giovedì 28 gennaio 2010

Finalmente il forum di Informazione Scorretta!!





A grande richiesta

finalmente il forum

http://ilporticodipinto.it/forum/infoscorretta




iscrizioni qui: http://ilporticodipinto.it/user/register


il forum è ancora in bozza e tutto il sito a cui si appoggia è un sito di servizio, ma ora c'e'.

I commenti alle notizie, finchè siamo su blogspot, restano qui.

Ma per tutto il resto: chiacchiere, organizzazione, proposte, progetti, tutto... abbiamo finalmente uno spazio tutto nostro.

Che crescerà.


I primi 7 utenti registrati si aggiudicano una foto autografata della Capretta Felice qui sopra!

saluti felici

Felice Capretta

lunedì 25 gennaio 2010

Ericsson perde 92% trimestrale e il camionista del cellulare incollato

Pubblicato il dato trimestrale di Ericsson, che perde il 92% nel Q4 (quarto trimestre) del 2009 e tutto cio' che riesce a fare Tgcom è parlare del camionista che si è incollato il cellulare all'orecchio.

Di seguito infatti vi riproponiamo l’interessante news di oggi, sezione Mondo, destinata a vincere il premio per il miglior articolo di giornalismo investigativo.


Ripara il cellulare con la colla a presa rapida e resta con l’orecchio incollato


Il 43enne è riuscito a staccare il telefono usando un cucchiaio perdendo uno strato di pelle. Conclude il brillante "giornalista"(?) citando lo spunto filosofico dell’Homer Simpson in carne ed ossa:

Mi ha fatto malissimo, certamente, ma la ferita più profonda è stata quella al mio orgoglio


Già.

L’orgoglio del giornalista che scrive una tal boiata, e del suo responsabile che ne autorizza la pubblicazione invece è intatto.

Se proprio non si voleva fare giornalismo investigativo, e nemmeno scomodarsi dalla sedia, si poteva almeno fare uno sforzo di qualche minuto a sfogliare le notizie internazionali alla ricerca di qualcosa di consistente.

Noi abbiamo scovato in un paio di click le seguenti news, particolarmente succose...


Ericsson: trimestrale; crollano utili (-92%) con calo domanda

Da CNN e Bloomberg ci arriva notizia del crollo verticale degli utili di Ericsson nel quarto trimestre del 2009.

Il primo produttore mondiale di infrastrutture per le reti mobili ha infatti visto contrarre l’utile della percentuale record del 92% e si è fermato a 314 milioni di corone (circa 30 milioni di euro), soprattutto a causa della flessione della domanda da parte delle compagnie telefoniche.

In pratica i gestori di telefonia in tutto il mondo hanno smesso di fare investimenti.

E infatti Hans Vestberg, amministratore delegato, ha dichiarato:
Nella seconda metà del 2009 le vendite di reti sono state colpite dalla riduzione della spesa da parte degli operatori in numerosi mercati

Previsto il taglio di 6500 posti di lavoro.

Suggeriamo ad Ericsson di differenziare l’offerta aprendo il mercato dei solventi per telefonini incollati all’orecchio, dal momento che per tgcom è in importante crescita (royalty a IS e affezionati lettori in caso di sviluppi miliardari).

Dalla Svezia agli USA il passo è breve...


Usa: Wal-Mart annuncia 10 mila licenziamenti

Wal-Mart ha annunciato che lascerà a casa diecimila persone nella sua catena Sam's Club, circa 1 su 10 lavoratori della divisione.

Sam’s Club vende al dettaglio con prezzi all’ingrosso.
Oggi licenzia all’ingrosso con decisioni al dettaglio.

E parlando di ingrosso e dettaglio vien da pensare proprio al problema della forbice tra prezzi alla produzione, così da swissinfo


Usa: un quarto cereali per auto, non persone

Un quarto dei cereali coltivati negli Stati Uniti nel 2009 sono andati ad alimentare auto, non persone: lo ha scoperto uno studio dell'Earth Policy Institute che ha analizzato i dati del Dipartimento all'Agricoltura.

Le cifre 2009 mostrano che la produzione di etanolo è salita a livelli record grazie ai sussidi agli agricoltori e alle leggi che richiedono ai veicoli di usare quantità crescenti di biocarburanti.

Ester Brown, direttore dell'istituto che ha analizzato i dati, ha dichiarato:
Il grano coltivato per produrre carburante negli Usa nel 2009 sarebbe bastato a dar da mangiare a 330 milioni di persone per un anno

[...]

Continuando a destinare sempre più cibo a carburanti, come è attualmente obbligatorio per le leggi federali, non fa che rafforzare il drammatico aumento della fame nel mondo


Eppure il costo dei cereali alla produzione continua a scendere, tant’e’ che in Grecia continua la protesta...


Grecia: agricoltori, blocchi stradali continuano


Continua il blocco degli agricoltori greci, da dieci giorni in rivolta per chiedere immediati sussidi al settore in crisi. Dopo l’incontro inconcludente con il ministro dell'Agricoltura Katerina Batzeli, durante il quale Batzeli ha ribadito che non ci sono soldi, gli agricoltori si sono detti insoddisfatti ed hanno proseguito la protesta.

In dieci giorni il blocco ha provocato perdite per centinaia di milioni di euro, e altri gruppi di lavoratori agricoli saranno oggi ad Atene per proseguire le proteste.

Il porto di Igoumenitsa, che ha riaperto al traffico merci, consentendo il transito dei tir da e per l'Italia, in Italia, ma restano chiusi diversi valichi di frontiera con la Bulgaria e non solo.

Minacciato anche il blocco dei trasporti ferroviari Salonicco-Bulgaria.

Proseguono anche i blocchi dei principali nodi autostradali del Paese e sussiste la prospettiva di blocco anche di strade secondare, che potrebbe paralizzare completamente il traffico Atene-Salonicco.


Che facciamo ora?

A grande richiesta, è in cantiere il forum di Informazione Scorretta con uno spazio tutto nostro per scrivere, proporre, suggerire, scambiare. In piena libertà. Stay tuned e preparate gli argomenti su cui volete discutere - e le cose che volete costruire.


Saluti felici

Felice

venerdì 22 gennaio 2010

Commenti e link liberi

In attesa del GEAB completo, postate link e commentate liberamente.

Saluti felici

Felice

mercoledì 20 gennaio 2010

Bond 5 anni in dollari (teoria e tecnica della truffa all'italiana)

Il solito Tgcom mette oggi tra le principali notizie del mondo una interessante novità: un bar di singapore ha fatto una serata promozionale in cui dava vodka gratis alle signore.

A coppa di reggiseno più grande corrisponde una quantà di vodka in omaggio più grande.

Notevoli le polemiche.

Già.

Forse sarebbe stato opportuno spendere un paio di parole in più su una piccola notizia che è uscita poche ore fa: il governo italiano ha annunciato di aver messo allo studio l’emissione di titoli di stato a 5 anni denominati in dollari.

Da Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - Il ministero dell'Economia ha conferito a un pool di banche il mandato per l'emissione di un titolo di Stato in dollari Usa a 5 anni. L'emissione, sottolinea il Tesoro in una nota, sara' effettuata, da un pool di banche d'affari internazionali, 'qualora le condizioni di mercato lo permettano'. I proventi - si legge in un comunicato - 'derivanti dall'operazione potranno essere impiegati dal Governo per svariati scopi, ivi incluse finalita' di gestione del debito'.


Detta così, è una notizia che merita di restare confinata tra le news finanziarie.

Risulta invece che la cosa merita un approfondimento, perchè una mossa del genere è come un grosso cartello giallo issato sul Ministero del Tesoro che dice: “noi crediamo nel ribasso del dollaro (e contiamo pure di farci un sacco di soldi alla spalle di chi ci casca)”.


Titoli di stato, le basi

Ci preme sottolineare che questa che segue è una semplificazione del meccanismo per diversi motivi: non ci sono più titoli cartacei, i bot si acquistano tramite la banca, hanno diversa durata e diverso valore, e il prezzo dell’emissione avviene su base d’asta e gli interessi sono espressi in modo diverso.

Comunque il meccanismo - a grandi linee - è il seguente.

Come gli affezionati lettori ben sanno, i titoli di stato vengono emessi da una nazione quando ha finito i soldi e non è in grado di far fronte alle spese.

Lo stato deve pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, i fornitori di cemento per i muri delle scuole, il fornaio che porta le brioches alla buvette di Montecitorio e mille altre cose.

Se non ha soldi non puo’ pagare.

Così, alla fine dell’anno, per evitare di fare bancarotta, deve rastrellare i soldi che gli mancano.

I soldi li rastrella in un modo molto semplice, oltre alle tasse: emette in pratica grosse cambiali, dei grossi paghero’, che chiama “titoli di stato”, “buoni del tesoro”, o anche “titoli di debito”.

In fin dei conti le cambiali sono titoli, pero’ vuoi mettere la differenza tra chiamarli cambiali e chiamali “buoni del tesoro”?

Suona tutta un'altra cosa, Buoni Del Tesoro.

Lo stato così emette quei titoli.
Diciamo che ogni titolo vale 100 euro.

I cittadini, le banche, chiunque nel mondo puo’ comprare quei fogli che sono in sostanza promesse di pagamento.

Il titolo funziona come tutti i titoli: il signor Oreste Lavolpe (lo chiameremo così, il nostro brillante amico) decide di acquistarne uno e si impegna a dare subito 100 euro allo stato italiano.

Lo stato italiano, per contropartita, gli dà un titolo cartaceo con il quale lo stato stesso si impegna a restituire dopo un anno gli stessi 100 euro al signor Lavolpe, più una piccola somma di interessi, diciamo 1 euro (pari all’1% circa), totale 101 euro.

Dopo un anno, il signor La Volpe si presenta alla porta del Ministero del Tesoro con in mano il titolo, e, se lo stato italiano non ha fatto default, il ministero ritira il titolo di stato e mette in mano al signor Lavolpe 101 euro: 100 euro più 1 euro di interessi.

Fin qui, tutto in ordine.



Debito in valuta estera: la storia di Furbetto, Oreste Lavolpe e i Gettoni Colorati del Western Badombia (c)


Abbiamo visto che, in fondo, il titolo di debito è in sostanza una cambiale, un paghero’, tra due entità, su una somma di denaro.

Cosa succede quando questa somma di denaro è denominata in una valuta straniera, che so, in Gettoni Colorati del Western Badombia (copyright zio linucs)?

Succede che delle due parti, una guadagna e l’altra perde, e tanto più guadagna o perde in funzione della fluttuazione del cambio.

Facciamo un esempio caprino.

Furbetto ha bisogno di 100 euro per pagare la bolletta della corrente. Pensa subito al suo amico, il brillante Oreste Lavolpe.

Furbetto, prima di uscire di casa, da’ un’occhiata al tasso di cambio tra Euro e Gettoni Colorati del Western Badombia (c) e vede che il tasso di cambio è, come sempre, 1:1: 1 Euro vale 1 Gettone COlorato del Western Badombia e viceversa.

Egli pero’ sa che il Western Badombia(c) sarà presto costretto a svendere le sue riserve in oro per finanziare la guerra con il vicino Badombestan, e il Gettone Colorato perderà valore contro l’Euro molto presto.

Così Furbetto convoca Lavolpe e gli propone un affare: Lavolpe gli dà subito 100 Gettoni Colorati, e Furbetto li restituirà a fine mese con un interesse del 10%, pari ad una somma finale di 110 Gettoni Colorati.


Un ottimo affare (forse)

Un buon affare, degno di Oreste.

Il signor Lavolpe infatti intuisce che il 10% in un mese è un bel colpo, tanto più che il suo amico Furbetto ha un buon lavoro da dipendente che lo rende sicuramente solvibile, e così si precipita in banca a cambiare 100 Euro in 100 Gettoni Colorati grazie al cambio 1:1.

Subito Lavolpe porta i Gettoni Colorati appena cambiati a Furbetto, che ringrazia e firma la cambiale con la quale si impegna a restituire a Lavolpe 100 Gettoni Colorati più altri 10 come interesse a fine mese, totale 110.

Naturalmente Furbetto corre in banca a cambiare i 100 Gettoni Colorati in 100 Euro per pagare la bolletta.

Durante il mese il tasso di cambio Euro-Gettoni Colorati Western Badombia(c) inizia a fluttuare.

Poi, accade l’evento previsto da Furbetto: il Western Badombia (c) vende le sue riserve in oro per finanziare la guerra contro il vicino Badombestan.

Subito la notizia appare su un noto blog italiano, Informazione Scorretta, mescolata tra la storia di uno stupratore di conigli e quella del cagnolino ingoiato dal pitone.

La notizia si diffonde rapidamente, facendo crollare del 50% il Gettone Colorato del Western Badombia, al punto che 1 Euro vale 2 Gettoni Colorati.

Viene la fine del mese, e Furbetto deve onorare il suo debito.

Così si reca in banca a procurarsi i 110 Gettoni Colorati. Che paga solo 55 Euro, perchè nel frattempo il Gettone Colorato è crollato e vale la metà di prima.

Puntuale si presenta a casa di Lavolpe con in mano i 110 Gettoni Colorati del Western Badombia.

Lavolpe, felicissimo dell’affare fatto, straccia la cambiale, ringrazia l'amico per la sua puntualità, e corre in banca per cambiare i Gettoni Colorati in Euro.





L'amaro risveglio di Oreste Lavolpe

Lì avviene l’amaro risveglio del nostro eroe Oreste: la banca cambia diligentemente i 110 Gettoni Colorati in 55 Euro freschi di stampa.

Il signor Lavolpe si guarda intorno stranito: si aspettava 110 Euro e invece il cambio sfavorevole tra il momento della cambiale e il momento della riscossione gli ha fatto perdere 55 Euro.

Furbetto invece si frega le mani: ha preso 100 Euro e ha restituito 55 Euro, con un guadagno netto di ben 45 Euro.

Un buon affare. Per Furbetto.

Debito in valuta estera: la storia di Tremonti e Oreste Lavolpe


Il ministero del tesoro sta tentando il gioco di Furbetto.

Oggi emette titoli di stato in dollari con scadenza a 5 anni, contando che da qui a 5 anni il dollaro crollerà o scenderà rispetto all’Euro (capirai che scommessa).

Oggi prende dollari, che convertirà subito in Euro per pagare gli stipendi e le brioche della buvette.

Tra 5 anni, quando dovrà onorare il debito, si procurerà i dollari per la restituzione agli sveglioni di turno. Probabilmente li pagherà direttamente in carta igienica, neanche più in euro.

Tremonti stesso ha anche parlato chiaramente di eventuali plusvalenze che saranno destinate a fare del bene.

Evidentemente il furbetto Tremonti prevede il crollo o una discesa forte del dollaro da qui a 5 anni (altrimenti è impazzito, e non lo sembra ancora).

Se avrà ragione, lo stato incasserà le plusvalenze e chi accetterà l’affare, l'Oreste Lavolpe di turno, pagherà il conto.

Sui colli romani la chiamano ...sòla. Qui la chiamiamo truffa all’italiana, e ci ricorda parecchio Toto’.

Vediamo chi sarà il prossimo Oreste Lavolpe.

Ma soprattutto...sareste felici di avere Toto’ al ministero del tesoro?

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 19 gennaio 2010

Proteste in Grecia, agricoltori e trattori un anno dopo

Nuove proteste in Grecia, agricoltori e trattori

Nel nostro paese la notizia è passata sotto silenzio.

Nella giornata di lunedì, gli agricoltori greci sono scesi in piazza per manifestare dopo quasi un anno dalle ultime grandi manifestazioni.

Anche questa volta, la tecnica prescelta è quella molto immediata ed efficace del blocco stradale.

I trattori hanno invaso strade ed autostrade ed hanno bloccato 20 principali collegamenti, oltre naturalmente ad aver bloccato l’autostrada principale Atene-Salonicco, già parzialmente inagibile causa smottamenti nelle ultime settimane.

Fermo anche il valico di Promachonas al confine con la Bulgaria.

Sofia minaccia di chiedere una compensazione per ogni giorno di blocco delle sue merci che restano ferme anzichè transitare verso Italia e Spagna, se il blocco non sarà tolto entro mercoledì.

Le proteste si sono estese all’intera nazione dopo essere iniziate il 15 gennaio, con il “solo” blocco di alcune arterie principali e sembrano essere tuttora in corso.


Le ragioni della protesta: prezzi all’ingrosso e prezzi al dettaglio

“Soldi”

Avremmo potuto spendere mille parole e fior di post per le ragioni della protesta, ma preferiamo usare una sola parola, cruda ed immediata. Effettivamente gi agricoltori chiedono al governo aiuto finanziario a causa del crollo dei prezzi di prodotti come il grano, cotone e latte. E scommettiamo che il prezzo finale al consumatore non è diminuito.

Improvvisamente una forte sensazione di deja vu caprino in salsa tricolore ci assale:

[In Italia] i prezzi dei prodotti agricoli alla produzione sono in piena deflazione, con un calo del 5,2%. Le quotazione alla produzione sono calate dell’11% per i cereali, del 15% per la frutta, del 16% per il vino, dell’8% per la carne suina e del 5% per i lattiero caseari. Una situazione che mette seriamente a rischio il futuro delle aziende agricole e con esso quello delle coltivazioni e degli allevamenti Made in Italy, con una riduzione stimata del Valore aggiunto agricolo pari al 5,2%, per una perdita complessiva di 1,5 miliardi nel 2009
Fonte: Ufficio Economico Coldiretti Cremona e Associazione regionale produttori cereali e semi oleosi della Lombardia.


E anche

Dalle elaborazioni della Coldiretti, prendendo a riferimento i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, e quelli dell’Ismea, è emerso come lo scorso anno siano cresciuti oltre la media anche i prezzi al dettaglio del vino (+2,8%) e della frutta (+2,2%) a fronte di un calo dei prezzi all’origine, rispettivamente, del 19,5% e del 13,4% (link)


La risposta del governo


“Cavoli vostri”

Avremmo potuto usare ricche metafore in tema suino, o scomodare l’uragano Sylvio che ha minacciato il raccolto di ghiande nel truogolo personale del capo di Goldman Sachs, ma due parole sono più che sufficienti.

Il Ministro delle finanze Philippos Sachinidis è stato anche più dettagliato: "non c'e' spazio per altri sussidi" ed ha ricordato che il Governo e' gia' intervenuto in aiuto degli agricoltori il mese scorso.

Oh, rinviare il problema spacciandolo per risolto, oh, arte di eccellenza molto italiana che fa scuola in tutto il mondo..!


Arrivano gli sciacalli

“Uuuuhuuuuhuuuuu...”

Avremmo potuto usare molte più parole ed evocare complessi sommovimenti del tasso di sconto della banca centrale o invocare l’influenza delle fasi lunari sulla quotazione del future sul bushel del grano alla borsa di Chicago, ma l’ululato degli sciacalli economici rende l’idea egregiamente.

Risulta infatti che le principali agenzie di rating, quelle per intenderci che dichiaravano “sicuri” e “AAA” gli asset tossici che hanno quasi fatto saltare per aria l’intero mondo economico un anno fa, le stesse che hanno declassato il rating di Lehman Brothers quando era troppo tardi, hanno iniziato a tagliare il rating della Grecia.

A Dicembre Moody’s aveva tagliato il rating del debito sovrano da A1 ad A2, S&P e Fitch hanno già tagliato il rating alla classe BBB, e S&P in particolare ha anticipato che, in caso di uscita della Grecia dall’Euro, potrebbe tagliare il rating fino a “junk, vale a dire doll...ehm, carta igienica o poco più.


Anche questa volta, per ragioni strettamente anagrafiche, ci sentiamo vicini agli agricoltori.. ahem.


Japan Airlines in bancarotta controllata

Per concludere, ma la notizia è apparsa anche su mainstream, Japan Airlines è in bancarotta controllata.

Con 15.600 dipendenti sul lastrico, i debiti della Jal assommano a circa 16 miliardi di dollari, pari a 11,1 miliardi di euro. La compagnia di bandiera giapponese ha inoltre chiesto ai creditori di rinunciare a circa 730 miliardi di yen sui debiti accumulati al 30 settembre scorso.


Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 18 gennaio 2010

GEAB 41 - Decennio 2010-2020: verso una vittoria per KO dell'oro sul dollaro

E' disponibile il GEAB n. 41, parte gratuita.

Traduzione ruvida da google più tocco caprino.

Ecco qui, e a breve il resto.

GEAB 41 - Decennio 2010-2020: verso una vittoria per KO dell'oro sul dollaro


La Federal Reserve non è più in grado di continuare la sua multidecennale lotta contro i barbari al fine di garantire la supremazia della valuta statunitense nel sistema monetario internazionale.

Come LEAP/E2020 analizza in questo GEAB41, il decennio che comincia sarà segnato dal KO completo del Dollaro (ed il ribasso della maggior parte delle grandi divise internazionali) contro l’oro.

Abbiamo spesso sottolineato in diversi numeri del GEAB: l'oro è sia un investimento a medio / lungo termine destinato a garantire il capitale contro i rischi di perdita di valore della carta-moneta e attività finanziarie, ed un possibile mezzo di pagamento in caso di molto grave crisi monetaria.

In entrambi i casi, la scelta di mettere l’oro da una da parte delle sue attività corrisponde ad una anticipazione degli eventi e dei rischi sul futuro (e non settimane o mesi). Per questo nel GEAB n. 41, numero speciale di apertura di un nuovo decennio, è apparso opportuno offrire ai propri LEAP/E2020 di anticipare l'evoluzione d'oro per l'anno 2010-2020, che integra le informazioni già fornite dal nostro team nel GEAB N ° 34 del mese di aprile 2009.

Questa visione decennale è tanto più legittima in quanto noi crediamo che la nostra analisi è un supporto alle decisioni per i singoli investitori, come per i dirigenti delle banche centrali e le istituzioni responsabili della sostenibilità a medio e lungo termine di grandi quantità di asset (come i fondi pensione, fondi sovrani e di assicurazione).

Infatti, per la prima volta in quasi 40 anni (dopo la fine della convertibilità del dollaro in oro nel 1971), gli interessi delle banche centrali globali e singoli investitori convergono nuovamente sul tema: il dollaro non ha più la garanzia di alcun valore come valuta di riserva internazionale, e quest’ultimo non ha ancora un successore riconosciuto, così l'oro resta l'unico asset che possa sostenere questo valore a lungo termine.

Avevamo già discusso il paradosso del mercato dell'oro nel GEAB N ° 34, dimostrando che se il mercato dell’oro sembrava essere organizzato da parte della Fed e delle principali banche centrali per evitare qualsiasi significativo apprezzamento d'oro, resta il fatto che, a causa della crisi sistemica globale, il crollo della struttura influenza degli Stati Uniti (e quindi la Fed) e la ripartizione correlati del sistema monetario internazionale ereditato dal 1971, l’oro è stato un investimento sicuro in tempi di grande incertezza.

Ricordiamo che, a partire dalla data di pubblicazione del GEAB n. 34, l'oro ha guadagnato oltre il 30% in dollari e del 23% in Euro. E ha guadagnato più del 100% dei dollari e oltre l’85% dell’euro per quanto riguarda le raccomandazioni iniziali di diversificazione degli investimenti per l'oro fisico (fino a un terzo del patrimonio), date da LEAP/E2020 nel 2006.



Décennie 2000-2009 : Gains de l'or par rapport à 17 devises (en %)

Ma se l'oro ha visto la sua valtuazione crescere significativamente fino da allora, ciò non è dovuto alle tendenze del mercato verso una maggiore trasparenza e ancora meno alle manipolazioni da parte U. S. Federal Reserve e le sue principali controparti. I tre principali dispositivi utilizzati per cercare di impedire un eventuale ritorno all'oro nel sistema monetario internazionale sono tuttora in azione, e sono:

- lo sviluppo di un mercato di "oro cartaceo" diluendo il mercato per l'oro fisico, in un oceano di contratti fittizi essenzialmente come promesse di un oro in realtà non esiste (o, ugualmente, che viene utilizzato più volte per i contratti vari)

- manipolare il livello di reali riserve di oro fisico, compresi gli Stati Uniti, che non è stato oggetto di alcuna revisione indipendente per decenni

- la politica di comunicazione sistematica attraverso i principali mezzi di comunicazione economica e finanziaria volta a stigmatizzare l'investimento in oro come un riflesso primitivo, riservato a persone anziane

Come tutto il mondo ha potuto constatare nel corso degli ultimi quarant’anni fa e fino a poco tempo fa, questa strategia ha funzionato molto bene, risultante in molti paesi, tra cui il Regno Unito in testa, a sbarazzarsi (1) a buon mercato delle loro riserve del metallo giallo. Questo aneddoto illustra così bene la necessità dei leader o di saper anticipare gli eventi, o di avere accesso a questo tipo di previsione. In questo caso, la fattura da pagare per l'incapacità di prevedere crescerà ad almeno dieci miliardi di euro.

Ma se l'organizzazione del mercato, che consente da quarant'anni di prendere l'oro dal sistema monetario internazionale ha continuato ad essere operativa, cosa è stato modificato per rendere possibile questo forte incremento in metallo giallo ? E il rovesciamento di un fattore chiave dell'ordine mondiale, a causa del crescente impatto della crisi sistemica e dell’entrata nella fase della dissezione geopolitica mondiale: la Federal Reserve non ha più i mezzi di lottare contro questo nemico antico dell’egemonia del dollaro, che è l'oro. Questa perdita di supporto è naturalmente un fenomeno complesso con molte sfaccettature che andremo ad analizzare in dettaglio in questo numero di GEAB.


Evolution du cours des principales devises mondiales par rapport à l'or (1900 – 2009) - (Euro = Deutsche Mark avant 1999, la ligne brisée correspond à l'hyperinflation allemande de 1922 et à la rupture de la Seconde Guerre Mondiale) - Source : World

Evoluzione nel corso principali valute del mondo rispetto all'oro (1900 - 2009)


Come accennato in precedenza, il rilascio di questo primo GEAB dell’anno, dove tradizionalmente pubblichiamo le nostre aspettative per i prossimi dodici mesi, insolitamente coincide con l'inizio di un decennio e, cosa più importante, un decennio in cui tutti osservatori attenti sentono che segnerà una rivoluzione nell’ordine mondiale.

Allo stesso modo eccezionalmente, Franck Biancheri, coordinatore GEAB, che sta preparando un libro che tratterà del mondo dopo la crisi (previsto in uscita in Francia nella primavera del 2010), ha accettato di metterlo a disposizione del nostro team, e quindi ai lettori del GEAB, le grandi linee di uno dei sei scenari di previsione per il decennio 2010-2020. La nostra squadra coglie l'occasione per fornire ai nostri clienti un tuffo nella geopolitica razionale di quello che il prossimo decennio ci riserva (2). Dei due calendari prodotto, rispettivamente, dal titolo "L’alba dolorosa del mondo del dopo (3)” e “il crepuscolo del tragico mondo del prima "(4), il nostro team ha scelto di presentare il secondo, che è senza dubbio il più inquietante, ma sembra anche a riflettere più chiaramente le tendenze al lavoro oggi.


a breve le prossime parti

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 14 gennaio 2010

Massimo storico food stamps assegni alimentari USA

La stampa si sta scatenando in queste ore sulla tragedia di Haiti (ebbene si, ne parliamo, ma dal nostro punto di vista).

C'era da aspettarselo. Vediamo qualche numero...
  • Secondo reuters ed altri si temono decine di migliiaia di vittime.
  • Secondo metro si temono 100.000 vittime.
  • Secondo city si temono 500.000 vittime.

Ehi guarda, c'e' la gara a chi la spara più grossa.

Da parte nostra, un in bocca al lupo ai superstiti.

Sono invece pochi i media che hanno riportato alcune interessanti notizie in ambito economico, che proponiamo agli affezionati lettori.


Assegni alimentari in USA, massimo storico


Reuters ci informa che negli USA ormai 1 persona su 8 vive di food stamps, vale a dire che una persona ogni tre famiglie non ha soldi per campare ed è riuscita ad ottenere dal governo gli assegni per il cibo. In totale, gli assegnatari sono quasi 40 milioni, con un trasferimento medio per persona di circa 91 dollari al mese.

“E’ il massimo storico”, ha dichiarato il Centro di ricerca e iniziativa alimentare.

E’ l’ultimo dato disponibile, e risale a Ottobre 2009.

Sempre sul fronte USA, continua la moria del consumatore drogato di credito...


Novembre, credito al consumo a picco, USA


Novembre è il decimo mese consecutivo di calo del credito al consumo: si tratta della serie più lunga dal 1943.

Il credito al consumo americano si è contratto in novembre di altri 17,5 miliardi di dollari, una cifra decisamente superiore alle attese degli operatori che scommettevano su una riduzione di 5 miliardi di dollari. Lo ha comunicato la Fed qualche giorno fa.

E sempre dagli USA


Aumenta il deficit commerciale al salire delle importazioni


A Novembre il deficit commerciale degli USA è aumentato del 9,7% a Novembre rispetto al mese precedente, secondo il Dipartimento del Commercio (via infowars).

Ed un report separato dal Dipartimento del Lavoro mostra che, anche se le aziende hanno tagliato meno posti di lavoro, restano riluttanti ad assumere.



Saluti felici

Felice Capretta

mercoledì 13 gennaio 2010

Il decadimento della società occidentale - il babbuino in giacca rossa

Se volete conoscere il grado di civiltà di una società, visitate le sue carceri, diceva qualcuno.

Caprinamente oggi affermiamo: se volete conoscere il grado di decadimento di una società, guardatene la televisione generalista.

Lunedì sera caso ha voluto che accendessimo la televisione.

Ed è comparso un babbuino in giacca rossa.

Non si tratta di Nat Geo Wild, non è Discovery Channel, stiamo parlando del principale canale televisivo di Mediaset, Canale 5, si chiama Grande Fratello ed è giunto alla sua decima edizione.

Ecco una delle clip più riuscite, in cui si puo' osservare un babbuino in giacca rossa esprimersi con mimica straordinaria , osservatela con attenzione specialmente nei primi minuti del video.




(il medesimo babbuino in amore qui, notate la differenza nella mimica gestuale)




Due cose ci hanno colpito particolarmente.

La prima: osservate bene lo sguardo del babbuino in stato di riposo e notatene l'assenza di espressioni vere. Quando non è impegnato a pavoneggiarsi per aver mostrato il suo corpo in video, il massimo pensiero che traspare da quegli occhi è "chissà quando mi scade lo yogurt".

La seconda: secondo Auditel, 7.325.000 persone hanno visto il babbuino. 7,3 milioni.

Forse sarebbe stato opportuno dedicare un po' meno spazio al babbuino gesticolante ed una briciola di spazio in più al pentolone a pressione mediorientale che continua a fischiare.


Teheran, esplosione uccide scienziato nucleare

A Teheran uno scienziato nucleare (considerato peraltro un oppositore del regime) è stato ucciso con un attentato esplosivo. Forse una motocicletta, forse la bomba nascosta in un cestino, risultato: lo scienziato non cammina più su questa terra.

Il regime iraniano ha puntato il dito contro Mossad e CIA, com'era prevedibile, ma pare che la fabbricazione dell'ordigno ed il materiale impiegato portino effettivamente la firma dei servizi segreti israeliani. BBC.

Sul nucleare iraniano, nel frattempo, ci informa il Sunday Times via effedieffe:

il Sunday Times, il 10 gennaio, almeno ha intervistato il generale Uzi Eilam, 75 anni, che per decenni è stato a capo del programma nucleare israeliano e conosce tutto su queste faccende, e che dice: «L’Iran deve fare ancora molta, molta, molta strada prima di costiturisi una capacità nucleare»: sette anni almeno, secondo il generale. Il quale giudica le opinioni sparse dai dirigenti israeliani «isteriche».

«I servizi di spionaggio stanno diffondendo voci agggiaccianti sull’Iran, e l’establishment militare diffonde falsi allarmi allo scopo di ottenere più fondi in bilancio», mentre i politici favoriscono la paranoia della Bomba persiana «per distrarre l’attenzione dai problemi interni» israeliani. (Israeli general Brigadier-General Uzi Eilam denies Iran is nuclear threat)



Rottura Turchia - Israele

Si fa più profonda la rottura tra Turchia ed Israele, con le proteste israeliane per una fiction apparsa sulla TV turca che presenta agenti del Mossad come rapitori di bambini.

Le proteste di Tel Aviv giungono all'indomani dell'incontro tra il premier turco ed il premier libanese, di cui riportiamo uno stralcio preso da swissinfo

Sorvoli Libano e raid Gaza: Ankara e Beirut contro Israele


ANKARA - Il premier turco Recep Tayyip Erdogan e libanese Saad Hariri hanno denunciato oggi le "violazioni" del territorio libanese compiute da Israele e i raid dello Stato ebraico su Gaza, affermando che in questo modo vengono compromessi gli sforzi di pace nella regione.

"Gli attacchi contro il Libano sono terrorismo ... Dobbiamo resistere l'uno accanto all'altro ai piani del nemico. Dobbiamo fermare Israele", ha detto Hariri, in visita in Turchia, in una conferenza stampa congiunta con Erdogan.

Dal canto suo il premier turco, Paese le cui relazioni con Israele si sono decisamente raffreddate dall'inizio dell'anno scorso, ha detto che la Turchia "non resterà mai in silenzio" di fronte alle violazioni dello spazio aereo libanese, atto "inaccettabile" e che "minaccia la sicurezza globale".

In merito al bombardamento di ieri della Striscia di Gaza, Erdogan, sottolineando che nessun razzo era stato lanciato dalla Striscia di Gaza contro Israele, ha detto: "Il governo israeliano è a favore della pace o no? Gaza ieri è stata di nuovo bombardata. Perché?".

Ricordando che gli israeliani "hanno capacità militari enormi e se ne servono", il premier turco ha concluso: "Non possiamo approvare un simile comportamento".


Saluti felici

Felice Capretta



martedì 12 gennaio 2010

Felice 2010 con lo stupratore di conigli e altre storie



Felice 2010 a tutti!

L’economia Americana ha perso 85000 posti di lavoro a Dicembre, peggio delle aspettative. L’irreale aria di ripresa continua a soffiare, e fa venire i dubbi anche ai peggiori teorici del collasso della società occidentale basata sul profitto.

Noi continuiamo a riportare le notizie che non appaiono facilmente, tanto più che le notizie della presunta ripresa continuano ad essere vivacemente sostenute dai media ufficiali, tra una notizia e l’altra (particolarmente degna di nota questa: violenta il coniglio della compagna, apparsa sul Boston Herald, grazie all’affezionata lettrice B! per la segnalazione).

Lasciamo dunque per un momento il coniglio al suo amaro destino (la bestiola ha tirato le cuoia, ahimè), e torniamo alla disoccupazione in USA.


L'irreale aria di ripresa e la disoccupazione in USA

Il dato in sè non sarebbe particolarmente drammatico: più o meno delle aspettative poco importa.

Sapete pero’ che predilegiamo le analisi di lungo periodo.

Vi proponiamo due grafici piuttosto interessanti.

Il primo, fonte Bureau of Labour Statistics, mostra la variazione del tasso di disoccupazione mese per mese durante le principali crisi degli USA negli ultimi 25 anni. Il tratto in blu mostra l’intensita’ della crisi attuale.

Nell’impressionante intensità che non ha paragoni con le crisi precedenti, sembra effettivamente che sia in corso una stabilizzazione.





Il secondo grafico invece mostra il rapporto tra occupazione e popolazione dal 1985 al 2009.




Spira l’irreale aria di ripresa.


H1N1, falsa pandemia intitola la free press

Sul fronte influenza A/H1N1, per una volta non possiamo che elevare un plauso alla stampa gratuita di Metro e City. Quest’ultimo in particolare oggi intitolava in prima pagina
L’influenza A “Una falsa pandemia orchestrata per fare miliardi con i vaccini”, citando Wolfang Wodarg, presidente della Commissione Sanità del Consiglio d’Europa.

Wodarg ha accusato le industrie farmaceutiche di aver influenzato l’Organizzazione Mondiale della Sanità affinché dichiarasse la pandemia: per far comprare ai governi di tutto il mondo i vaccini.

Questo l’articolo apparso a pagina 4 di City, mentre un articolo dello stesso tono è apparso su Metro in prima, seconda e terza pagina:

L’influenza A non solo era una “falsa pandemia” ma è stata orchestrata dalle case farmaceutiche per fare miliardi di euro con la vendita di medicine e vaccini.

L’accusa arriva da Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d’Europa che ieri ha chiesto un’indagine accurata in merito.

Secondo Wodarg (ex membro dell’Spd, medico ed epidemiologo) le industrie farmaceutiche avrebbero influenzato la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia, anche infiltrando i propri uomini nell’organizzazione.

Risultato: le multinazionali del farmaco hanno accumulato “enormi guadagni” senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo hanno speso milioni di dollari nell’acquisto di vaccini per un’infezione che in realtà era molto meno aggressiva di una normale influenza.

Vaccini a saldo

Le accuse del Consiglio d’Europa (che ha definito il caso dell’influenza A come “uno dei più grandi scandali sanitari” del secolo) arrivano proprio mentre i governi di mezzo mondo stanno cercando di sbarazzarsi delle milioni di dosi di vaccino ordinate e rimaste inutilizzate: si pensi che la Francia ne ha acquistate 94 milioni per una popolazione di circa 63 milioni di abitanti.

L’Italia invece per ora ha decido di non “svendere”: il governo ha acquistato 24 milioni di dosi di vaccino dalla Novartis. Costo: circa 184 milioni di euro.



Saluti felici

Felice Capretta

(ps: a grande richiesta, chi volesse calendari 2010 a tema caprino puo' andare a questo link. Specifichiamo che non prendiamo provvigioni e non siamo in alcun modo collegati....!)