lunedì 31 agosto 2009

Skyeurope addio + Le aziende che oggi non riaprono

Segnalato da un affezionato (molto!) lettore che ringraziamo di cuore, visto su bloglavoro.com a questo indirizzo.


Purtroppo molti, tornando dalle ferie o dopo un mese di attesa forzata nella calura delle città, si troveranno con una pessima notizia, nonostante tutti i proclami di positività da parte di Confindustria e dell’attuale Governo.

La realtà dei fatti è che queste aziende riportate di seguito sono tra le maggiori in Italia. E sono tutte avviate alla chiusura.

Parliamo di dati concreti, non di dati generici:

* Ideal Standard di Belluno e Pordenone: 250 esuberi più altri in arrivo, già annunciati

* Safilo, stabilimenti friulani: altri 500 posti a rischio, più quelli già in cassa integrazione da tempo.

* Carraro di Campodarsego: 650 in cassa integrazione.

* Marzotto di Portogruaro: 250 in contratto di solidarietà da due anni, in scadenza

* Myair di Vicenza: 250 licenziamenti in arrivo.

* Merloni di Fabriano e Nocera Umbra: 3000 dipendenti in attesa che qualcuno compri la fabbrica in ammnistrazione controllata.

* Cablelettra e Cablelettra Sud: 400 licenziati negli ultimi 3 anni, 300 già in mobilità, circa 200 in cigo a rotazione, l’azienda in amministrazione controllata da agosto 2009, è in attesa di commesse nel settore auto.

* Manuli Rubber di Ascoli Piceno: altri 375 messi in mobilità.

* Roccatura di Russotto a Prato sotto sfratto, per ora è stato salvato dalla solidarietà degli altri terzisti che hanno bloccato l’ufficiale giudiziario.

* Radicifil di Pistoia: 140 che dovevano entrare in cassa integrazione a rotazione e invece non torneranno al lavoro, licenziati per ‘eventi improvvisi’ molto poco chiari

* Delphi di Livorno: 400 lavoratori a casa, confermata la chiusura.

* Siderurgico di Taranto: dopo le ferie forzate per i 3 mila dell’Ilva, si rientra in pochi, con 6500 in cassa integrazione.

* Petrolchimico di Porto Torres: l’Eni chiude il petrolchimico, a rischio certo i 900 lavoratori addetti oltre ad altri 800 occupati nell’ indotto.



Nel frattempo SkyEurope è fallita e i media italiani se ne sono accorti solo perchè alcuni italiani sono rimasti a terra in Slovacchia.


Screenshot del sito a futura memoria.




Sul fronte occupazione, in Germania si registra un effimero aumento degli occupati ad Agosto pari a 1000 unità, praticamente il numero di posti di lavoro resta stabile, mentre in tutta la zona euro la disoccupazione marca il nuovo record dal 1999 al 9,6% (da swissinfo).


Saluti felici

Felice Capretta

Svezia Tasso Interesse Negativo

Tasso di interesse negativo in Svezia!

Oggi dalle colonne dei giornali dei gruppo Rizzoli (che comprende Corriere e il gratuito City) campeggiano notizie di diverso genere e grado.

Le principali:

  • immancabile strillo gettapanico sulla Nuova Influenza A/H1N1: i pediatri chiedono di rinviare l'apertura delle scuole, ma la Gelmini rifiuta
  • una agghiacciante sfilza di dettagli sanguinolenti sull'ennesimo omicidio/suicidio
  • un reportage da gossip nero sull'alibi di Stasi che sarebbe lì lì per crollare

Ah, e le colonne sono anche piene della sonora sconfitta inferta da una squadra di calcio all'altra. Siccome le due squadre hanno sede nella medesima città, la cosa fa particolarmente notizia.

Già.

Forse sarebbe stato più opportuno, rispettivamente:

indagare
a fondo sulla nuova influenza e sulla sua reale pericolosità, anzichè fomentare il panico;
chiedersi perchè ci sono sempre più persone che impazziscono e sterminano la famiglia ed approfondire con l'aiuto di psicologi;
lasciare che la giustizia faccia il suo corso e analizzare le cause dietro al delitto.

Sarebbe stato ancora meglio dedicare un po' di spazio ad una notizia economica di estrema importanza, apparsa venerdì sulla CNN.

Ancora non ne abbiamo visto traccia in lingua italiana.

Per la prima volta nella storia una banca centrale applica un tasso negativo!


Tasso negativo in Svezia, Banca Centrale

"Non c'e' niente di strano riguardo ai tassi di interesse negativi", questo è quanto dichiarava in Luglio il direttore della banca centrale svedese, Svensson.

La scorsa settimana Svensson è passato all'azione: impostando un tasso di interesse sui depositi pari a - 0,25%, la banca centrale svedese è la prima banca centrale al mondo ad entrare nel territorio inesplorato del tasso negativo.

Il tasso negativo applicato da una banca centrale è un tema alquanto esoterico in ambito finanziario, guardato con sospetto e ancora ampiamente sconosciuto.

Come funziona un tasso negativo?

In teoria, con un tasso positivo come accade solitamente, depositate soldi in banca e la banca vi riconosce un interesse. Con un tasso negativo, invece, dovete pagare voi la banca perchè possiate depositare soldi nella banca stessa.

In pratica, è una tassa sul mantenere i soldi in banca.

In realtà, per i consumatori il tasso resterà attivo, banchè basso.

E' per le banche svedesi che le cose cambiano. Detto in modo molto pratico, le banche svedesi dovranno pagare per tenere il denaro fermo in cassaforte. Da oggi dovranno pagare lo 0,25% alla banca centrale.

Questa misura è un forte incentivo a far circolare il denaro nell'economia, prestandolo, anzichè tenerlo in cassaforte. Mettere in circolo più denaro dovrebbe smuovere l'economia.

Ancora più che un forte incentivo, questa è una punizione per le banche che non prestano.

La decisione, dunque, è alquanto estrema.

Non fu presa nemmeno in Giappone nel peggior momento della crisi di deflazione degli anni 90, per incoraggiare le banche ad offrire denaro in prestito.

Henrik Mitelman, chief fixed income strategist per la banca svedese SEB, ha dichiarato che la decisione manda un forte segnale al mercati ed ha eufemisticamente dichiarato:

La Banca Centrale è stata molto coraggiosa


Don Smith, economista dell'ICAP:

La politica [monetaria] svedese è sicuramente di grande interesse. Dobbiamo aspettare e vedere cosa succede là. E' sicuramente una strategia inusuale, ma questi sono tempi inusuali.



Benvenuti nella Trappola di Liquidità


Eppure anche questa misura estrema rischia di cadere lettera morta, perchè la trappola di liquidità è qui:

  • se le banche sono disposte a dare credito "buono" alle aziende, le aziende non vogliono credito "buono". L'economia infatti rallenta e non ci sono investimenti da fare. Non servono soldi per la crescita e le aziende non li chiedono alle banche.

  • se le aziende sono disposte a ricevere credito "cattivo" per pagare i debiti e superare questo momento di difficoltà, le banche non vogliono concederlo. La crisi infatti morde, il rischio di insolvenze è elevato, e naturalmente le banche non sono disposte ad assumersi il concreto rischio di perdere denaro.

Questa è la realizzazione evidente della più classica trappola di liquidità.

Se la crisi continua, come è naturale che sia, altri banchieri centrali potrebbero osare e seguire l'esempio del governatore della banca centrale svedese.

Mervyn King, governatore di Bank Of England, la banca centrale inglese, ventilava di recente che potrebbe prendere decisioni analoghe dopo aver tagliato pesantemente i tassi in passato:

se non ci saranno segni di ripresa entro i prossimi mesi, la Banca D'Inghilterra potrebbe considerare un passo di interesse negativo.

In sè, questa è una tassa sulle banche che si rifiutano di prestare.


Accaparramento

Il cosiddetto "quantitative easing" messo in atto dalla banche centrali, ovvero l'immissione sconsiderata di liquidità per cercare di tappare il buco nero che stava inghiottendo l'economia mondiale è lungi da essere il rimedio.

Sarà invece, come è noto agli affezionati lettori, la cura che farà morire il paziente...solo un po' più tardi e con maggiori sofferenze.

Oggi le istituzioni finanziarie destinatarie dell'impressionante mole di aiuti e della smisurata quantità di liquido si guardano bene dal prestare quel denaro. Esattamente come accadde in Giappone, la paura delle banche per il futuro le portava ad accaparrare liquidità, l'effetto finale della Trappola di Liquidità.


Benvenuti nel mondo del tasso negativo, dove la crisi è finita e tutto va bene.

Saluti felici

Felice Capretta

venerdì 28 agosto 2009

Bernanke e la legge dell'attrazione


Gustosa notizia apparsa su Ben Bernanke, benchè rilanciata dalla stampa mainstream.

Il governatore della Fed, recentemente confermato da Obama alla guida dell'istituzione finanziaria, è caduto vittima di una vasta truffa che ha coinvolto numerosi consumatori ed istituzioni finanziarie.

Da Newsweek via Reuters

Il capo della banca centrale Usa e sua moglie sono rientrati tra le vittime dopo che il portafoglio della donna, con all'interno documenti personali, è stato rubato in un bar nell'agosto 2008, scrive Newsweek citando alcuni documenti depositati in tribunale.

Qualcuno ha iniziato a incassare assegni dal conto corrente della famiglia Bernanke e il crimine è diventato parte di una più ampia indagine federale già in corso sui furti di identità.

l'organizzazione avrebbe sottratto più di 2,1 milioni di dollari a persone che non sospettavano niente e a dieci istituzioni finanziarie nel Paese.

Per dovere di chiarezza specifichiamo che quest'ultima frase è riferita ai truffatori, non alla Fed di Bernanke. Che a volte uno si confonde facilmente...

Comunque è notevole ed interessante che sia capitato proprio a Bernanke, che sia la prova scientifica della Legge di Attrazione?

Secondo la Legge di Attrazione

qualsiasi cosa su cui focalizzi la tua attenzione
viene attratta nella tua vita
e si manifesta nel mondo fisico


Di conseguenza, chi crede in questa legge, e chi ha sperimentato su di se' ed ispira la sua vita a questo principio lavora per espandere la consapevolezza ed ispirarsi al corretto pensare.

Già, perchè se cio' che pensi viene attratto e si manifesta nel mondo fisico, ti conviene:

  • pensare pensieri funzionali
  • fare attenzione a cosa porti l'attenzione

Di conseguenza verrebbe da chiedersi...

A cosa pensa Bernanke?
Su cosa si posa regolarmente l'attenzione di Bernanke?

Ad ogni affezionato lettore le sue deduzioni :-)

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 27 agosto 2009

La crisi è finita, champagne per tutti

La crisi è finita, parola di Semper Fidelis Mario Draghi, che, appollaiato su uno scranno al meeting di Comunione e Liberazione, si lascia andare alle più classiche pompose dichiarazioni.

Alcuni stralci del discorso di seguito. Conoscete la nostra predilezione per le fonti vere ed integrali - questa volta potete godervi il trascritto del Verbo completo qui .

La parola a Semper Fidelis Mario Draghi.

Stiamo uscendo dalla crisi…

La crisi economica e finanziaria che ha colpito l’economia mondiale negli scorsi due anni sta gradualmente rientrando. Gli interventi di politica economica attuati nei maggiori paesi del mondo sono stati straordinari per tempestività, ampiezza e intensità. La caduta dell’attività si è ovunque attutita o arrestata. Eurocoin, l’indicatore elaborato dalla Banca d’Italia che riassume la crescita di fondo nell’area dell’euro, mostra ormai da cinque mesi una progressiva attenuazione della recessione. Il prodotto in Germania e in Francia ha segnato nel secondo trimestre una variazione congiunturale di segno positivo.

I rischi di implosione del sistema finanziario mondiale sono stati scongiurati.


Ah, quindi il rischio c'era. Non era proprio "tutto normale" in quei giorni in cui siamo stati ad un passo dall'apocalisse finanziaria, come molti pomposi dichiaratori cercavano di farci credere.

Cosa scopriremo tra sei mesi o un anno?


Se la sensazione prevalente a livello internazionale è che il peggio sia passato, sulla tenuta dei segnali congiunturali pesano tuttavia ancora forti incertezze. Le causa il timore che in alcune economie le ripercussioni sul mercato del lavoro siano maggiori e più persistenti dell’atteso; che la domanda per consumi e investimenti possa nuovamente indebolirsi non appena si inizi a ritirare il sostegno dei bilanci pubblici.


Ovvero: il gatto è morto e le reazioni del corpo alle scosse elettriche del defibrillatore non sono segni di vita.


Anche sulla nostra economia l’impatto più duro della crisi si sta attenuando. Il momento peggiore lo abbiamo vissuto fra lo scorcio del 2008 e il trimestre iniziale di quest’anno; tutte le componenti della domanda e dell’offerta diminuivano, in una misura mai osservata dopo l’ultima guerra; i consumi delle famiglie si contraevano per due trimestri consecutivi, fatto mai accaduto prima nella storia repubblicana. In primavera il prodotto ha rallentato molto la sua discesa. In estate, la produzione industriale dovrebbe aver cessato di cadere; il clima di fiducia delle imprese e dei consumatori ha dato segni di risveglio, la domanda di autoveicoli si è ravvivata.

Secondo stime largamente condivise, nella media del 2009 la caduta del PIL rispetto all’anno precedente risulterà in Italia intorno al 5 per cento; nel prossimo anno, il graduale recupero della domanda mondiale previsto dalle maggiori organizzazioni internazionali potrebbe consentire all’economia italiana di tornare a crescere, sia pure di poco.


Champagne per tutti.

A frenare la recessione in Italia hanno contribuito, oltre che l’intonazione fortemente espansiva della politica monetaria


e adesso chi la ritira quella liquidità senza finire in trappola?


e le altre misure attuate dalla BCE, gli interventi del Governo in favore delle imprese e dei lavoratori. Sono state sbloccate e meglio allocate risorse per circa 25 miliardi nel 2009-2011.

Quanto rapidamente la crisi possa essere superata continua a dipendere, da noi come nel resto del mondo, dal ripristino della piena funzionalità del mercato creditizio. Le nostre banche disponevano di solidi argini contro le conseguenze più distruttive della crisi: nella loro buona situazione patrimoniale, nella centralità del rapporto con i depositanti.


Buona come quella di Lehman Brothers, Citigroup, AIG?

…ma il lascito è pesante

Dalla crisi conseguiranno lezioni importanti sia per l’economia mondiale sia per quella italiana. In molte sedi sono in corso accese discussioni sul futuro del sistema finanziario e sulle conseguenze della crisi per il ruolo delle autorità pubbliche e le capacità di autocorrezione dei mercati. Molte iniziative sono state avviate in ambito internazionale con l’obiettivo di rivedere radicalmente le regole di funzionamento dei mercati finanziari e le modalità di supervisione degli operatori.

Occhio.

Qualunque sia l’esito del dibattito, non sarà possibile tornare, una volta passata la tempesta, alla “normalità” di prima perché la crisi ha svelato traumaticamente i limiti del modello di governo delle economie che ha accompagnato la crescita mondiale negli ultimi anni.

Nello scenario mondiale che prevarrà, le sorti dell’economia italiana dipenderanno più che mai dalla soluzione dei suoi vecchi problemi: i nodi strutturali che serrano dalla metà degli anni novanta la crescita del prodotto e della produttività, ampliando i divari nei confronti degli altri paesi industriali. La crisi non ne ha reso più facile la soluzione, anzi.

La drastica contrazione degli investimenti ha ridotto la capacità produttiva potenziale. Non poche imprese (soprattutto quelle più esposte verso gli intermediari finanziari) che avevano avviato prima della crisi una promettente ristrutturazione, colte a metà del guado dal crollo della domanda, potrebbero veder frustrato il loro sforzo di adeguamento organizzativo, tecnologico, di mercato; rischiano la stessa sopravvivenza. Si aggraverebbe così la perdita di capacità, potenziale e attuale, del sistema. Un deterioramento prolungato del mercato del lavoro potrebbe compromettere la ripresa dei consumi e depauperare il capitale umano. L’espansione del debito pubblico – indispensabile per fronteggiare la crisi nel breve periodo – richiederà in futuro significative politiche correttive.


Dolorose politiche correttive, prego.

Goldman Sachs parla, Draghi muove la bocca.

Intanto, come molti affezionati lettori ci hanno segnalato, Obama ha confermato Bernanke a capo della Fed.

Dracula confermato presidente dell'Avis.

Abbiamo il vago sospetto che Obama di economia non ci capisce proprio un beato.

Ehi, guarda, una capretta.

Saluti felici

Felice Capretta

Comunicazione di servizio / II

Riabilitati i commenti per tutti.

saluti felici

Felice

mercoledì 26 agosto 2009

Comunicazione di servizio

Sono ora bloccati i commenti degli anonimi causa flooding nella discussione sul signoraggio.

Questo il nostro messagggio

bloccati i commenti anonimi per flooding.

mi spiace per l'utente in buona fede.

le frasi citate sono per lo più veritiere sull'usura bancaria e sul potere della moneta, ma non sono rilevanti sul signoraggio e stanno distruggendo la conversazione.


Al normalizzarsi della situazione riapriremo agli anonimi.

Aggiornamento ore 20:58: tutti i commenti sono disabilitati.

saluti felici

Felice

martedì 25 agosto 2009

Ciclo di vita e le fasi di declino tutte convergenti

Più affezionati lettori ci chiedono di commentare l'articolo "La crescita mondiale ha raggiunto il limite" che ha già fatto più volte il giro del web, pubblicato in italia da Comedonchisciotte .

Come sapete, non facciamo mistero del ritenere che questa crisi è a nostro avviso un momento di svolta epocale nella storia umana.

Che sia la fine dell'era del petrolio, o fine del dollaro che sia, non è rilevante. Il succo del discorso è a nostro avviso in questa frase dell'articolo citato:

Pensiamo che la crisi economica attuale costituisca una svolta fondamentale nella nostra storia. L'economia mondiale ha incontestabilmente raggiunto i suoi limiti di crescita.



Il Ciclo di Vita

Tutto cio' che ha un inizio ha uno sviluppo, una maturità e quindi un declino.

Questo è cio' che si insegna nelle facoltà economiche sotto il nome Ciclo di Vita. Puo' essere di un prodotto, di un servizio, di un fenomeno economico.

Non solo economico, pensateci: è così per tutto cio' che nasce o quasi. Dal pechinese della vecchia zia che sembra non morire mai e alla fine muore (il cane, ma anche la zia), dalla mela che abbiamo davanti per pranzo all'impero ottomano, dal virus ebola al Rinascimento, a Digg (gli affezionati lettori perdoneranno l'accostamento).

  • Una cosa nasce, quasi senza essere vista.
  • Poi entra nella fase della crescita rapida.
  • Infine smette di crescere e si stabilizza.
  • Poi entra nella fase finale di declino.
  • E, se non si rinnova, finisce.

Qui il classico grafico di scuola






Qui qualche altro grafico a caso:

Il traffico di Digg secondo Alexa comparato con la curva standard del ciclo di vita




Ciclo di vita del lievito di birra






Le fasi finali tutte convergenti

Guardatevi intorno: in questo momento storico sono molte le cose che stanno finendo.
Certo, cose economiche come il dollaro, il debito, (forse) il petrolio, ma non solo.

Cicli secolari, alcuni millenari, stanno mostrando gli inevitabili segni del declino.

Le religioni sono in crisi, i valori occidentali sono in declino, così come sono già scomparse intere razze animali, ecosistemi, lingue umane.

Considerate anche i più palesi segni di demenza senile della civiltà umana:

  • Esplosioni nucleari nell'atmosfera
  • Una chiazza di bottiglie di plastica nel'oceano grande come mezzo continente
  • Ambiente inquinato in tutto il pianeta
  • Cibo avvelenato che provoca malattie, e non ci riferiamo alle cozze andate a male

E ci fermiamo qui per pudore caprino.

Ora, tutte queste fasi conclusive, con tutti i sintomi già manifesti, stanno tutte convergendo in questi mesi ed anni sotto ai nostri occhi.

Questo è un fenomeno di portata epocale.

Ripetiamo spesso che questi meccanismi sono di portata così grande che non si riescono a vedere proprio a causa della loro stessa ampiezza.

Sono così grandi che, appena messi in moto, possono sembrare ancora fermi. Eppure sono già in moto e sono troppo grandi per poter essere arrestati.


L'autunno caldissimo


Ora ci aspetta il prossimo autunno, che alcuni analisti hanno già indicato come un radicale momento di svolta. Europe2020 ha più volte indicato la fine dell'estate 2009 come un momento potenzialmente drammatico per l'economia.

Di per sè, una fase economica di declino in autunno non sarebbe particolarmente grave.
Crisi e ripresa, ne abbiamo viste molte.

Le cose pero' sono diverse quando osserviamo una fase economica di declino in autunno all'interno di altri fenomeni via via più grandi e tutti in fase di declino.

Per citarne alcuni: la più grande crisi economica della storia, il collasso della valuta di riserva mondiale, la sfiducia generalizzata delle persone nei valori e nelle organizzazioni, un pianeta in crisi a livello energetico ed ambientale.

Sono queste crisi e fasi di declino tutte convergenti, e convergono tutte qui e ora.


La fine dell'economia (e di tutto il resto)

Forse gli apprendisti stregoni della liquidità e delle banche centrali riusciranno a rimandare ancora in là di qualche tempo l'inevitabile fase di declino dell'economia, ma non possono rinviare le fasi di declino di lungo periodo tutte convergenti.

Queste sono già in moto e sono inarrestabili, aspettano solo il fattore scatenante (che puo' un fattore essere economico o meno) per diventare manifeste ai più.



La grande opportunità

La fase di declino è solitamente l'autostrada verso la fine, a meno che non intervenga un cambiamento radicale.

Ed è qui che a nostro avviso risiede la grande opportunità che abbiamo davanti.

Anche i più accaniti complottisti non possono credere che un processo di questa portata sia interamente controllabile e gestibile da un piccolo gruppo di persone (grande a piacere, e che comunque ci proverà). Sono troppe le variabili in gioco.

In mancanza di un impossibile controllo o indirizzamento, la direzione che prenderà il futuro dipenderà veramente ed esclusivamente dalle scelte che tutti noi, come genere umano e come ognuno di noi, faremo e che già stiamo facendo.

E siamo fermamente convinti che oggi ci sono sempre più persone consapevoli che la vita è qualcosa di più di obbedire, che la vita merita di essere gioiosa e piena di soddisfazioni, che esiste un bene prezioso che non ha prezzo e non puo' e non deve essere mai sacrificata:

la libertà di essere sè stessi.

saluti felici

Felice Capretta


ps: questo post, a differenza del solito, raccoglie più opinioni personali che fatti misurabili. regolatevi di conseguenza ;-)

venerdì 21 agosto 2009

L'onda anomala dei pignoramenti

Pignoramenti USA in crescita, l'onda anomala dei pignoramenti è in arrivo.

Già.

Prima però non possiamo notare che l’impareggiabile Tgcom ha già ripreso la sua forma smagliante e torna a proporci “notizie” di cui avremmo fatto volentieri a meno.

Che dire del titolo che campeggia tra le news del mondo “Nude in Metro, fotografo denunciato”?

Pare infatti che un fotografo avrebbe scattato 10 foto ad una modella nuda nella metropolitana di New York. In particolare,

Una sessione di foto è stata particolarmente movimentata. Mentre Hyman faceva spogliare una ragazza all'interno di un vagone della metro pieno di passeggeri, una donna ha urlato, mente un anziano signore ha cominciato a tremare, forse dall'emozione, nel vedere la modella senza veli.


Forse dall’emozione.

Forse.

Chi lo sa.

Perchè ci cambia parecchio la vita, questa cosa.

Forse sarebbe stato più utile ai lettori approfondire l’interessante novità sui pignoramenti dei mutui negli USA nel secondo trimestre. Swissinfo accenna qualcosa.


L'onda anomala delle insolvenze e dei pignoramenti

Risulta infatti che ancora una volta le insolvenze e i pignoramenti non arrestano la loro corsa. Già ai massimi storici negli ultimi 3 mesi hanno continuato a crescere.

La famosa onda anomala si intravede al'orizzonte

Secondo il report di Morgage Bankers’ Association, infatti:

  • Il 13% degli americani con mutuo sono in ritardo con i pagamenti o sotto pignoramento.
  • Nel solo mese di Giugno, la procedura di pignoramento è scattata per più del 4% degli americani con mutuo
  • il 9% non è riuscito a pagare una rata per almeno una volta.

Florida, Nevada e Arizona gli stati più colpiti. Anche questo dato non stupirà gli affezionati lettori, che, in questo articolo su cosa sono i mutui underwater , leggevano che proprio questi tre stati sono in testa alla classifica delle percentuali più alte di mutui underwater.

Dati rilevanti, ma la novità di questo trimestre è questa che segue..


Un terzo degli insolventi erano "sicuri"

Circa un terzo di tutti i pignoramenti sono sui mutui “Prime”, quelli cioè accesi da famiglie ritenuti sicuri e solvibili. Famiglie con lavori sicuri e ben pagati.

Nelle grottesche alchimie finanziarie create dagli apprendisti stregoni della finanza cartolarizzata si faceva a gara a chi estraeva dall’alambicco la formula matematica che rimandava più in là l’esplosione della bolla.

Una probabilità su seimila miliardi, una probabilità su un trilione, ...

Queste formule, evidentemente sballate nonchè manifestamente prive di fondamento, si basavano comunque sull’assunto che esisteva una fascia di mutuatari di alta qualità, i cosiddetti “Primers”.

Questi mutuatari, con lavori sicuri e ben pagati, poco indebitati, avrebbero continuato a pagare il loro mutuo fino all’estinzione.

Questo garantiva un costante afflusso di liquidità nel sistema che avrebbe fatto girare l’ingranaggio anche in caso di difficoltà dei subprime.

Il mercato della casa non sarebbe mai entrato in crisi e i prezzi delle case sarebbero cresciuti costantemente, alimentando il meccanismo all’infinito.

Come dire: gli ultimi anni confermano che a wall street si sbagliavano. In tanti.

  • 1. Dalla fase conclamata della crisi, infatti, la disoccupazione si estende anche alle fasce più ricche.
  • 2. I pignoramenti aumentano e buttano altre case sul mercato, che fanno cadere ulteriormente il prezzo delle case che spinge i mutui verso l'underwater
  • 3. Il credito è bloccato e la crisi congela l’economia, portando altra disoccupazione
  • 4. Torna alla casella di partenza senza passare dal via.

E la liquidità continua a venir meno....

Vi ricorda qualcosa?

Ma soprattutto, il vecchietto avrà smesso di tremare?

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 20 agosto 2009

Disoccupazione USA, sussidi



Finalmente disponibili i dati delle richieste settimanali sui sussidi di disoccupazione in USA.

Nella settimana di ferragosto le richieste di sussidio sono salite a 576.000 contro 561.000 della settimana precedente.

Il numero delle persone che vivono del sussidio di disoccupazione sono ora 6,24 milioni.

I mercati non sembrano avere patito, tutte le piazze principali sono in segno positivo mentre scriviamo.

Approfondimento su bloomberg.

Aggiornamento: superindice economico USA +0,6 a Luglio, via swissinfo


Saluti felici

Felice Capretta

mercoledì 19 agosto 2009

Deflazione e altre cose

Rissa tra due assessori comunali in provincia di Reggio Calabria per la scelta dei componenti della giuria locale di Miss Italia.

Trova posto sulla stampa allineata l’interessante notizia.

Già.

Forse sarebbe stato opportuno approfondire qualcuno dei seguenti fatti, che hanno avuto meno risonanza di quanto dovrebbero.

Pil OCSE stabile nel 2 trimestre 2009


da swissinfo

La caduta del PIL dei paesi OSCE si sarebbe temporaneamente arrestata nel secondo trimestre del 2009, con un calo dello 0,002% rispetto al trimestre precedente.

Il dato cumulato resta negativo, con una contrazione del 4,6%, su base annua.

Italia peggio degli altri con 6% di contrazione anno su anno.

Rispetto al secondo trimestre 2008, la proiezione del secondo semestre resta in forte calo: -4,6%, dal -2,6% della Francia al -6,5% del Giappone.

Nel trimestre, Francia, Germania e Giappone hanno visto un piccolo aumento, come già gli affezionati lettori hanno avuto modo di constatare. Il nostro paese perde lo 0,5% .

E mentre gli USA scendono dello 0,3%, Londra registra un calo dello 0,8%, più giu' delle altre economie.

Interessante e significativo collegare quest'ultimo dato inglese con il report annuale sulle città più costose del mondo pubblicato dall’UBS, citato da Repubblica. Proprio Londra cade al 21esimo posto dopo anni passati a combattere al vertice assoluto della classifica.

E le banche inglesi non hanno buone prospettive, da ilsole24ore :

Previsioni di profondo rosso per le banche britanniche

Secondo uno studio pubblicato stamattina da Kpmg, la societa' di revisione e consulenza, le divisioni retail dei maggiori istituti di credito dovranno affrontare l'aumento dei crediti inesigibili e una concorrenza sempre piu' aggressiva nell'ultimo semestre 2009.

"E' probabile che il retail banking vada in perdita nella seconda meta' dell'anno", prevede lo Uk Banks Performance Benchmarking Survey.

Le perdite dai crediti inesigibili continueranno ad aumentare "almeno fino al 2010 e forse oltre".



Deflazione in atto


Dopo il dato sulla deflazione in Spagna, i dati di luglio confermano la tendenza:

  • - 2,1% i prezzi al consumo in USA, deflazione record dal 1949
  • - 0.7% nell’eurozona
  • - 0,1% in Italia con Napoli e Reggio Calabria in controtendenza

Entrambi i dati italiani, comunque, sono in linea con la tendenza stagionale storicamente rilevata.


Ciliegina finale


da bloomberg via www.ansa.it

(ANSA) -ROMA, 19 AGO- Il Qatar ha acquistato da Porsche opzioni per il 50% delle azioni privilegiate Volkswagen che la casa sportiva tedesca deteneva in portafoglio.



Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 17 agosto 2009

Chicago, chiuso per crisi


Molte notizie interessanti oggi, di quelle che neanche la stampa allineata che tifa per il rimbalzo del PIL giapponese riesce ad evitare.

Partiamo dagli USA.

Chicago, chiuso per crisi


Chicago oggi salta un turno per bancarotta: numerosi gli affezionati lettori che hanno postato il ink all'articolo di Repubblica che ha già fatto il giro del web, ecco uno stralcio:

Oggi è vietato ammalarsi a Chicago. Guai ad avere bisogno di un certificato, o di qualsiasi altro servizio municipale. La spazzatura resterà a fermentare sui marciapiedi nell'afa estiva: è sospesa anche la nettezza urbana.

La città di Barack Obama non ha più soldi nelle sue casse. Il sindaco Richard Daley, democratico, ha dovuto ricorrere a misure estreme. Fra cui tre giorni di vacanze forzate, a casa senza stipendio, per i dipendenti municipali.

Il Comune annuncia che farà del suo meglio per garantire i servizi d'emergenza - le volanti della polizia, le ambulanze e i vigili del fuoco - ma è meglio non immaginare cosa succederà oggi a chi finisce in una "E. R." (emergency room, o pronto soccorso) col personale ai minimi e tutti gli altri reparti ospedalieri chiusi.

La sospensione di ogni servizio pubblico oggi provocherà disagi gravi ma farà risparmiare solo 8,3 milioni di dollari di stipendi, un'inezia rispetto alla voragine di perdite della città. Perciò Daley ha già preannunciato altri sacrifici e tagli ai servizi essenziali: tutti gli impiegati comunali dovranno prendersi molti giorni di riposo non remunerato, compresi gli insegnanti alla riapertura delle scuole.

Ne risentirà anche la sicurezza: per mancanza di fondi viene sospeso il celebre piano del sindaco per ritirare le troppi armi in circolazione ricomprandole ai privati.

A dire il vero, l'articolo ammicca un po' al catastrofismo, tanto è vero che omette di dire che in realtà la giornata di oggi, il primo lunedì dopo ferragosto, è un "Reduced Service Day" , uno dei tre pianificati, come la vigilia di Natale e il venerdì del Giorno del Ringraziamento.

Q
ui la fonte originale - il comunicato ufficiale dell'autorità cittadina di Chicago.

Resterano operativi al 100% i servizi essenziali alla popolazione come polizia e pompieri. Forse la notizia vera è che tra i servizi essenziali che resteranno attivi c'e' l'autorità che riscuote i ticket dei parcheggi...


Borse, lunedì marrone


Passiamo alle news finanziarie: oggi Lunedì Nero delle borse, con tutte le principali piazze europee ed americane che hanno perso terreno in modo consistente. Mentre scriviamo, Shanghai perde un interessante 5%.

Niente di nuovo e niente di drammatico, almeno per il momento: nei mesi scorsi le borse hanno più che guadagnato cio' che hanno perso oggi. Almeno per oggi, ribadiamo.

Gli affezionati lettori ben conoscono il tema dei piccoli rimbalzi rialzisti all'interno di un trend ribassista di lungo periodo. Non ci siamo scomposti allora per i ri(mb)alzi e suggeriamo di non scomporsi ora per il crollo, che non è stato il primo e non sarà l'ultimo della Grande Crisi Sistemica.


Cina, crollo dei repporti con l'estero

Resi noti i dati di Luglio sugli investimenti diretti dall'estero, che si sommano ai dati già disponibili di Luglio sull'import - export cinese. Vediamo il crollo rispetto all'anno precedente:

  • le esportazioni segnano meno 22,9%
  • le importazioni registrano meno 14,9%
  • gli investimenti diretti esteri sono caduti del 35,7%



Per concludere

Non potevamo lasciare tra i commenti queste parole che seguono, scritte poco fa da un affezionato lettore della prima ora. Off topic in un articolo di economia ma in topic di informazioni scorrette e propaganda varia. E non solo.

Buona riflessione.

un'ultima cosa. capisco che sia difficile riuscire a capire l'importanza dei pensieri pero', pensandoci bene, come fa il potere a inquadrare la gente secondo gli schemi voluti? come fanno a farvi comportare come vogliono loro?

oggi usano la tv e la tv diffonde un messaggio che nelle vostre teste diventa pensieri.
nessuno vi viene a prendere in casa vostra per portarvi al supermercato e obbligarvi a comprare le nike, ci andate da soli, dopo che la tv vi ha creato emozioni, pensieri.
e' sufficiente una notizia per mettervi paura e portarvi ad agire di conseguenza.
vi controllano le menti, i pensieri.
i pensieri muovono il mondo, il denaro e' una creazione dei pensieri, se nei vostri pensieri il denaro trova il giusto spazio allora non diventa piu' uno strumento di controllo.
dai pensieri nascono le azioni.

e' una societa' fondata sui pensieri e chi la controlla lo sa, infatti la cosa a cui tengono maggiormente e' l'informazione, il controllo dei pensieri. vogliono che pensiate come pare a loro, se smettete di farlo loro finiscono di essere i padroni del mondo creato dai vostri pensieri manipolati come pare a loro.


Saluti felici

Felice Capretta

Underwater mortgage al 32% in USA

La stampa allineata italiana si dedica alle interessanti vicende degli ubriaconi sulla spiaggia ed ad altre stravaganti amenità.

La politica ci mette del suo, con le curiose affermazioni di uno schieramento politico che vorrebbe introdure i dialetti a scuola.

Eh, si sa: in estate è dura reperire notizie.

Eppure sarebbe bastato rosicchiare un po' la Rete per scovare questo interessante report appena sfornato sugli underwater mortgage negli USA e scoprire i segnali delle onde anomale già anticipate dal GEAB 36.


Cosa sono gli underwater mortgage


Che i mutuatari americani siano con l'acqua alla gola lo sapevamo già, che molti siano ormai sott'acqua è evidente. Il significato di underwater mortage è pero' un po' più raffinato dal punto di vista finanziario rispetto a queste simpatiche immagini da Baywatch.

Pensate al vostro mutuo che avete acceso, diciamo, per 90.000 euro.
Copre diciamo il 90% del valore della casa, che vale 100.000 euro.

Se le cose vi vanno male e non riuscite a pagare le rate del mutuo, la banca potrebbe vendere la vostra casa per ripagarsi quella quota del mutuo che resta da pagare e che voi non potete pagare.

Fin qui, tutto bene, almeno fino a quando il valore della casa sale e fino a quando avete acceso un solo mutuo sull'immobile.

Ma che succede se avete acceso più mutui sull'immobile o se la bolla immobiliare scoppia?

Puo' succedere che il valore della casa sia inferiore al mutuo da pagare, il che è un doloroso grattacapo per tutti sia per il mutuatario sia per la banca. Un po' come sedersi a prendere un caffè seduti un cuscino di fichi d'india.


Prego, si accomodi


Avete infatti da pagare un mutuo da 90.000 euro per un immobile che ne vale 80.000, o 50.000.

In pratica dovreste continuare a pagare 90 per avere una cosa che vale 50.

Bello, no? Ne vuole ancora un po', signore?

Questo è un underwater mortgage: la posizione in cui dovete pagare più di quello che vale il bene a garanzia.

L'operazione è evidentemente in perdita in conto capitale e non conviene più al mutuatario, che ogni giorno deve scegliere se continuare a pagare 90 una cosa che vale 50 o lasciar perdere.

Dal punto di vista strettamente finanziario converrebbe nettamente fare quello che si chiama "walk-away": smettere di pagare il mutuo e lasciare che la banca si prenda la casa.

Esiste anche la possibilità di esercitare, quando prevista, la cosiddetta "jingle mail": in caso di underwater, il pagatore puo' comunicare la cessazione del mutuo alla banca e spedire le chiavi di casa direttamente per posta alla banca stessa. Molto pratico. Molto anglosassone..

Naturalmente il walk-away o jingle mail che sia non è una decisione da prendere alla leggera.
Molti sentono l'obbligo morale di ripagare il debito contratto nonostante tutto, ma il vento sta cambiando per ovvie ragioni.

Potete approfondire a questo link a CNN money a riguardo. Naturalmente allineato, ma interessante per capire come funzionano questi meccanismi a noi in parte sconosciuti.


Bene. Questo era il preambolo.

Ora, la notizia:


32% mutui USA oggi underwater


Quasi un terzo di tutti i mutui degli USA sono underwater, contro il 20% di marzo.

E, con un piccolo peggioramento del mercato della casa, potrebbero arrivare al 50%.

Questo è il dato che emerge dall'ultimo report di First American CoreLogic del secondo trimestre del 2009. First American è la società specializzata nell'analisi degli andamenti dei mutui negli USA, con più di 3000 contee nel database ed una copertura del 99,1% della popolazione americana.

Il dato che emerge è che più di 15 milioni di mutui americani, pari al 32,2% di tutte le proprietà sotto mutuo, sono in posizione di perdita in conto capitale.

Se ad essi aggiungiamo i mutui prossimi alla posizione di perdita in conto capitale si arriva ad un esorbitante 38%

Il valore totale delle proprietà così esposte è di 3.400 miliardi di dollari.

Ecco la poco lusinghiera classifica degli stati più esposti in valore assoluto:

  • California 969 miliardi
  • Florida 432 miliardi
  • New Jersey 146 miliardi
  • Illinois 146 miliardi
  • Arizona 140 miliardi

La classifica dell'esposizione per distribuzione percentuale è leggermente diversa, con alcune sorprese: Nevada, Arizona, Florida , Michigan e California vantano percentuali underwater nettamente sopra la media, con picchi del 66% in Nevada o un meno drammatico 42% in California.




Bloccati in casa


Il 32-37% di tutti i mutuatari non riescono a vendere e sono bloccati nella loro casa che vale ormai meno del loro mutuo.

Sono i californiani e i cittadini degli stati più esposti, che non possono vendere facilmente casa perchè il mercato è bloccato e non vogliono vendere casa perchè, una volta venduta la casa, si troverebbero comunque con una parte di mutuo ancora da pagare. Così, in omaggio.



(Nel grafico: andamento dei principali passaggi del meccanismo del pignoramento in California negli ultimi 2 anni)



La fine del Circo(lo vizioso)

Secondo i dati First American CoreLogic, il circolo vizioso è innescato e l'onda anomala è destinata ad abbattersi, anche perchè:

  • il numero dei mutuatari underwater è alto e cresce rapidamente al peggiorare del mercato della casa
  • la disoccupazione ufficiale è al 9,4% mentre la disoccupazione reale potrebbe essere più alta del 16%, riducendo le prospettive di pagamento
  • i salari sono in caduta, riducendo la capacità di pagamento
  • le attitudini sociali verso la bancarotta ed il walk-away sono cambiate

Una stima della potenziale ampiezza e portata dell'onda anomala è data proprio dal dato dei mutui underwater.

Ogni volta che un mutuo è underwater è in posizione negativa in conto capitale, qualcuno ci deve rimettere per forza, con distruzione di capitale che non fa certo bene alle banche già disastrate.

Con il crescere di jingle mail, walk-away e pignoramenti aumenterà l'offerta di case sul mercato, facendo crollare ulteriormente i prezzi e peggiorando ulteriormente la percentuale di mutui underwater.

Interessante un dato analogo anche nel settore degli hotel, con una impennata nei mutui in sofferenza ed una maggiore propensione al jingle mail.




Intanto, in Italia si vendono sempre più telefonini: +300% in sette anni, +15% rispetto al 2008.

Ehi guarda, una capretta senza casa (ma con l'iphone).

Saluti felici

Felice Capretta

ps: ieri si è celebrato il 40° compleanno di Unix e quasi nessuno ne ha parlato

giovedì 13 agosto 2009

Pompose Dichiarazioni , Spagna in deflazione

Segnalate tempestivamente da una affezionata lettrice scorrettamente informata, vi proponiamo le nuove pompose dichiarazioni di Trichet, che si vanno ad aggiungere al già ricco e tragicomico assortimento gentilmente offerto dal suddetto governatore della banca centrale europea da un anno a questa parte.

Basta infatti un briciolo di rimbalzo per gridare alla ripresa, come fa TGcom (grassetti nostri):
Forse ancora per molti a sorpresa arrivano ultimi dati in trend positivo per Germania e Francia.

Per Parigi +0,3% il Pil nel secondo trimestre (resta in negativo a -2,6% su base annua), mentre per i tedeschi si parla di +0,3% nel secondo trimestre, dunque come i francesi, ma di -5,9% su base tendenziale. Insomma, il trimestre ultimo vede le due nazioni riguadagnare in termini di dinamica del prodotto interno lordo il segno più.

Come dire in pratica che si riparte davvero.

Già.

Ehi guarda, una capretta.

La parola a Trichet ora.


Recessione mondiale al punto di svolta


Ecco alcuni stralci dal bollettino della BCE, da AGI via Yahoo news.

Sebbene il livello di incertezza rimanga elevato, vi sono crescenti segnali che la recessione mondiale stia raggiungendo il punto di svolta

[...]

i recenti risultati delle indagini suggeriscono che il ritmo di contrazione stia chiaramente diminuendo

[...]

ci si attende che l'attivita' economica rimanga debole nella restante parte dell'anno, benche' il ritmo di contrazione si stia riducendo nettamente

[...]

effetti avversi ritardati [...] si concretizzeranno nei prossimi mesi, tra i quali l'ulteriore deterioramento del mercato del lavoro

[...]

Le significative azioni di stimolo adottate in tutte le principali aree economiche dovrebbero sostenere la crescita sia nell'area euro che a livello mondiale

Uhm.

Giusto ieri però...


Il momento peggiore della crisi


...ci informava wallstreetitalia che il membro finlandese della Bce Liikanen dichiarava due giorni fa che l’economia globale sta attraversando il momento peggiore della crisi ed i prossimi mesi mostreranno se l’area Euro ha superato il momento più critico.

Ehi, come cambia l'economia in un paio di giorni..

Liikanen poi ha il coraggio di accennare quello che migliaia di blog, siti ed esperti indipendenti continuano a ripetere:

quando la crescita ripartirà all’interno dell’area Euro, la Bce si troverà di fronte alla difficoltà di drenare la liquidità immessa nel sistema.

Già.

Non solo la BCE, aggiungiamo noi.

Comunque la rflessione di Liikanen è rilevante perchè un membro della BCE, non un blogger o un think tank indipendente, afferma chiaramente che l'ondata di moneta stampata e pompata nel sistema economico da Fed e BCE in questi mesi ha sì contribuito a rinviare di qualche settimana il crollo delle grandi banche d'investimento ed il collasso del sistema economico nel suo complesso, ma ora puo' provocare qualche problema, per usare un eufemismo.

Tamponata l'emergenza, la liquidità va infatti ritirata dal sistema.

Altrimenti arriva l'inflazione, come ben sanno gli affezionati lettori.

Il ritiro della liquidità è un'operazione complessa, dolorosa e di non facile applicazione nel breve periodo, perchè comporta inevitabilmente un rialzo dei tassi che provocano a loro volta un raffreddamento dell'economia.

E dunque...

  • Se la liquidità non viene ritirata, provoca inflazione.
  • Se viene ritirata, strangola l'economia e affossa la ripresa.

Una bella trappola per gli stregoni del modello macroeconomico neoclassico.

Forse abbiamo un problema, houston?

(Per chi non fosse a suo agio con i concetti di inflazione e deflazione e tassi vari, è sempre disponibile la nostra trilogia Inflazione - Deflazione : Parte 1 - Inflazione | Parte 2 - Deflazione | Parte 3 - Come fronteggiare )



Passiamo ora alle notizie dal mondo reale che la BCE dimentica e la stampa allineata preferisce sacrificare in favore delle interessanti notizie sul calcaitore russo colpito dal fulmine...

(già.)



Spagna in deflazione record

Peggiora lo stato di salute dell'economia spagnola con un clamoroso tasso di deflazione del 1,4% su base annua, raggiunto il record storico.

Ce ne dà notizia ansa oggi.



USA, nuovo record pignoramenti immobiliari


Altri record storici di pignoramenti immobiliari Usa: 360.149 persone sono state dichiarate a luglio insolventi o si son visti pignorare casa.E una famiglia americana su 355 ha ricevuto un'ingiunzione di sfratto. Lo rileva l'apposita agenzia governativa. L'aumento dei pignoramenti trascina al ribasso i prezzi immobiliare. Nel secondo trimestre il prezzo medio di una casa e' crollato del 15,6% a 174.100 dollari, il livello piu' basso dal 1979.

(Da wall street italia che cita sempre ansa.)



Repubbliche baltiche, PIL in caduta 20%

20% in meno rispetto all’anno precedente il PIL lettone
22,4% in meno rispetto all’anno precedente il PIL lituano
16,6% in meno per il PIL estone sempre rispetto all'anno precedente


Quanto al rating, S&P ha declassato i rispettivi paesi così:
  • Estonia da A ad A-
  • Lettonia giù a BB
  • Lituania già declassato a Marzo a BBB
praticamente a pochi passi dal cassonetto della spazzatura.

da Baltic business news

E il resto sono pompose dichiarazioni.

Saluti felici

Felice Capretta

mercoledì 12 agosto 2009

Sondaggio per i lettori in vacanza e per quelli di ritorno

Per i lettori in vacanza e per quelli che sono tornati




(si vota una sola volta, consentita risposta multipla)

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 11 agosto 2009

Le borse salgono, la crisi non è finita


Gli affezionati lettori coglieranno facilmente il senso della brillante vignetta vista su immobilienblasen.

Perchè.. dopotutto, un trend rialzista di breve periodo all'interno di un trend ribassista di lungo periodo è cosa già vista e rivista.

Avevamo accennato la possibilità citando Roubini il 10 marzo scorso qui.

Ecco qui sotto un grafico che confronta le borse tra la crisi del 1929 e la crisi attuale negli ultimi 5 mesi:




Ecco lo stesso periodo visto sopra, ma inquadrato in tutto il periodo della grande depressione.

Qui sotto abbiamo evidenziato in giallo trend il crescente di breve periodo all'interno del trend decrescente di lungo periodo segnato con la freccia rossa.





Per usare termini più umani: immaginate una pietra buttata nello strapiombo.

Di quando in quando, questa rimbalza sulle pareti e interrompe per una frazione di secondo la sua caduta.

Nella sua parabola di caduta, a volte puo' rimbalzare verso l'alto.

Saluti felici

Felice Capretta

domenica 9 agosto 2009

Ehi guarda, una capretta

Eccoci tornati alla tastiera, stimatissimi lettori affezionati nonchè occasionali.

Andiamo subito al sodo.

La stampa allineata (come qualche affezionato commentatore nel post lasciato aperto) continua a ripetere che negli USA stanno vedendo la fine della crisi, che Italia e Francia saranno i primi paesi a uscire dalla crisi, che infine la ripresa è prevista per il 2010, in pratica che la crisi è finita.

Già. Pompose dichiarazioni.

Vi raccontiamo invece quello che noi abbiamo vissuto in questa vacanza estiva che probabilmente è stata l'ultima di un lungo periodo di prosperità.

A distanza di un anno siamo tornati nella medesima località turistica situata in un'isola del mediterraneo. Unica differenza: l'anno scorso settimana di ferragosto, quest'anno un po' prima.

Un'ottima occasione per fare paragoni anno-su-anno, scontando naturalmente l'effetto periodo, sfasato di un paio di settimane circa.

Dunque, abbiamo visto, sentito, toccato con mano la crisi economica in vacanza?

La risposta è... si e no.

Ecco di seguito i punti principali. Precisiamo naturalmente che si tratta di dati empirici, impressioni, percezioni, colpo d'occhio.

Prendeteli dunque per quello che sono: un insieme di sensazioni caprine.


Ristoranti

SI: Abbiamo trovato definitivamente chiuso uno storico ristorante, pubblicato ogni anno su numerose guide.

SI: Ristoranti "peggiori" o in posizione meno favorevole più vuoti

SI: Più cene da una sola portata

SI: Tendenzialmente meno bottiglie di vino sui tavoli in favore di acqua e birra

NO: I principali ristoranti turistici del centro storico pieni quasi come nel 2008



Vendita dettaglio di generi food e non food

Forse: prezzi mediamente più alti del 15% rispetto all'anno precedente nel principale mercato all'aperto su verdura e alimentari da asporto (dolci e salati per pranzo / spuntino). Questa è stata la vera sorpresa, considerato anche il periodo leggermente anticipato con prezzi tradizionalmente più bassi, oltre naturalmente alla tendenza macroeconomica deflattiva. Probabilmente il fenomeno è dovuto al miope ìtentativo di recuperare la stagione ritoccando i prezzi verso l'alto.

Forse: supermarket pieni. Probabilmente ricerca della convenienza a discapito della qualità con effetto trascinamento dai negozi al dettaglio.

SI: Deserti quei negozi al dettaglio che erano semivuoti nel 2008.

SI: Negozi di souvenir, o più precisamente "trappole per turisti", semivuoti e acquisti ridotti all'osso



Hotel e campeggi

Forse: campeggi apparentemente ancora pieni. E' probabile un effetto trascinamento da altre opzioni di alloggio: per non rinunciare alla vacanza la famiglia passa dall'appartamento in affitto al campeggio, con l'effetto di compensare o più che compensare chi al campeggio ha rinunciato del tutto. Oppure i costi di una vacanza in campeggio restano sufficientemente bassi da non incidere su finanze debilitate. Oppure, ma ne dubitiamo, semplicemente il campeggiatore non risente della crisi.

SI: Visti fuori dagli hotel sporadici cartelli con disponibilità di camere, inesistenti l'anno precedente. Possibile l'effetto periodo.



Spiagge

Forse: più persone nelle spiagge libere. Non abbiamo confrontato gli stabilimenti balneari a pagamento.

NO: spiagge famose, con parcheggio a pagamento, sempre strapiene.



Riassumendo

Ad una prima anlisi, per essere probabilmente l'ultima estate di prosperità, non ce la siamo passata male e non abbiamo trovato segni di deterioramento del settore turistico particolarmente evidenti.

Tuttavia....immaginate di innaffiare una pianta con sempre meno acqua. Decidete di ridurre del 10% l'acqua ogni giorno, fino ad arrivare a darle solo poche gocce.

Inizialmente va tutto bene. Poi inizia risentirne. Ma non secca tutta improvvisamente.

Sono le foglie più lontane le prime che iniziano ad abbassarsi e seccare. Qualcuno potrebbe anche scambiare il malessere per ricambio fisiologico o crisi passeggera. Potreste anche abbandonarvi a pompose dichiarazioni. Il cuore della pianta, anche se il suo destino è segnato, è vivo e funziona bene.

Allo stesso modo, sono vuoti, e qualcuno ha già chiuso, i ristoranti più periferici e quelli meno allettanti per quantità, qualità, prezzo o livello di servizio, così come i negozi e i fruttivendoli.
Sono però ancora pieni i ristoranti del centro, il cuore pulsante della località balneare.


Concludiamo il discorso con alcuni grafici presi alla rinfusa dall'ottimo blog Italian Economy Watch (grazie per la segnalazione tra i commenti).

Per approfondimenti andate direttamente alla fonte.









































Altro da aggiungere a riguardo? Crediamo di no.

Bentornati a tutti e buone vacanze a chi nel frattempo è partito...!

Saluti felici

Felice Capretta