giovedì 27 novembre 2008

La social card da 40 euro

Raggiante il governo presenta l'importante misura di sostegno alle classi più povere.

Secondo il governo aiuterà 1,3 milioni di persone.

I media più servili descrivono con ampia dovizia di particolari la straordinaria misura sociale destinata a risollevare le sorti del paese.

Mi sento un po' preso per il culo mentre i giornalisti obbedienti espongono la misura senza descrivere l'evidenza.

Si tratta della bellezza di 40 euro al mese da usare nei negozi di alimentari, ma solo se avete superato i 65 anni, o se avete figli a carico e non prendete più di 500 euro al mese. Ci sarà anche un 5% di sconto nei negozi che accetteranno la card.

(Sensazionale scoop di Informazione Scorretta: una nostra fonte anonima infiltrata al ministero dell'economia ci informa che sarebbe allo studio una maxxi social card da ben 49 euro da destinare solo ai pensionati ultra80enni single con nonni a carico, nati il 29 febbraio di un anno bisestile tra le 10 e le 11 della mattina. Da usare solo per acquistare smartphone!)

Alla classe media, che sostiene e mette in moto il paese, zero. Detassare le tredicesime, per esempio, avrebbe dato un minimo di ossigeno all'economia. Invece niente.

Brillante.

Peccato che, secondo una ricerca Confesercenti ed SWG, ci sono qualcosa come 6,3 milioni di nuclei famigliari che alla terza settimana del mese sono già a tasche vuote. Di questi, circa un terzo si trova al verde già alla metà del mese.

Ancora una volta misure all'italiana.
Molto fumo, niente arrosto.
Molto strepito per nulla.

Con un po' di matematica scopriamo poi che qualcosa non quadra.

La social card aiuterà 1,3 milioni di persone. A 40 euro al mese. Facciamo per un anno?

Sono 1,3 mln x 40 eur x 12 mesi = 624 milioni.
Secondo Tremonti, la manovra costerà 450 milioni l'anno.

C'e' qualcosa che non quadra. A me risultano 624 milioni, a loro 450.
Quei 174 milioni di differenza chi ce li mette?

Citigroup?

Saluti felici

Felice Capretta

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