Le parti precedenti sono qui:
Geab 52 parte 1, La caduta del muro di petrodollari
LEAP/E2020, lo scorso anno, aveva previsto due eventi molto importanti per il 2011, ovvero: il primo, l'entrata degli Stati Uniti, nella Primavera del 2011, in un'era d’austerità senza precedenti (GEAB N°47); il secondo, la messa in atto, da parte di Eurolandia, d’un enorme scambio di debito sovrano europeo, verso la fine del 2011 (GEAB N°50).
Il primo evento è a buon punto. Il titolo di testa del New York Times del 2011/02/14 è stato "Il bilancio di Obama mette a fuoco il percorso per regnare nel deficit", riferendosi alla proposta di bilancio per il 2012 del Presidente Americano, che cerca d’avviare una riduzione della spesa pari a 1,1 trilioni di dollari in dieci anni. L'amministrazione Obama è ora impegnata in una guerra sui tagli di bilancio con la Camera dei Rappresentanti, che è a maggioranza repubblicana. Così, anche il bilancio militare viene colpito, con una riduzione di 78 miliardi di dollari in cinque anni, mentre molti programmi sociali vedranno i loro bilanci ridotti. Naturalmente, come abbiamo già fatto notare, queste riduzioni sono ben lontane dall'essere sufficienti (40) a cambiare il corso degli eventi, ovvero l'esplosione del mercato dei “Muni” al più tardi nell'Autunno del 2011, e con esso l'intero debito federale degli Stati Uniti.
Confronto dei flussi finanziari da/per i fondi Muni ed i tassi d’interesse a 10 anni
dei Buoni del Tesoro Usa (1998-2011)
(flusso dei fondi Muni: afflusso blu/deflusso rosso - tassi dei T-Bond: linea marrone)
Fonte: Business Insider, 01/20/2011
Per quanto riguarda il secondo evento, la recente proposta congiunta Franco-Tedesca per l’Accordo di Competitività dell’Eurozona (41), segna de facto il certificato di nascita di Eurolandia (42) per l’11 Marzo 2011, la data del vertice che mette insieme i soli paesi dell’Eurozona, riuniti per discutere questa proposta.
Siamo così testimoni della trasformazione istituzionale del "Colpo di Stato dell’Eurozona", che LEAP/E2020 aveva descritto nel Maggio del 2010 (GEAB N°45), riferendosi al lancio del Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria.
Inoltre, fatto non trascurabile, anche i più feroci sostenitori di un crollo imminente dell'euro (come Ambrose Evans-Pritchard, che ammette sul Telegraph del 14/02/2011 che l'economia di Eurolandia probabilmente salverà l'Euro) non sbagliano dicendo che il processo europeo di stabilizzazione finanziaria sta cominciando ad essere credibile, anche se il problema del controllo democratico di Eurolandia rimane irrisolto.
LEAP/E2020 è lieta di notare che uno dei migliori giornalisti britannici (43), riguardo la crisi, sta finalmente convergendo sulle sue anticipazioni. La convergenza delle analisi è significativa quando le parti vengono da punti di vista diametralmente opposti (come in questo caso), poiché essa richiede una difficile e profonda riflessione, e non posizioni ideologiche o di cieco conformismo.
Quello che deve essere chiaro, è che in questo numero il nostro team si propone d’anticipare i cambiamenti portati da questa veloce emersione di Eurolandia, e chiarire alcune questioni prossime ad accadere.
La logica ed i presupposti del Patto di Competitività per l’Eurolandia: un tentativo necessario per riacquistare l'iniziativa ed una base analitica adeguata.
In sostanza, dopo gli sconvolgimenti del 2010, vediamo che la Germania sta prendendo consapevolezza, soprattutto con il Cancelliere Angela Merkel ed il suo ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble (44), che non è più possibile far finta di gestire efficacemente l'Euro e di continuare a voler fare altrettanto per i 27 paesi dell'Unione Europea. Questa analisi è pertanto simile a quella esistita in Francia per quasi un decennio, sotto il termine impreciso di “governance economica dell’Eurozona”, mentre i francesi hanno dovuto accettare che, al centro dell'accordo, vi fossero le condizioni economiche di Berlino. La diagnosi ormai comune effettuata da Berlino e Parigi (45), coincide con le anticipazioni di questi ultimi due anni di LEAP/E2020 :
- gli alleati dell’Euro non devono essere trovati a Londra ed a Washington, ma a Mosca, Pechino, Brasilia, ... non c'è quindi ragione ad essere diplomatici nei riguardi degli Stati Uniti e del Regno Unito (46);
- le istituzioni dell'Unione Europea dei 27 (soprattutto a Bruxelles) sono o completamente paralizzate (non in grado di riformare i trattati, come originariamente proposto da Berlino), o troppo direttamente sotto l'influenza del duo Londra/Washington (come la Commissione Europea, o il nuovo comune servizio diplomatico);
- la maggior parte degli Stati membri dell’UE, che si trovano al di fuori dell’Eurozona, hanno l'obiettivo di entrarvi nei prossimi 4-5 anni, e principalmente i paesi dell'Europa Centrale e di quella Orientale. Così, porre in essere la governance dell’Eurozona oggi, serve a preparare i 17 al fatto che domani ci sarà un gruppo di 24-26 paesi (47). Esso è, così, un tipico processo d’integrazione europea. Qualcosa di molto "Euro-normale", contrariamente a quanto la maggior parte dei media Anglo-Sassoni proclameranno nelle prossime settimane
- è necessario prepararsi psicologicamente (con riferimento all'opinione pubblica nazionale ed ai "mercati internazionali") ad una sfida importante riguardo le condizioni del finanziamento del debito sovrano di Eurolandia: in primo luogo ad una limitazione dei fabbisogni finanziari, in secondo luogo ad una riduzione dei suoi costi di finanziamento. La maggior parte dei paesi che potrebbero, ma che invece esitano davanti ai cambiamenti della loro gestione economica e finanziaria, sono oggi in grande difficoltà (Grecia, Portogallo, Belgio ed Irlanda, in particolare) (48), ed hanno a disposizione, nei fatti, pochissimo spazio di manovra.
Bisogni finanziari di Irlanda, Portogallo and Spagna (2011-2015) - Fonte: Bloomberg/IMF/Scotia Capital Economics, 01/2011
Una strategia incompleta che soffrirà dei postumi di una sbornia senza ambiziosi aspetti sociali e generazionali
In effetti, l'analisi su cui poggia il lancio di questo Accordo per la Competitività rimane molto "economista e finanziaria", dimenticando che l'accettabilità politica e sociale del Patto dipende da altri fattori, come anche il suo stesso successo nel medio e lungo termine. Il nostro gruppo desidera delineare i quattro aspetti essenziali che determineranno l'importanza storica dell'Accordo che si stà discutendo (49):
- l'assoluto bisogno di definire, dal 2011, un meccanismo di controllo democratico del governo di Eurolandia; anche se inizialmente questo sia limitato all'incontro ad-hoc degli Euro-Deputati dell'Eurozona a Bruxelles o a Strasburgo (ovvero senza gli Euro-Deputati degli altri stati membri), per discutere e legiferare su questioni che riguardano Eurolandia. Sarebbe in un qualche senso un embrione di un parlamento di Eurolandia e un modo semplice per fornire un supporto significativo al Patto Europeo per la Competitività nel cuore del Parlamento Europeo.
- l'estensione dell'Accordo per la Competività , fin dalla riunione dell'11 Marzo, con una componente diretta alle giovani generazioni che sono la sola vera chiave per il futuro della competitività europea e che per il momento sentono di essere sacrificati all'altare delle pensioni della generazione dei "baby-boomer". L'annuncio del lancio di una grande nuovo piano per le giovani generazioni nel 2012, marcando il veticinquesimo anniversario del lancio del progetto Erasmus, non solo avrebbe molto senso strategico, ma renderebbe questo Patto per la Competitività popolare tra i giovani europei. Con l'accordo di "Anticipolis Editions", in via eccezionale includiamo sotto un estratto dal libro di Franck Biancheri intitolato "The World Crisis: The Path to the World Afterwards" ["La Crisi Mondiale: Il cammino verso il Mondo che seguirà ", NdT] che sviluppa le idee attualmente in discussione sull'argomento.
- più in generale, e in seguito al summit dell'11 Marzo (50), i capi europei, al pari delle forze economiche e sociali in Eurolandia, non saranno in grado di evitare quello che potrebbe essere chiamato "il Nuovo Accordo Trans-Generazionale Europeo". I vincoli che peseranno sull'economia di Eurolandia nel mondo dopo la crisi richiedono, infatti, una rivisitazione di fondo dell'idea che impiego, età di pensionamento, stipendi e formazione per le giovani generazioni (51) così come la qualità dei servizi pubblici e sociali di cui beneficiano siano le sole variabili che possano essere ridiscusse (52).
- Questa è, in effetti, un'idea del mondo prima della crisi, un'idea ora obsoleta a meno di non voler dare adito ad una rivolta generazionale verso metà decade. Pur essendo difficile come sembra (e, secondo LEAP/E2020, sembra molto più difficile di quel che è), Eurolandia dovrà ugualmente incorporare nella sua strategia l'ammontare delle prestazioni pensionistiche dei "baby-boomer".
In ogni "baby-boomer" c'è un genitore e/o (sempre più spesso) un nonno, mentre allo stesso tempo è un utente dei servizi pubblici e sociali.
È, quindi, ragionevolmente possibile politicamente proporre alla generazione dei "baby-boomer" di Eurolandia di fare un sacrificio del 10-20% sull'ammontare totale delle loro pensioni, con la garanzia che un quarto di quella somma venga spesa per il miglioramento dei servizi pubblici e sociali, e che un'altro quarto sia speso per l'educazione e la formazione delle nuove generazioni. Il 50% rimanente servirà invece a ridurre il costo complessivo del sistema sociale di Eurolandia, e dato il numero e gli stipendi della generazione dei "baby-boomer", stiamo parlando di cifre molto significative. In tempi di crisi storica sono queste idee coraggiose, che combinano sacrifici con generosità , quelle che spesso entusiasmano la gente. Eurolandia, senza realmente saperlo, si stà dirigendo a piena velocità verso un momento decisivo quando tali iniziative diverranno necessarie. L'Accordo per la Competitività ha, quindi, un urgente bisogno di un pezzetto di anima in più (... e di risparmi e di capacità di investimento allo stesso tempo).
- infine, questo può sembrare un di più, ma nel mondo dopo la crisi, i vincoli esterni diverranno prevalenti perché ci saranno molti stati importanti (Cina, USA, Russia, Giappone, Brasile, ...) senza che nessuno di essi domini sugli altri. E, come l'Eurozona ha notato nel 2010, questi stati peseranno moltissimo quando uno ha una delle principali monete mondiali e primeggia come potenza economica nel mondo. È, quindi, essenziale che Eurolandia costituisca un'unità diplomatica molto leggera, persino informale all'inizio (53), per essere in grado di anticipare gli eventi mondiali e rispondere prontamente all crisi, ben sapendo che sarà sufficiente che un utilizzo coordinato degli apparati diplomatici dei suoi stati membri.
Un mondo spaccato: le bilance dei pagamenti dei G20 (in % sul PIL) – Fonte: FMI/ Le Figaro, 10/2010
In conclusione, per LEAP/E2020, non c’è dubbio che le sfide e gli ostacoli sopra indicati determineranno il successo o il fallimento dell’Accordo per la Competitività. La sua adozione, in una forma o nell’altra, nei mesi a venire (Marzo 11 o poco dopo) è indubbia. La decisione comune dei Tedeschi e dei Francesi di muoversi nella direzione di Eurolandia, come noi annunciammo diversi mesi fa, è solo la individuazione dell’unica via di uscita dell’attuale impasse ai vertici, in tema di integrazione europea. Dall’altra parte, aver preso la strada corretta non significa che non ci siano rischi di incidenti, nello specifico una povera politica e una precisa messa a punto sociale del progetto che lo renda inefficace.
Qui trovate le parti precedenti:
Geab 52 parte 1, La caduta del muro di petrodollari
saluti felici
Felice Capretta
NOTE
(40) Attestandosi all'11% del PIL, il deficit 2011 sarà il più alto dal 1945. E per il prossimo decennio le previsioni della Casa Bianca (sebbene molto rosee) prevedono un incremento del debito federale corrente di oltre 7 trilioni di dollari. Per LEAP/E2020 queste figure mostrano l'entità dello shock che si profila all'orizzonte a partire dalla fine del 2011, dal momento che, nel nuovo contesto globale, il resto del mondo non permetterà agli Usa di intraprendere questo percorso. Fonte: CNBC 02/14/2011
(41) Fonte: MoneyWeek 04/02/2011
(42) Il fissare regole comuni per la conduzione di finanza pubblica, debito, sistema sociale, incremento dei salari, … intorno ad una singola moneta, indubbiamente riflette l'emergenza di creare un quasi-stato e non più solo una vaga area monetaria.
(43) Abbiamo già notato all'inizio del 2010 che il Telegraph, sebbene caratterizzato da una forte impostazione anti-Euro, molto liberale e filo americana, ha avuto di gran lunga la miglior squadra di giornalisti sulla crisi.
(44) Bisogna leggere l'intervista pubblicata contemporaneamente su Les Echos, El Pais e La Repubblica il 04/02/2011, veramente illuminante.
(45) A questo proposito, tutte le voci che circolano sulla decisione di Axel Weber, il presidente uscente della Bundesbank, di autoescludersi dalla gara per succedere a Jean-Claude Trichet alla testa della BCE. Ovviamente tutta la classe politica tedesca è stata colta di sorpresa. Qui l'anticipazione incontra uno dei suoi limiti che noi stessi evidenziamo nella ns metodologia: l'imprevedibilità delle decisioni individuali non meno dell'affidabilità delle persone coinvolte. Dal momento che avevamo previsto che lui sarebbe stato il successivo presidente della BCE nella ns anticipazione per il 2011 del mese scorso, notiamo di esserci sbagliati (segnando così un pareggio su questo punto nella valutazione di dicembre) anche indicando che Mario Draghi, candidato per l'Italia e Goldman Sachs, non sarebbe stato il prossimo capo della BCE e che sarebbe stato scelto un candidato scandinavo o tedesco. A questo stadio c'è una terribile confusione dovuta al fatto che uno dei candidati favoriti si è ritirato a poche settimane dalla decisione. Fonti: Spiegel 11/02/2011, di nuovo Spiegel 11/02/2011; YahooNews 12/02/2011
(46) Di qui la placida affermazione che i paesi al di fuori dell'Euro si adegueranno oppure no, secondo il loro desiderio, alle decisioni di Eurolandia. Chiaramente, l'Eurozona non è interessata all'argomento.
(47) Svezia e Danimarca si uniranno a Eurolandia a breve, prima degli altri stati centrali europei in concomitanza con l'accelerazione della caduta della sterlina e del dollaro USA.
(48) Ma anche la Francia, ad un livello inferiore, è una delle nazioni la cui situazione fiscale e debitoria è particolarmente negativa. Con questo patto la Germania deve stare attenta a non addossare ai paesi una responsabilità di governo al di là della loro portata.
(49) Infatti i leaders di Eurolandia devono oggi cercare di emulare il successo del rinnovamento europeo del 1985/90 (obiettivo 1992) e non il fallimento della strategia di Lisbona.
(50) Come indicato in LEAP/E2020 avverrà nel 2013, dopo che la maggior parte dei capi di Eurolandia sarà stato sostituito.
(51) La Francia si distingue qui ulteriormente per la scarsa mobilità sociale dovuta all'incremento di un'istruzione limitata. La proporzione fra figli di operai, impiegati e contadini precipita al grado maggiore d'istruzione. Fonte La Tribune 24/01/2011
(52) Infatti è essenziale evitare che lo spettro dello smantellamento del modello sociale Europeo non infesti Eurolandia come sottolineato da Global Research del 18/01/2011. Le nazioni continentali devono lasciar questo al regno Unito che si sta muovendo spedito in questa direzione. Fonte: Telegraph 11/02/2011
(53) Eurolandia dovrebbe seguire l'esempio dell'inizio dell'integrazione in questo campo come in altri: strutture molto snelle, poca formalità, uno staff molto competente e molto motivato, senza speciali cariche.
(54) In Francia specialmente, questo gruppo, così ricco, che ha alimentato le risorse umane del periodo di costruzione dell'UE dal 1950 al 1970 si è adesso prosciugato perchè tutta questa brillante elite è andata a lavorare nel settore privato. 170 è una specie di agenzia di rating per le università. La creazione da parte dell'UE di un'agenzia di rating concorrente in questo campo fornisce un'idea di cosa questo decennio può portare in termini finanziari.
(55) I programmi europei sono volti ad infrangere un ulteriore scoglio all'integrazione. Una volta che la via è stata indicata, come nel caso dell'Erasmus, tutto è volto a livello nazionale e regionale ad intraprendere, divulgare e libeare i mezzi per un nuovo avanzamento Europeo.
(56) Nell'ordine di grandezza di un programma europeo medio.
(57) Questo sarà, in special modo, un modo di conservare la posizione centrale dell'UE nel campo delle reti accademiche internazionali.
25 commenti:
Petroleum and Empire in North Africa. NATO Invasion of Libya Underway
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=23481
Lo so, non sono un'aquila per l'economia, ma a me eurolandia sa di Germania e basta. Diventeremo tutti bravi sudditi del nuovo impero. E non credo che paesi e popoli così diversi possano essere schiacciati (come è successo fin'ora, strangolati da mille regoline eurolandesi) dal rullo tedesco senza perdere completamente l'identità.
Un'Europa omogeneizzata, senza più niente da dare al mondo, questo mi aspetto da Germalandia.
http://www.dailyblog.it/libia-figlio-gheddafile-cose-non-stanno-come-credeteskynews-attacchi-al-primo-ministro-gb-cameron-vuole-fare-leroe/01/03/2011/
Però Saif Gheddafi, dice anche che le cose non stanno così come sembrano all'estero.
Per me la questione ha tutta l'aria di una campagna mediatica stile Iraq, per una nuova invasione umanitaria.
Vedi:
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2011/3/1/FINANZA-La-crisi-che-piace-agli-Usa-per-ricattare-la-Cina/154065/
www.voltairenet.org%2Farticle168670.html
www.beppegrillo.it%2F2011%2F03%2Fberlusconi_come%2Findex.html
se proprio dobbiamo essere una colonia meglio tedesca che americana.
Nic.
Ho sempre seguito quanto scritto da europe 2020, ma qualche cosa non mi torna...
Mi sa tanto che "quelli del nuovo ordine mondiale" abbiano messo le briglie ad europe 2020.
Che ne dite, non sa di un gusto strano?
@Nic
Dietro le apparenza, Germania e USA son la stessa cosa...ma bisogna guardare molto dietro - comunque la febbrile attività del tutto oscurata dai media della Germania e della Merkel di armonizzare le normative, le procedure bancarie, organizzazione militare e la legislazione per creare un'unica area "di mercato" (prima, politica poi) tra Nordamerica (il Canada è stato pressochè annesso "de facto" un mese fa agli USA con una serie di accordi bilaterali che quasi nessuno riporta) ed Europa indica il percorso in modo netto.
Benvanuta Oceania?
Apertura dello SWIFT bancario agli accessi USA, EurGendFor e via dicendo...basta cercare...
Capretta, com'è non parli più della Libia? Parli della partita solo quando la tua squadra vince?
Attacchi aerei mai avvenuti, smentiti anche da Press TV qa quanto pare, tutti i media che danno update sulle battaglie "live", fosse comuni inventate di sana pianta, i cattivoni che hanno armi chimiche e userebbero scudi umani (nessuna prova fornita, ovviamente) - tutto il SOLITO corredo al completo.
Rinnovare le idee ogni tanto...a Caprè, mostra il tuo solito acume e dille due paroline...perchè come sta girando sembra ti stia candidando tu a essere complice di crimini di guerra più che l'ambasciatore che ti sta così simpatico.
Aspettando altre bombe umanitarie e pacifiste.
YO-HO-HO...
@hiei
A questo punto e` evidente che scrivi senza nemmeno aver letto cio` di cui scrivi.
E in piu` ci aggiungi cose false, dimostrando cosi` che agisci in malafede. Chiunque puo` verificarlo leggendo quello che ho scritto io, quello che hai scritto tu e quello che falsamente mi attribuisci tu.
E` un gioco vecchio quello che fai, ma il risultato e` sempre quello: fai collezione di pessime figure.
Saluti felici
Felice
@felice
ahimè in realtà in questo mondo orwelliano la situazione della Libia non è molto distante da quanto scrive il cavallo pazzo di Hiei.
E le manifestazioni contro Gheddfi non mi sembrano molto differenti di quelle già viste in giro per il mondo e non molto distante....
Il Folletto
Quando vedo i ribelli sento solo Halla akbar......qualche sparo e pochi anzi nessun ferito, qualche preghiera verso la mecca
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/libya/8359638/Amateur-video-shows-gun-battle-against-Gaddafi-forces-near-Brega.html
Se questa è la battaglia di Brega....
@Capretta&Hiei,
"nasce un nuovo stato sovrano: Eurolandia"
Hahahahaha...
Considerando la prossima e Certa Stretta Creditizia( che in linea teorica dovrebbe portare i tassi BCE almeno al 15% [ Volcker li portò la FED fino al 19% { ma con troppo ritardo rispetto all'ondata inflazionistica}]) voglio proprio vedere chi si porterà in groppa il peso dei famigerati PIIGS...
Non capisco il titolo "Crollo del protettorato americano nel mondo arabo".
Pare piuttosto si stia aggiungendo un nuovo territorio. Dopodiche' TUTTI i paesi petroliferi arabi saranno "protetti" dalla NATO/USA.
Pietro (un eremita)
che sia tutto organizzato a tavolino lo rivela il fatto che gia' parlano di intervenire, siccome gheddafi non si presta al gioco come hanno fatto gli altri re allora lo si tira giu' con la forza.
se non ci fosse un piano dietro allor non si preoccuperebbero di quello che succede in Libia cosi' come stanno facendo ora.
in italia arriva un'informazione completamente manipolata e non puo' essere altrimenti quando i media (il vero potere) sono un monopolio.
indopama
Edward Luttwak, economista e saggista statunitense, conosciuto per le sue pubblicazioni sulla strategia militare e politica estera ha detto più o meno così:
"se sei un dittatore appoggiato dagli Stati Uniti e il tuo popolo non ti vuole più te ne vai senza sparare perchè gli Stati Uniti vogliono così.
E infatti Ben Alì e Mubarak hanno risposto:"obbedisco".
Gheddafi invece ha detto NO!
Un dirigente Eni ha smorzato gli entusiasmi di chi diceva che non c'è problema a sostituire il petrolio libico.
E' vero, ha confermato questo dirigente, basta pagare ma di soldi ne serviranno molti di più che per il petrolio libico.
Perchè il mercato funziona così (dalla notte dei tempi aggiungo io).
magari i bombardamenti ci sono stati, sicuramente i depositi militari e le caserme le han buttate giù a suon di missili. e mi pare logico.
ad ogni modo la storia dei 10000 morti mi sembra una bufala e concordo con pietro l'eremita per quanto riguarda "il protettorato americano".
gli autocrati muoiono, i militari restano.
Felice
http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/03/04/AOLajdC-gheddafi_letteralmente_soldi.shtml
Basterebbe questa notizia per scompisciarsi dalle risate: "La scorsa settimana i suoi alleati hanno cercato di portarsi via 1 miliardo di euro (in dinari) da un deposito del Nordest britannico dove le banconote vengono stampate."
Cosa vuoi che a Gheddafi pieno d'oro fino al collo, servano coriandoli di carta.
Ah ho capito: per il carnevale!
P.S.: i dinari libici stampati in Inghilterra.............................................................................................Ravellik batti un colpo.
Il Folletto
https://lh6.googleusercontent.com/-P8QVXGrrQtU/TXAXzqqHfxI/AAAAAAAAQJA/STaTya7KcW8/s1600/moneyman.JPG
Il Folletto
@folletto
_un miliardo_ di euro
va bene distribuire 300 euro a persona e dover pagare i mercenari 2000 euro al giorno in contanti.
ah, no, forse voleva distribuire denaro dagli elicotteri (helicopter gheddafi)
@woland
infatti. fu al arabya a dare la notizia, qui non l'hai mai letta credo. e poi comunque a me non piace mai fare la conta delle vittime.
saluti felici
felice
Erano solo (si fa per dire) 200 milioni di euro, però in dinari libici.
Certo che se riesce a pagare i mercenari in dinari libici Gheddafi è un genio.
Quei dinari valgono qualcosa se lui resta al potere, altrimenti diventano carta straccia.
Un genio, non c'è che dire, così i mercenari hanno un validissimo motivo per salvarlo a tutti i costi.
Se non vogliono restare con carta straccia in mano.
e' logico che dietro a tutto questo movimento ci sono i poteri forti.
l'america altrimenti per cosa avrebbe messo su il suo gigantesco apparato militare se non per comandare?
allora se lei comanda ci devono per forza essere anche chi e' comandato.
possiamo facilmente immaginare se tra questi comandati non ci siano soprattutto quegli stati con le materie prime...
e' tutto un teatrino, soprattutto in africa dove lo stato piu' potente ha la forza della repubblica di san marino.
quello che sta accadendo non ha nessun vento di liberta', fa parte di un'agenda i cui scopi non sappiamo, anche se possiamo intuire qualcosa se e' vero che vogliono fare un governo unico.
a mio parere vogliono disfare i governi nazionali per unirli sotto ua specie di euro africano.
una volta fatte le macroregioni allora basta unirle ed il nwo e' fatto.
indopama
eh già, effettivamente si sente puzza di "esportazione della democrazia"...
Riportando un commento di un amico dalla Russia:
"cazzo è vero te lo confermo al 100%!
sergej un mio caro amico oligarca russo (che fornisce peraltro l'esercito russo degli sticker per sopravvivenza) mi ha confermato che la intelligence militare russa a rostov on don monitora continuamente la libia via satellite e non vede altro che al massimo piccolissimi focolai o sortite in qualche casa!
è una semi bufala con gli aerei di gheddafi che sorvolano gli spazi e fanno sortite tutto qua...
insomma repetita juvant, dopo le invasioni in q8 ed iraq, dopo aver embargato iran ora gli yankee si preparano ad invadere la libia (che è il paese nordafricano con le maggiori riserve petrolifere di tutto il nordafrica) con la solita scusa della "missione umanitaria) con l'appoggio dell'europa a titolo di zerbino, il "premio nobel per la pace" boama ha già inviato due corazzate ed un ricognitore pronto a sferrare bombe e missili "per proteggere il popolo libico"...
io dico, gheddafi dittatore tiranno ci sta benissimo, ma perchè non facciamo una guerra onesta e dichiarata?
come si è sempre fatto?
hitler era molto più galantuomo, ha dichiarato guerra e l'ha fatta apertamente, giusta o sbagliata che sia
boama e noi zerbini a fare gli ipocriti mistificando "interventi umanitari" che nulla hanno di umano...
dopo 13 anni in afganistan (per il condotto del gas ovviamente non per i papaveri dell'eroina...) il popolo afgano è in condizioni diverse da quelle che era prima delle nostre missioni?
facciamo tutti schifo in europa (us in primis ovviamente), non abbiamo nemmeno i coglioni per dichiarare una guerra e farla
ipocriti latu e strictu sensu"
poi becco questo commento:
"Il dubbio è questo: non sarà che, visto il fallimento della loro strategia ma decisi a non rinunciare all’obiettivo, le elite USA ricorrano al vecchio trucco delle operazioni “false flag” per avere il classico pretesto? Mi riferisco soprattutto alle portaerei americane che starebbero bivaccando in attesa di non-si-sa-cosa (ma in realtà lo si sa anche troppo bene) al largo delle acque libiche. Se, per ipotesi, una di quelle navi affondasse, ovviamente in seguito al solito attentato terroristico, la colpa potrebbe essere facilmente fatta ricadere sul novello Hitler Gheddafi e questo sgombrerebbe qualsiasi dubbio o ostacolo a tutti gli “interventi umanitari” del caso, utili a distruggere la Libia e a depredarla di tutte le sue risorse.
Potremmo a breve trovarci davanti il solito “attacco terroristico”, se Gheddafi continua a riguadagnare terreno contro l’offensiva mediatico-prezzolata? Oppure gli USA potrebbero perfino rinunciare e rimandare l’intera operazione a data da destinarsi? Ciò può dipendere anche dalla posizione che la Russia deciderà di prendere? E quanto di tutto ciò influirà sul nostro già penoso status di colonia USA?"
RAGA SVEGLIA!
Il Folletto
Gheddafi non puo' nulla contro l'offensiva mediatica, non puo' mica spegnere le tv del mondo.
e noi qui ad osservare, spero con la consapevolezza in piu' del fatto che sono i media con in testa la Tv il vero potere.
l'informazione e' il potere e chi controlla i canali in cui si muove questa informazione e' il vero padrone del mondo.
oggi in particolare quella digitale e' il potere, ci cibiamo quotidianamente di informazioni digitale (tv e facebook solo per fare un'esempio).
per far muovere le persone in un certo modo bisogna dargli una ragione, ecco cosa fa la tv oggi, crea il motivo per compiere certe azioni. ha sostituito le catene degli antichi schiavi ma la gente ama come una volta farsi guidare, trovare la pappa pronta.
indopama
@indopama
già Qaddafi non può nulla, tanto che se anche gli fanno raccontare la sua verità in tv, nessuno o quasi in Occidente è disposto a prestargli la benchè minima attenzione.
Una voce fuori dal coro quella del ministro Maroni che invita gli Stati Uniti a darsi una "calmata".
Intanto sono ripresi gli sbarchi, ieri altri 1.000 "disperati".
Il politologo statunitense di origine ebraica (e te pareva) ma nato in Romania tale Luttwak tempo fa ha posto un interessante quesito:
"i popoli di questi paesi in rivolta sono pronti a vivere in democrazia?"
Lui ha ovviamente risposto dicendo "NO!"
Peccato che nessuno gli abbia chiesto se anche noi italiani siamo pronti a vivere in democrazia ...
Ieri Mastropasqua presidente dell'Inps ha dichiarato che i giovani non devono guardare indietro ma avanti.
Detto così suona anche bene, peccato si riferisse alle aspettative pensionistiche.
Chissà la sua di pensione a quanto ammonterà.
Significativo il suo invito a non indugiare oltre, ma non per dare una pedata nel sedere a quelli come lui che infestano l'apparato statale come un cancro, ma per farsi la previdenza integrativa che adesso la situazione finanziaria è stabile.
Tra le altre cose il personaggio vanta altri 53 incarichi societari.
E poi dicono che c'è la disoccupazione ...
Caro Mastropasqua, un dipendente Mediaworld che prende 349 euro mensili, come c@§§@ se la fa la previdenza integrativa?
Fortunatamente per i vari Mastropasqua d'Italia gli italiani soffrono di narcolessia acuta e anche quando si destano per pochi istanti al massimo lanciano uno sbadiglio, un paio di imprecazioni e poi si girano dall'altra parte ... del letto.
Salvo trovare un momento di riscatto personale con la passione del momento, ieri la fine del mondo, oggi le rivolte in Nord Africa, domani chissà ...
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