
La stampa allineata italiana si dedica alle interessanti vicende degli ubriaconi sulla spiaggia ed ad altre stravaganti amenità.
La politica ci mette del suo, con le curiose affermazioni di uno schieramento politico che vorrebbe introdure i dialetti a scuola.
Eh, si sa: in estate è dura reperire notizie.
Eppure sarebbe bastato
rosicchiare un po' la Rete per
scovare questo
interessante report appena sfornato sugli underwater mortgage negli USA e scoprire i segnali delle
onde anomale già anticipate dal GEAB 36.
Cosa sono gli underwater mortgage Che i mutuatari americani siano con l'
acqua alla gola lo sapevamo già, che molti siano ormai sott'acqua è evidente. Il
significato di underwater mortage è pero' un po' più raffinato dal punto di vista finanziario rispetto a queste simpatiche immagini da Baywatch.
Pensate al vostro mutuo che avete acceso, diciamo, per 90.000 euro.
Copre diciamo il 90% del valore della casa, che vale 100.000 euro.
Se le cose vi vanno male e non riuscite a
pagare le rate del mutuo, la banca potrebbe vendere la vostra casa per ripagarsi quella quota del mutuo che resta da pagare e che voi non potete pagare.
Fin qui, tutto bene, almeno fino a quando il
valore della casa sale e fino a quando avete acceso un solo mutuo sull'immobile.
Ma che succede se avete acceso più mutui sull'immobile o se la bolla immobiliare scoppia?
Puo' succedere che il
valore della casa sia inferiore al mutuo da pagare, il che è un doloroso grattacapo per tutti sia per il mutuatario sia per la banca. Un po' come sedersi a prendere un caffè seduti un cuscino di fichi d'india.
Prego, si accomodiAvete infatti da pagare un mutuo da 90.000 euro per un immobile che ne vale 80.000, o 50.000.
In pratica dovreste continuare a pagare 90 per avere una cosa che vale 50.
Bello, no? Ne vuole ancora un po', signore?
Questo è un underwater mortgage: la posizione in cui dovete
pagare più di quello che vale il bene a garanzia.
L'operazione è evidentemente in
perdita in conto capitale e non conviene più al mutuatario, che ogni giorno deve scegliere se continuare a pagare 90 una cosa che vale 50 o lasciar perdere.
Dal punto di vista strettamente finanziario converrebbe nettamente fare quello che si chiama "
walk-away": smettere di pagare il mutuo e
lasciare che la banca si prenda la casa.
Esiste anche la possibilità di esercitare, quando prevista, la cosiddetta "
jingle mail": in caso di underwater, il pagatore puo'
comunicare la cessazione del mutuo alla banca e
spedire le chiavi di casa direttamente per posta alla banca stessa. Molto pratico. Molto anglosassone..
Naturalmente il walk-away o jingle mail che sia non è una decisione da prendere alla leggera.
Molti sentono l'obbligo morale di ripagare il debito contratto nonostante tutto, ma il vento sta cambiando per ovvie ragioni.
Potete approfondire a questo link a
CNN money a riguardo. Naturalmente allineato, ma interessante per capire come funzionano questi meccanismi a noi in parte sconosciuti.
Bene. Questo era il preambolo.
Ora, la notizia:
32% mutui USA oggi underwaterQuasi un terzo di tutti i mutui degli USA sono underwater, contro il 20% di marzo.
E, con un piccolo peggioramento del mercato della casa, potrebbero arrivare al 50%.
Questo è il dato che emerge dall'ultimo report di
First American CoreLogic del secondo trimestre del 2009. First American è la società specializzata nell'analisi degli andamenti dei mutui negli USA, con più di
3000 contee nel database ed una
copertura del 99,1% della popolazione americana.
Il dato che emerge è che
più di 15 milioni di mutui americani, pari al 32,2% di tutte le proprietà sotto mutuo, sono in posizione di
perdita in conto capitale.
Se ad essi aggiungiamo i mutui prossimi alla posizione di perdita in conto capitale si arriva ad un esorbitante 38%
Il valore totale delle proprietà così esposte è di 3.400 miliardi di dollari.
Ecco la poco lusinghiera classifica degli stati più esposti in valore assoluto:
La classifica dell'esposizione per distribuzione percentuale è leggermente diversa, con alcune sorprese: Nevada, Arizona, Florida , Michigan e California vantano percentuali underwater nettamente sopra la media, con picchi del
66% in Nevada o un meno drammatico 42% in California.

Bloccati in casa Il 32-37% di tutti i mutuatari non riescono a vendere e sono bloccati nella loro casa che vale ormai meno del loro mutuo.
Sono i californiani e i cittadini degli stati più esposti, che non
possono vendere facilmente casa perchè il mercato è bloccato e non
vogliono vendere casa perchè, una volta venduta la casa, si troverebbero comunque con una parte di mutuo ancora da pagare. Così, in omaggio.

(Nel grafico: andamento dei principali passaggi del meccanismo del pignoramento in California negli ultimi 2 anni)
La fine del Circo(lo vizioso)Secondo i dati First American CoreLogic, il circolo vizioso è innescato e
l'onda anomala è destinata ad abbattersi, anche perchè:
- il numero dei mutuatari underwater è alto e cresce rapidamente al peggiorare del mercato della casa
- la disoccupazione ufficiale è al 9,4% mentre la disoccupazione reale potrebbe essere più alta del 16%, riducendo le prospettive di pagamento
- i salari sono in caduta, riducendo la capacità di pagamento
- le attitudini sociali verso la bancarotta ed il walk-away sono cambiate
Una stima della potenziale ampiezza e portata dell'onda anomala è data proprio dal dato dei mutui underwater.
Ogni volta che un mutuo è underwater è in posizione negativa in conto capitale, qualcuno ci deve rimettere per forza, con distruzione di capitale che non fa certo bene alle banche già disastrate.
Con il crescere di jingle mail, walk-away e pignoramenti aumenterà l'offerta di case sul mercato, facendo crollare ulteriormente i prezzi e peggiorando ulteriormente la percentuale di mutui underwater.
Interessante un dato analogo anche nel
settore degli hotel, con una impennata nei
mutui in sofferenza ed una maggiore propensione al jingle mail.
Intanto, in Italia si vendono sempre più telefonini: +300% in sette anni, +15% rispetto al 2008.
Ehi guarda, una capretta senza casa (ma con l'iphone).
Saluti felici
Felice Capretta
ps: ieri si è celebrato il
40° compleanno di Unix e quasi nessuno ne ha parlato