martedì 25 novembre 2008

Inflazione o deflazione? Parte II

(Ecco la seconda puntata su Inflazione e Deflazione. Se avete perso la prima parte dedicata all'inflazione, leggetela qui prima di continuare)

Sarà Inflazione o sarà Deflazione?
Che strada prenderà la crisi economica in corso?

La domanda sembra roba da economisti fissati. In realtà, la questione è estremamente interessante, specialmente se avete qualche risparmio da parte e non volete perderlo completamente nella crisi economica in arrivo.

Inflazione e Deflazione meritano qualche parola in più di quanto ci dicono i media classici.

Oggi passiamo alla seconda parte e parliamo di Deflazione.

Quando Craxi governava il paese e i BOT rendevano il 18%, l'Italia viveva nell'inflazione. Ogni anno eravamo più poveri del 15% , ma non ce ne accorgevamo a meno che non andassimo all'estero.

L'inflazione, come dicevamo nel post precedente, è considerata in genere una brutta cosa, perchè il pane rincara, così l'acqua, la verdura, tutti i beni rincarano costantemente. Da cio', alcuni potrebbero pensare che il fenomeno opposto potrebbe essere una bella cosa.

Il fenomeno opposto all'inflazione si chiama Deflazione, e consiste in un ribasso generalizzato dei prezzi. In uno scenario di deflazione, ogni mese il pane, la pasta, l'acqua, i telefonini, il petrolio, tutti i beni costano meno.

Se pensate ancora che la deflazione sia cosa buona, fermatevi un momento e riflettete.

Perchè i prezzi scendono? Perchè l'economia è sana? No. Perchè l'economia è ancora una volta squilibrata. Resta sempre una questione di domanda e di offerta.

In deflazione, sul mercato c'e' più pane di quanto le persone non ne possano acquistare. E così il fornaio abbassa i prezzi e/o produce di meno.

Ma in questo modo, il fornaio guadagnerà di meno questo mese. E se guadagna di meno, avrà meno soldi e rinuncerà alle vacanze di Natale.

Così l'agenzia di viaggi dovrà chiudere e ci saranno 3 disoccupati. Che non avranno soldi per comprare il pane, e così il fornaio dovrà ridurre le produzione o abbassare ancora i prezzi, così avrà meno soldi a disposizione e aspetterà una settimana in più prima di andare dal parrucchiere... e così via.

Capite dunque che anche questo è uno squilibrio di mercato e non fa bene all'economia. Il mercato si tira il collo da solo e soffoca.

Fu la deflazione a stringere il cappio al collo dell'economia americana durante la crisi del 1929.

Sul lato monetario, a differenza dell'inflazione, le persone tendono a detenere denaro liquido perchè quella stessa banconota da 10 euro domani potrà acquistare più merci di quante non ne possa acquistare oggi.

Capite ora che le vostre future scelte di investimento, quali essere siano, saranno inevitabilmente condizionate da uno o dall'altro scenario, dall'inflazione o dalla deflazione. E saranno condizionate in modo tanto più drammatico quanto più saranno forti le pressioni inflattive o deflattive.

Ci sono segnali in entrambe le direzioni.

Nella terza ed ultima parte di questa trilogia di articoli delineeremo le possibili soluzioni per il fronteggiamento della crisi e cercheremo di individuare le probabili tendenze.

Saluti felici

Felice Capretta

2 commenti:

emanuele ha detto...

caro Felice, una mail in vecchio stile, di quelle che ancora mi va di aprire con i complimenti per il lavoro svolto.
leggo spesso i tuoi post, che grazie ad un effetto volano mi hanno spinto ad aggredire tematiche -e anche testi- finora troppo impervi per me. cosa che mi ha permesso di leggere anche più criticamente il tuo stesso blog.
questo per dirti che sono un profano, e che forse la mia domanda lo rivela fin troppo.

seguo bene la tua descrizione del meccanismo deflazionistico solo fino a questo passaggio:

"Ma in questo modo, il fornaio guadagnerà di meno questo mese. E se guadagna di meno, avrà meno soldi e rinuncerà alle vacanze di Natale."

perchè mi chiedo: se i beni e i servizi costano di meno, è anche vero che il minore incasso del fornaio sarà bilanciato dal fatto che anch'egli può acquistare a minor prezzo.
in poche parole, è possibile uno scenario deflazionistico *organico* che mantenga stabile nel tempo il potere d'acquisto del denaro?

o forse non ci ho capito niente io?

ciao e keep up the good work, come dicono l'americani.

Felice Capretta ha detto...

@emanuele

ciao, in realtà il dicorso è un pò più complesso e il post va preso come introduzione per poi decidere se approfondire, come hai fatto tu stesso.

è corretto, esistono due tipi di deflazione: una buona ed una cattiva.

si ha deflazione, si sa, quando l'offerta supera la domanda (e quindi il prezzo scende).

la deflazione buona è dovuta all'espansione dell'offerta a fronte di una domanda in buono stato. in questo caso la diminuzione generalizzata dei prezzi ha gli effetti che suggerisci tu.

la deflazione cattiva è dovuta alla contrazione della domanda, ed è quello a cui siamo andati incontro. Nel caso specifico, uno degli inneschi é stata la colossale distruzione di ricchezza a seguito delcrollo dei subprime e del valore dei titoli che lo cartolarizzavano (spero di non essere stato troppo tecnico :-)

Saluti felici

Felice