Di seguito la prima parte gratuita, a breve le parti successive.
Grazie a Fedro55 per la traduzione.
GEAB 39 - Crisi sistemica globale
Gli Stati di fronte alle tre scelte brutali del 2010: Inflazione, Forte pressione fiscale o Cessazione dei pagamenti.
Come già anticipato dal LEAP/2020 nel Febbraio scorso, in mancanza di un importante riassetto del sistema monetario internazionale, il mondo sta entrando attualmente nella fase della dislocazione geopolitica mondiale della crisi sistemica globale.
Le ricette del passato senza effetto sulla crisi sistemica globale
Le possibilità per gli Stati di sfuggire alle tre scelte brutali si riassumono in due speranze molto semplici: che riprendano o i consumi oppure che gli investimenti privati.
Per quel che riguarda la domanda esterna, si assiste ad una saturazione completa: tutti vogliono ormai esportare, per trovare il consumatore avido o l’impresa che vuole investire, al loro vicino, e questo a causa della mancanza di domanda interna. Il mito dominante è che l’Asia, e la Cina in particolare, fornirà questo “nuovo consumatore all’occidentale”.
[1] Tra tutte le grandi nazioni solo la Germania di Angela Merkel può ancora farlo e lo farà poiché il cancelliere tedesco ha deciso di mettere in funzione un nuovo piano di rilancio basato su … delle diminuzioni di imposte. Si può difficilmente fare una cosa più ideologica e disconnessa dalla realtà di questa! La Germania si deve dunque attendere da qui alla fine del 2010 un forte peggioramento della sua situazione di bilancio e … a dei forti rialzi delle imposte per tentare di rimediare in qualche modo al tracollo fiscale. Per il nostro gruppo l’accecamento ideologico dei dirigenti occidentali in materia fiscale in questa fine del 2009 non ha paragoni se non con quello dei dirigenti comunisti nei primi mesi del 1989: nessuna comprensione del fatto che le vecchie ricette non funzionano più. E come il “buon comunista” non era più disposto ad obbedire passivamente, oramai il “buon consumatore occidentale” non è più disposto a consumare attivamente. Ma, è vero che nessuno ha mai detto che Angela Merkel, Nikolas Sarkozy o Barack Obama capiscono qualcosa di Economia.
[2] La Cina può ancora dotarsi di un piano di stimolazione economica ma il problema cinese , come gi è stato analizzato da LEAP/2020, sconta la lentezza dell’emergenza di una domanda interna sufficiente per rimediare in qualche modo al crollo delle esportazioni. E, all’occorrenza, nessuno stimolo può “comprare” questo tempo mancante , questo decennio necessario affinché la Cina sviluppi una forte domanda interna. Il 2010 mostrerà questo fatto, una volta che la cortina fumogena, generata dal rialzo stimolato della produzione, si sarà dissipata tutti constateranno che questa produzione non è stata smerciata … per mancanza di acquirenti.
[3] questo video illustra perfettamente e con umorismo il cambiamento radicale del modo di consumo che sta prendendo campo negli Stati Uniti.
[4] vedere GEAB N° 37
[5] sviluppiamo quest’analisi in un altro capitolo di questo GEAB N° °39
[6] Nel 2008 il consumo familiare rappresentava il 70% del PIL americano ed il 64% del Regno Unito contro il 56% in Germania ed il 36% in Cina.
[7] Fonte: MarketWatch, 09/11/2009; IrishTimes, 27/10/2009
[8] Secondo LEAP/2020 l’amara ironia della situazione è che in effetti gli Stati che rifiutano, in questa fine del 2009, d’affrontare frontalmente la prospettiva delle tre scelte brutali, si danno così i mezzi per barcamenarsi al meglio entro le tre, si condannano a dovere affrontare simultaneamente due delle tre da qui alla fine del 2010. È come indietreggiare per saltare peggio.
[9] E così, a causa della sua impopolarità, il “secondo stimolo USA” (che sarà infatti il terzo se ci si ricordasse del piano di riduzione delle imposte di G.W. Bush nel 2008) è in preparazione in forma “non riscontrabile”. Si tratterà di una serie di misure le più disparate che l’amministrazione Obama eviterà di presentare dentro un piano unico in modo da nasconderne la sua vera natura. Nella stessa categoria, si trova anche il “grande prestito” del governo francese che Nikolas Sarkozy tenta di far passare per un investimento di lungo termine ma che Bruxelles reintegrerà nel debito francese come un semplice piano di stimolazione economica a breve termine. Delle politiche inefficaci prese le si passano così a delle politiche inefficaci nascoste … che grande vittoria sulla crisi! Fonte: TheKatyCapsule, 22/10/2009
[10] L’OCSE è chiara su questo punto: per uscirne, i paesi occidentali devono tagliare vigorosamente tutte le spese per l’istruzione, la sanità, i programmi sociali, … l’Irlanda, modello tra i modelli di questi stessi OCSE, UE o FMI appena due anni fa, s’appresta a dare l’esempio: prima nella frenesia consumatrice ultra-liberale, prima nell’austerità ultra-liberale. Non c’è da meravigliarsi che delle massicce manifestazioni abbiano invaso le strade delle grandi città del paese. Fonte: FinancialTimes, 22/09/2009; RTENews, 06/11/2009
[11] Fonte: EUObserver, 10/11/2009
[12] È interessante leggere la definizione molto dettagliata dell’”economia zombie” proposta da PA Consulting Group il 10/11/2009.
[13] Occorre in effetti andare oggi a passeggiare per le strade delle grandi città del Nord America o dell’Europa per constatare che molte insegne continuano a brillare per attirare l’acquirente, ma che esse non sono altro che apparenza ingannatrice d’imprese in fallimento mantenute artificialmente in vita a colpi di denaro pubblico o di ristrutturazioni dall’avvenire incerto come per CIT, GM, Chrysler, Saab, Opel, Karstad, Quelle, Iberia, Alitalia, … In apparenza tutto si muove come fosse normale, ma in materia di salute economica, è una malattia che colpisce sempre più profondamente tutto il tessuto delle imprese, popolate di veri zombies. In Cina, gli zombies sono le fabbriche che girano senza clienti grazie alle sovvenzioni di Stato. Tutti questi “morti economici che vivono” rappresentano il passaggio progressivo nell’economia reale da 20.000 a 30.000 miliardi di Dollari d’attivi fantasma analizzati nei GEAB precedenti.
[14] Fonte: Bloomberg, 02/11/2009
[15] il termine “Banca Zombie” ha oramai la sua definizione in Wikipedia.
[16] Fonte Financial Times , 22/10/2009
[17] Escluso l’immobiliare
[18] Poco più di 324.000 Dollari per ogni impiego creato (secondo le cifre della Casa Bianca), ci si può domandare in effetti per quanto tempo ancora queste politiche inefficaci potranno essere perseguite. Fonte: Global Economic Trend Analysis , 31/10/2009
Come già anticipato dal LEAP/2020 nel Febbraio scorso, in mancanza di un importante riassetto del sistema monetario internazionale, il mondo sta entrando attualmente nella fase della dislocazione geopolitica mondiale della crisi sistemica globale.
Per l’anno 2010, sul fondo della depressione economica e sociale e dell’accresciuto protezionismo, questa evoluzione sta così condannando la maggioranza degli Stati a scegliere fra tre scelte “brutali” e cioè: l’inflazione, la forte crescita dell’imposizione fiscale o la cessazione dei pagamenti.
Un numero crescente di paesi (USA, Regno Unito, Eurolandia [1], Giappone, Cina [2], avendo già sparato tutte le cartucce in materia di politiche di bilancio e di politiche monetarie nella crisi finanziaria del 2008/2009, non può più in effetti darsi altre alternative.
Tuttavia, per un riflesso ideologico, e per tentare di evitare con tutti i mezzi a loro disposizione delle scelte dolorose, essi nondimeno tentano di lanciare dei nuovi piani di stimolazione economica (spesso sotto altre denominazioni) perfino quando è diventato evidente che i formidabili sforzi pubblici di questi ultimi mesi miranti a rilanciare la crescita economica non saranno affatto recepiti dal settore privato.
In effetti il consumatore, come lo si è conosciuto ed inteso da parecchi decenni a questa parte è praticamente morto, e non esiste alcuna speranza di poterlo resuscitare [3].
Dato che oggi quasi il 30% delle economie dei paesi occidentali è costituito da “zombie economici” – istituzioni finanziarie, imprese, e perfino Stati, la cui sopravvivenza è dovuta soltanto alle massicce e quotidiane iniezioni di liquidità nel sistema effettuate dalle banche centrali, l’ineluttabilità della “ripresa impossibile” [4] è dunque confermata.
Il “si salvi chi può” internazionale e sociale (in seno a ciascun paese) è così programmato, così come l’impoverimento generale dell’Ex Occidente, Stati Uniti in testa. In effetti stiamo assistendo in diretta al fallimento dell’Occidente, con dei dirigenti incapaci d’affrontare la realtà del mondo successiva alla crisi, e che si ostinano a ripetere le ricette del passato per cui tutti possono constatarne l’inefficacia.
In questo GEAB N° 39, il nostro gruppo ha deciso di sviluppare le proprie anticipazioni sull’evoluzione generale dell’anno 2010, il quale sarà caratterizzato da queste scelte da parte degli Stati principali, limitate alle tre scelte brutali che sono l’inflazione, la forte pressione fiscale o la cessazione dei pagamenti, e di tutti i loro vani tentativi per evitare queste scelte dolorose.
In questo GEAB N° 39, il nostro gruppo ha deciso di sviluppare le proprie anticipazioni sull’evoluzione generale dell’anno 2010, il quale sarà caratterizzato da queste scelte da parte degli Stati principali, limitate alle tre scelte brutali che sono l’inflazione, la forte pressione fiscale o la cessazione dei pagamenti, e di tutti i loro vani tentativi per evitare queste scelte dolorose.
Essendo la morte del consumatore, così come l’abbiamo conosciuto per una trentina di anni, una delle cause di questo impasse dei piani di rilancio, analizziamo il fenomeno in questo numero del GEAB così come le conseguenze per le imprese, il marketing e la pubblicità.
In materia geopolitica sviluppiamo altresì in questo GEAB N° 39 le anticipazioni di LEAP/2020 riguardo la Turchia in previsione del 2015, sia nei confronti della NATO che della UE. Resta inteso che presenteremo le nostre raccomandazioni mensili così come i risultati dell’ultimo Global/Eurometre.
Le ricette del passato senza effetto sulla crisi sistemica globale
Le possibilità per gli Stati di sfuggire alle tre scelte brutali si riassumono in due speranze molto semplici: che riprendano o i consumi oppure che gli investimenti privati.
Senza una o l’altra di queste dinamiche positive, gli Stati non avranno altra scelta nel 2010 che quella d’aumentare in maniera significativa le imposte per fronteggiare gli enormi deficit pubblici, lasciare che l’inflazione corra affinché si riduca il peso del loro indebitamento oppure dichiararsi insolventi.
Alcuni fra loro, come gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Irlanda, l’Argentina, la Lettonia e forse anche la Spagna, la Turchia, il Dubai o il Giappone potrebbero dover scegliere di usare le tre opzioni contemporaneamente.
Ora, sul fronte dei consumi come su quello degli investimenti, le tendenze sono molto negative. Il consumatore riceve da tutte le parti pressioni ad economizzare in maniera duratura, a rimborsare i suoi debiti e, più generalmente, a rifiutare (volontariamente o meno) il modello di consumo occidentale di questi ultimi trenta anni [5] che porta la crescita, segnatamente negli Stati Uniti e nel Regno Unito, a dipendere quasi interamente da lui [6].
Ora, sul fronte dei consumi come su quello degli investimenti, le tendenze sono molto negative. Il consumatore riceve da tutte le parti pressioni ad economizzare in maniera duratura, a rimborsare i suoi debiti e, più generalmente, a rifiutare (volontariamente o meno) il modello di consumo occidentale di questi ultimi trenta anni [5] che porta la crescita, segnatamente negli Stati Uniti e nel Regno Unito, a dipendere quasi interamente da lui [6].
Quanto alle imprese, la loro mancanza di visibilità (per essere positive) o le loro previsioni negative provocano una caduta degli investimenti che le restrizioni al credito, organizzate dalle banche, non fanno altro che accentuare [7].
L’investimento pubblico cozza dal suo lato con i propri limiti di bilancio perché i piani di rilancio non potranno essere prolungati o rinnovati in maniera significativa salvo far crescere ancora di più i deficit pubblici e condannarsi, da qui alla fine del 2010, a dovere assumere simultaneamente due delle tre scelte brutali [8].
In effetti gli Stati devono affrontare pressioni crescenti (opinione pubblica, organismi di controllo, operatori privati) [9] per riequilibrare le loro situazioni di bilancio che sono come minimo inquietanti e spesso pericolose. Tanto vale dire subito che gli investimenti pubblici per il periodo 2010/2011 sono condannati a ridursi come una pelle di zigrino (“Zigrino, pelle di grossi pesci, di superficie granulosa e scabra che, conciata, serve a fabbricare scarpe, coperture di borse e di libri…” Qui il riferimento è al fatto che i bilanci 2010/2011 avranno una dimensione molto limitata, per analogia con la pelle di zigrino che, solo dopo la conciatura, aumenta considerevolmente di superficie – NDT).
Per quel che riguarda la domanda esterna, si assiste ad una saturazione completa: tutti vogliono ormai esportare, per trovare il consumatore avido o l’impresa che vuole investire, al loro vicino, e questo a causa della mancanza di domanda interna. Il mito dominante è che l’Asia, e la Cina in particolare, fornirà questo “nuovo consumatore all’occidentale”.
Oltre al fatto che ci saranno molti chiamati e pochi esclusi non cinesi o non asiatici per approfittare del mercato della regione, immaginare che il consumatore (cinese, asiatico) sarà così avido così come quello occidentale, oramai moribondo, vuol dire non fare caso alla natura sistemica della crisi attuale. Eppure L’industria del lusso ed i suoi insuccessi attuali in Asia ne forniscono una buona illustrazione.
E allora che cosa resta?
L’ “economia “zombie” rappresenta oramai una parte considerevole dell’economia mondiale.
Banche centrali che continuano ad approvvigionare i mercati finanziari di liquidità sperando che, ad un dato momento, questo immenso sforzo quantitativo provocherà un salto qualitativo verso l’economia reale. Pretendendo sempre che la crisi non rifletta un problema d’insolvenza generalizzata delle banche, dei consumatori, degli organismi pubblici e di parecchie imprese, in particolar modo negli Stati Uniti, nel Regno Unito, le banche aspettano Godot creando le condizioni per una forte inflazione e per un crollo delle loro rispettive monete nonché delle loro finanze pubbliche.
Stati, che assumendo senza batter ciglio tutte le colpe delle banche e seguendo nondimeno ancora e sempre i consigli dei banchieri, si sono indebitati al principio aldilà di ogni ragionevolezza, poi aldilà del sopportabile, e che oggi si apprestano a tagliare drasticamente le spese pubbliche [10] aumentando fortemente le imposte, in modo da tentare di evitare la bancarotta [11].
“Zombie economici” [12], privati o pubblici, che compongono oramai una parte considerevole delle economie occidentali e cinesi: Stati in corso di cessazione dei pagamenti effettivi (come il Regno Unito o gli Stati Uniti) ma che nessuno tecnicamente dichiara come tali, imprese in fallimento ma che continuano a lavorare come se niente fosse per evitare una disoccupazione ancora più massiccia [13], banche insolventi [14] per le quali si modificano le regole contabili e che si fanno ingrandire per meglio nascondere i loro attivi oramai senza valore, al fine di respingere il più tardi possibile la loro implosione [15].
Mercati finanziari che nutrono i loro rialzi con liquidità graziosamente offerte dalla banche centrali [16] preoccupate di restituire al consumatore/operatore di borsa il sentimento della ricchezza, affinché ricominci a essere se stesso ed a consumare in modo massiccio mentre tutte le categorie di attivi [17], come l’oro per esempio, sono egualmente in rialzo (e spesso in modo molto forte), segno d’una inflazione già ben vigorosa.
Disoccupati che s’accumulano a decine di milioni dentro e fuori le statistiche ufficiali, garanzia di un 2010 socialmente brutale e commercialmente ubicato sotto il segno del protezionismo per la salvaguardia dell’impiego (attraverso le barriere tariffarie, ambientali o sanitarie, o attraverso delle semplici svalutazioni competitive), mentre i governanti si domandano per quanto tempo ancora potranno sostenere il costo globale del risarcimento di questa disoccupazione massiccia, senza alcuna ripresa all’orizzonte [18].
E allora che cosa resta?
L’ “economia “zombie” rappresenta oramai una parte considerevole dell’economia mondiale.
Banche centrali che continuano ad approvvigionare i mercati finanziari di liquidità sperando che, ad un dato momento, questo immenso sforzo quantitativo provocherà un salto qualitativo verso l’economia reale. Pretendendo sempre che la crisi non rifletta un problema d’insolvenza generalizzata delle banche, dei consumatori, degli organismi pubblici e di parecchie imprese, in particolar modo negli Stati Uniti, nel Regno Unito, le banche aspettano Godot creando le condizioni per una forte inflazione e per un crollo delle loro rispettive monete nonché delle loro finanze pubbliche.
Stati, che assumendo senza batter ciglio tutte le colpe delle banche e seguendo nondimeno ancora e sempre i consigli dei banchieri, si sono indebitati al principio aldilà di ogni ragionevolezza, poi aldilà del sopportabile, e che oggi si apprestano a tagliare drasticamente le spese pubbliche [10] aumentando fortemente le imposte, in modo da tentare di evitare la bancarotta [11].
“Zombie economici” [12], privati o pubblici, che compongono oramai una parte considerevole delle economie occidentali e cinesi: Stati in corso di cessazione dei pagamenti effettivi (come il Regno Unito o gli Stati Uniti) ma che nessuno tecnicamente dichiara come tali, imprese in fallimento ma che continuano a lavorare come se niente fosse per evitare una disoccupazione ancora più massiccia [13], banche insolventi [14] per le quali si modificano le regole contabili e che si fanno ingrandire per meglio nascondere i loro attivi oramai senza valore, al fine di respingere il più tardi possibile la loro implosione [15].
Mercati finanziari che nutrono i loro rialzi con liquidità graziosamente offerte dalla banche centrali [16] preoccupate di restituire al consumatore/operatore di borsa il sentimento della ricchezza, affinché ricominci a essere se stesso ed a consumare in modo massiccio mentre tutte le categorie di attivi [17], come l’oro per esempio, sono egualmente in rialzo (e spesso in modo molto forte), segno d’una inflazione già ben vigorosa.
Disoccupati che s’accumulano a decine di milioni dentro e fuori le statistiche ufficiali, garanzia di un 2010 socialmente brutale e commercialmente ubicato sotto il segno del protezionismo per la salvaguardia dell’impiego (attraverso le barriere tariffarie, ambientali o sanitarie, o attraverso delle semplici svalutazioni competitive), mentre i governanti si domandano per quanto tempo ancora potranno sostenere il costo globale del risarcimento di questa disoccupazione massiccia, senza alcuna ripresa all’orizzonte [18].
Evoluzione del tasso di disoccupazione in Eurolandia e negli USA (1991 - 2009) – Fonte: Eurostat, Ufficio Statistico del Lavoro, Morgan Stanley
LEAP/2020 aveva già scritto in Febbraio e Marzo 2009 che senza una rielaborazione completa del sistema monetario internazionale prima dell’estate 2009, il mondo si sarebbe orientato ineluttabilmente verso questa situazione di dislocazione geopolitica globale, tipo “una grandissima depressione” a livello planetario, basata sul crollo del pilastro americano del passato.
Ci siamo [19].
Dietro le cifre che, perfino adulterate [20], non riescono più nascondere il deterioramento della situazione economica e sociale mondiale, e la continuazione della discesa agli inferni dell’economia e della società americana, è questa realtà che si profila chiaramente adesso e che diventerà una evidenza per tutti da qui all’inizio del secondo trimestre del 2010. In questo GEAB N° 39 il nostro gruppo tenta, come ogni mese, d’anticipare queste principali evoluzioni affinché ciascuno, personalmente o nelle sue mansioni, possa prepararsi al meglio al contesto molto difficile del 2010: l’anno dove le ricette del passato mostreranno definitivamente la loro inefficacia per contenere al crisi sistemica globale.
Si conclude qui la parte gratuita del GEAB 39.
A breve le parti seguenti. In caso di ripubblicazione si prega di citare il link alla fonte: informazione scorretta
Saluti felici
Felice Capretta
NOTE
[1] Tra tutte le grandi nazioni solo la Germania di Angela Merkel può ancora farlo e lo farà poiché il cancelliere tedesco ha deciso di mettere in funzione un nuovo piano di rilancio basato su … delle diminuzioni di imposte. Si può difficilmente fare una cosa più ideologica e disconnessa dalla realtà di questa! La Germania si deve dunque attendere da qui alla fine del 2010 un forte peggioramento della sua situazione di bilancio e … a dei forti rialzi delle imposte per tentare di rimediare in qualche modo al tracollo fiscale. Per il nostro gruppo l’accecamento ideologico dei dirigenti occidentali in materia fiscale in questa fine del 2009 non ha paragoni se non con quello dei dirigenti comunisti nei primi mesi del 1989: nessuna comprensione del fatto che le vecchie ricette non funzionano più. E come il “buon comunista” non era più disposto ad obbedire passivamente, oramai il “buon consumatore occidentale” non è più disposto a consumare attivamente. Ma, è vero che nessuno ha mai detto che Angela Merkel, Nikolas Sarkozy o Barack Obama capiscono qualcosa di Economia.
[2] La Cina può ancora dotarsi di un piano di stimolazione economica ma il problema cinese , come gi è stato analizzato da LEAP/2020, sconta la lentezza dell’emergenza di una domanda interna sufficiente per rimediare in qualche modo al crollo delle esportazioni. E, all’occorrenza, nessuno stimolo può “comprare” questo tempo mancante , questo decennio necessario affinché la Cina sviluppi una forte domanda interna. Il 2010 mostrerà questo fatto, una volta che la cortina fumogena, generata dal rialzo stimolato della produzione, si sarà dissipata tutti constateranno che questa produzione non è stata smerciata … per mancanza di acquirenti.
[3] questo video illustra perfettamente e con umorismo il cambiamento radicale del modo di consumo che sta prendendo campo negli Stati Uniti.
[4] vedere GEAB N° 37
[5] sviluppiamo quest’analisi in un altro capitolo di questo GEAB N° °39
[6] Nel 2008 il consumo familiare rappresentava il 70% del PIL americano ed il 64% del Regno Unito contro il 56% in Germania ed il 36% in Cina.
[7] Fonte: MarketWatch, 09/11/2009; IrishTimes, 27/10/2009
[8] Secondo LEAP/2020 l’amara ironia della situazione è che in effetti gli Stati che rifiutano, in questa fine del 2009, d’affrontare frontalmente la prospettiva delle tre scelte brutali, si danno così i mezzi per barcamenarsi al meglio entro le tre, si condannano a dovere affrontare simultaneamente due delle tre da qui alla fine del 2010. È come indietreggiare per saltare peggio.
[9] E così, a causa della sua impopolarità, il “secondo stimolo USA” (che sarà infatti il terzo se ci si ricordasse del piano di riduzione delle imposte di G.W. Bush nel 2008) è in preparazione in forma “non riscontrabile”. Si tratterà di una serie di misure le più disparate che l’amministrazione Obama eviterà di presentare dentro un piano unico in modo da nasconderne la sua vera natura. Nella stessa categoria, si trova anche il “grande prestito” del governo francese che Nikolas Sarkozy tenta di far passare per un investimento di lungo termine ma che Bruxelles reintegrerà nel debito francese come un semplice piano di stimolazione economica a breve termine. Delle politiche inefficaci prese le si passano così a delle politiche inefficaci nascoste … che grande vittoria sulla crisi! Fonte: TheKatyCapsule, 22/10/2009
[10] L’OCSE è chiara su questo punto: per uscirne, i paesi occidentali devono tagliare vigorosamente tutte le spese per l’istruzione, la sanità, i programmi sociali, … l’Irlanda, modello tra i modelli di questi stessi OCSE, UE o FMI appena due anni fa, s’appresta a dare l’esempio: prima nella frenesia consumatrice ultra-liberale, prima nell’austerità ultra-liberale. Non c’è da meravigliarsi che delle massicce manifestazioni abbiano invaso le strade delle grandi città del paese. Fonte: FinancialTimes, 22/09/2009; RTENews, 06/11/2009
[11] Fonte: EUObserver, 10/11/2009
[12] È interessante leggere la definizione molto dettagliata dell’”economia zombie” proposta da PA Consulting Group il 10/11/2009.
[13] Occorre in effetti andare oggi a passeggiare per le strade delle grandi città del Nord America o dell’Europa per constatare che molte insegne continuano a brillare per attirare l’acquirente, ma che esse non sono altro che apparenza ingannatrice d’imprese in fallimento mantenute artificialmente in vita a colpi di denaro pubblico o di ristrutturazioni dall’avvenire incerto come per CIT, GM, Chrysler, Saab, Opel, Karstad, Quelle, Iberia, Alitalia, … In apparenza tutto si muove come fosse normale, ma in materia di salute economica, è una malattia che colpisce sempre più profondamente tutto il tessuto delle imprese, popolate di veri zombies. In Cina, gli zombies sono le fabbriche che girano senza clienti grazie alle sovvenzioni di Stato. Tutti questi “morti economici che vivono” rappresentano il passaggio progressivo nell’economia reale da 20.000 a 30.000 miliardi di Dollari d’attivi fantasma analizzati nei GEAB precedenti.
[14] Fonte: Bloomberg, 02/11/2009
[15] il termine “Banca Zombie” ha oramai la sua definizione in Wikipedia.
[16] Fonte Financial Times , 22/10/2009
[17] Escluso l’immobiliare
[18] Poco più di 324.000 Dollari per ogni impiego creato (secondo le cifre della Casa Bianca), ci si può domandare in effetti per quanto tempo ancora queste politiche inefficaci potranno essere perseguite. Fonte: Global Economic Trend Analysis , 31/10/2009
28 commenti:
Bene... anzi... male!
Come da programma!
GiBI
"non possiamo essere sicuri di nulla e chiunque sostenga il contrario é pericoloso"
Grodo, il signore degli anelli reloaded
"In effetti il consumatore, come lo si è conosciuto ed inteso da parecchi decenni a questa parte è praticamente morto, e non esiste alcuna speranza di poterlo resuscitare."
Ecco, al di là di tutto, questa è la frase da prendere in considerazione.
Voglio dire, non so se l'analisi tecnica del GEAB sia azzeccata o meno, se e quale Stato andrà in default, quali potranno essere gli eventi.
Una cosa sembra essere chiara, il consumatore non potrà più, suo malgrado, essere tale.
Una cosina da niente.
Il nostro sistema economico è basato sul consumo.
Quì invece, si disquisisce se sia meglio investire in oro, o giocarsela al trading col "carnivoro" (:D).
Senza riuscire a immaginare un modo diverso, o provarci, perlomeno.
Del resto, mi direte, al mondo, è sempre andata così.
X guru2012
"Senza riuscire a immaginare un modo diverso, o provarci, perlomeno."
Noi un modo diverso lo abbiamo immaginato e stiamo provando a costruire un progetto aperto a tutti
www.ecolcity.it
io sono piu' con corvo, il reset e' bello grosso mentre ora si stanno cercando soluzioni tra il vecchio.
e' solo una perdita di tempo, il cambiamento sara' talmente forte e rapido che cogliera' impreparata la maggior parte della gente.
il cambiamento piu' grosso me lo aspetto dalla natura.
cosa fare dunque? tanto per cominciare io non faccio niente di quello che mi sento dire attorno...
ma questa e' solo una mia opinione personale.
indopama
"...restituire al consumatore/operatore di borsa il sentimento della ricchezza, affinché ricominci a essere se stesso ed a consumare in modo massiccio..."
ciao a tutti!
questa frase, tra le tante disastrose notizie apprese dal geab, è quella che più mi ha colpita.
sono riusciti a far credere alle persone che sono se stesse solo se consumano in modo smisurato e lo si può vedere guardandosi intorno quotidianamente.
ieri pomeriggio mi hanno portata per fare qualche acquisto natalizio, in un a specie di grosso magazzino "di lusso".
ci si trova un po' di tutto: mobili stile etnico, attrezzi per il giardinaggio, gadget, elettronica, abbigliamento, addobbi...
le persone si accalcavano alla cassa con i loro cestelli strapieni e per un momento mi è passata l'immagine della cassiera travolta a gambe all'aria da questa massa di indemoniati del consumo
:-)
mi immaginavo la "sciura maria" della situazione che non sa nemmeno dell'esistenza di internet, che guarda il grande fratello tutti i giorni, che apprende le notizie solo dal telegiornale e crede quindi che la crisi sia alle spalle.
che ne sarà di tutte le "sciure marie" di questo mondo?
...e son tante caspita...
Sara
@ Goodlights
Già, un mondo e un modo veramente insensato.
Basti pensare che proprio ieri mia moglie mi dice:
Andiamo a questo Outlet, dicono sia molto bello!
Cavoli! A momenti divorzio.
Avrei dovuto fare 100 e più chilometri per andare a spulciare nelle rimanenze dei ricchi? Bah, eppure lo sa che odio queste cose!
Ma, anche inconsciamente, molti non possono fare a meno di questo, e lo comunicano esaltandone pregi che non esistono e non considerando lo sperpero di energie e risorse di simili azioni.
Per ora, comunque, l'ho vinta io!
A breve comunque, credo che tutto questo avrà una fine; lo sanno anche "loro".
Solamente che vogliono far scivolare la situazione in modo da far meno danni; e forse in questo hanno ragione.
GiBi
@gibi
si, sicuramente ai "loro" scopi risulterebbe più funzionale un dolce declino piuttosto che uno scivolone improvviso.
lo dimostrano proprio tutti gli inutili tentativi per cercare di tener in piedi un sistema logoro e marcio fino al midollo.
sarebbe meno traumatico e quindi dalle conseguenze più gestibili o, almeno, diluite nel tempo e fronteggiabili gradualmente.
previsioni del geab a parte, mi chiedo quanto ancora funzionerà il giochetto dell'immissione di quantità smodate di liquidità.
quante scosse può sopportare un cuore che sta morendo?
Sara
nota 3: non c'è il video
poco spazio alle speranze, direi.
Quando emergerà (credo facilmente, ormai) che l'Italia è messa peggio del previsto, cosa inventeranno per coprire la realtà ?
Buongiorno!
@ Goodlights
che mi ispira questa domanda ma anche
@ altri
supponiamo che abbiate ancora quel poco che vi serve per tirare avanti, che siate sempre all'oscuro su ciò che potrà essere il futuro, anche quello più prossimo e che abbiate persone che dipendano esclusivamente da voi, tipo prole od anziani genitori: condividereste il vostro desco con la " sciura maria" che ha il televisore nuovo al plasma con decoder incorporato ma non ha più da mangiare?
E' un bel casino !
@alina
ciao!
bella domanda.
per come sono fatta io un piatto di pasta alla "sciura maria" non lo negherei, ma è anche vero che prima o poi la pasta finisce...
forse meglio far figliare le galline e regalar pulcini a tutte le "sciure marie" del mondo!
;-)
quello che temo è che ci sarà una specie di selezione naturale e che a sopravvivere non saranno i più forti, ma i più informati scorrettamente.
penso che noi tutti che leggiamo questo ed altri blog/siti simili, saremo più avvantaggiati.
chi di noi non sta cercando il modo di avere un paracadute in caso di aereo con grosse luci rosse lampeggianti e motori in blocco?
l'unica preoccupazione della "sciura maria" probabilmente sarà chi vincerà questa edizione del grande fratello che sul mega televisore al plasma si vede da dio
:-(
ormai siamo alla frutta, ma al dolce ci arriveranno in pochi a mio avviso.
tu che faresti invece?
Sara
Ragazzi buongiorno (e buongiorno anche a Felice, il comandante di questa nave/blog!), è da un sacco che vi seguo e, anche se non commento, vi stimo per come e quello che riuscite ad "estrapolare" dalla cosiddetta "informazione" quotidiana.
Ho un dubbio economico e, da perfetto ignorante, vorrei chiedervi lumi.
Non riesco a capire come le "istituzioni finanziarie, imprese, e perfino Stati" (e chi più ne ha più ne metta) possano venir in qualche modo soffocati dalle banche (centrali), le quali stanno pompando..
> ..massicce e quotidiane iniezioni di liquidità nel sistema..
Io mi chiedo, se il denaro c'è, anche se svalutato, dov'è che sta andando a finire? Lo stan pompando tutto nelle tasche personali dei banchieri o di qualche entità non ben definita o che cosa???
grazie, continuate così
Abicì
@sara
Credo che tu abbia ragione sul tentativo di prendere tempo.
Nessuno dei sistemi adottati reggerá oltre a un certo punto.
ma la domanda centrale é:
prendere tempo per COSA?
Qui vi sono diverse possibili risposte:
1. i critici "main stream" a là Greenpeace risposndono "per nulla". ovvero non vi é nessuna soluzione a medio/lungo termine. Questo sottintende una specie di volontá di suicidio delle elité e quindi la loro intrinseca Cecitá/stupiditá
2. Vi é una qualche soluzione che l'elité sta adottando... e che peró noi non vediamo perché il problema che NOI stiamo esaminando non é quello giusto. Infatti i problemi che conosciamo sono definiti dai Mass media che essendo controllati ci indirizzano a discuterne.
Tipicamente la risposta 1. proviene da chi con queste Elité non ci ha mai avuto a che fare . Chi ha avuto maniera di vedere da vicino l'ossessivitá con cui questa gente é attaccata al potere e la quantitá di risorse che adoperano per mantenerlo propende per la seconda.
@ Sara :)
La detestata "sciura maria" incarna l'effetto di una colpa che ritengo non essere sua, anche lei prima di quanto si possa pensare capirà.....o, comunque, soffrirà.
Come te, Sara, non negherò sostegno di certo ma attenzione...i miei piatti sono insopportabili-purtroppo-!
Ciao ciao.
scusate, ma non doveva crollare tutto a settembre / ottobre? mah....
@ Guru
"Il nostro sistema economico è basato sul consumo."
Ho l'impressione che da sempre un sistema di convivenza si basi sul consumo
E' la sua regolazione che diventa economia.
In sintesi una merce ambita che qualcuno produce oppure ha,trova appetibilità da qualcun altro che non ce l'ha ed è interessato ad averla
Poi su come avvenga lo scambio e sulla quantità e qualità degli attori possiamo disquisire
Persino un Dittatore ,o il Faraone per esempio scambierà una merce(cariche all'interno dell'organizzazione) con un servizio (devozione e applicazione delle strategie)
Il denaro è pura convenzione, lo sappiamo tutti.
Ma sono le esigenze di miglioramento della qualità della vita che da sempre hanno mosso l'uomo, fosse anche solo per l'emigrazione in cerca di nuovi pascoli.
Col tempo queste esigenze sono diventate servizi ed hanno assunto una scala di valori.
Andare oggi ad attribuire a questo il motivo del disagio (chiamiamolo così) è secondo me fuorviante.
Sappiamo tutti bene che l'accelerazione verso l'errore è avvenuta in questi ultimi quarant'anni a causa della nuova finanza e delle sue regole, o meglio delle sue non regole utilizzate ad arte per prevaricazione e dominio.
Possiamo anche immaginarcelo un mondo diverso , e magari cercare di crearlo migliore.
Ma arriveremo comunque sempre al punto iniziale.
Saranno le regole che faranno la differenza.
Ed allo stato attuale risulta molto più semplice ed efficace applicare queste regole che già esistono e sono state individuate piuttosto che ripartire da zero.
La teoria del muoia Sansone ... resta appunto una teoria
@ Gibi
"Avrei dovuto fare 100 e più chilometri per andare a spulciare nelle rimanenze dei ricchi?"
Ma dai Gibi, credi ancora a Babbo Natale?
I ricchi quella roba manco se la filano... queste sono operazioni commerciali nate sull'equivoco, proprio ad uso e consumo delle masse.
Buongiorno a tutti,
io comincio con gli arretrati e parto da Indo, il suo intervento due post fa di Felice (se mi ricordo bene).
E nella fattispecie quando scrivi:
"lo vedete che ormai non c'e' piu' niente che possa distogliere la vostra attenzione dall'amore?
state diventando (io pure) dei drogati di amore, da ogni parte esso provenga.
fino a poco tempo fa era l'amore dei soldi quello che andava per la maggiore, ora che questo amore sta scarseggiando ci spostiamo su amori diversi. ma sempre amore e' perche' e' l'unica energia che fa muovere la vita. la vita (noi uomini inclusi) crea li' dove trova piu' amore."
Caro Indo, è proprio il punto focale di tutta 'sta faccenda e io sono completamente d'accordo con te.
Bisogna riscoprire la gioia di condividere non solo cose ma pensieri, sentimenti (soprattutto), consigli e aiuto perché da li si riparte dalla ns. umanità. Chi ancora la possiede parte avvantaggiato già con un piccolo tesoro, chi ha perduto il suo gruzzolo iniziale, se ci si mette, potrà riguadagnarlo. Confido in qs. possibilità per tutti noi.
Certo sarà dura, ci sono in giro delle facce nere però per me ce la facciamo.
:))
Zita
Caro Yuma,
quando dici "Saranno le regole che faranno la differenza."
sottoscrivo e preciso che tutto dipenderà da chi farà qs. regole, speriamo che siano brav'uomini.
Ce ne sono ancora in giro, vivaddio!
:))
Zita
@ Zita
In realtà solo per stare con i piedi per terra e per parlare di cosa si può fare davvero senza per forza rivoluzionare il mondo, mi riferivo a quanto postato da un ANONIMO (peccato, mi piacerebbe riconoscerti ogni volta) il 5 scorso e che forse è passato inosservato
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almeno in parte analisi corretta?
http://www.movisol.org/09news234.htm
5 dicembre 2009 8.50
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Estrapolo la parte che mi sembra più facilmente immediatamente identificabile.
E' cosa arcinota e arcidetta , ed è una delle possibili vere soluzioni.
Chissà perchè invece si guarda da tutt'altra parte
Lo standard Glass-Steagall fu introdotto sotto Franklin Delano Roosevelt nel 1933 ed ispirò le riforme bancarie degli anni '30 dopo la crisi del 1929-32. Con esso si distinguevano in modo netto le banche commerciali da quelle d'investimento, impedendo alle prime di partecipare direttamente nell'economia reale, e soprattutto di speculare con i soldi dei depositanti
Troppo difficile ?
Non vorrei che "il prendere tempo" non serva a creare il caos necessario per poi convincere le masse sull'ineluttabilità di certe decisioni... la dittatura travestita deve avere un consenso almeno iniziale.
Spero sbagliarmi in pieno. Ma ai piani alti (con questro quadro...)a qualcosa penseranno, credo.
Scontri ad Atene e Salonicco: 75 arrestati, 5 sono italiani
http://www.corriere.it/esteri/09_dicembre_06/atene-anniversario-morte-ragazzo_7d124866-e268-11de-be1f-00144f02aabc.shtml
Fiuuuuuu
Finalmente sappiamo cosa NON succederà il prox anno.
Come al solito basta leggere il Geab... al contrario!
Guerre Civili
Default
Corsa alle armi
Corsa al bolscevico
Shalom
Etc etc
tutte previsioni azzeccate (al contrario)
grazie mille
@anonimo 9.07
ma perchè queste cose non le vai a dire direttamente agli autori del geab?!!
ecchecazz...
corvo dice:
"Infatti i problemi che conosciamo sono definiti dai Mass media che essendo controllati ci indirizzano a discuterne."
e io sono completamente d'accordo.
se state parlando di economia e denaro e' perche' hanno voluto mettervi questa paura e se lo hanno fatto e' di sicuro per farvi mantenere l'attenzione su questa cosa per non farvi pensare a quella veramente importante.
come fare allora a conoscere la cosa veramente importante che decidera' i fatti nell'immediato futuro?
non avete nessuna possibilita' di saperlo ne' con internet ne' con altri sistemi di informazione perche' tutti questi sono controllati da chi detiene il potere e ci girano sempre e solo le notizie che il potere vuole fare conoscere.
l'unica fonte di vera informazione siete solo voi nel momento in cui riuscite ad entrare in contatto con la vita (la vostra perche' c'e' solo quella) e ad aprire il vostro cuore dentro il quale c'e' tutto quello che desiderate sapere.
come si riesce a farlo?
bisogna lasciare cadere la realta' esterna (anche se non e' esterna ma creata da ognuno di noi) diventando consapevoli che noi non siamo il corpo che vediamo ma molto molto di piu'.
bisogna riuscire ad annullare tutti i pensieri e nel momento in cui uno riesce si rende conto di esistere ancora nonostante il "niente" in cui si trova.
ovviamente questo riesce per un breve periodo dopo il quale si ritorna nella medesima realta' con l'enorme differenza che la stessa realta' viene vista con occhi totalmente diversi e si riesce ad interagire con essa in tutt'altra maniera.
e' questa la cosa importante, il diverso modo di interagire con la realta', totalmente nuovo e incredibile da pensare ora, un modo dove la parola impossibile viene cancellata.
indopama
Non vorrei che "il prendere tempo" non serva a creare il caos necessario per poi convincere le masse sull'ineluttabilità di certe decisioni... la dittatura travestita deve avere un consenso almeno iniziale.
Spero sbagliarmi in pieno. Ma ai piani alti (con questro quadro...)a qualcosa penseranno, credo.
assolutamente d'accordo.
"ordo ab chao", l'ordine dal chaos, il risultato finale di una "strategia della tensione" applicata su scala globale.
queste brave persone sono pronte a tutto fuorché a cedere il loro potere, lo dimostrano il 9/11 ed il suo corollario di bugie sparse a piene mani.
ma, a ben guardare, lo dimostrano anche gli anni ed i secoli passati.
sempre c'è stato qualcuno che ha mentito, ucciso, truffato, e riscritto la storia per poter provare di aver fatto solo il "bene del popolo" combattendo una qualche guerra contro il "male".
guardate cosa sta accadendo alla tanto strombazzata "speranza" di obama: yes we can.... send another 30.000 soldiers to afghanistan, altri 30.000 in afghanistan, per la guerra al "terrore", mentre la loro economia sta evaporando.
e che dire dei nostri 1.000 sfigatissimi soldatini che li raggiungeranno??
guardate le cifre relative ai morti sul lavoro, e confrontatele con quelle relative ai morti per "attentati", e poi chiedetevi perché il la guerra al "terrore", con i suoi costi assurdi, debba avere la precedenza su tutto....
Attentati di Madrid: l’ipotesi atlantista
di Mathieu Miquel
http://www.voltairenet.org/article162977.html
manca il link al video nella nota 3
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