Certo questo trionfo d'intelligenza è anche il trionfo delle pari opportunà infatti abbiamo donne ministro purchè abbastanza intelligenti da fare pompini alle persone giuste!

Ma perchè non vai a emulare un certo lanciatore di molotov invece di ostinare a cercare SEMPRE in totale e palese malafede di prendere per i fondelli chi ormai dovresti sapere non essere del tutto stupido?
Cosa ci guadagni a dimostrare ancora e ancora di essere un meschino servo ottuso di questo marcissimo regime che difendi a spada tratta con le più dementi fantasie?

Misteri della psiche (sub)umana, o forse troppi festini a base di coca coi padroncini, chissà...

Hiei ha detto...

P.S.: Ti riconosco la coerenza però: in passato già ti eri felicitato dei bambini massacrati a Gaza perchè sacrificio necessario ad aprire la "nuova era" (notare la retorica) e oggi che menziono come la grande democrazia del medio oriente persista in questi crimini di guerra puntuale la definisci "perfetta".

Maiale non calza per uno come te, dopo lunga riflessione direi che il termine indiscutibilmente che ti va a pennello è "merdaccia".
Sì, "merdaccia" è ufficiale da adesso. :'D

Anonimo ha detto...

:-D
merdaccia non mi sembra male, tanto un nome vale l'altro, non cambia la sostanza.

io cmq non mi ero felicitato per i bambini di gaza, avevo detto che dal mio punto di vista (che evidentemente conosco solo io) ognuno ha quello che vuole, quindi anche quei bambini. ma e' un doscorso questo che puo' andare avanti solo tra chi ha la stessa visione (ed esperienza) di vita, altrimenti non ha senso parlarne, come facciamo ora.

direi che mi ero sbagliato io a scriverlo.

indopama

Anonimo ha detto...

e poi ma che servo e servo,
coem ben sapari io non sto in italia da 9 anni e dove sono ora voge l'anarchia piu totale, in questo luogo i discorsi che valgono per l'italia non hanno senso perche' un governo praticamente non esiste e le leggi quando non vanno bene vengono facilmente aggiraate dalla corruzione.

quindi io non sono certo dalle vostre parti e non sono certo un sostenitore di alcunche' governo, diciamo che non sto da nessuna parte, cerco solo di capire la vita nel suo insieme.

in fondo, se oggi e' cosi' com'e' un motivo ci deve pur essere, ecco la mia curiosita' e' cercare di conoscere questo motivo.

poi questo e' buono e quello e' cattivo io so essere assolutamente personale (nasce da dentro ognuno di noi, non so come e perche') per cui secondo me non ha senso volere regolare una cosa assolutamente sconosciuta.

come ben sai io mi interesso niente di politica e molto della conoscenza dell'uomo. la politica e l'economia le ritengo dettagli di un nostro comportamento generale, il perche' ci comportiamo in questa maniera e' quello che mi interessa. e lo studio comincia innanzitutto da me stesso.

indopama

Hiei ha detto...

"io cmq non mi ero felicitato per i bambini di gaza, avevo detto che dal mio punto di vista (che evidentemente conosco solo io) ognuno ha quello che vuole, quindi anche quei bambini."

Esatto, come la vittima di uno stupro ha cioò che voleva: sono loro che provocano, le puttane! Riconosciamo una cera mentalità?

Consiglio: vai a Tel Aviv a dire in giro di smetterla di piagnucolare sull'olocausto perchè gli ebrei finiti nei campi di concentramento hanno solo avuto ciò che volevano: vedrai che anche tu, come meriti, otterrai ciò che vuoi, scommettiamo? :'D

Le altre stronzate me le risparmio volentieri, ho visto però che riaffermi la tua vita a Bali, almeno questo dicevi: curioso che ti veda scrivere sempre nel fuso orario italiano. Misteri della consapevolezza.

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