martedì 30 dicembre 2008

Hamas, Gaza e Israele

Molti lettori ci hanno scritto in questi giorni per chiedere di interrompere il silenzio vacanziero con un post sui fatti che stanno accadendo a Gaza, Hamas e Israele.

Torneremo online l’8 gennaio nonostante questa breve parentesi, sempre salvo sviluppi estremi.

Tornando alla crisi a Gaza, con Israele che assedia Hamas, crediamo che non ci sia molto da scrivere a riguardo.

Le immagini che scorrono ai telegiornali, benchè edulcorate e filtrate dalla propaganda israeliana, parlano da sè.

Si tratta di guerra.

Le guerre israeliane, come quelle americane, seguono sempre la stessa strategia:

Prima lunghe sanzioni economiche per ridurre il nemico allo stremo.
Poi l’attacco dal cielo per distruggere il maggior numero di infrastrutture e le postazioni fisse.
Infine l’attacco di terra per completare il lavoro.

Il tutto si conduce in una delle aree più densamente popolate del mondo.

Il macello, perdonate il termine, è dunque inevitabile.

Eppure i media nostrani insistono a negare l’evidenza, o quantomeno a giustificarla. Alcuni politici e giornalisti italici osano chiamare “motivazioni” le impresentabili giustificazioni israeliane, che si basano sui tre principali assunti:

  • Israele deve fermare il lancio dei missili dalla Striscia di Gaza, ripresi subito dopo la fine della tregua
  • Israele colpisce Hamas perchè Hamas è una organizzazione terroristica
  • Israele colpisce solo le installazioni di Hamas e non intende colpire i civili.

Sotto queste condizioni, l’attacco pare quasi giustificabile, non è vero?

Allora vediamole una per una.

1. Israele deve fermare il lancio dei missili dalla Striscia di Gaza, ripresi subito dopo la fine della tregua

Quali missili (li chiamano missili!) ? I razzi Qassam?

A Gaza negli ultimi mesi di blocco israeliano è mancato tutto.

E’ mancata la corrente, fornita a fasi alterne da Israele dopo che Israele, mesi fa, ha colpito la centrale elettrica di Gaza. E’ mancato il combustibile, sono mancati i soldi per fare qualsiasi cosa, è mancato perfino il pane, perchè mancava la farina. Alcuni forni hanno fatto il pane con farine destinate agli animali. Negli ultimi giorni prima dell’attacco, le persone più disperate si sono ridotte a mangiare erba per non morire di fame.

Con cosa li hanno fabbricati i razzi Qassam, se mancava perfino il pane?

Razzi, poi, che tirano poche migliaia di metri e quando cadono fanno un buco largo si e no un metro, perchè sono tubi di alluminio riempiti di combustibile con una testata esplosiva (quando si riesce), o di metallo, o di pietra, tanto che sono ridotti male.

Stranissimo fatto, proprio ora sono comparsi nuovi razzi che colpiscono a 40 km di distanza.

Da pochi km a 40 km. Un bel salto di qualità.

Come passare dalla Smart al SUV tirando la carrozzeria a mano.

Saranno le preghiere ad Allah (il misericordioso).

Per i non religiosi, e anche per i religiosi, è comuque un salto un po’ troppo lungo, per essere compiuto proprio in guerra dopo l’assedio stringente.

Tanto più che sono proprio questi lanci a giustificare la prosecuzione delle azioni militari israeliane. Senza, verrebbe meno uno dei tre pilastri della propoaganda.

Tzipi Livni, ministra degli esteri:

finchè Hamas continuerà a lanciare razzi verso Israele non interromperemo le operazioni militari

Non dimentichiamoci che lo stato di Israele ha una lunga storia di auto-attentati mascherati che ne mettono in pericolo l’esistenza ed autorizzano qualsiasi tipo di risposta, a partire dall’attentato al King David, attribuito ai “terroristi arabi” ma in realtà compiuto dagli estremisti israeliani (tra cui il padre di Rahm Emanuel, prima nomina di Barack Obama).


2. Israele colpisce Hamas a Gaza perchè Hamas è una organizzazione terroristica

Risulta invece che Hamas sia l’organizzazione politica regolarmente eletta nella Striscia di Gaza dalla popolazione. Alle ultime elezioni, i palestinesi della Striscia di Gaza hanno votato per Hamas, e Hamas ha formato un governo, nonostante il tentativo di guerra civile innescato da al fatah.

Probabilmente Hamas ha vinto le elezioni a Gaza perchè ha scelto la linea dura, perchè resiste strenuamente e caparbiamente all’avanzata di Israele con la sua milizia paramilitare, perchè combatte ogni giorno e non cede di un millimetro la posizione, a differenza del corrotto governo di Abu Mazen che regna sul resto di Palestina.

Hamas sono i palestinesi di Gaza che si oppongono alla continua espansione dello stato ebraico a spese della terra palestinese.

Hamas è dunque il vero nemico di Israele.

Come tale, deve essere stroncato con qualunque mezzo. Anche quello militare. Si rende percio' necessaria un’azione di propaganda per identificare Hamas ed il suo nido, Gaza, con il Grande Nemico, con il terrorismo, al fine di giustificare l'azione militare. Gioco tutto sommato facile, visti i lanci dei razzi e la lunga storia di attentati di Hamas in Israele.

(vi ricordiamo, per la cronaca, che i nazisti chiamavano “terroristi” i partigiani e “attentati” le loro azioni di guerriglia)

Secondo Tzipi Livni
L’idea che Israele e Hamas siano sullo stesso piano è inaccettabile. Hamas è una organizzazione terroristica che nega il diritto di Israele ad esistere

Tutta la colpa è dunque di Hamas, e perfino Angela Merkel si allinea:

Hamas è il solo responsabile del conflitto


3. Israele colpisce solo le installazioni di Hamas e non intende colpire i civili

Eppure, con i bombardamenti dal cielo, noi vediamo colonne di fumo tra i palazzi dei civili, e civili feriti. Saranno quelle cose che chiamano “bombe intellligenti”, che tanto intelligenti a noi non sono mai sembrate.

Intelligenti come i tank e le truppe di terra in aree densamente popolate.

Così intelligenti che gli ospedali sono senza medicine per curare i feriti, senza elettricità e senza combustibile per i gruppi elettrogeni.

Ah, ma non intendono colpire i civili.

Come gli americani a Fallujah.

Fallujah?

Saluti felici

Felice Capretta

Ps: mentre il medio oriente si infiamma di nuovo e Israele sta gettando le basi per la terza intifada, i nostri media osano rilanciae notizie becere anzichè approfondire oltre le cause del conflitto. Passati nel dimenticatoio anche i dati economici: il Nikkei ha perso quasi il 50% in un anno, Mazda e Nissan hanno perso quasi il 75% del loro valore, in italia andiamo verso la deflazione secondo i recenti dati istat sui prezzi alla produzione. Ma sappiamo tutto di gossip, più una “notizia” particolarmente idiota, che non avrete mancato di notare, e vi riportiamo qui: in afghanistan la Cia avrebbe acquistato un informatore con 4 pastiglie di viagra. Sic.

martedì 23 dicembre 2008

Buone feste! 8 Gennaio si riprende.

Buoni giorni di festa! Informazione Scorretta riprenderà le pubblicazioni a partire dal giorno 8 Gennaio a meno di eventi clamorosi.

Nel frattempo, anzichè guardare la televisione o leggere i giornali, potete rilassarvi con questo meraviglioso gioco in flash, che è anche il nostro regalo di natale per tutti i lettori.



(cliccando sull'immagine andrete alla pagina dove è possibile giocare. Accendete le casse!)

Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 22 dicembre 2008

Banche irlandesi salvate!

Oggi doppio post.

Salvate dal governo le tre più grandi banche irlandesi: Allied Irish Bank, Anglo Irish Bank, Bank of Ireland.

Di seguito la nota di Swissinfo che rilancia Bloomberg.

DUBLINO - Il governo irlandese ha dato il via libera ad un piano da complessivi 5,5 miliardi di euro (8,5 miliardi di franchi) per il salvataggio delle prime tre banche nazionali. È quanto riporta Bloomberg, citando un comunicato inviato oggi dal ministro delle Finanze.

Il governo immetterà due miliardi di euro in Allied Irish Bank, il principale operatore per capitalizzazione, e altri due miliardi in Bank of Ireland. L'esecutivo otterà una quota del 75% del terzo gruppo, Anglo Irish Bank, in cui immetterà 1,5 miliardi di euro. Lo Stato irlandese otterrà invece una quota del 25% di Bank of Ireland e Allied Irish [...]


Saluti felici

Felice Capretta

Crollo dei fondi pensione nel Marzo 2009

E' una settimana breve che si avvia placidamente verso le feste di Natale, così, per non guastare la magica atmosfera in cui tutti siamo più buoni, evitiamo di leggere le principali notizie di cronaca.

Completiamo invece la trilogia dei post dedicati alle previsioni del report europe2020 per il Marzo 2009:

Abbiamo visto nel primo post: "Quanto durerà la crisi economica?" che per Marzo 2009 sono previsti 3 principali fattori di crisi convergenti:

____1. Durata della crisi
____2. Esplosione della disoccupazione a livello mondiale
____3. Il rischio del crollo improvviso dei sistemi previdenziali basati sulla finanza


Oggi vediamo la terza e apparentemente drammatica previsone: il crollo dei fondi pensione, dunque dei sistemi previdenziali basati sulla finanza.

Secondo il report, [...] in particolare in USA, Canada, Giappone, Olanda e Danimarca, dalla fine del 2008 in poi, le notizie di drammatiche perdite delle organizzazioni che gestiscono i fondi pensione si moltiplicheranno.

L’Organizzazione per lo Sviluppo Economico anticipa che i fondi pensione perderanno 4000 miliardi di dollari nel solo 2008 (più del piano Paulson, ndFC).

[..]

Nel Marzo 2009, quando gestori dei fondi pensione, pensionati e governi si renderanno conto simultaneamente che:

  • la crisi non è passeggera
  • coincide con il momento del pensionamento della generazione dei baby boomers
  • i mercati non torneranno ai livelli del 2007 prima di molti anni

allora si verificherà il caos in questo settore. I governi saranno forzati a nazionalizzare questi fondi. L'Argentina, che ha già preso una decisione simile alcuni mesi fa, sembrerà un pioniere.

Questa parte del report si conclude così:

Tutti questi trend descritti sopra sono già in corso.

La loro combinazione, e la comprensione da parte del grande pubblico delle conseguenze che potrebbero portare con sè, risulterà in un grande trauma psicologico collettivo nella primavera del 2009, quando chiunque si renderà conto che siamo intrappolati in una crisi peggiore del 1929 e che non c’e’ possibilità di uscita nel breve periodo.

L’impatto sulla psicologia delle persone e delle autorità politiche sarà decisivo e modificherà in modo significatico il corso della crisi nei suoi prossimi passi.

Sostenuta da grande disillusione e poche cose in cui credere, l’instabilità politica e sociale si svilupperà in tutto il mondo.

Suggeriamo di pensare ad un cambiamento epocale verso un mondo bello, pulito e perfetto.

Se però non condividete questi nostri pensieri, vi suggerisco di fare scorta.

Saluti felici

Felice Capretta

venerdì 19 dicembre 2008

Al Qaeda su facebook

Oggi volevamo parlarvi della fine del dollaro e del controverso caso Amero, nonchè completare il report di europe2020, ma prima dobbiamo obbligatoriamente segnalare la classica notizia tragicomica che campeggia sulle pagine di TgCom e di alcuni giornali: Al Qaeda vuole invadere Facebook.

Tratteniamo a stento le risate e godiamoci il raro ed elevato esempio di giornalismo italico che ancora una volta ci fa chiedere se proprio non c'era una qualsiasi altra notizia che potesse sostituire cotanta boiata.

Me lo vedo... clicca qui per diventare amico di Al Qaeda.

Inizia il viaggio nel grottesco.

Facebook, il social network più alla moda del momento, sarebbe stato preso di mira anche dal gruppo di estremisti islamici Al-Faloja. In un forum del gruppo, tradotto da Jihadica.com, un utente parla di un piano per "invadere Facebook". "Possiamo utilizzare Facebook per combattere i media e pubblicare articoli che mostrino le perdite dei Crociati". Poi prosegue: "Abbiamo già riportato un grosso successo negli assalti a YouTube".

E' noto che il terrorismo internazionale, per farsi propaganda, utilizza i nuovi mezzi di comunicazione telematici. Così, intende approdare in grande stile anche su Facebook. Proprio come i loro "avversari". "I politici americani hanno usato Facebook per ottenere voti, come lo schiavo Obama", scrive ancora l'utente del forum.


Un piano per invadere Facebook. Già.

Gli assalti a YouTube. Certo.

Ma chi ci crede ancora?

Autore "un utente islamico" in "un forum del gruppo terroristico" tradotto da "jihadica.com" .

Le solite rivendicazioni fatte su "siti web islamici" non meglio definiti, anche se in questo caso è citato addirittura il sito che lo ha tradotto.

Se ci pensate, Internet in fondo è ancora una creatura molto americana. Se ora forzassimo il sito della Nasa, ci troveremmo già in viaggio per Guantanamo prima ancora di finire di scrivere questo post.

Anche perchè ogni utente su internet, in qualsiasi momento, anche voi mentre leggete, è abbinato ad un indirizzo IP, che è il "numero di targa" di quell'utente sulla rete in quel momento. E questo indirizzo IP lascia traccia dovunque andiate.

Incerti? Increduli? Guardate qui... non c'e' trucco non c'e' inganno:



Per la vostra collocazione geografica, andate a questo indirizzo, cliccate su "visual traceoute", attendete qualche secondo e scoprite da dove vi collegate.

Questo livello di informazione è praticamente pubblico.

L'indirizzo IP è poi collegato al vostro abbonamento, alla vostra utenza telefonica, dunque alla porta della vostra casa.

Questo livello di informazione è disponibile al vostro provider (telecom, libero, tiscali..) ed alle forze di polizia su richiesta dell'autorità giudiziaria.

Immaginate cosa puo' fare una agenzia di intelligence.

Invece no, i terribili "terroristi islamici" che usano i "siti web islamici" sfuggono a tutte queste regole. Sono tanto evanescenti quanto inafferrabili. Sono gli unici che sfuggono alle maglie dei controlli della Rete. Ah, che mistero!

Prosegue l'ottimo giornalista:

Gruppi come Al Qaeda sono stati pionieri nell'utilizzo di internet per esercitare i propri militanti, condividere idee ed organizzarsi su larga scala.

E nessuno li piglia.


E sono aggiornatissimi su Facebook.

E nessuno li piglia.


Il progetto di al-Faloja è, come scrive sempre l'anonimo utente, di "servirsi dei network già esistenti di persone ostili all'antiterrorismo per passare loro dei messaggi, cambiando poi identità una volta postati i propri messaggi".


E nessuno li piglia.

Ah già, ma loro sono furbi. "Crea un nuovo account, Mohamed! Sbrigati, prima che ci intercettino!"

Piuttosto, andate a leggervi la privacy policy di facebook e questo articolo:

6 La Cia potrebbe dare un’occhiata alla tua roba quando ne ha voglia
«Scegliendo di usare Facebook, dai il consenso al trasferimento e al trattamento dei tuoi dati personali negli Stati Uniti [...] Potremmo altresì condividere account o altre informazioni quando lo riteniamo necessario per osservare gli obblighi di legge, al fine di proteggere i nostri interessi e le nostre proprietà, al fine di scongiurare truffe o altre attività illegali perpetrate per mezzo di Facebook o usando il nome di Facebook, o per scongiurare imminenti lesioni personali. Ciò potrebbe implicare la condivisione di informazioni con altre aziende, legali, agenti o agenzie governative


Imperterrito il brillante reporter marcia verso la conclusione nonchè verso un brillante futuro da direttore del TG4:

Lo sconosciuto suggerisce anche un'organizzazione di sette "brigate" che lavorino assieme all'interno di Facebook: una che distribuisca video e scritti dei cosiddetti "martiri"; un'altra, per esempio, che diffonda materiale di addestramento militare. La maggior parte di queste dovrebbe comunicare in arabo. Ma un'unità dovrebbe specializzarsi sulla propaganda da diffondere sul social network in lingua inglese.


Organizzatissimi, questi islamici.

Organizzati come americani.

Ops...

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 18 dicembre 2008

Quanto durerà la crisi economica?

Hanno la sfera magica?

O semplicemente guardano negli occhi i nudi fatti e ne traggono le inevitabili conclusioni, invece di leggere i giornali allineati?

Sono gli uomini del gruppo Europe2020, che intorno al 15 di ogni mese pubblicano uno dei migliori report di geopolitica del mondo.

Da due anni a questa parte il gruppo Europe2020 ha messo a segno previsioni socioeconomiche molto accurate, il che gli ha conferito grande credibilità - anche ai nostri occhi caprini...!

Fu Europe2020 a prevedere con largo anticipo le convergenti crisi sociali, politiche, monetarie, economiche e finanziarie che sarebbero esplose nel settembre 2008, più tutto un rosario di avvenimenti che oggi non si possono che constatare.

Vi suggerisco di leggere una traduzione del report di marzo 2008. Alcune citazioni dai titoli di quel report:

Crisi sistemica

Dopo l'estate 2008 la crisi mondiale diventerà più acuta

Non esistono paralleli storici con altre crisi precedenti. Questa sarà molto più grave

Il crollo delle borse: lo sprofondamento dell'economia reale negli USA da qui alla fine dell'estate 2008 trascinerà tutte le borse mondiali in una spirale infernale. Per "Europe 2020" è verso un ribasso medio del 50% rispetto al 2007 che si orienta l'insieme delle borse mondiali (compresi i paesi emergenti)

Sembra di leggere i giornali di oggi. Datato marzo 2008, è stato scritto nel febbraio 2008.

Questi signori vedono lontano.

Ieri è stato pubblicato il nuovo report Europe2020.

Ve lo proponiamo in anteprima qui su Informazione Scorretta a puntate.
Oggi introduzione e prima parte sulla durata della crisi.
Lasciamo la parola al report con la nostra traduzione (grassetti e formattazione nostra):


GEAB n.30 LEAP/Europe2020

La crisi globale arriverà ad un nuovo punto critico nel Marzo del 2009, simile al Settembre 2008.

A quel punto sarà chiaro anche al grande pubblico il fatto che esistono tre principali processi destabilizzanti, che sono

____1. Durata della crisi
____2. Esplosione della disoccupazione a livello mondiale
____3. Il rischio del crollo improvviso dei sistemi pensionistici basati sulla finanza


Contribuirà al raggiungimento di questo punto critico un’ampia gamma di fattori psicologici:
  • la consapevolezza generalizzata in Europa, America ed Asia che la crisi è fuori controllo di qualsiasi istituzione pubblica, nazionale ed internazionale;
  • il fatto che la crisi colpisce direttamente centinaia di milioni di persone nel mondo “industrializzato”;
  • il fatto che la crisi puo’ solo peggiorare mentre le sue conseguenze si abbattono sull’economia reale.

I governi e le istituzioni nazionali hanno solo 3 mesi di tempo per prepararsi al prossimo colpo, che potrebbe portare con sè concreti rischi di disordine sociale.

Le nazioni che non sono pronte a fronteggiare un picco di disoccupazione e gravi rischi sulle pensioni saranno gravemente destabilizzate da questa nuova coscienza nel grande pubblico.


1. La crisi durerà almeno fino alla fine del 2010

[ndFC: In questo famoso grafico potete constatare da soli l’andamento della base monetaria negli USA rispetto ai principali eventi storici ed economici. Notate l’impennata della base monetaria oggi?]



La crisi non finirà nella primavera del 2009, nemmeno nell’estate del 2009, e neppure all’inizio del 2010.

Solo verso la fine del 2010 la situazione inizierà a stabilizzarsi e migliorare leggermente in alcune aree del mondo, come Asia, Eurozona e nelle nazioni produttrici di energia, minerali e risorse alimentari.

Al di fuori di queste nazioni, la crisi continuerà, in particolare in USA e UK, ed in tutte le nazioni che dipendono dalla loro economia, dove la durata potrebbe arrivare ad un decennio. Queste nazioni non dovrebbero aspettarsi alcuna ripresa alla crescita prima del 2018.

[...]

Il grande pubblico diventerà gradualmente più consapevole degli elementi di lungo periodo della crisi nei prossimi 3 mesi e la situazione immediatamente attiverà due tendenze che portano con sè instabilità socio-economica: paura del futuro ed inasprimento della sfiducia nei leader.


Per ora è tutto, il seguito alla prossima puntata. Stay tuned!
(state tonnati, come dicono quelli che parlano bene l'inglese..)


Saluti felici

Felice Capretta

ps: ma perchè il corriere non pubblica mai questi report? eppure sono interessanti...no?

Disoccupazione in crescita in Italia, Europa, mondo

Ben ritrovati, stimatissimi lettori che crescete ogni giorno...!

Un veloce sguardo ai giornali di oggi per vedere che i giornalisti di casa nostra si accapigliano sulla consueta serie di inutilità.

Molto spazio al report di Bankitalia: Tgcom intitola orgogliosamente

aumentano i debiti ma regge la ricchezza delle famiglie

A nostro avviso la ricchezza delle famiglie non regge per niente. QUel poco che regge lo deve alla deflazione, ma non è una buona notizia.

Rilevante il fatto che solo il 10% delle famiglie più ricche detengono più del 50% della ricchezza nazionale.

Un bel passo verso il terzo mondo.

Se non altro, avremo un clima più mite.

Molto interessanti anche gli articoli relativi ai cani selezionati geneticamente (intelligemente etichettati "cani OGM", come se avessero del DNA di canarino).

Ci perdonerete se non entriamo nel merito dei cani OGM evitando di pubblicare il link alla notizia e passiamo a proporvi cose più interessanti, di cui ancora una volta non troviamo traccia nei giornali e nei siti di informazione.


Oggi seconda puntata del report Europe2020 dedicato agli scenari di crisi che si verificheranno a Marzo 2009.

Abbiamo visto nel post di ieri "Quanto durerà la crisi economica?" che per Marzo 2009 sono previsti 3 principali fattori di crisi convergenti:

____1. Durata della crisi
____2. Esplosione della disoccupazione a livello mondiale
____3. Il rischio del crollo improvviso dei sistemi pensionistici basati sulla finanza


Ieri abbiamo visto che nella prossima primavera sarà chiaro al grande pubblico che la crisi non si risolverà in qualche mese, e probabilmente nemmeno in qualche anno. Le prime economie ad uscire dalla crisi saranno quelle ricche di materie prime e risorse alimentari, lontane dalla sfera d'influenza (anglo)americana ed autonome rispetto al dollaro.

Gli Usa e UK invece resteranno impantanati in una crisi che potrebbe durare anche un decennio.

Vediamo ora il secondo punto delle previsioni di Europe2020:

2. Esplosione della disoccupazione a livello mondiale

Con l'aumento della disoccupazione (già in corso, ndFC), la crisi economica e finanziaria diventerà crisi sociale e politica. In aggiunta a questo trend, in molte nazioni (USA, Cina e molte nazioni emergenti), la trasformazione della crisi economica in crisi sociale andrà di pari passo con l'esplosione del numero dei disoccupati.

In Cina, il problema della disoccupazione sta già seminando il panico nella classe governativa (leggetevi a tal proposito questo articolo su asianews, ndFC).

La disoccupazione sta accelerando al ritmo del crollo delle esportazioni cinesi.

[...]

Migliaia di fabbriche e milioni di lavoratori hanno perso il lavoro, sapendo che, a causa della stretta sul mercato del lavoro, le regioni industriali costiere non possono più svolgere il ruolo di "valvola di sfogo" per i milioni di lavoratori che arrivano dalle campagne.

Gli scontri di piazza si moltiplicheranno. I leader cinesi sono pienamente al corrente del fatto che la stabilità della loro nazione dipende essenzialmente da una cosa: dalla loro capacità di dare lavoro a quelle dozzine di milioni di persone le cui prospettive di lavoro cadono con la crisi.

Tra le più grandi economie europee, gli inglesi già sanno che devono prepararsi ad una crisi profonda e prolungata.

Come tutte le nazioni che hanno vissuto sul credito negli ultimi 10 anni almeno, il regno unito sta andando verso un duro ritorno alla realtà. Tutti i settori stanno decrescendo e la nazione ha deciso di andare verso la svalutazione competitiva, un tipico gesto condizionato protezionista nonstante quello che puo' dire Gordon Brown.

In tempo di recessione, in una nazione dove la produzione industriale è virtualmente sparita ed i servizi finanziari sono al collasso (la principale voce di export inglese da decenni a questa parte), la svalutazione è inutile. Puo' solo spingere l'inflazione verso l'alto ed innalzare il rischio-paese mentre cresce a dismisura il debito pubblico britannico.

Come se dell'altro debito pubblico possa risolvere una crisi innescata dal debito pubblico!

Nella Zona Euro, la disoccupazione crescerà rapidamente nel 2009, anche se lo condizioni generali sono migliori di USA e UK.

Le nazioni dell'eurozona non sono andate verso una massiccia deindutrializzazione, nè sono finite in estrema dipendenza dal settore finanziario, e neppure sono finite al disperato indebitamento come in UK. Comunque, un generalizzato rallentamento dell'economia spingerà la disoccupazione verso l'alto

[...]

Canada e Messico, a prescindere dalla situzione delle rispettive economie, risentiranno delle prossime crisi politiche e sociali negli USA.

Negli Usa, il mese di novembre ha visto (ufficialmente) altri 500.000 disoccupati, corrspondenti ad un tasso di disoccupazione reale del 10% (incluse le persone sottoimpiegate, ovvero quelle che hanno accettato part-time a causa della mancanza degli impieghi full time).

Questo dato crescerà del 50% fino a metà 2009 (500.000 nuovi disoccupati al mese fino alla prossima estate), aggiungendo così 4 milioni di nuovi disoccupati nel periodo compreso tra Novembre 2008 e Giugno 2009.

In ogni caso, il piano (ancora vago) del futuro presidente degli Stati Uniti mira a salvare / creare 2,5 milioni di posti di lavoro nella prima metà del 2009.

Secondo Europe2020, se Obama riuscirà a creare / salvare 1 milione di posti di lavoro sarà già un grande successo; ma 3 milioni di nuovi disoccupati resteranno tali per 8 mesi [....] mentre il sistema sanitario non riesce a dare copertura decente a 60 milioni di persone.

Considerato il numero dei componenti delle famiglie dei futuri disoccupati, il numero di cittadini americani senza previdenza sociale salirà rapidamente a 100 milioni di persone, ovvero un cittadino americano su tre. E non stiamo parlando di un futuro remoto, ma dell'anno prossimo.

A presto con la terza puntata che trovate qui.

Saluti felici

Felice Capretta

UPDATE ore 16:51 : finalmente leggiamo su repubblica.it che Chrysler fermerà la produzione per un mese per smaltire le scorte. Per la serie "Cara, esco 5 minuti, vado a comprare le sigarette...."

mercoledì 17 dicembre 2008

taglio dei tassi fed - il capolinea

Capolinea. Fine dei giochi.

Il taglio dei tassi della Fed, la banca centrale americana, è arrivato all'ultima spiaggia.

Bernanke ha infatti ribassato ulteriormente il costo del denaro a.... zero. La Fed avrà comunque discrezionalità di prestare denaro tra 0% e 0,25% "a seconda dei casi".

Il tasso di sconto è stato tagliato a sua volta di altri 75 punti base ed è sceso a 0,50%, anch'esso ad un passo dallo zero.

Come l'ultima volta, anche stavolte le borse si infiammano per questo inutile stimolo all'economia. Lo avevamo accennato nel post di allora, e lo ripetiamo adesso: il taglio dei tassi ha senso in un'economia sana, perchè rende più facile l'accesso al denaro per le imprese e per tutti, con più denaro che puo' circolare nel sistema.

In questo caso invece il tasso è ormai morto e sepolto. Scuoterlo con le forbici e sperare che resusciti non è, generalmente, un'idea che funziona.

Nel frattempo succedono altre cose nel mondo di cui parleremo a breve, ma la maggior parte dei giornali si occupa delle solite bestialità.

A proposito di bestialità giornalistiche, ricordate il folle guidatore ubriaco piombato sulla folla domenica mattina? Risulta oggi che non era ubriaco e dall'esame tossicologico non risulta nemmeno il consumo di stupefacenti. Derubricata l'aggravante di guida in stato di ebbrezza.
Si vede che era scemo del suo. Intanto i giornali hanno strillato all'autista pazzo ubriaco con l'ennesima dose di paura distribuita ai lettori il lunedì mattina.

Evviva!

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 16 dicembre 2008

Dati istat novembre, inflazione al 2,7% , deflazione

Ben ritrovati ai sempre più numerosi lettori di Informazione Scorretta. Vi ricordo che potete aggiungerci al vostro feedburner RSS cliccando qui.

Dati Istat di novembre resi noti ieri.

Anche oggi la maggior parte dei media preferisce dare spazio ad altre notizie mooolto interessanti, come le piogge romane, l'imprenditore ucciso e il trans assassino. Stranamente poco spazio viene dedicato ai dati istat.

Come sempre in questi casi, il vostro Capretta annusa e...scava, scava, scava.

Ricorderete i dati Istat di ottobre: la proiezione dell'inflazione annua si attestava a 3,5%.
Secondo i dati Istat novembre, la proiezione annua è ora del 2,7%.

Dunque l'inflazione diminusce.
Buona notizia? Non è detto.
L'inflazione probabilmente rallenta perchè l'economia sta rallentando.
L'inflazione rallenta perchè stiamo scivolando nella deflazione.

Ancora una volta swissinfo porta elementi interessanti:

ROMA - Novembre nero per il mercato automobilistico europeo. Nel mese scorso - secondo i dati diffusi dall'Acea - le immatricolazioni di auto nuove in Europa (27 paesi Ue più quelli Efta) sono ammontate a 932'537 unità, in calo del 25,8% rispetto allo stesso mese del 2007. Ad ottobre il calo era stato del 14,5%, a 1'134'031 unità. Nei primi undici mesi del 2008 le immatricolazioni di auto nuove sono ammontate in Europa a 13'788'256 unità (-7,1% sullo stesso periodo del 2007).

Novembre è il settimo mese negativo consecutivo per il mercato europeo. [...] La situazione è critica non solo nei mercati maturi dell'Europa occidentale (-26%) ma anche nei nuovi Stati membri (-22,6%). [...]

Tra i maggiori mercati dell'Europa occidentale, la Spagna è quella più in crisi (-49,6%), ma piangono anche Gran Bretagna (-36,8%) e Italia (-29,5%), mentre la Germania (-17,7%) registra la discesa più pesante da dicembre 2007 e la Francia (-14,1%) dall'agosto 2003.

Il dato spaccato per nazione:
  • Spagna -49,6%
  • UK -36,8%
  • Italia -29,5%
  • Germania -17,7%
  • Francia 14,1%

Troppi beni in circolazione per troppo poco denaro = deflazione (si veda il link per un approfondimento).

Rai News, benchè imprecisa, descrive la situazione

Roma, 15 dicembre 2008

Forte calo dei prezzi per la spesa quotidiana a novembre: la diminuzione su mese è la più forte da luglio 1959 e riflette i timori di una recessione legata a deflazione, ovvero a prezzi in discesa. L'Istat ha pubblicato oggi i dati definitivi dei prezzi al consumo di novembre: il raggruppamento dei prodotti acquistati con maggiore frequenza scende dello 0,7% rispetto al mese di ottobre, portando la crescita annua al 3,2%, in sensibile rallentamento rispetto a quella registrata il mese precedente, risultata pari a 4,6%.

Nel mese di novembre, sottolinea l'Istat, gli aumenti congiunturali piu' significativi sono stati rilevati per i capitoli Comunicazioni (+ 0,3%), Mobili, articoli e servizi per la casa e Servizi sanitari e spese per la salute (+0,2%); una variazione nulla si è registrata nel capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura; variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (-2,3%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e Servizi ricettivi e di ristorazione (meno 0,4%).


Ecco dunque i primi settori a entrare in deflazione.

  • Trasporti, -2,3%: evidentemente ci sono meno merci in circolazione e i prezzi scendono. Già lo avevamo anticipato in questo post sulla caduta dei prezzi dei noli dei trasporti capesize
  • Servizi ricettivi/ristorazione -0,4% : stiamo tagliando le spese superflue e i prezzi scendono
  • Abitazione -0,4%: pochi ormai accendono mutui per acquistare immobili e i prezzi scendono
  • Elettricità e combustibili -0,4%: l'unica buona notizia, la discesa del prezzo del petrolio ci fa respirare.
Come sopravvivere alla deflazione: per il momento tenetevi stretto il vostro denaro anche liquido e rifuggete dagli investimenti nei mercati finanziari e in istituzioni creditizie. Al picco della deflazione, chi avrà denaro liquido acquisterà beni capitali con pochi spiccioli.

Subito dopo, almeno negli stati uniti, si innescherà l'inevitabile inflazione prossima ventura. Allora sarà necessaria una inversione di rotta nella strategia di fronteggiamento della crisi.

Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 15 dicembre 2008

Santo Subito! Video Scarpa Bush

Santo subito!





Per la cronaca:
  • il giornalista che gli ha tirato la scarpa gli ha urlato "questo è il tuo bacio di addio, cane"
  • "cane" nel mondo islamico è considerato un pesante insulto visto che il cane è considerato un animale impuro
  • in genere, nel mondo arabo mostrare la suola è considerata grave maleducazione, tirarla non è dato sapere... ma non è certo un gesto di affetto

saluti felici

Felice Capretta

Truffa Madoff - Unicredit, Nomura, Santander e gli ebrei

Ben ritrovati ai nostri quattro lettori.

Gli affezionati di Informazione Scorretta avranno notato in questo weekend la drammatica assenza da tutti i principali telegiornali della truffa Madoff, qui ritratto con tutta la sua simpatica verve.

D'altra parte, si sono verificati ben altri eventi a cui dedicare l'attenzione...: prima di tutti la pioggia, che ha monopolizzato il tg.

Certo.

Senza dubbio, molto utile.

Anche "l'ubriaco al volante" che nella mattinata di domenica ha centrato con la sua auto una comitiva di turisti. Il quale, peraltro, ubriaco non era. Prima linciato dalla folla, poi linciato dai media perchè pazzo ubriaco assassino alla guida, risulta che il tasso alcolico nel sangue era di poco superiore ai limiti consentiti. Ubriaco per legge, ma in pratica certo non ubriaco, visto che con una sola pinta di birra o un bicchiere e mezzo di vino si supera il tasso alcolemico consentito dalla legge (ma si puo' tranquillamente lavorare sul tornio).

Casomai c'e' da chiedersi se uno che torna a casa alle 7 di mattina non abbia magari i riflessi un po' appannati. O se non abbia preso qualche sostanza un po' strana, ecco.

Comunque.

Lasciamo le notizie di cronaca al giornalismo pornografico e passiamo a quello che i telegiornali stanno ignorando: il caso Madoff.

Lo ricordiamo, l'ex presidente del Nasdaq (la borsa americana dei titoli tecnologici), famoso trader, ha messo in piedi una truffa a schema piramidale, schema Ponzi, da 50 miliardi di dollari.

Se ancora non fosse chiaro l'ammontare complessivo, il fondo TARP voluto da Paulson per salvare l'economia americana ammonta a 700 miliardi di dollari e viene reso disponibile alle banche a tranche proprio da 50 miliardi di dollari l'una.

Un bel gruzzolo, che però ora non c'e' più.

Chi paga?

Unicredit è nel crack di Madoff - dopo aver rischiato di lasciare le dita nel crack Lehman, lascia una manina nel crack Madoff. 75 milioni di esposizione.

Nomura, il gruppo finanziario giapponese che ha rilevato una parte delle spoglie di Lehman Brothers, ci lascia entrambe le mani: è caduta vittima di Madoff per 300 milioni.

Santander, che si era quasi salvata dalla crisi dei subprime, ci lascia un braccio: è rimasta dentro per 3 miliardi circa.

Gli amici ebrei di Madoff ci sono dentro fino al collo. Il simpaticone era così ben introdotto nella comunità ebraica newyorkese, alla quale i fondi non mancano, che ha raccolto molti dei loro risparmi. E tutti quei risparmi oggi sono semplicemente spariti.

Lehitraot, Madoff!

Saluti felici

Felice Capretta

venerdì 12 dicembre 2008

La pioggia killer e l'arresto di Madoff

Il clamoroso arresto di Madoff è la notizia del giorno, mentre il superpornografico Leggo spara in prima pagina il titolone "Pioggia Killer" per un paio di vittime del maltempo.

Prima di passare a Madoff e al suo schema Ponzi, continuiamo con la lettura di Leggo: in seconda pagina, sei utilissime notizie flash. Quali? Queste: 1. ucciso un carabiniere, 2. operaio perde la vita, 3. uccisa a padova, 4. schiacciato dal tir, 5. strage al ristorante e infine, per respirare un po', il papa che dice no alle speculazioni alimentari.

In fondo in fondo... a noi, che ci importa di tutti questi morti? Non sarebbe stato più utile usare lo stesso spazio per approfondire, che so, le cause della crisi alimentare?

Vedremo lunedì se Leggo dedicherà spazio all'enorme notizia dell'arresto dell'ex presidente del Nasdaq, Bernard Madoff.

Madoff è stato arrestato per aver creato una truffa da 50 miliardi di dollari. Si deve essere comprato davvero molta cocaina, molte prostitute e molto caviale con tutti quei soldi.

Successivamente rilasciato grazie al suo avvocato Horwitz dietro cauzione di 10 milioni di dollari (!) , forse farà in tempo a fuggire in Israele. Madoff è infatti ebreo come Horwitz, e come i proprietari ed i dipendenti della Urban Moving System. Loro, lo ricordo, furono espulsi in Israele all'indomani dell'11 settembre dopo essere stati arrestati dall'FBI e visti congratularsi tra loro e scattarsi foto esultanti di gioia con le torri in fiamme sullo sfondo.

Torniamo a Madoff: la truffa sarebbe il classico schema Ponzi, o schema piramidale. Niente di particolarmente nuovo, anzi, una modalità molto in voga per prosciugare risparmi e farsi una bella vita. O farsi assumere in Goldman Sachs..!

Vediamo ora quello che non trovate sui giornali: come funziona uno schema Ponzi? Come ha fatto Madoff a riuscire?

Molto semplice.

In uno schema Ponzi, il truffatore raccoglie risparmi per - diciamo - 100 euro per quota. E promette di restituire quei 100 euro a fine periodo, più una certa somma annuale di interessi, diciamo 5 euro. Funziona più o meno come ogni altro strumento finanziario e come i titoli di stato di cui al precedente post.

In teoria il truffatore dovrebbe investire quei soldi in attività economiche ed ottenere un guadagno tale da poter pagare gli interessi e restituire il capitale a fine periodo. Questo in un mondo normale, non dico perfetto, semplicemente normale, in cui gli strumenti finanziari servono a finanziare le attività economiche.

In uno schema Ponzi il truffatore non investe quei soldi, anzi li spende e si diverte alla grande.

Fin qui, roba da truffatori di strada.

Quello che distingue uno schema Ponzi dalla truffa da strada è che in uno schema piramidale il truffatore usa i soldi dei nuovi risparmatori per pagare gli interessi dei primi.

In questo modo il gioco puo' durare relativamente a lungo. Il gioco prosegue finchè la raccolta dei risparmi continua a crescere. Ed in effetti cresce, perchè tutti sono soddisfatti degli investimenti.

C'e' fiducia ed il sistema continua ad alimentarsi.

Poi, un brutto giorno, qualcuno di troppo inizia a verificare se tutta questa fiducia è fondata, e chiede indietro il capitale. A questo punto si scoperchia il vaso di Pandora ed il fortunello risparmiatore scopre che non ci sono più soldi, perchè i soldi che ha dato al truffatore sono serviti al truffatore solo per pagare gli interessi dei risparmiatori precedenti.

La società truffatrice, ormai insolvente, risulta essere una scatola vuota, i risparmiatori perdono tutto e il truffatore finisce in galera.

Oppure diventa ministro del tesoro.

All'attento lettore non sfuggirà infatti che i titoli di stato USA, così come quelli italiani e quelli della maggior parte degli stati, sono ormai assimlabili a schemi Ponzi - che reggono finchè c'e' fiducia ed la raccolta tiene.

Resta poco spazio per l'altra notizia: il senato USA ha affossato ieri il decreto sull'auto. Di conseguenza i mercati, mentre scriviamo, perdono il 3%. Ma questo non fa più notizia...

Saluti felici

Felice Capretta

ps: il signor Ponzi, quello dello schema, è un famoso italiano emigrato in usa. Fu lui il primo ad impiegare il sistema su vasta scala, e lo fece ripetutamente nel corso della sua vita nonostante multe e arresti. A lui l'onore della foto di questo post!

mercoledì 10 dicembre 2008

30 miliardi di dollari di titoli di stato USA venduti a tasso zero!

30 miliardi di dollari di titoli di stato USA venduti a tasso zero!

Nessun giornale ha ancora rilanciato la notizia ansa a parte la solita swissinfo. Nei disastrati USA accade anche questo: la cifra record al tasso record è stata raggiunta grazie ad un eccesso di domanda, che avrebbe coperto un'offerta quadrupla.

In pratica, il mercato avrebbe acquistato fino a 120 miliardi di dollari di titoli di stato USA a tre mesi, accettando teoricamente di perdere soldi.

Perdere soldi? Forse. Teoricamente.

Vediamo il meccanismo.

Gli stati solitamente chiudono l'anno in deficit e hanno bisogno di soldi per sostenere il loro costoso business, tra cui pagare gli stipendi dei politici e degli impiegati statali.

Per questo motivo emettono titoli di stato. Ne abbiamo già parlato nella trilogia dei post inflazione o deflazione: parte I - inflazione, parte II - deflazione , parte III come fronteggiare inflazione o deflazione.

Gli stati emettono così titoli di stato, e chi ha qualche soldo da parte: privati cittadini, aziende, banche, fondi speculativi... chiunque puo' acquistare quei titoli di stato.

Semplificando al massimo, il signor Ghe Ne Ming, cinese, puo' acquistare 100 dollari di titoli di stato americani. Dopo un certo periodo, solitamente un anno, 3 mesi in questo caso, il signor Ghe Ne Ming si vedrà restituire dallo stato americano i suoi 100 dollari più qualche spicciolo a titolo di interesse.

Facciamo un passo oltre.

Solitamente, il prezzo dei i titoli di stato non è 100, non è fisso. I titoli vengono emessi "all'asta". Più c'e' domanda, più il prezzo sale.

Quando c'e' molta domanda, il prezzo puo' salire di molto. In teoria, il prezzo però non sale mai così tanto da rendere l'operazione antieconomica.

Per capirci: il signor Ming non sa bene a che prezzo acquistera', ma sa che i titoli di stato che acquista oggi renderanno 100 tra tre mesi. Naturalmente, se il signor Ming non è del tutto rincretinito, è disposto a spendere al massimo 100 dollari oggi per avere 100 dollari tra tre mesi.

Certo non spenderà mai 101 dollari per averne 100 tra tre mesi!

Al massimo ci sarà qualche folle (tipo suo cugino Ghe Ne Peu) che è disposto a spendere 100 dollari oggi per averne sempre 100 tra tre mesi.

Folle? Si, folle come uno che perde soldi sapendo di perderli, per almeno due motivi:
  • perchè per tre mesi i suoi 100 dollari sono nelle tasche di qualcun altro e corrono più rischio che essere nelle sue tasche o sotto la piastrella
  • perchè da qui a tre mesi ci sarà comunque un minimo di inflazione che si mangerà un po' del potere di acquisto di quei 100 dollari

Ebbene, questa follia si è appena manifestata negli USA. E a quanto parte è una follia collettiva.
La fila di investitori all'asta era tale per cui il prezzo è arrivato alla soglia massima, ovvero oggi si pagano 100 dollari oggi per avere 100 dollari tra 3 mesi.

Perchè succede tutto questo? Cosa significa questa follia generalizzata?

La spiegazione è duplice.

1 - La speculazione

Esiste ancora in circolazione una massa di denaro creato dal nulla, non ancora bruciato dalla crisi di liquidita', che gira per il mondo e passa di mano in mano, mosso dagli hedge fund e più in generale dagli speculatori senza scrupoli.

Questa mole di denaro oscillava traballante sugli strumenti finanziari, facendone crescere il prezzo, per poi abbandonarli all'inizio della crisi finanziaria, facendola così precipitare dopo averla innescata. Una parte di questo denaro è sparito nei vari crack lehman brothers e simili.

In fuga dalla finanza speculativa, la mole di denaro rimasta si è rovesciata sui future sulle materie prime, facendone innalzare il prezzo e succesivamente mandando in crisi il mercato.

Poi sul petrolio, facendone innalzare il prezzo e successivamente mandando in crisi il mercato.

Poi sul cibo, facendone innalzare il prezzo e provocando la crisi alimentare.

Se ancora non fosse chiaro, siamo alle prese con dei Re Mida a rovescio: tutto cio' che toccano si trasforma in letame.

Questi Re Mida a rovescio, senza più speranze su dove andare, stanno infine riversando quella mole di denaro sull'ultima risorsa, sull'investimento (apparentemente) più sicuro: i titoli di stato.

Facendone innalzare il prezzo e provocando...vedremo cosa.


2 - Deflazione

E se non ci fosse inflazione? Non sarebbe poi così folle spendere 100 oggi per avere 100 tra tre mesi. E se al posto dell'inflazione ci fosse deflazione? In quel caso, 100 dollari tra tre mesi varrebbero più di 100 dollari oggi ed un investimento allo 0% sarebbe comunque un ottimo investimento.

E' come se quegli investitori sapessero che negli USA ci sarà deflazione.

Alla luce di questi due elementi, la stranezza americana sembra poi piuttosto plausibile. Una massa di speculatori con il tocco di Re Mida al contrario, ben consapevoli che l'inflazione cederà il passo alla deflazione nel giro di tre mesi, rovesciano il loro denaro sui titoli di stato. Considerandoli un investimento "sicuro".

Gli stati non possono fallire facilmente, specialmente gli Stati Uniti con tutti i loro titoli di debito.

Forse.

Perchè intanto, quella mole di denaro ha provocato l'innalzamento del prezzo dei titoli di stato, che provoca... staremo a vedere.

Saluti felici

Felice Capretta

Le cause della rivolta in Grecia

Cosa sta succedendo in Grecia? Quali sono le cause della rivolta?

Secondo i giornali, Atene è impazzita perchè la polizia ha ucciso un quindicenne.

Come logica conseguenza, gli anarchici spaccano tutto.

Naturalmente.

Vetrine infrante, negozi saccheggiati, scontri con la polizia, cariche e lacrimogeni in piazza. La protesta si infiamma e si estende ad altre città greche.

Ha senso? La polizia ammazza un quindicenne e i giovani spaccano tutto per giorni e giorni. Ha senso? No, che non ha molto senso. Quando le cose non hanno molto senso, il vostro Capretta scava...

...infatti i giornali si dimenticano di dire alcune cose, alla luce delle quali le cause della rivolta in Grecia iniziano a prendere un pochino di senso.

Risulta infatti che la Grecia ha tutte le carte in regola per essere uno dei primi paesi dell'Unione a risentire dell'impatto della crisi economica sull'economia reale. E' un paese meno prospero degli altri, con un'economia più piccola e particolarmente dipendente dall'estero.

In Grecia sono successe un po' di cose nelle ultime settimane.

  • Le banche hanno ristretto drasticamente il credito a causa della crisi finanziaria.
  • In parlamento si discute di una riforma universitaria che, tanto per cambiare, taglia denaro pubblico e foraggia gli investimenti privati.
  • Sempre in parlamento è in approvazione una Finanziaria che promette ingenti sacrifici.
  • E la corruzione dilaga.

Dunque non è che i greci sono particolarmente irascibli: forse sono semplicemente incazzati neri per un paese ed un'economia allo sbando. Questo in particolare non è stato altro che il casus belli.

Forse i greci hanno un po' più di attributi di noialtri italiani che invece, a parità di condizioni, pieghiamo la testa e votiamo invece di calzare gli anfibi chiodati e andare a prendere i soliti noti a calci nel didietro.

Infatti oggi ci sono persone che stanno manifestando davanti al parlamento, con lancio di sassi e petardi.

Parlamento greco, si badi bene.

Saluti felici

Felice Capretta

ps: le autorità di governo, lungi dal comprendere le cause della rivolta in grecia, insistono nell'usare il bastone e la tolleranza zero. prosit.

martedì 9 dicembre 2008

Il maiale alla diossina ed altre prelibatezze

Anche se il titolo potrebbe sembrare equivoco, chiariamo subito che il post non è dedicato al presidente del consiglio... ma piuttosto all'ennesimo scandalo alimentare su cui hanno iniziato ad accanirsi i quotidiani in questi giorni.

Sembra che gli animali coinvolti siano stati nutriti con mangimi misti ad oli industriali, all'interno dei quali è presente la diossina. Responsabile dunque sarebbe l'industria dei mangimi.

Un breve cronistoria di scandali, scandaletti ed allarmismi vari negli ultimi 10 anni o poco più:

1996, Mucca Pazza in Europa: Il prione della mucca pazza colpisce i bovini inglesi provocando la encefalite spongiforme bovina. 158 vittime (*) della versione umana del morbo Creutzfeldt-Jakob, probabilmente come consueguenza del consumo reiterato di tessuti cerebrali e midollari di animali infetti. Crisi dei consumi della carne rossa. Ritirata dal commercio la fiorentina. Responsabile l'industria del mangime bovino: risulta infatti che le farine animali usate per nutrire gli animali contengono scarti dei loro simili a loro volta infetti.

1998, Diossina in Francia: presenza di alti livelli di diossina nel latte di bovini. Nessun decesso. Responsabili i produttori di mangimi contaminati provenienti dal Brasile.

1998, Manzo agli ormoni in USA: risultano alti tassi di ormoni somministrati ai bovini, che inevitabilmente finiscono nel piatto dei consumatori. Responsabile l'industria dei mangimi.

1999, Diossina in Belgio: contaminazione di pollame e carni rosse, uova e latte. Nessuna vittima. Responsabili i produttori di mangimi contaminati.

2002, Peste Suina in Germania, Francia e Lussemburgo: anche se la malattia non presenta rischi per le persone, si innesco' per ovvie ragioni la crisi del consumo della carne suina. Responsabile un virus.

2003-2007, Influenza aviaria in Asia ed Europa: il vitus H5N1 colpisce il pollame e si diffonde nel mondo con le migrazioni. Circa 130 decessi in 5 anni in asia (*) . In particolare per lunghi mesi la questione ha tenuto banco sui giornali, con notizie sempre più truculente ed allarmi sui possibili "salti di specie" e virus "ibridi", "pericolose chimere", verificatisi poi naturalmente infondati. Crisi nei consumi della carne bianca.

2008, Mozzarella alla diossina in Italia: nel napoletano riscontrata la presenza di diossina in alcune mozzarelle campane. Nessun decesso. All'origine, secondo la stampa, i roghi dei cumuli di spazzatura nel napoletano. Al di là della spiegazione infantile, probabilmente le ragioni sono da ricercare altrove. Probabilmente nel business dello smaltimento illegale di rifiuti tossici gestito dalla camorra campana.

2008, Latte alla melamina in Cina: gli allevatori producono latte troppo povero di proteine che non riesce a passare i controlli. Aggiungendo una colla industriale, il latte passa i controlli, solo che la colla intossica 53.000 persone, per lo più bambini.

2008, Formaggi "rigenerati": formaggi scaduti e avariati, con muffa, feci di topo e vermi venivano fusi con l’ intero imballo di plastica o cartone per poi essere ricolati e rivenduti sotto forma di formaggio fuso tipo Galbanino o come formaggio da grattare. Coinvolte le principali marche di formaggi di largo consumo. La parlamentare Francesca Martini si affrettava a rassicurare che alimentarsi con formaggi e feci di ratto cotte non nuoce alla salute. Responsabile la filiera dei produttori industriali di prodotti caseari.


Alcune note:

Evidentemente non è una cosa intelligente consentire all'industria di produrre cibi destinati al consumo umano senza controlli più che rigorosi e sistematici.

Nonostante i disastri di questi anni, gli stessi produttori di mangimi industriali continuano a prosperare indisturbati.

Benchè la salute dei consumatori non sia a rischio, la maggior parte degli stessi non acquisterebbero quei prodotti se solo sapessero cosa c'e' dietro.

L'informazione, dunque, viene generalmente taciuta o minimizzata per proteggere le industrie coinvolte (che non vengono quasi mai nominate) ed il profitto dei loro proprietari a scapito della salute e delle scelte delle persone.

Questa non è una novità, ed i lettori di Informazione Scorretta lo sanno.

Per concludere...qualche anno fa a Milano sono comparsi manifesti con le foto di quattro animali da macello.

Il claim:

«Voi uomini ci avete fatto ammalare, ora mangiate le nostre malattie»



Un po' duro, ma fa riflettere.

Saluti felici

Felice Capretta

(*) Si stima che in italia muoiano 1000 persone all'anno per liti in famiglia. A causa del rincaro dei generi alimentari, 40 milioni di persone in più all'anno soffrono la fame.

venerdì 5 dicembre 2008

Assalti ai punti vendita

Oggi pausa di riflessione.

Girovagando per la rete ci siamo imbattuti nell'ottimo blog di Santaruina: Tra Cielo e Terra, di cui vi consiglio vivamente la lettura quotidiana.

Il post di oggi trae ispirazione da lì e dal fatto che una settimana fa un commesso veniva calpestato dalla folla negli USA che dava l'assalto ad un centro commerciale per l'eccezionale apertura di sconti e saldi.

In Italia non siamo da meno.

Preso d'assalto in ottobre un Euronics nel napoletano per l'eccezionale ed imperdibile offerta di un cellulare nokia N70 a 99 euro.

Prima dell'apertura




Visto dall'interno del negozio. Il tentativo di contenere la folla fallisce.




Infine, la resa






Chiudiamo citando Santaruina.

In rete esistono numerosi filmati che presentano scene simili, e dopo averli visionati la tentazione di lasciarsi andare in considerazioni prive di speranza sulle sorti del genere umano è effettivamente molto forte.





C'e' altro da aggiungere?

saluti felici

Felice Capretta

giovedì 4 dicembre 2008

Inflazione o deflazione? Parte III - come fronteggiare

(se avete perso la prima e la seconda parte, leggetele qui: Inflazione o Deflazione prima di procedere con la lettura)

Sarà Inflazione o sarà Deflazione?
Che strada prenderà la crisi economica in corso?

La domanda sembra roba da economisti fissati. In realtà, la questione è estremamente interessante, specialmente se avete qualche risparmio da parte e non volete perderlo completamente nella crisi economica in arrivo.

Inflazione e Deflazione meritano qualche parola in più di quanto ci dicono i media classici.

Vediamo ora i possibili scenari e come affrontare la crisi.


Scenario numero 1: Deflazione

(se non sapete cos'e' la deflazione, vedete il post precedente)

In caso di deflazione e restrizione della liquidità, i prezzi scendono e le persone rimandano in là gli acquisti. Circola sempre meno denaro contante e il contante diventa un bene scarso.

Come tale, il denaro liquido acquista valore.

Anche le banche tenderanno a trattenere liquidità e presteranno sempre meno soldi. In casi estremi, potrebbero arrivare a imporre un tetto massimo settimanale ai prelievi, come successe in Argentina nei primi anni di questo millennio.

Sarà quindi opportuno estrarre più liquidità possibile dal proprio conto corrente e detenere contante nella classica piastrella sotto al pavimento, cercando di posticipare il più possibile gli acquisti.

Nel giro di breve tempo potrebbe diventare particolarmente conveniente acquistare beni produttivi reali: terreni coltivabili, aziende agricole. Quantomeno potrete provvedere facilmente al sostentamento della vostra famiglia e avrete merce di scambio da usare nella comunità.

Vi ricordo che nei momenti peggiori della crisi del 29 si acquistavano aziende agricole per soli 10 dollari. Chi allora deteneva liquidità fece facilmente fortuna accaparrandosi beni di grande valore a prezzi irrisori.


Scenario numero 2: Inflazione e/o iperinflazione

(se non sapete cos'e' la deflazione, vedete il post precedente)

In uno scenario di inflazione o iperinflazione, i prezzi crescono rapidamente.

Il denaro contante perde drammaticamente valore ogni giorno che passa, e detenere denaro sotto la piastrella è il modo migliore per perderlo.

Sarà quindi indispensabile detenere il minimo denaro liquido possibile, in pratica ritirarlo dal bancomat solo poche ore prima di fare acquisti. Per mettere al riparo i propri risparmi sarà utile investire su beni che non risentono dell'inflazione: oro, più probabilmente argento o preferibilmente rame, alluminio, materie prime.



Scenario numero 3: deflazione prima, iperinflazione poi

Questo è lo scenario che ora appare più probabile.

Nel breve periodo, è pressochè evidente, avremo deflazione negli Stati Uniti. E' possibile che si verifichi anche in Europa.

E' notizia di oggi da swissinfo

WASHINGTON - Le pressioni inflazionistiche per gli Stati Uniti si stanno "allentando", e il settore manifatturiero sta "declinando notevolmente". Lo si legge nel Beige Book della Federal Reserve.

Le vendite al dettaglio e l'attività manifatturiera sono in calo nella maggioranza dei distretti economici, il mercato immobiliare residenziale è "debole" el'edilizia commerciale si è "ampiamente indebolita". Inoltre "ci sono segni di un rallentamento del mercato del lavoro" in diversi dei distretti attraverso cui opera la Fed attraverso le sue sedi, con molti esercizi commerciali che "stanno decisamente facendo sconti in vista di una stagione natalizia debole". In calo, in particolare, i prezzi dell'energia, dei carburanti e di "molte materie prime e prodotti alimentari".


La deflazione sta evidentemente già stringendo alcuni settori in USA. Con la politica autosoffocatoria di Trichet, è probabile che l'Europa non sia da meno.

Suggerimento anticrisi: ritirate liquidità dalla vostra banca prima che sia troppo tardi e detenete denaro contante.

Per converso, i piani del governo americano per il fronteggiamento della crisi vanno nella direzione opposta. Il governo sta garantendo liquidità pressochè illimitata alle banche, il che significherà prima o poi dover stampare dollari. Lo stato si indebiterà alla morte, ancora più di quanto non lo sia già, ed emetterà tonnellate di BOT con i quali inonderà il mercato.

Prima o poi qualcuno inizierà ad avere dubbi concreti sulla solvibilità dello stato americano (già oggi vediamo che non è solvibile).

Suggerimento anticrisi: quel giorno, liberatevi del contante e convertite tutto in beni al riparo dall'inflazione.

Quel giorno il governo americano, in un tentativo disperato, tenterà di stampare dollari per ripagare il debito, innescando così l'iperinflazione.

Quel giorno sarà il giorno della fine degli stati uniti d'america.

Quel giorno, secondo noi, è un giorno più vicino di quanto si pensi.

saluti felici

Felice Capretta

mercoledì 3 dicembre 2008

Terroristi islamici a Milano e crollo delle borse

Terroristi islamici arrestati a Milano, strombazzano contriti e spaventati i giornali allineati.

Con profusione di particolari, il re della pornocronaca Leggo (che vi ricordo è in distribuzione gratuita tutte le mattine...) ci racconta che i due presunti terroristi arabi, al secolo Ilhami Rachid ad Abdelkader Ghafir,

avevano quattro figli in due, una casa e un lavoro da 2000 euro al mese dopo 10 anni in Italia

in questo quadretto idilliaco, i due

avevano imparato a memoria i discorsi di Bin Laden


glieli avranno provati? al minuto 27 e 45 secondi bin laden dice "per questo, gli americani" ....e poi?

Perchè ci vuole una bella memoria, per imparare discorsi da 40 minuti, oltretutto in un arabo diverso dal loro arabo marocchino.. Ci vuole anche una gran predisposizione, visto che di giorno uno faceva il saldatore e l'altro il muratore, non l'impiegato comunale o il disoccupato, che magari ha tempo di studiare.

Me li vedo tornare a casa e studiarsi febbrilmente il manoscritto del Grande Cattivo. Legati al tavolo come Leopardi, sotto la fioca luce di una lampada a petrolio comprata a baghdad.

Vediamo i diabolici piani dei due trovatori: snocciolando citazioni di Bin Laden, i due progettavano di dare fuoco a qualche macchina in un parcheggio dell'alto milanese. Su Tgcom leggiamo che tra gli obiettivi c'era anche l'Esselunga di Seregno (però!) e uno dei due voleva acquistare delle bombe cinesi (??) e metterle nel Duomo.

Le famose bombe cinesi. Secondo le intercettazioni:

Con i nostri soldi ce ne possiamo comprare un centinaio o due (...) li mettiamo in una macchina

Non è che forse parlavano di "petardi" cinesi....? Che poi mettere cento o duecento bombe in un'auto è un po' un casino. Oltretutto, entrare in Duomo con un'auto è alquanto complesso, anche se certi preti pur di guadagnare vi venderebbero il Duomo come comodo parcheggio in centro città.

Comunque sognavano di farsi esplodere contro la caserma dove hanno ottenuto il visto. Mica all'ambasciata americana, o alla sinagoga, che ne so.. no: alla caserma dove hanno ottenuto il visto.


A onor del vero, inizialmente volevano andare in afghanistan, ma poi si sono detti che potevano essere utili anche qua (dove le pallottole non fischiano vicino alle orecchie. si sa mai...).

ma soprattutto, ciliegina finale

Sotto (sic) Internet avevano trovato istruzioni per costruire bombe incendiarie

(eh la peppa! sotto internet! e dire che ne parlano anche in questo forum alcuni studenti, tra cui uno pensa che la userà a scuola)

Quanti di voi lettori appiccherebbero fuoco all'auto del proprio capo?
Quante delle vostre nonne sognano di bombardare palazzo chigi?

Sarebbe il caso di chiudere internet e mandare l'esercito negli uffici e nelle case di riposo.

La propaganda ha sempre quegli stessi 3/4 gusti.

Oggi su leggo ne ha due: arabi cattivi, che si coordinano su internet. C'e' anche un assaggio di terrorista insospettabile della porta accanto.

Invece le borse al tracollo non fanno più notizia.

Qui il grafico di Milano a un anno




Come si puo' vedere, la borsa ha perso il 50% in un anno: da più di 40.000 a meno di 20.000. Mi ricorda il grafico di Lehman Brothers e quello di Citigroup, confrontateli a questo post.

Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 1 dicembre 2008

L'attentato al Taj Mahal a Mumbai

Le armi hanno cessato di crepitare da soli 2 giorni al Taj Mahal a Mumbai e già i media nostrani e di tutto il mondo, così come il governo indiano, puntano il dito contro il Pakistan.

PAKISTAN! PAKISTAN!

Mhm.

Già questa fretta suona strana, come suonava strano che il 12 settembre 2001 i giornali ed il governo americano puntavano il dito contro un uomo solo: Osama Bin Laden.

O come Aznar, all'indomani dell'attentato a Madrid, che puntava il dito contro l'ETA .

Un po' come Israele, gli USA e infine l'ONU che puntano subito il dito contro la Siria ad ogni attentato compiuto in Libano contro gli interessi siriani stessi.

Uhmmm.

Tutte probabilmente azioni false flag.

O quando l'Irgun fece esplodere il King David, sacrificando vite inglesi, francesi, ed ebraiche ugualmente, dando la colpa agli arabi. (vi ricordo che Rahm Emanuel, la prima nomina di Obama al governo, è figlio di un terrorista proprio dell'Irgun)

No, dico: è sicuramente funzionale avere grandi certezze. Però quando le indagini per la ricerca dei mandanti si esauriscono nelle 24 ore c'e' sempre un po' da sospettare che si tratti di un false flag. Altrimenti si va a finire che si giustificano gli americani, che vanno a bombardare l'afghanistan nonostante la maggioranza dei dirottatori fossero sauditi. Mah.

L'odore di pesce marcio è forte. E allora, come fanno le caprette da cerca, che quando nasano qualcosa iniziano a scavare, andiamo a scavare là dove i giornali tradizionali si tengono alla larga.

Partiamo da effedieffe.com, di cui come sempre vi consiglio la lettura anche se è a pagamento.. l'investimento non è elevato e il rapporto qualità-prezzo è straordinario.

1. terroristi indù, anzi no: pakistani

Inizialmente le prime notizie riportavano terroristi indu'. Poi, con il passare delle ore, sono comparse "intercettazioni telefoniche tra terroristi in lingua pakistana". Inoltre un terrorista di fattezze indiane viene fotografato con braccialetto rosso da indu'.


2. altri terroristi di pelle chiara, non indiani, forse biondi. Secondo un testimone al Leopold Cafè
«Non sembravano indiani, sembravano stranieri. Uno, mi pare, aveva capelli biondi. L’altro una pettinatura punk. Erano ben vestiti».

e ancora
«Due giovani dall’aria vivace, vestiti di nero, stranieri di aspetto, di pelle chiara»: così Pappu Mishra, il padrone del caffè della stazione ferroviaria Chattrapati Shivaji, ha descritto i due che si sono messi a sparare nel suo bar con i kalashnikov. Erano coordinati, stavano attenti a non finire i caricatori insieme: quando uno innestava il caricatore nuovo, l’altro sparava.

3. tatticamente addestrati, e tecnicamente forniti, come truppe speciali

L’ammiraglio J.S. Bedi, comandante degli incursori della Marina indiana, parla dei terroristi nel Taj Hotel: «combattevano esattamente come noi», conoscevano tutti i trucchi dei corpi speciali. Hanno lasciato armi da corpi speciali, come le granate che intontiscono col rumore (stun grenades), ad altro armamento descritto come «sofisticato»; la polizia indiana ha trovato sui loro corpi carte tipo bancomat, dollari USA e una quantità di mandorle; cibo adatto - secondo i commandos - per chi si prepara a combattere a lungo in condizioni di assedio.

4. all'assalto del centro Lubavitch

In un primo momento sembrava che i "terroristi" avessero come obiettivo britannici ed americani. Un testimone ha raccontato di un turista italiano lasciato passare dopo aver esibito il passaporto italiano. Solo in seguito, sono stati presi di mira "gli ebrei" con un assalto specifico al centro Lubavitch di cultura ebraica all'hotel Oberoi. 5 le vittime.


Dunque, dunque.

Qui c'e' qualcosa che proprio non quadra.

Fuori dal Taj Mahal, in altre zone di Mumbai, uomini bianchi sparano freddi sulla folla con preparazione e attenzione. Subito dopo spariscono. Nessuno viene abbattuto.

Dentro al Taj Mahal, altri uomini combattono con addestramento ed armamenti da corpi speciali. Tutti muoiono tranne uno. Il quale, fermato, inizia a parlare.

Di cosa parla? Di tante cose. Rovescia i sospetti sul Pakistan, sostiene di essere pakistano e rivendica la matrice terroristica araba. Punto numero 5:

5. un nuovo gruppo terroristico sconosciuto, la causa palestinese e il terrorismo arabo

Ecco il sostegno alla causa palestinese! Il terrorismo arabo colpisce ovunque. Fino in India. Sentiamo Azam Amir Kasab: l'obiettivo era
'vendicare le atrocita' commesse contro i palestinesi'

Che coincidenza. Mi ricorda una cosa. Mi ricorda i 5 agenti del Mossad incastrati da una casalinga del New Jersey l'undici settembre del 2001. Mi ricorda questi 5 che esultavano, si abbracciavano e si scattavano foto ricordo delle torri in fiamme sul tetto del loro furgone. Potete approfondire qui.

Mi ricorda che uno di loro, quando furono fermati dall'FBI chiamato subito dalla casalinga, rispose agli agenti:

noi siamo israeliani. Non siamo noi il vostro problema. I vostri problemi sono i nostri problemi. I palestinesi sono il problema.


Anche "un solo uomo rimasto del gruppo di terroristi" mi ricorda qualcosa.

Mi ricorda Moussaoui, il terrorista pasticcione dell'undici settembre che ha perso la coincidenza per United 93 nel più grande giorno della sua vita. Ed è rimasto a terra. Dei 20 dirottatori tutti morti o spariti, lui, l'unico rimasto, ha raccontato tutto, avallando la versione ufficiale nel carcere americano. Senza spiegare molti e molti (e molti!) lati oscuri della versione ufficiale.


Ora riassumiamo tutto a mente fredda

E ditemi se ancora una volta lo scenario ricostruito dai media non vi sembra bizzarro.

Un gruppo "terroristico" finora sconosciuto compare all'improvviso dal nulla della Storia e combatte tenendo in scacco truppe speciali di lungo corso.

Uomini armati alla bisogna, non con fionde e fertilizzanti. Tra loro, terroristi indu', anzi, pachistani musulmani, uomini bianchi, forse biondi. Questi ultimi si trovano solo nella stazione dei treni, all'aperto, dove possono fuggire rapidamente. Non al taj mahal, dove tutti vengono uccisi. E difatti questi fuggono e non lasciano traccia.

Gli altri invece prendono due hotel, i più famosi di tutta India, e si asserragliano dentro, pronti a morire. Difatti muoiono tutti tranne uno, il quale come prima cosa rivendica la causa araba in India e successivamente avalla la teoria già sponsorizzata dai media da 24 ore almeno.

mmmm.....

a me sembra bizzarro.

E adesso l'india è incazzata nera con il pakistan.
Anche se il Pakistan dichiara che non ha alcuna responsabilità.

Tra l'altro, il Pakistan ha avuto il suo bel da fare, con l'attentato terroristico al Marriott Hotel di Islamabad lo scorso 21 settembre. Per chi non se lo ricorda, il solito camion pieno di "fertilizzante" (mi ricorda Oklahoma City) fece esplodere una parte del più famoso hotel di Islamabad. Firmato: un gruppo terrorista arabo sconosciuto fino a quel momento, i "Fidaen Al Islam". Che dimostra addestramento tattico.

Mi ricorda qualcosa....

Sempre il Pakistan ha avuto il suo bel da fare con l'assassinio di Benazir Buttho.

Insomma, da quando il generale Musharraf (gradito agli americani) ha dovuto lasciare il potere in Pakistan, al Pakistan ne sono successe di tutti i colori. Un casino dietro l'altro.

Già. E adesso hanno pure l'India contro, e tra stati confinanti si guardano in cagnesco.

Mi ricorda qualcosa..

Saluti felici

Felice Capretta