venerdì 25 febbraio 2011

Rivolte nel mondo e il gas russo

*** 20.30 pechino ha bloccato linkedin (per chi non lo conoscesse, è una specie di facebook per il lavoro e i professionisti) , veniva usato per far circolare i messaggi della rivoluzione

*** 19.24  scontri tra manifestanti e le ultime forze fedeli a gheddafi ormai a 600 metri da Piazza Verde, il cerchio si stringe. Disponibile il filmato di un'ora fa con il discorso di gheddafi in piazza verde blindatissima, forse l'ultimo fazzoletto di terra controllato dalle sue forze. BIsogna riconoscergli un certo coraggio. O forse è semplicemente la fase terminale del delirio.




*** 18.41 Gheddafi sorprende tutti e fa una breve apparizione con discorso in Piazza Verde a Tripoli. Filmato disponibile a breve. Da twitter segnaliamo che la polizia e l'esercito hanno bloccato tutti gli accessi alla piazza e fanno fuoco su chiunque cerchi di avvicinarsi. Per AJE, le forze fedeli a gheddafi controllano solo l'area intorno a Bab al Azizia. Il cerchio si stringe.


*** 15:00 è in corso la battaglia per Tripoli

*** 13.16 manifestazioni anche ad Hebron, comparse bandiere egiziane e persone sui tetiti. Dura repressione della polizia israeliana



*** 12.38 Canadesi evacuati dalla Libia, Ankara sta preparando l'evacuazione dei cittadini turchi. A Bengasi i manifestanti si stanno radunando per  la preghiera del venerdì. Gli imam si scagliano contro i 42 anni di regime e chiedono ai manifestanti di restituire le armi catturate. 

Proteste anche a Baghdad con 5000 persone radunate in Piazza Tahrir (eh si, anche lì). La polizia ha eretto barricate tra la piazza ed il ponte che collega la piazza alla Zona Verde, l'area superprotetta di Baghdad dove la vita scorre in modo civile. I manifestanti sono riusciti ad abbattere una delle barricate ed hanno tentato di passare il ponte ma la polizia schierata in assetto antisommossa li ha fermati. Nella mattinata, manifestanti sono scesi in piazza contro il primo ministro Al Maliki anche a Kut, Karbala e Nassiria e hanno appiccato fuoco al municipio in una città a nord di Baghdad (vederci dietro a tutti i costi la longa manus di washington è più difficile, a meno che il grande disegno non sia davvero enorme (?) ).

Convocata per l'11 marzo la prima manifestazione in Arabia Saudita, che è la prossima nazione pivot a dover essere seguita con estrema attenzione. Il decrepito e malato Re è tornato in patria nonostante le cure per annunciare un piano di concessioni miliardarie alla popolazione. Si vede che non si sente tanto sicuro.


*** 11:30 manifestazione in Tunisia: la popolazione è di nuovo in piazza e pretende la rimozione di tutte le figure ancora collegate a Ben Ali ancora in posizioni di comando. Decine di migliaia di persone anche in piazza Tahrir al Cairo per la rimozione dello stato di emergenza e cambio della costituzione.

Fine aggiornamenti
Bengasi, questa mattina

Un nuovo giorno si apre oggi in Libia.

Ieri i manifestanti hanno perso e ripreso definitivamente Misurata. I civili ora stanno organizzando il traffico, perquisendo le persone a piedi alla ricerca di armi. Hanno arrestato alcuni intrusi armati che si ritiene vengano da Tripoli.

Ogni tanto sentiamo colpi d'arma da fuoco ma non è niente rispetto all'intensità di quelli nella prima parte della giornata 
segnala un residente intervistato da Reuters.
Ci sono voci secondo cui le forze del governo e mercenari starebbero cercando di raggrupparsi vicino alla città per sferrare nuovi attacchi ma i nostri giovani armati stanno controllando le foreste intorno alla città dove si pensa che molti si nascondano
Prosegue così, a proposito dei mercenari


Alcuni sono stati uccisi, altri sono stati arrestati o si sono arresi. I manifestanti hanno arrestato 20 mercenari per lo più africani e due soldati libici [...] i morti tra i civili sono sette... e circa 25 feriti... Molte persone sono uscite di casa per donare il sangue, altre sono arrivate con scorte di cibo.

Sempre ieri, il futuro ex Gheddafi ha dato ieri il terzo discorso in TV, come Ben Ali e Mubarak. E oggi è venerdì, con la popolazione che si è data appuntamento dopo la preghiera per una nuova manifestazione a Tripoli, sfidando i mercenari e le truppe rimaste fedeli all'ex regime.

Giungono comunque segnali contrastanti. Ieri su twitter alcuni segnalavano che l'esercito stava pulendo le strade dal disastro per far entrare i giornalisti e mostrare una Tripoli pulita, in ordine e funzionante. E ieri, ci segnala un lettore, i giornalisti di Telesur sono entrati a Tripoli ed hanno filmato una città tranquilla.

Tuttavia AJE, che trasmette dalle città via via conquistate dai manifestanti, riporta fatti completamente diversi e coerenti con le testimonianze che arrivano da Twitter e dalle persone che sono riuscite a fuggire. 

D'altra parte, gli affezionati lettori ricorderanno la seconda guerra del Golfo e Tarek Aziz che su un palazzo governativo di Baghdad aveva radunato i giornalisti per una conferenza stampa. Durante la conferenza stampa, Tarek Aziz mostrava che Baghdad era tranquilla, invitando a filmare il panorama alle sue spalle che mostrava palazzi e giardini e nessun segno di guerra: gli americani si stavano inventando tutto, l'esercito iracheno stava resistendo valorosamente e coraggiosamente.

Coraggioso lui, senza dubbio. Perchè a nord la situazione era tranquilla, ma a sud già si vedevano in lontananza le truppe avanzare.

Il tempo di finire la conferenza stampa e Tarek Aziz si è precipitato a prendere l'elicottero e nessuno lo ha più visto.

(è ricomparso come prigioniero di guerra un anno dopo)

Sono i giorni finali, come anticipavamo ieri, della battaglia di Tripoli.
Seguiremo gli sviluppi.


Manifestazioni in Corea del Nord

Il fuoco delle Persone contro il Potere si diffonde, come le ceneri di un incendio volando e ricadono molto più lontano sull'erba secca, appiccando fuoco anche molto lontano.

Chi l'avrebbe detto? Una delle dittature più spietate e feroci del mondo si trova manifestazioni sotto casa.
La popolazione manifesta per mancanza di cibo. Centinaia di manifestanti si sono scontrati con le forze dell'ordine in Corea del Nord a Sinuiji, città al confine con la Cina: sembra che vi siano alcuni morti e diversi feriti. La protesta sarebbe nata per l'uso della forza da parte degli agenti di polizia nei confronti di un commerciante di un mercato dopo le feste del 16 febbraio in onore del compleanno di Kim Jong-il.
La popolazione è, allora, insorta, contro la mancanza di generi di prima necessità, causando disordini. Lo riferisce il quotidiano sudcoreano Cosun Ilbo, citando fonti del Nord.

C'e' un fatto nuovo, che è quello che accomuna le rivoluzioni che si stanno diffondendo nel mondo.

I manifestanti, che gridavano “luce e riso” , evidentemente allo stremo, sono stati rapidamente dispersi dalla “polizia”. Che poi, come sempre, ha arrestato ed interrogato per sapere i nomi ed estendere gli arresti. Storicamente, in nord corea la popolazione ha sempre collaborato moltissimo con gli uomini armati del regime, vuoi perché è legge, vuoi perché se non obbedisci sono così gentili che ti fanno una seduta di massaggio nordcoreano (si fa con il manganello).

Il fatto nuovo è che questa volta gli arrestati non starebbero collaborando.

Segno che le persone non hanno più paura del potere.

E quando questo succede, qualsiasi potere che si fonda sulla paura è destinato a cadere.


Infine, notiziola di carattere geopolitico/economico: scaramuccia tra EU e Mosca sul tema del gas.




Putin attacca le regole europee sul gas

Unbundling. Questa è l'impronunciabile parola chiave che ha scatenato la scaramuccia tra Putin e l'Unione Europea. Si tratta infatti della decisione, conforme ai regolamenti del WTO, di separare le attività di business tra chi produce e chi trasporta il gas, in modo tale da consentire a chiunque di subentrare nella gestione dei gasdotti e sottrarli ai produttori.

Ufficialmente, per aumentare la concorrenza e migliorare efficienza e tariffe. Che sarebbe pure vero se fossimo in concorrenza perfetta, ma così non è.

Nel caso specifico, l'intenzione è quella di sottrarre a Gazprom la proprietà dei gasdotti che portano il gas russo nelle case europee.

Va da sè che Gazprom non ha gradito la cosa.

Commento di Putin:

Queste regole Ue equivalgono a una confisca di proprietà e per di più sono destinate a far aumentare i prezzi perché se i gasdotti saranno utilizzati anche da piccole società queste vorranno aumentare i prezzi per fare più profitti

La prima parte ci sta. La seconda sarebbe priva di senso se fossimo effettivamente in uno scenario di concorrenza perfetta. Ma poichè in concorrenza perfetta non siamo, putin non ha tutti i torti.

Sempre Putin:
L'economia è finalmente in ripresa ma gli eventi nordafricani hanno già portato il petrolio a 118 dollari a barile, un livello che minaccia la crescita economica nel mondo, con gli esperti che prevedono possa arrivare addirittura a 200 dollari [...] per questo non siamo interessati ad avere alti prezzi energetici.


Due parole infine su North Stream e South Stream:

oggi diventano sempre più importanti e se fossero già in funzione l'Unione non sarebbe a rischio

E in Libia, gli investimenti congiunti di Gazprom ed Eni nel paese sono per il momento congelati: "Siamo pronti a investire ma non è un buon momento".

Già.

Saluti felici

Felice Capretta

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