lunedì 1 dicembre 2008

L'attentato al Taj Mahal a Mumbai

Le armi hanno cessato di crepitare da soli 2 giorni al Taj Mahal a Mumbai e già i media nostrani e di tutto il mondo, così come il governo indiano, puntano il dito contro il Pakistan.

PAKISTAN! PAKISTAN!

Mhm.

Già questa fretta suona strana, come suonava strano che il 12 settembre 2001 i giornali ed il governo americano puntavano il dito contro un uomo solo: Osama Bin Laden.

O come Aznar, all'indomani dell'attentato a Madrid, che puntava il dito contro l'ETA .

Un po' come Israele, gli USA e infine l'ONU che puntano subito il dito contro la Siria ad ogni attentato compiuto in Libano contro gli interessi siriani stessi.

Uhmmm.

Tutte probabilmente azioni false flag.

O quando l'Irgun fece esplodere il King David, sacrificando vite inglesi, francesi, ed ebraiche ugualmente, dando la colpa agli arabi. (vi ricordo che Rahm Emanuel, la prima nomina di Obama al governo, è figlio di un terrorista proprio dell'Irgun)

No, dico: è sicuramente funzionale avere grandi certezze. Però quando le indagini per la ricerca dei mandanti si esauriscono nelle 24 ore c'e' sempre un po' da sospettare che si tratti di un false flag. Altrimenti si va a finire che si giustificano gli americani, che vanno a bombardare l'afghanistan nonostante la maggioranza dei dirottatori fossero sauditi. Mah.

L'odore di pesce marcio è forte. E allora, come fanno le caprette da cerca, che quando nasano qualcosa iniziano a scavare, andiamo a scavare là dove i giornali tradizionali si tengono alla larga.

Partiamo da effedieffe.com, di cui come sempre vi consiglio la lettura anche se è a pagamento.. l'investimento non è elevato e il rapporto qualità-prezzo è straordinario.

1. terroristi indù, anzi no: pakistani

Inizialmente le prime notizie riportavano terroristi indu'. Poi, con il passare delle ore, sono comparse "intercettazioni telefoniche tra terroristi in lingua pakistana". Inoltre un terrorista di fattezze indiane viene fotografato con braccialetto rosso da indu'.


2. altri terroristi di pelle chiara, non indiani, forse biondi. Secondo un testimone al Leopold Cafè
«Non sembravano indiani, sembravano stranieri. Uno, mi pare, aveva capelli biondi. L’altro una pettinatura punk. Erano ben vestiti».

e ancora
«Due giovani dall’aria vivace, vestiti di nero, stranieri di aspetto, di pelle chiara»: così Pappu Mishra, il padrone del caffè della stazione ferroviaria Chattrapati Shivaji, ha descritto i due che si sono messi a sparare nel suo bar con i kalashnikov. Erano coordinati, stavano attenti a non finire i caricatori insieme: quando uno innestava il caricatore nuovo, l’altro sparava.

3. tatticamente addestrati, e tecnicamente forniti, come truppe speciali

L’ammiraglio J.S. Bedi, comandante degli incursori della Marina indiana, parla dei terroristi nel Taj Hotel: «combattevano esattamente come noi», conoscevano tutti i trucchi dei corpi speciali. Hanno lasciato armi da corpi speciali, come le granate che intontiscono col rumore (stun grenades), ad altro armamento descritto come «sofisticato»; la polizia indiana ha trovato sui loro corpi carte tipo bancomat, dollari USA e una quantità di mandorle; cibo adatto - secondo i commandos - per chi si prepara a combattere a lungo in condizioni di assedio.

4. all'assalto del centro Lubavitch

In un primo momento sembrava che i "terroristi" avessero come obiettivo britannici ed americani. Un testimone ha raccontato di un turista italiano lasciato passare dopo aver esibito il passaporto italiano. Solo in seguito, sono stati presi di mira "gli ebrei" con un assalto specifico al centro Lubavitch di cultura ebraica all'hotel Oberoi. 5 le vittime.


Dunque, dunque.

Qui c'e' qualcosa che proprio non quadra.

Fuori dal Taj Mahal, in altre zone di Mumbai, uomini bianchi sparano freddi sulla folla con preparazione e attenzione. Subito dopo spariscono. Nessuno viene abbattuto.

Dentro al Taj Mahal, altri uomini combattono con addestramento ed armamenti da corpi speciali. Tutti muoiono tranne uno. Il quale, fermato, inizia a parlare.

Di cosa parla? Di tante cose. Rovescia i sospetti sul Pakistan, sostiene di essere pakistano e rivendica la matrice terroristica araba. Punto numero 5:

5. un nuovo gruppo terroristico sconosciuto, la causa palestinese e il terrorismo arabo

Ecco il sostegno alla causa palestinese! Il terrorismo arabo colpisce ovunque. Fino in India. Sentiamo Azam Amir Kasab: l'obiettivo era
'vendicare le atrocita' commesse contro i palestinesi'

Che coincidenza. Mi ricorda una cosa. Mi ricorda i 5 agenti del Mossad incastrati da una casalinga del New Jersey l'undici settembre del 2001. Mi ricorda questi 5 che esultavano, si abbracciavano e si scattavano foto ricordo delle torri in fiamme sul tetto del loro furgone. Potete approfondire qui.

Mi ricorda che uno di loro, quando furono fermati dall'FBI chiamato subito dalla casalinga, rispose agli agenti:

noi siamo israeliani. Non siamo noi il vostro problema. I vostri problemi sono i nostri problemi. I palestinesi sono il problema.


Anche "un solo uomo rimasto del gruppo di terroristi" mi ricorda qualcosa.

Mi ricorda Moussaoui, il terrorista pasticcione dell'undici settembre che ha perso la coincidenza per United 93 nel più grande giorno della sua vita. Ed è rimasto a terra. Dei 20 dirottatori tutti morti o spariti, lui, l'unico rimasto, ha raccontato tutto, avallando la versione ufficiale nel carcere americano. Senza spiegare molti e molti (e molti!) lati oscuri della versione ufficiale.


Ora riassumiamo tutto a mente fredda

E ditemi se ancora una volta lo scenario ricostruito dai media non vi sembra bizzarro.

Un gruppo "terroristico" finora sconosciuto compare all'improvviso dal nulla della Storia e combatte tenendo in scacco truppe speciali di lungo corso.

Uomini armati alla bisogna, non con fionde e fertilizzanti. Tra loro, terroristi indu', anzi, pachistani musulmani, uomini bianchi, forse biondi. Questi ultimi si trovano solo nella stazione dei treni, all'aperto, dove possono fuggire rapidamente. Non al taj mahal, dove tutti vengono uccisi. E difatti questi fuggono e non lasciano traccia.

Gli altri invece prendono due hotel, i più famosi di tutta India, e si asserragliano dentro, pronti a morire. Difatti muoiono tutti tranne uno, il quale come prima cosa rivendica la causa araba in India e successivamente avalla la teoria già sponsorizzata dai media da 24 ore almeno.

mmmm.....

a me sembra bizzarro.

E adesso l'india è incazzata nera con il pakistan.
Anche se il Pakistan dichiara che non ha alcuna responsabilità.

Tra l'altro, il Pakistan ha avuto il suo bel da fare, con l'attentato terroristico al Marriott Hotel di Islamabad lo scorso 21 settembre. Per chi non se lo ricorda, il solito camion pieno di "fertilizzante" (mi ricorda Oklahoma City) fece esplodere una parte del più famoso hotel di Islamabad. Firmato: un gruppo terrorista arabo sconosciuto fino a quel momento, i "Fidaen Al Islam". Che dimostra addestramento tattico.

Mi ricorda qualcosa....

Sempre il Pakistan ha avuto il suo bel da fare con l'assassinio di Benazir Buttho.

Insomma, da quando il generale Musharraf (gradito agli americani) ha dovuto lasciare il potere in Pakistan, al Pakistan ne sono successe di tutti i colori. Un casino dietro l'altro.

Già. E adesso hanno pure l'India contro, e tra stati confinanti si guardano in cagnesco.

Mi ricorda qualcosa..

Saluti felici

Felice Capretta

Nessun commento: