giovedì 27 novembre 2008

Attentato terroristico di al qaeda a New York a Natale

Mentre a Mumbai sta succedendo un casino e i giornalisti si rotolano voluttuosi tra il sangue e le carni "schizzate ovunque" della strage, noi aspettiamo che si calmino le acque per una analisi approfondita della vicenda.

Ieri invece è passata di nuovo la notizia della previsione di un attentato a new york.

Ci risiamo. Al Qaeda (chi?) starebbe progettando un attentato alla metropolitana della grande mela durante le festività natalizie.

Secondo City,

l'organizzazione terroristica ne avrebbe discusso alla fine di settembre


AH! I diabolici terroristi ne discutono mesi prima, come se fossero marketer che pianificano le campagne pubblicitarie per natale.

subito dopo comunque correggono il tiro.
Secondo un portavoce della Homeland Security, il warning sarebbe invece
un atto di routine, deciso per eccesso di cautela

Cautela??

Bella cautela, buttare su tutti i media la notizia che "è possibile che durante lo shopping natalizio esploda new york". Io lo chiamerei "procurato allarme", altro che cautela!!

Al Quaeda, già.

Dunque...facciamo due conti non allineati e vediamo quello che i media non ci dicono riguardo ad Al Qaeda.

Al Qaeda, in arabo, vuol dire "La Base". Il suo diminutivo, la "piccola qaeda", lo usano i bambini per identificare il vasino dove fanno i bisognini. Già dare un nome così possibilmente ambiguo alla Più Grande Organizzazione Terroristica Della Storia sembra una vera e propria sventatezza, tanto più che Bin Laden e il suo compagno di classe Al Zawahiri sono persone che hanno studiato.

Al Qaeda, la base, sarebbe in realtà il nome assegnato al database della CIA dei mujaeddin afghani stipendiati dagli americani, tra cui lo stesso Bin Laden. Erano i famosi combattenti che negli anni 80 fronteggiavano l'avanzata russa in Afghanistan.

Infatti, gli USA in quegli anni di guerra fredda temevano l'espansione russa a ridosso dell'Oceano Indiano. Per i russi è storicamente un fattore strategico raggiungere l'Oceano Indiano, perchè è quello il naturale canale di sbocco delle enormi risorse naturali del paese. Diversamente, le merci russe devono pagare ricche royalty e diritti doganali ai paesi su cui transitano le merci.

Breszinski lo sa bene, come ha correttamente evidenziato nel Grande Scacchiere (e come abbiamo scritto anche noi). Lo sanno bene anche i georgiani.

Così la CIA, nel nome della strategia di fronteggiamento del blocco sovietico, fece una serie di cose. Fomento' gli integralismi religiosi islamici, creando di fatto i talebani, per creare una opposizone "culturale" al nemico comunista "senza dio". Sul fronte dell'opposizione militare, creo', stipendio', addestro' ed armo' cellule di combattenti afghani, pescandoli anche tra le file degli estremisti religiosi, per combattere i comunisti cattivi. Uno dei capi di queste cellule, in prima linea nel combattimento, era proprio Osama Bin Laden.

Il quale, tra l'altro, è uno dei numerosi figli del famoso costruttore Bin Laden, che ha costruito in mezza Arabia Saudita i palazzi principeschi della famiglia reale Saud. Paese e famiglia notoriamente in ottimi rapporti con gli USA.

Lo stesso Bin Laden padre è socio della famiglia Bush nel gruppo finanziario Carlyle Corporation, uno dei principali appaltatori del Ministero della Difesa (insieme alla Hallyburton di Dick Cheney). Bin Laden senior Usci' dal gruppo Carlyle all'indomani dell'11 settembre.

Tutto tra amici insomma.

La BBC, nel documentario inchiesta "Newsnight", dichiara l'esistenza di un documento segreto dell’FBI, numero 1991 WF213589, proveniente dall’ufficio di settore dell’FBI di Washington, secondo il quale

il cinismo della classe dirigente Americana e le "connessioni tra la CIA e l’Arabia Saudita e le famiglie Bush e Bin Laden" possono essere le reali cause della morte di migliaia di persone nell’attentato al World Trade Center"

mmmm quante cose non ci dicono i media...

Per approfondimenti andate qui:

Enormi falle nella storia "Cia contro Bin Laden"

Ma chi è veramente Al Quaeda? su Luogocomune


Interessante anche questo articolo su effedieffe: I Bin Laden costruiscono in Iraq

Saluti felici

Felice Capretta

La social card da 40 euro

Raggiante il governo presenta l'importante misura di sostegno alle classi più povere.

Secondo il governo aiuterà 1,3 milioni di persone.

I media più servili descrivono con ampia dovizia di particolari la straordinaria misura sociale destinata a risollevare le sorti del paese.

Mi sento un po' preso per il culo mentre i giornalisti obbedienti espongono la misura senza descrivere l'evidenza.

Si tratta della bellezza di 40 euro al mese da usare nei negozi di alimentari, ma solo se avete superato i 65 anni, o se avete figli a carico e non prendete più di 500 euro al mese. Ci sarà anche un 5% di sconto nei negozi che accetteranno la card.

(Sensazionale scoop di Informazione Scorretta: una nostra fonte anonima infiltrata al ministero dell'economia ci informa che sarebbe allo studio una maxxi social card da ben 49 euro da destinare solo ai pensionati ultra80enni single con nonni a carico, nati il 29 febbraio di un anno bisestile tra le 10 e le 11 della mattina. Da usare solo per acquistare smartphone!)

Alla classe media, che sostiene e mette in moto il paese, zero. Detassare le tredicesime, per esempio, avrebbe dato un minimo di ossigeno all'economia. Invece niente.

Brillante.

Peccato che, secondo una ricerca Confesercenti ed SWG, ci sono qualcosa come 6,3 milioni di nuclei famigliari che alla terza settimana del mese sono già a tasche vuote. Di questi, circa un terzo si trova al verde già alla metà del mese.

Ancora una volta misure all'italiana.
Molto fumo, niente arrosto.
Molto strepito per nulla.

Con un po' di matematica scopriamo poi che qualcosa non quadra.

La social card aiuterà 1,3 milioni di persone. A 40 euro al mese. Facciamo per un anno?

Sono 1,3 mln x 40 eur x 12 mesi = 624 milioni.
Secondo Tremonti, la manovra costerà 450 milioni l'anno.

C'e' qualcosa che non quadra. A me risultano 624 milioni, a loro 450.
Quei 174 milioni di differenza chi ce li mette?

Citigroup?

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 25 novembre 2008

Inflazione o deflazione? Parte II

(Ecco la seconda puntata su Inflazione e Deflazione. Se avete perso la prima parte dedicata all'inflazione, leggetela qui prima di continuare)

Sarà Inflazione o sarà Deflazione?
Che strada prenderà la crisi economica in corso?

La domanda sembra roba da economisti fissati. In realtà, la questione è estremamente interessante, specialmente se avete qualche risparmio da parte e non volete perderlo completamente nella crisi economica in arrivo.

Inflazione e Deflazione meritano qualche parola in più di quanto ci dicono i media classici.

Oggi passiamo alla seconda parte e parliamo di Deflazione.

Quando Craxi governava il paese e i BOT rendevano il 18%, l'Italia viveva nell'inflazione. Ogni anno eravamo più poveri del 15% , ma non ce ne accorgevamo a meno che non andassimo all'estero.

L'inflazione, come dicevamo nel post precedente, è considerata in genere una brutta cosa, perchè il pane rincara, così l'acqua, la verdura, tutti i beni rincarano costantemente. Da cio', alcuni potrebbero pensare che il fenomeno opposto potrebbe essere una bella cosa.

Il fenomeno opposto all'inflazione si chiama Deflazione, e consiste in un ribasso generalizzato dei prezzi. In uno scenario di deflazione, ogni mese il pane, la pasta, l'acqua, i telefonini, il petrolio, tutti i beni costano meno.

Se pensate ancora che la deflazione sia cosa buona, fermatevi un momento e riflettete.

Perchè i prezzi scendono? Perchè l'economia è sana? No. Perchè l'economia è ancora una volta squilibrata. Resta sempre una questione di domanda e di offerta.

In deflazione, sul mercato c'e' più pane di quanto le persone non ne possano acquistare. E così il fornaio abbassa i prezzi e/o produce di meno.

Ma in questo modo, il fornaio guadagnerà di meno questo mese. E se guadagna di meno, avrà meno soldi e rinuncerà alle vacanze di Natale.

Così l'agenzia di viaggi dovrà chiudere e ci saranno 3 disoccupati. Che non avranno soldi per comprare il pane, e così il fornaio dovrà ridurre le produzione o abbassare ancora i prezzi, così avrà meno soldi a disposizione e aspetterà una settimana in più prima di andare dal parrucchiere... e così via.

Capite dunque che anche questo è uno squilibrio di mercato e non fa bene all'economia. Il mercato si tira il collo da solo e soffoca.

Fu la deflazione a stringere il cappio al collo dell'economia americana durante la crisi del 1929.

Sul lato monetario, a differenza dell'inflazione, le persone tendono a detenere denaro liquido perchè quella stessa banconota da 10 euro domani potrà acquistare più merci di quante non ne possa acquistare oggi.

Capite ora che le vostre future scelte di investimento, quali essere siano, saranno inevitabilmente condizionate da uno o dall'altro scenario, dall'inflazione o dalla deflazione. E saranno condizionate in modo tanto più drammatico quanto più saranno forti le pressioni inflattive o deflattive.

Ci sono segnali in entrambe le direzioni.

Nella terza ed ultima parte di questa trilogia di articoli delineeremo le possibili soluzioni per il fronteggiamento della crisi e cercheremo di individuare le probabili tendenze.

Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 24 novembre 2008

Geithner, Summers e Rubin alias il gatto, la volpe e il volpone

Ecco le prime nomine di Obama in ambito economico!

I giornali spendono parole sugli "economisti di collaudata esperienza" per "fronteggiare la crisi economica", e si profondono nello snocciolare i curriculum dei nominati. I prescelti sono Timothy Geithner, al Tesoro, e Lawrence Summers, a capo del Consiglio Economico Nazionale.

Vediamo un po' cosa si dimenticano di dire i giornali allineati & compatti. Abbiamo a che fare con tre furboni: il gatto, la volpe e il volpone. Geithner, Summers e ...Rubin.


Timothy Franz Geithner

E' il prossimo Segretario del Tesoro. Nato il 18 agosto del 1961. E' il nono presidente della Federal Reserve Bank of New York. Inoltre è anche Vice Chairman of the Federal Open Market Committee (FOMC).

Diamo un'occhiata al suo curriculum.

1998-2001. Sottosegretario al Tesoro per gli Affari Internazionali. Lì rispondeva a due signori molto simpatici: Robert Rubin, Segretario al tesoro, e Lawrence Summers, di cui era il delfino. Segnatevi questi nomi.

2002. Lascia il Tesoro per entrare nel famigerato CFR, Council on Foreign Relations come Senior Fellow in the International Economics department.

2001-2003. Al Fondo Monetario Internazionale è Director del Policy Development and Review Department.

Come si puo' capire facilmente, il losco individuo è stato nella stanza dei bottoni proprio di quelle entità che avrebbero dovuto vigilare, e che erano comunque al corrente, della critica situazione finanziaria proprio mentre si creava.

Inoltre, visti i precedenti al CFR e al FMI, siamo di fronte ad un globalista di ferro.


Lawrence Henry "Larry" Summers

E' il prossimo capo del Consiglio Economico Nazionale. Nato il 30 Novembre 1954. Origine ebraica ma non devoto. E' subentrato a Robert Roubin come Segretario del Tesoro sotto l'amministrazione Clinton. Il suo delfino in quella posizione era proprio Timothy Geithner, che ora andrà a prendere il suo posto.

Alcuni estratti dal suo curriculum:

1991-1993 Chief Economist alla Banca Mondiale

1999-2001 succede a Roubin come Segretario del Tesoro sotto l'amministrazione Clinton

2001-2006 Presidente dell'università di Harvard

Anche in questo caso, siamo di fronte ad un globalista di ferro, grazie a 2 anni di intensa e fattiva dedizione presso la Banca Mondiale, mentre il suo delfino ha passato altrettanti anni al Fondo Monetario Internazionale.


Il volpone: Robert Rubin

I due, Geithner e Summers, si conoscono molto bene. Geithner era il delfino di Summers al Tesoro. Dietro di loro si staglia tuttavia una importante figura, che per ora è solo emersa tra le righe.

Ci riferiamo nientemeno che al "più grande segretario del Tesoro dopo Alexander Hamilton", per usare le parole di Bill Clinton, allora presidente. Stiamo parlando infatti di Robert Rubin, Il vecchio volpone.

Nato il 29 agosto del 1938. Di origine ebraica. Ex Goldman Sachs, e' stato il Segretario al Tesoro di Bill Clinton, alle cui dipendenze hanno lavorato Geithner e Summers. Da lui hanno imparato il lavoro e nella sua scia ne proseguiranno il lavoro.

Evidentemente i servigi di Rubin sono stati particolarmente graditi al potere mondialista, visto che lo hanno scelto come Chairman del CFR.

Il suo curriculum?

2007 - oggi Chairman del Council of Foreign Relations

novembre - dicembre 2007 Chairman di Citigroup

1995 - 1999 Segretario del Tesoro

Fu proprio sotto la gestione di Rubin, da Segretario al Tesoro, che furono gettati i semi dell'attuale crisi finanziaria. Fu Rubin, con i suoi due sodali, a non fare nulla perchè i semi non germogliassero, o - peggio - a seminarli ed alimentarli consapevolmente. Ma questo non è dato saperlo con esattezza, almeno per ora.

Concludiamo con un dolcetto: Rubin è Director and Senior Counselor di Citigroup, oltre ad esserne stato Chairman per un mesetto. Dopo aver gettato le basi per la crisi economica mondiale, Rubin è il bancarottiere che venerdì scorso stava portando al disastro Citigroup.

Per inciso - notizia di poco fa - citigroup è stata salvata solo dall'intervento del governo che ha assicurato 300 miliardi di dollari per sostenerla in caso di collasso.

Circa la metà del piano Paulson.

Eh...! Il nuovo di Barack Obama, il Cambiamento.

Change we need.

Saluti felici

Felice Capretta

venerdì 21 novembre 2008

Vendita di Citigroup in crisi totale

Citigroup è in vendita!

Per meglio dire, sta tirando gli ultimi...

Ieri il dow jones è crollato un'altra volta, insieme peraltro al S&P 500 ed al Nasdaq che sta per sfondare il limite verso il basso raggiunto dopo il collasso della bolla del 2000. Almeno di questo i giornali sembrano essersene parzialmente accorti, mentre pudicamente sovrolano sul dramma di Citigroup.

Il titolo Citigroup è infatti ai minimi valori azionari degli ultimi 15 anni, e da fine 2006 ha perso il 90% del suo valore azionario.

Qui il grafico di Citigroup a 1 anno, preso da yahoo finanza, non so se si nota il crollo verticale da 40 a quasi 4 dollari.



Adesso vi mostro un altro grafico a 1 anno di un'altra società.




Notate una certa somiglianza?

La seconda è la defunta Lehman Brothers.

In pratica, Citigroup oggi varrebbe 25,6 miliardi di dollari, di cui 25 miliardi di dollari di aiuti del piano Paulson. Con un casco di banane la si compra, debiti compresi.

Il consiglio di amministrazione è riunito, probabilmente nella sala riunioni con le sbarre alle finestre per evitare che qualcuno si lanci giù, e sta valutando tra la vendita a spezzatino o la vendita in blocco.

Ma bisogna trovarlo, l'acquirente...Lehman Brothers non l'ha trovato.

Come volevasi dimostrare, il piano Paulson ha avuto il semplice effetto di ritardare di qualche settimana gli altri tracolli bancari. Vi ricordo i titoloni dei giornali che inneggiavano al piano Paulson e intravedevano l'uscita dal tunnel "nel giro di pochi mesi, un anno al massimo", e profetizzavano che "il peggio è passato", mentre il peggio deve ancora venire. I Credit default swap prima o poi salteranno per aria e ci sarà da divertirsi.


Nel frattempo, la crisi finanziaria sta mordendo l'economia reale negli USA e si sta trasformando nell'attesa crisi economica vera e propria.

Alcuni dati del mercato USA:

  • -1% prezzi al consumo su base mensile
  • flessione del medesimo indice al netto dei prodotti alimentari ed energetici, cosa che non accadeva da tempo immemorabile
  • -2,8% prezzi alla produzione

Un dato ancora più rilevante e più immediato ce lo propone American Research Group con un sondaggio a campione condotto in questi giorni.

Il sondaggio è stato rilanciato nella blogosfera italiana dagli ottimi crisis e iceberg finanza, di cui consiglio sempre la lettura: nelle vacanze di natale del 2008 gli americani spenderanno

....rullo di tamburi....

il 50% in meno rispetto all'anno precedente.

Vediamo i dati:



Spacchiamo ora il dato tra persone che hanno già iniziato ad acquistare regali e persone che devono ancora iniziare.

La previsione media di spesa è di 600 dollari circa contro i 1000 dollari circa del 2007, pari ad una flessione del 40%, per coloro che hanno già iniziato a fare acquisti per natale, mentre la previsione di spesa media per coloro che devono ancora fare acquisti è di 316 dollari contro 724 del 2007, pari a circa il 55% in meno.

Infine, allo studio in italia il corposo pacchetto di stimoli all'economia.

Tra 130 e 800 euro per natale alle famiglie numerose.
Che si compreranno il telefonino nuovo o la tv a schermo piatto.
Nella peggiore delle ipotesi, si compreranno 400 chili di pasta e 40 litri d'olio, che già sarebbe buono.

Tanto per fare un piccolo confronto, il governo cinese ha varato una vera riforma di carattere keynesiano per stimolare l'economia. Un piano da 600 miliardi di dollari per costruire infratrutture, strade, ponti, ferrovie. Un aumento massiccio della spesa pubblica con investimenti in grandi opere per riavviare il paese.

Proprio non si riesce a fare l'abitudine ad un governo ti prende per il culo.

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 20 novembre 2008

Il servo negro e il cameriere

"Servo negro", tuonava ieri contro Barack Obama la persona che recita il personaggio Al Zawahiri.

"Servo negro", ripetevano i giornali all'unisono.

Brillante azione di propaganda, smascherata solo 24 ore dopo. Leggiamo oggi nel sottobosco del web, e su nessun giornale tradizionale nè sui media televisivi, che l'espressione araba originale usata nel discorso di Al Zawahiri è

"abeed al beit" , letteralmente "servo di casa", cioè domestico, cameriere, e non "servo negro"

(per i linguisti, beit in arabo = bait in ebraico = casa)

Nel frattempo, tutti si sono bevuti il "servo negro". Cattivo zawahiri cattivo.
Forse un po' ha ragione, a dire che Obama si sta comportando da cameriere di Israele.

La sola nomina di Rahm Emanuel, l'uomo di Israele alla Casa Bianca, già ci dava un segnale preciso.

Ieri leggevamo su ADN Kronos, rilanciata da effedieffe.com
Gerusalemme, 17 nov. (Adnkronos) - Cosa posso fare per Israele? "Diventa un grande presidente degli Stati Uniti". Questo lo scambio di battute tra il neoeletto presidente americano ed il presidente israeliano Shimon Peres, nel corso di una conversazione di cui il capo di stato israeliano ha riferito oggi il contenuto.

Molto significativo, no?

Attenzione però. Con questa mossa intelligente, chiunque dirà che Obama fa il servo di Israele sarà messo sullo stesso piano del principe del terrore e del suo vice. A rischio di finire a Guantanamo...

Ah già, ma il presidente eletto ha promesso di chiudere Guantanamo.

Allora direttamente in una prigione siriana.

Sul fronte finanziario, la crisi imperversa e Milano sta per sfondare il minimo toccato nei giorni scorsi.

Saluti felici

Felice Capretta


ps: ma c'e' ancora qualcuno che crede alle belle statuine Zawahiri e Bin Laden?

mercoledì 19 novembre 2008

Sindrome del Golfo e altre storie di oggi

Notizie varie più o meno succose quest'oggi sui media.

Iniziamo dalla famosa Sindrome del Golfo.

Su pochi giornali offline è passata la notizia, e su nessun giornale è passata come sarebbe dovuta passare in un mondo perfetto: risulta infatti che dopo 17 anni 17 (ehi, è passato così tanto tempo dalla prima guerra del golfo?), in pratica dopo quasi 20 anni, il governo americano riconosce l'esistenza della Sindrome del Golfo!

Cerchiamo di capirci.

Un giovane americano, lo chiameremo Tommaso, parte in guerra per il Golfo Persico. Tommaso è convinto di fare la cosa giusta. Ha visto in televisione la terribile invasione del Kuwait, esiste un mandato internazionale per dare le botte a Saddam Hussein, così lui si schiera dalla parte dei Buoni e va a fare il suo dovere di buon americano.

Tempo 3 settimane, questo poveraccio viene catapultato nel deserto saudita, con 40 gradi all'ombra e insetti grossi come cinghiali. Il suo compito probablmente consiste nel suonare la campanella se arriva uno Scud (ve li ricordate, i missili Scud??).

Già gli viene qualche dubbio sui Buoni e sui Cattivi.

Poi gli dicono che Saddam il Cattivo potrebbe centrarli con una testata chimica, e così gli fanno mezzo chilo di iniezioni al giorno. Iniezioni che sicuramente gli consentiranno di respirare il gas nervino e sniffare uranio impoverito in tutta tranquillita'.

Tommaso inizia a chiedersi se non lo stanno prendendo per il culo.

Tutti i giorni va a pranzo e a cena, e si mangia delle cose talmente repellenti che solo la Halliburton di Dick Cheney poteva fornire all'esercito: robe irradiate con raggi X per la conservazione, con tutta probabilità i primi OGM, e chissà quale altra porcaggine.

Ottimo e abbondante, Zio Sam!

Al che, a Tommaso inizia a venire il nervoso.

Sarà il nervoso, ma inizia a sentirsi strano. Stanco. Malato. Mal di testa, giramenti, spossatezza, disturbi di vario genere e grado. Paranoie e disturbi della personalità.

Gli stessi problemi vengono anche a molti suoi commilitoni.
A qualcuno, più sfortunato di altri, viene una malattia incurabile.

Tommaso, ridotto ad uno straccio di uomo, torna a casa sperando di rimettersi. Invece rimette e basta. Ha figli deformi. Intraprende una battaglia legale con i suoi commilitoni perchè vuole che la Sindrome del Golfo, l'insieme dei malanni che ha preso e dai quali non guarirà mai, venga riconosciuta come infermità di guerra.

Niente: per 17 anni il suo governo lo prende per il culo dicendo che la sua malattia non esiste e non ha diritto al riconoscimento dell'infermità.

Dopo 17 anni, improvvisamente, gli dicono che invece esiste.

Tommaso ora dovrebbe essere felice, o più probabilmente dovrebbe essere ancora più inferocito.
Tommaso però non si ricorda più cos'e' la sindrome del golfo.
A ben guardare, Tommaso non si ricorda nemmeno più chi è.

Di Tommaso ce ne sono molti.

Erano in 700.000 a combattere nel golfo e almeno 50.000 sono tornati a casa con la Sindrome del Golfo.

Di questi, circa 1/5 sono già morti.

Non vorremmo entrare nel patetico come i peggiori giornalisti di cronaca nera, ma è essenziale sottolineare che questi disgraziati che ora dicono che la sindrome del golfo esiste hanno preso in giro decine di migliaia di persone per 17 anni.

E adesso tutti felici ad ammettere candidamente che si, la sindrome del golfo esiste.

Eh già.

Chi vuole approfondire sulla sindrome del golfo puo' andare qui.

Adesso passiamo ad altro, come dicono i mezzibusti dopo aver discettato accuratamente sul numero di coltellate inflitte alla vittima di turno, per iniziare a parlare di sport come se niente fosse...

Economia: sempre l'ottima swissinfo ci informa sul calo dei prezzi al consumo negli USA

NEW YORK - L'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti è sceso dell'1 per cento in ottobre, mese in cui i prezzi dell'energia hanno registrato la maggiore discesa di tutti i tempi. L'indice dei prezzi al consumo core - depurato dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari -, è diminuito invece dello 0,1 per cento.

I dati evidenziano un calo delle pressioni inflazionistiche superiore alle attese, in quanto gli analisti avevano stimato un calo dello 0,8% per l'indice complessivo e un rialzo dello 0,1% per il dato "core".

A settembre i prezzi al consumo erano restati invariati. Su base annuale i prezzi al consumo sono saliti del 3,7%, contro un atteso +4% e quelli core sono cresciuti del 2,2%, contro un atteso +2,4%. I prezzi dell'energia a ottobre sono scesi dell'8,6% mensile, la discesa maggiore di tutti i tempi. I prezzi della benzina sono calati al livello record del 14,2% e quelli dei beni alimentari dello 0,3%.


Ancora Swissinfo ci informa che OPEL passera' alla giornata da 30 ore nel 2009 per evitare licenziamenti, e il 54% delle aziende del settore in germania prevedono esuberi.

Si apre la strada della deflazione, ma di questo parleremo nella seconda parte del maxi post su inflazione e deflazione.

Sul fronte politica estera, Obama flirta con il capo georgiano caro ad Israele. Il nuovo che avanza...!

Avrà mica ragione l'agente dei servizi israeloamericani che si firma con il nome Al Zawahiri?

al Zawahiri ha bollato il presidente eletto come "un servo negro" e ha affermato che Obama è "l'esatto contrario degli americani neri degni d'onore", come Malcolm X.

Nel video le parole di al Zawahiri sono accompagnate da immagini del numero due di al Qaida, di Malcolm X che prega e di Obama e con i leader ebrei.


Saluti felici

Felice Capretta

martedì 18 novembre 2008

Inflazione o deflazione? Parte I

Sarà Inflazione o sarà Deflazione?
Che strada prenderà la crisi economica in corso?

La domanda sembra roba da economisti fissati. In realtà, la questione è estremamente interessante, specialmente se avete qualche risparmio da parte e non volete perderlo completamente nella crisi economica in arrivo.

Inflazione e Deflazione meritano qualche parola in più di quanto ci dicono i media classici.

Iniziamo dall'inflazione.

L'inflazione è considerata generalmente una "brutta cosa" da chi non conosce l'economia ma va a comprare il pane tutti i giorni. L'inflazione è effettivamente una "brutta cosa" perchè consiste in un rialzo generale dei prezzi. Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno...e in casi estremi ogni ora, i prezzi vengono ritoccati verso l'alto.

Solitamente l'inflazione si innesca su un eccesso di debito contratto dallo Stato.

Anche se non l'avreste mai detto, vivendo in Italia, ad ogni fine anno il ragioniere generale dello stato tira una riga sui conti e vede se lo stato italiano ha fatto profitto o un buco. Solitamente a fine anno si ha un buco, non solo in Italia, e questo buco deve essere coperto in qualche modo. E' strutturale: lo stato si occupa di strade, scuola e altri servizi per loro natura poco redditizi.

Solitamente dunque lo stato contrae un debito. Non vorrete fare bancarotta!

Cosa fa dunque lo stato per sua natura indebitato?

Si rivolge al mercato: ai suoi cittadini e al resto del mondo. Chiede soldi.

In cambio dà dei pezzi di carta, tecnicamente dei titoli di stato (come i famosi BOT), che assomigliano molto alle cambiali. Infatti lo stato si impegna con voi a restituirvi il vostro denaro, più una quota di interesse per il disturbo e la fiducia accordatagli, il tutto dopo un certo periodo di tempo. Diciamo, per semplicità, dopo un altro anno.

Succede a volte, per circostanze impreviste come una crisi economica, che lo stato accumuli così tanti debiti che non riesce più a coprirli neanche con i titoli di stato.

A quel punto si aprono diversi scenari.

Le famose "privatizzazioni", in pratica la svendita dei beni di stato a gruppi di potere sovranazionali, servono proprio a pagare una parte degli enormi debiti. Vedasi Italia anni 90.

Oppure lo stato si rifiuta di pagare, e chi ha in mano i suoi titoli resta con in mano della carta igienica. Vedasi Argentina con i famosi "Bond", appunto titoli di stato.

Oppure ancora lo stato fa una cosa semplicissima. Cerca di pagare i debiti stampando banconote.

In questo modo lo Stato avrà tanti soldi per pagare i debiti che non riesce a pagare.

Però.

C'e' un pero'.

Se tutto si risolvesse così semplicemente, stampando banconote, avremmo risolto gran parte dei problemi del mondo. Invece non va così, ed è qui che si innesca il meccanismo dell'inflazione.

Il denaro si comporta come le mele. Cosa succede quando sulle bancarelle del mercato arrivano all'improvviso tantissime mele? Succede che il valore di un sacchetto pieno di mele scende. Legge della domanda e dell'offerta.

Così, allo stesso modo, quando viene stampato troppo denaro e c'e' troppo denaro in circolazione, il valore di un sacchetto pieno di denaro scende!

E succede, per finire, che le imprese devono chiedervi più denaro per gli stessi beni.

Ovvero: alzano i prezzi.

Questa è l'Inflazione. Un aumento generalizzato dei prezzi.

L'inflazione è "cosa non buona" per tutta una serie di motivi:

  • perchè il pane costa sempre di più
  • perchè lo stipendio, il più delle volte, aumenta meno dell'inflazione, quindi si è più poveri
  • perchè i risparmi, se non sono investiti correttamente, perdono sempre più valore

Ora, i prezzi possono aumentare poco o molto su base annua. Ma anche su base mensile, settimanale e perfino giornaliera. In alcuni casi, su base oraria.

Quando i prezzi aumentano tutti i giorni, o più volte al giorno, si chiama iperinflazione. Fu la fine che fece la Germania tra le due guerre, dove serviva un milione di marchi per un chilo di pane. Pensate a chi aveva nel cassetto un milione di marchi PRIMA della fase di inflazione... prima poteva comprarci una villa, dopo poteva comprarci un paio di mele. Impoverito.

E lo stato...? Pieno di moneta, ha finalmente pagato i suoi debiti da svariati miliardi. Prima dell'iperinflazione, il debito schiacciava. Con l'iperinflazione, il debito dello stato vale come un sacchetto di mele.

Se ci pensate, però, più che pagarli....lo stato ha rifilato i suoi debiti ai suoi cittadini, perchè l'inflazione ha divorato il valore del denaro che i cittadini hanno nel portafogli.

Bella fregatura, eh?

Solitamente, i cittadini incazzati e disperati invocano una risposta forte.

Un uomo forte che dia una risposta forte.

In Germania, complice qualche attentato islam...ops, volevo dire comunista, il popolo diede il benvenuto all'Uomo Forte, Adolf Hitler.

Il quale, vi ricordo, prese il potere progressivamente e con il consenso.

Ma ora riassumiamo e torniamo, è il caso di dirlo, a bomba.

In uno scenario di inflazione o iperinflazione, tenere milioni di euro sotto il materasso è il modo migliore per perdere tutto molto rapidamente. Conviene detenere meno denaro liquido possibile e puntare tutto su beni che non risentono dell'inflazione, come i più classici beni rifugio quali oro e argento.

Nella prossima puntata parleremo di deflazione.

E infine tireremo le somme.

Saluti felici

Felice Capretta

venerdì 14 novembre 2008

Crollo dei consumi negli USA

Tgcom intitola oggi "il nuovo che avanza" l'articolo sui rumors sulle nomine di Obama.

Ci vuole un bel coraggio ad intitolare "il nuovo che avanza": si parla di Hillary Clinton, Al Gore, John Kerry... tutti nomi noti dell'establishment democratico. Troppo noti.

Altro che "il nuovo che avanza", qui siamo davanti più che altro ad un vero e proprio Usato Sicuro...!

Restiamo comunque alla finestra e vediamo su quali teste ricadranno le nomine.

Mentre tgcom e altri si dilettano in simili cosacce, swissinfo ancora una volta ci informa sul rallentamento dell'economia USA. Swissinfo, che non è un giornalaccio tipo Leggo, parla senza mezzi termini di "crollo dei consumi", anche se a nostro avviso il crollo vero dei consumi deve ancora arrivare.

NEW YORK - Crollo record dei consumi negli Stati Uniti. A ottobre, l'indice delle vendite al dettaglio ha segnato un ribasso del 2,8%, il più forte mai registrato da quando è stata istituita la statistica nel 1992. Anche al netto della componente auto, si è registrato un calo record.

Le vendite al dettaglio mostrano una contrazione per il quarto mese di fila e il dato odierno è risultato peggiore delle stime degli analisti che si attendevano una flessione del 2,1%. E' stato inoltre rivisto al ribasso il dato del mese di settembre a -1,3% da -1,2% della prima rilevazione.

Al netto della componente auto, l'indice ha evidenziato un calo del 2,2%, ben peggiore del -1,2% stimato in media dagli economisti dopo il -0,5% del mese prima (dato rivisto).

Gli argomenti in favore di una futura deflazione prendono corpo.

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 13 novembre 2008

+32000 sussidi di disoccupazione in USA

Mentre la stampa tradizionale si impegna nel consueto esercizio della schematizzazione dell'ovvio, nobile arte, ci guardiamo intorno allibiti nel tentativo di dare un senso alla nostra esistenza in un mondo di pazzi.

Apparentemente è tutto normale. Ehi, ci sei nato dopotutto. Sei nato nei pressi di una città, prendi il treno, l'autobus o la metropolitana per andare in ufficio. Già, perchè è normale andare in ufficio a lavorare e restare chiuso tra le 8 e le 10 ore in una scatola a curare gli interessi di un altro.

E' il tuo lavoro, e ti pagano per questo, non farti troppe domande.

Se non ti pagano, non mangi.

Anzi, ritieniti fortunato ad avere un lavoro.

Non so voi, ma io sento un forte odore di marcio. Non mi quadra che dobbiamo guardare in faccia più i colleghi che i nostri cari, non mi quadra che dobbiamo fare tutto questo in cambio di soldi. E' come il granello di sabbia sotto la porta, che striscia e scricchiola quando la apri ma non riesci a toglierlo neanche con il coltello, è la goccia che cade ritmica, incessante, inesorabile nel lavandino di notte e speri di riaddormentarti e continuare a dormire per non sentirla.

Saranno contenti gli americani che non devono più lavorare?
Leggendo la stampa non ancora del tutto allineata, ho pescato questo da swissinfo

NEW YORK - Le domande di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono salite ai massimi da sette anni, ossia dall'epoca dell'ultima recessione iniziatasi con gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, e il totale degli americani che percepisce il sussidio è schizzato a livello più alto da 25 anni.

Le richieste di sussidio sono aumentate la scorsa settimana di 32'000 unità a quota 516'000, un livello che non si vedeva dal settembre 2001 e di gran lunga superiore alle 480'000 unità stimate dagli economisti. È stato inoltre rivisto il dato della settimana precedente a 484'000 da 481'000 della prima rilevazione.

L'impennata della scorsa settimana ha fatto così salire il totale dei sussidi a 3'897 milioni, vale a dire ai massimi dal gennaio 1983. La media su quattro settimane, un indicatore ritenuto meno volatile è a 491'000 unità, cifra che non si vedeva dal marzo 1991 (da 477'750 precedente).


Non ho ancora capito se mi devo considerare maledetto o fortunatissimo ad avere un lavoro decente da 8 ore in ufficio.

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 11 novembre 2008

Change (?) we need

Ancora non siamo in grado di sapere quali saranno le prime nomine di Obama. Ci sono alcuni rumors molto precisi.

Se saranno confermati, la presidenza Obama sarà molto simile alla presidenza Bush e molto diversa da quanto promesso al popolo dei suoi elettori.

Change we need.

Pare infatti che Bernanke sarà confermato alla Federal Reserve.

Proprio lui.

L'uomo che non conosce altro che la medicina che aggrava lo stato del paziente e che continua a somministrarla anche quando il paziente è ormai agonizzante. L'uomo, grande studioso della crisi del '29, che pensa ancora che la crisi di wall street del '29 poteva essere evitata con massiccie iniezioni di liquidità.

Pare anche che alla Difesa sarà confermato l'attuale ministro.

Più che Change we need, mi viene in mente il disperato WE NEED HELP degli alluvionati di Katrina a New Orleans.

Passando ad altro, stranamente rilanciata dai media nostrani la seguente notizia della BBC: il 21 gennaio del 1968 le forze americane hanno "perso" una bomba atomica tra i ghiacci della Groenlandia a seguito di un incidente al bombardiere B-52 che la trasportava. Delle 4 bombe, 3 furono ritrovate e una fu lasciata al suo destino. O forse fu nascosta per essere utilizzata per qualche scenario apocalittico false flag, la cosa non ci stupirebbe.

Ora...cerchiamo di capirci.
Non è che le bombe atomiche si possono perdere così.

"Cara, non trovo più la bomba atomica! L'hai messa nell'armadio dopo averla usata ieri?"
"Oh caro, mi spiace, non ricordo... mi sa che l'abbiamo persa un'altra volta...forse l'abbiamo lasciata a casa al mare"

Capite la portata della cosa?

Primo: l'incidente è stato sotto segreto militare per 40 anni...! 40! Una cosa del genere avrebbe dovuto portare ad uno scandalo enorme e avrebbe dovuto cambiare il futuro della gestione degli arsenali nucleari. Invece niente.

Secondo: ancora una volta le armi nucleari sono state portate segretamente a passeggio come coni gelati su un territorio sovrano terzo. Non è dato sapere se il governo danese fosse informato. Ragionevolmente si, visto che il sorvolo del Polo con bombardieri strategici nucleari (!) era un fatto continuato per dare la possibilità di second strike rapido nell'improbabile caso di attacco missilistico da Mosca. Il mancato ritrovamento dell'arma fu comunque nascosto al governo danese perchè informazione "NOFORN" (in codice, No Foreign: da non comunicare all'estero).

Terzo: l'esercito oggi minimizza, dicendo che probabilmente le radiazioni si sono disperse nell'acqua. Ah beh, pazienza. Tanto, ormai... Altra propaganda. I radionuclidi NON si sciolgono nell'acqua, non sono zucchero, ed il loro tempo di dimezzamento va da alcune settimane a svariati milioni di anni.

Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 10 novembre 2008

Gli ologrammi della CNN

Nella notte dell'elezione del presidente degli Stati Uniti del 2008, l'umanità televisiva si trovo' unita nei festeggiamenti.

Grande fu il nostro orgoglio mentre davamo alla luce il primo ologramma in diretta televisiva.

Mi perdonino i fratelli Wachowski se faccio perifrasi delle parole da loro fatte pronunciare al famoso Morpheus in Matrix, ma l'apertura di questo post le meritava tutte.

Sui giornali e nelle TV all'indomani dell'elezione di Obama, una notizia occhieggiava qua e là nelle colonne monopolizzate dal primo presidente apparentemente normale dopo l'era bush:

Finalmente realizzato il primo ologramma della storia televisiva.


Giornalista della CNN interviene in studio in diretta con il suo avatar 3D.


Wow, fico.

Successivamente, un cantante dal dubitabondo nome "Will I. Am" canticchia la canzone "Yes we can". Sempre in ologramma.

E così tutti pensano che prima o poi avremo gli ologrammi in casa.
Potremo parlare all'olofonino con la vicina di casa ed averla lì, presente come un fantasma, anzichè fare lo sforzo di bussarle alla porta.

E invece... invece....

Risulta invece che le cose sono un po' diverse.
Risulta che in studio non c'era nessun ologramma e il giornalista parlava con il vuoto.

La giornalista olografata in 3D la vedevano solo i telespettatori da casa nelle loro TV.

Nient'altro che un effetto speciale in diretta.
Nient'altro che l'ennesima montatura media.

Repubblica per una volta fa un po' di chiarezza (?).

Saluti felici e occhi al vero

Felice Capretta

venerdì 7 novembre 2008

Rahm Emanuel, chi era costui?

Rahm di nome, Emanuel di cognome, "il nostro uomo alla casa bianca" secondo Maariv, quotidiano israeliano.

Obama compie le prime nomine e sceglie come capo di gabinetto un filoisraeliano DOC: Rahm Emanuel, appunto. A questo punto Obama poteva essere un po' più esplicito e nominare direttamente suo vice il rabbino capo di gerusalemme.

Il quale, magari, sarebbe stato anche persona più pacifica e spirituale del losco figuro qui accanto.

Nato a Chicago, Rahm Emanuel è figlio di un estremista di destra che militava in un gruppo terrorista che si opponeva al mandamento britannico in palestina.

Ma poichè sarebbe scorretto parlare delle responsabilità dei padri quando si parla dei figli, parliamo direttamente di Emanuel.

Secondo Haaretz, quotidiano israeliano, Emanuel ha prestato servizio militare in Israele nel 1997 ed è stato volontario in una officina di riparazione di carri armati del glorioso (?) Tzahal.

Il prescelto Rahm, che deve ancora accettare la carica, sarà il braccio destro del presidente USA. Ne condividerà la maggior parte dei segreti e contribuirà all'orientamento delle scelte dell'intera nazione.

E' saggio affidare tutto questo potere ad una persona che ha giurato fedeltà ad un'altro paese?
A quale nazione sarà fedele il braccio destro del presidente? Agli Stati Uniti o a Israele?

Dopo 8 anni di dominio neoconservatore totalmente prono agli interessi di israele, la prima scelta di Barack Obama è un segnale molto chiaro che va in favore del mantenimento dello status quo.

Ma i giornali ci dicono solo che Emanuel è un po' ebreo.

E le borse aprono con un nuovo tracollo. Mentre scriviamo, Francia e Germania sono disastrate a -6%, mentre Milano limita il rotolamento ad un rovinoso -5%.

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 6 novembre 2008

Ha vinto Obama

E le borse sono cadute di nuovo. Nessuno pare essersene accorto.

Sul fronte della propaganda televisiva, il TG1 Rai intervista il giorno prima dell'elezione un losco individuo del CFR, e il giorno dopo Moises Naim del Foreign Policy. Il primo non ha mancato di ribadirci la favoletta della guerra al terrorismo. Il secondo un po' meno.

Gli italiani ringraziano il servizio pubblico, pagato profumatamente a suon di tasse, per l'elevato livello dell'informazione erogata. Suggerisco di intonare il ringraziamento direttamente nella lingua più consona agli ospiti: todà raba'!

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 4 novembre 2008

Obama - McCain, la democrazia americana e il giorno del duello

democrazia americanaMa sarà vero duello o semplice messinscena hollywoodiana con tanto di cespugli rotolanti soffiati dai ventilatori?

Oggi la stampa inneggia all'election day, il momento più alto della democrazia americana.

Siccome poi gli Stati Uniti sono "la più grande democrazia del mondo" (ma ci sarebbe da dire parecchio su questo, leggetevi questo articolo sulle libertà civili in USA per cominciare), ne discende automaticamente che la giornata di domani è il momento più alto e nobile della democrazia in tutto il mondo.

Già.

Una democrazia che bombarda ed invade stati indipendenti e sovrani, vedasi Afghanistan e Iraq, facendo uso di armi chimiche e probabilmente anche nucleari. Trascuro i fatti dell'undici settembre, sui quali potete documentarvi per scoprire che in realtà il terribile bin laden non è che l'ennesima invenzione propagandistica o poco più, la giustificazione per terribili guerre destinate a vietnamizzarsi, intraprese per oscuri fini.

Ci sarebbe anche molto da dire sulla democrazia elettorale e su come gli elettori esprimono il loro voto. Vi ricordo che il presidente-scimmia in carica in questo momento, G.W. Bush, per due volte vinse grazie a brogli elettorali palesi, benchè taciuti dai media. Potete iniziare da questo articolo sui brogli elettorali delle elezioni USA.

Pare che in questa elezione il voto elettronico sarà drasticamente ridotto.
Questa è una buona notizia.

Quale democrazia, dunque? Una democrazia in cui i due candidati sono stati finanziati dagli stessi gruppi di potere: goldman sachs e citigroup sono entrambe tra i top 10 nella classifica dei finanziatori delle campagne di entrambi i candidati. Vedete i top 10 finanziatori di McCain e i top10 dei democratici.

A chi risponde il presidente? Ai poveracci che ci hanno creduto e lo hanno votato o a quelli che - con i loro soldi - lo hanno messo in quella posizione?

La "democrazia" americana è tale per cui ogni candidato ha bisogno di tonnellate di dollari. Senza dollari non si riesce nemmeno a comparire. Sapevate che c'e' un terzo candidato che si chiama Ralph Nader? No? Nader si candida da decenni. Ma ha pochi finanziatori e non ha speranza di successo.

Dunque servono palate di dollari per spot, comizi, stipendi e quant'altro. Sono le corporation ad offrire quei soldi. Come si puo' facilmente intuire, non sostengono un candidato per "ideale" ma perchè ritengono che quel candidato prenderà provvedimenti che ne aiuteranno il business.

Promesse contro finanziamenti.

E ancora l'americano vota, e la macchina della propaganda funziona a pieno regime.

Saluti felici

Felice Capretta