venerdì 5 marzo 2010

Crisi a W e l'ondata del debito pubblico

Ieri Trichet annunciava che la ripresa è ormai ufficialmente iniziata, dando vita così ad una nuova stagione di pompose dichiarazioni.

Stamattina, City, quotidiano gratuito letto dai pendolari nelle principali città italiane, intitolava “fa a pezzi il cadavere e lo getta nel naviglio (dettagli pulp a pagina 4)”.

Le due cose non sono collegate.

Ahem.

Vediamo un po’ di news sparse per il mondo, che forse potevano occupare un po’ più di spazio a scapito del dettaglio esatto sul numero di pezzi in cui è stato segato il cadavere e sulla qualità dei sacchetti di plastica in cui ogni singolo pezzettone è stato rinchiuso.

(Già.)

Ci sono per esempio molti segnali che indicano una recessione a W (se non sapete cos'e' una recessione a U potete andare a questo nostro articolo), come accenna Nouriel Roubini dalla sua newletter RGE Monitor:


Crisi a U, crisi a W

Un’ondata di dati economici poco rassicuranti nelle ultime due settimane suggerisce che l’economia americana nel 2010 si sta dirigendo – nel migliore dei casi – verso una crisi a U. Le notizie macroeconomiche, compresi i dati sulla fiducia dei consumatori, vendite immobiliari, nuove costruzioni ed occupazione, suggeriscono il concreto rischio di una discesa anche all’anemica crescita del 2.7% che RGE aveva previsto per il primo semestre. Gli effetti positivi dello stimolo fiscale di dimensioni storiche vanno esaurendosi quest’anno e gli USA fronteggeranno nel secondo semestre un 1.5% al massimo di crescita, che sembra troppo vicino ad una recessione a W per sentirsi al sicuro.

Come ben sappiamo, tutto cio’ che ha un inizio ha una fine.

Infatti negli USA iniziano i segnali di inversione di marcia..


USA, case esistenti giu’ 7.6%

Il gruppo Realtro ha mostrato nel suo ultimo report che l'indice delle vendite di case esistenti è caduto del 7.6% in Gennaio, il punto più basso da Marzo dello scorso anno. Il dato è in forte controtendenza rispetto alle aspettative dei mercati, che prevedevano una crescita di 1 punto percentuale.

Secondo il Chief Investment Officer di Tower Bridge Advisers, Pennsylvania:

“prendiamo I dati di Gennaio e Febbraio con un pizzico di sale in zucca a causa di alcuni problemi, come il tempo atmosferico. Comunque, penso che questo ci dimostri che il mercato immobilare resterà in difficoltà per un po’”


E. sempre a proposito di casa, quest’ultima notizia ben si abbina con quest’altra di un mese e mezzo fa


USA, appartamenti vuoti al massimo da 30 anni

da Radiocor

Nel quarto trimestre il numero di appartamenti vuoti negli Stati Uniti e' cresciuto al massimo dal 1980, con una percentuale dell'8% del totale nel 2009.

Secondo la societa' di ricerca newyorkese Reis, che da trent'anni analizza le principali 79 aree americane, i proprietari di case faticano a mantenere gli inquilini e a trovarne di nuovi.

Gli affitti sono calati del 3% l'anno scorso, con i ribassi piu' sostenuti nelle zone di San Jose, in California, Seattle, San Francisco e altre citta' dove la crescita e' stata piu' rapida prima della recessione.

A New York il numero di appartamenti vuoti e' cresciuto, per il secondo trimestre consecutivo, dello 0,1%: un ribasso limitato, favorito dal fatto che circa il 60% dei condomini ha abbassato gli affitti.


Tradotto: sono proprietario e non riesco a vendere o affittare perchè i clienti non hanno soldi. Piuttosto che svendere o affittare a due lire tengo la casa vuota.


Europa, l'ondata del debito pubblico


Su questa sponda dell’atlantico non si sta meglio: i vari pacchetti di stimoli all’economia ed aiuti vari hanno avuto ben pochi effetti.

Lungi dal far ripartire l’economia, hanno semplicemente tenuto artificialmente in vita un’economia che era destinata a finire.

Ora che i pacchetti di stimolo si stanno esaurendo, iniziano ad affiorare le conseguenze, che sono forse peggiori del male.

Resta infatti una marea di liquidità artificiale destinata ad abbattere il valore del denaro.

E con essa resta una marea corrispondente di debito pubblico, che in più ora è giunto a scadenza e deve essere rifinanziato.

Già, perchè se vi è chiaro come funziona il meccanismo del debito pubblico, vi è naturalmente chiaro che, un anno dopo l’emissione, lo stato deve ripagare il debito che ha coperto con l’emissione di titoli di stato, pagarci sopra gli interessi e pagare pure i deficit.

Come un perfetto tossicodipendente, lo stato ricorre all’emissione di altri titoli di debito, peggiorando ulteriormente la sua posizione di debitore.

Per questo, a nostro avviso, il 2010 sarà l’anno dei default sovrani.

Ci ricorda il problema l’interessante articolo di wallstreetitalia:


UE, emissione “monstre” di titoli di debito

L'UE sta per far fronte a una delle piu' massicce emissioni di sempre di bond. Nel 2010 sono in scadenza $422 miliardi di titoli sovrani al netto e €940 miliardi (quasi 1 trilione) al lordo. All'Italia la fetta piu' grossa: circa il 25% del totale.

Si tratta di $422 miliardi di titoli sovrani di vari paesi da emettere al netto e di €940 miliardi (quasi 1 trilione) al lordo. Per capire le proporzioni, il netto e' 6.5 volte (+550%) piu' alto rispetto all'emissione totale di nuovi bond statali da parte dei paesi europei solo tre anni fa, nel 2007.

L'Italia (come sempre in posizione di disastrosa eccellenza NDFC) e' in testa a questa lista, con €240 miliardi di titoli da emettere nel 2010 (una cifra che ghiaccia il sangue nelle vene), seguita da Germania con 207, Francia 188, Spagna 97, tutti gli altri paesi tra 50 e 18 miliardi di bond da emettere e infine il Portogallo con 15. Come dire che l'agenda del Tesoro italiano e' piuttosto fitta quest'anno. Forse per questo il ministro Giulio Tremonti e' sparito dalla circolazione e non parla piu' in pubblico da parecchie settimane. Duecentoquaranta miliardi da raccogliere dal mercato non sono un intervento spot facile come il condono fiscale.

Detto questo, nessuno dei paesi europei e' messo peggio degli Stati Uniti, dove il debito in scadenza ha una maturita' media di 4.4 anni, cioe' 1 anno meno e piu' ravvicinato rispetto allla prima nazione (in negativo) dell'Europa, cioe' l'Olanda. (per semplicità, quando spieghiamo, parliamo sempre di scadenza a 1 anno, ma – come gli affezionati lettori hanno imparato a riconoscere – la realtà è diversa e le scadenze sono differenti. In questo caso si parla di scadenza media delle emissioni, che negli USA sono a 4.4 anni, NDFC).


E ci si preoccupava della posizione debitoria greca...

Saluti felici

Felice Capretta

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiedo perdono x la mia ignoranza, ma hanno una data queste scadenze a cui andiamo in contro o c'è scritto consumare preferibilmente entro il .......Grazie a tutti

Urkilmt

Alba Kan ha detto...

La discussione su una potenziale rottura (parziale o totale), dell'euro si è diffusa nelle ultime settimane in molte economie europee e in particolare sulle più deboli.

Paesi come Spagna, Italia e Portogallo sono di fronte alla crisi economica e finanziaria carenti dell'arma principale che in passato li ha aiutati a risalire dal pozzo: la svalutazione della propria moneta, che serve a regolare gli squilibri economici (disavanzi, i salari, competitività ..) nei periodi di prosperità.
La sua adesione al valore inalterabile dell' euro, impedisce l'uso di questa risorsa utilizzata in tempi di crisi macroeconomica per i paesi della regione.

L'euro è stata la rovina dell'economia di molti paesi, Italia per prima, ogni paese deve avere la sovranità per decidere della propria moneta, altrimenti non si esce da questo circolo vizioso.

Anonimo ha detto...

mmm deja W

astabada

Anonimo ha detto...

"Per questo, a nostro avviso, il 2010 sarà l’anno dei default sovrani."

Oh mio Dio, oh mio Dio! Errare è umano ma perseverare è diabolico! Ci sentiamo alla fine dell'anno per la solita sghignazzata! muahahahhhaaha !!!! :-D

Firmato: il solito anonimo che vive su un altro pianeta.

mensa andrea ha detto...

chiedo scusa se è OT, ma è troppo spassosa !
http://www.youtube.com/user/dajelazio1000

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...

"Per questo, a nostro avviso, il 2010 sarà l’anno dei default sovrani."

Oh mio Dio, oh mio Dio! Errare è umano ma perseverare è diabolico! Ci sentiamo alla fine dell'anno per la solita sghignazzata! muahahahhhaaha !!!! :-D

Firmato: il solito anonimo che vive su un altro pianeta.

05 marzo 2010 07.05


Hey solito anonimo, guarda che il Regno Unito ha dichiarato default e sta ricorrendo all'FMI da settembre, gli U.S. sono crollati a seguito di una guerra civile e ora una famiglia di immigrati statunitensi sta a casa mia alla ricerca di cibo con le armi in pugno. NON SO DOVE VIVI TE....

mensa andrea ha detto...

Quel che ancora nessuno ci ha detto sui CDS
I Credit Default Swap, sono a tutti gli effetti dei contratti di assicurazione.
Con essi si assicurano titoli di credito, contro l’eventualità che non vengano rimborsati in toto o in parte.
Tali contratti sono privati, ovvero non regolamentati, tra un contraente e un “assicuratore”.
La caratteristica peculiare è che NON occorre possedere il titolo per stipulare questi contratti.
Questo fatto rende i CDS dei contratti estremamente anomali, in quanto tendenti a favorire l’evento contro il quale sono stati stipulati.
Inoltre slega la quantità dei titoli assicurati, dal numero di contratti che si possono stipulare su di essi.
Faccio un esempio pratico e banale.
Se io potessi assicurare la casa del mio vicino contro gli incendi, il mio interesse sarebbe proprio che tale casa andasse a fuoco. Io incasserei il premio mentre il danno ce l’avrebbe il mio vicino.
Se poi ad assicurare la casa del mio vicino fossimo stati in 10, tutti e 10 avremmo interesse a che la sua casa vada a fuoco.
E fin qui è tutto quanto finora è stato detto a proposito dei CDS.
Quanto dirò in seguito, è solo una mia intuizione, non ho prove in merito, ma come diceva Andreotti :”a pensar male si commette peccato , ma ci si azzecca quasi sempre”.
Il mio pensiero è stavolta andato all’assicuratore.
Chi è quel pazzo che accetterebbe di stipulare dei contratti contro l’incendio della casa del mio vicino, sapendo che siamo una banda di piromani, abbiamo diverse taniche di benzina, fiammiferi, e nessuno scrupolo ?
Solo un pazzo accetterebbe , metti, 10.000 euro da ciascuno di noi per assicurare la casa del vicino che ne vale 300.000.
Dovrebbe pensare che, se con ogni probabilità la casa andasse a fuoco lui dovrebbe pagare 300.000x10.
Ecco allora con ogni probabilità come funziona la truffa.
Io mi sono accordato con l’assicuratore, garantendogli che , pur potendolo fare, non incendierò la casa.
Poi spargo la voce in giro che ho stipulato i CDS su tale casa. Il vicino, i suoi parenti e amici correrebbero ad assicurare anch’essi la sua casa, facendo così salire il valore del contratto da 10.000 a 50.000, sapendo benissimo che io sono un piromane e ho tutto l’interesse a che la casa vada a fuoco.
Io a quel punto vendo i miei contratti e incasso 50.000x10 a fronte di contratti pagati 10.000x10.
A quel punto NON appicco il fuoco alla casa.
L’assicuratore ha incassato i contratti e non deve pagare i premi, io ho rivenduto i miei contratti lucrandoci 40.000 € su ognuno.
Ma chi ci rimette ?
I polli che , presi dal panico sono corsi ad assicurare la casa, che hanno pagato i contratti, ma non incasseranno mai i premi, però saranno felici e contenti che la casa non è andata a fuoco !
Ora al posto mio (piromane) metteteci un Soros , al posto della casa mettete il debito sovrano greco , o i prossimi venturi che verranno presi di mira, ed avrete un quadro perfettamente logico di quanto accade.
Ah… un particolare. Il caso Lehman seguito dal disastro AIG, è invece l’esempio di uno di questi schemi andati male.
Probabilmente un diavoletto ci ha messo lo zampino, ed il default l’ha causato davvero……

mensa andrea ha detto...

tra i commenti ho letto di qualcuno che rimpiange le monete nazionali, e considera l'euro come un'usurpazione della sovranità monetaria.
se è vero che per definizione la sovranità monetaria è la prerogativa sovrana di battere moneta, la sua perdita non è tanto dovuta alla delega concessa ad una entità sovranazionale (che poi tanto sovranazionale non è perchè posseduta "pro quota" da tutti i condomini europei)m asoprattutto dai debiti che lo stato fa per non esser capace di spendere in proporzione a quanto inncassa.
esattamente come un individuo che, per mantenere un tenore di vita superiore alle proprie possibilità finisce in mano agli usurai. quell'individuo perde la capacità di disporre delle proprie sostanze, di fare scelte, di decidere della propria vita.
è lo stesso per le nazionio !!!!

Anonimo ha detto...

"esattamente come un individuo che, per mantenere un tenore di vita superiore alle proprie possibilità finisce in mano agli usurai."

Hai appena confermato che la BCE è un covo di usurai, grazie.
Devi proprio imbrattare OGNI maledetto angolo della rete, tu?

Hiei, aka BlackWarrior

manuel ha detto...

Eh ma basta co sta crisi!!!UFFA!
a w,poi a L,a U cosa vogliamo fare tutte le lettere dell'alfabeto?

Anonimo ha detto...

La bancarotta degli stati sovrani
http://santaruina.splinder.com/post/22341700/La+bancarotta+degli+stati+sovr

Italia in vendita: vent'anni di privatizzazioni
http://www.cpeurasia.org/?read=48694

Anonimo ha detto...

Con la solita comprensione e tolleranza di felice vi segnalo un interessante blog

unpoverospeculatore.blogspot.com

ecomostro ha detto...

Le Caprette hanno per caso già avuto modo di leggere “THIS TIME IS DIFFERENT: Eight Centuries of Financial Folly” di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff?
Agli ecomostri farebbe piacere leggere sul blog un’approfondita recensione commentata... ;-)

Felice Capretta ha detto...

@ ecomostro

non ancora. hai link?

sul commento precedente invece concludo che il miglior investimento a questo punto é una bella miniera di tungsteno....! :-)

saluti felici

felice

Anonimo ha detto...

Ottimo consiglio il tungsteno ,non sapevo che ti intendessi anche di trading :-))))
nando

ecomostro ha detto...

Lo ha pubblicato qualche mese fa la Princeton University Press; io lo ho trovato alla libreria Hoepli, e lo ho divorato in due weekend...
Praticamente è un excursus storico sui default sovrani di ogni ordine e grado (ce n’è per tutti i gusti!) nei secoli scorsi (si accenna anche al primo della storia, il debasement fatto dal Tiranno Dionisio di Siracusa nel IV secolo a.C.), con prodromi, prime avvisaglie, sporadiche cassandre che fanno notare le pericolose analogie con casi precedenti, politici ed economisti che rassicurano dicendo che non c’è da preoccuparsi perché “this time is different”, e alla fine il parco buoi che immancabilmente ci lascia le penne... ^o^
È davvero una lettura gustosa, e credo che i lettori non anglofoni ne apprezzerebbero una recensione approfondita.
[Anche se ovviamente è tempo perso, perché questa volta non c’è nulla da preoccuparsi, stavolta le cose andranno diversamente e tutto tornerà a posto da solo, perché questa volta è diverso... ;-D]
http://www.amazon.com/This-Time-Different-Centuries-Financial/dp/0691142165

Alba Kan ha detto...

@andrea:
"se è vero che per definizione la sovranità monetaria è la prerogativa sovrana di battere moneta..."

Cosa vuol dire "battere moneta"?
La sovranità monetaria è il diritto di essere proprietari della propria moneta, non di "elemosinarla". In modo da poterne stabilire anche il valore in base alla propria economia, per una politica economia al servizio del cittadino (e non il contrario).

Potete chiamrmi "euroscettica"...ultimamente va di moda questo termine...non credo proprio che il nostro debito pubblico dipenda dal fatto che lo stato non spende in proporzione a quanto incassa (e già su questo si può parlare della spesa per farci stampare la moneta che potremmo stampare da soli...), ma forse più a come spende i soldi...o meglio chi se li f...e! (frega)

Un dato rilevate in ogni caso è il fatto che nei quindici anni dall’entrata in vigore del Trattato di Maastricht, che ha introdotto la moneta unica, lo sviluppo medio annuo del PIL italiano è rallentato, risultando la metà di quello dei 15 anni precedenti e un quarto di quello del periodo dal 1945 al 1980. Nel trentacinquennio, a partire dalla fine della ricostruzione, l’Italia era stata prima assoluta tra i Paesi occidentali nello sviluppo. Ed era ancora in testa nel quindicennio anteriore a Maastricht, seconda solo alla Germania, tra i Paesi europei con più popolazione. Negli anni dal 1992 ad oggi siamo all’ultimo posto.

Questa è l'Europa Unita...dalle miserie!

kermitilrospo ha detto...

è anche una crisi a www

Anonimo ha detto...

Scommettete che ci sarà qualcuno che compra tutti questi bond?