giovedì 20 novembre 2008

Il servo negro e il cameriere

"Servo negro", tuonava ieri contro Barack Obama la persona che recita il personaggio Al Zawahiri.

"Servo negro", ripetevano i giornali all'unisono.

Brillante azione di propaganda, smascherata solo 24 ore dopo. Leggiamo oggi nel sottobosco del web, e su nessun giornale tradizionale nè sui media televisivi, che l'espressione araba originale usata nel discorso di Al Zawahiri è

"abeed al beit" , letteralmente "servo di casa", cioè domestico, cameriere, e non "servo negro"

(per i linguisti, beit in arabo = bait in ebraico = casa)

Nel frattempo, tutti si sono bevuti il "servo negro". Cattivo zawahiri cattivo.
Forse un po' ha ragione, a dire che Obama si sta comportando da cameriere di Israele.

La sola nomina di Rahm Emanuel, l'uomo di Israele alla Casa Bianca, già ci dava un segnale preciso.

Ieri leggevamo su ADN Kronos, rilanciata da effedieffe.com
Gerusalemme, 17 nov. (Adnkronos) - Cosa posso fare per Israele? "Diventa un grande presidente degli Stati Uniti". Questo lo scambio di battute tra il neoeletto presidente americano ed il presidente israeliano Shimon Peres, nel corso di una conversazione di cui il capo di stato israeliano ha riferito oggi il contenuto.

Molto significativo, no?

Attenzione però. Con questa mossa intelligente, chiunque dirà che Obama fa il servo di Israele sarà messo sullo stesso piano del principe del terrore e del suo vice. A rischio di finire a Guantanamo...

Ah già, ma il presidente eletto ha promesso di chiudere Guantanamo.

Allora direttamente in una prigione siriana.

Sul fronte finanziario, la crisi imperversa e Milano sta per sfondare il minimo toccato nei giorni scorsi.

Saluti felici

Felice Capretta


ps: ma c'e' ancora qualcuno che crede alle belle statuine Zawahiri e Bin Laden?

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