Per chi non lo sapesse, è stata istituita per legge il 20 luglio del 2000:
sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico
Fin qui tutto bene. Il problema è che questa giornata della memoria si è innestata su un clima di caccia alle streghe vero e proprio. La giornata della memoria ha lo scopo di ricordarci la versione ufficiale, secondo la quale 6 milioni gli ebrei furono sterminati con le camere a gas.
E chiunque metta in dubbio questa versione ufficiale rischia grosso.
Anche se uno dice, che so, che sono stati cinquemilioninovecentomilanovecentonovantanove.
Rischia grosso a sollevare dubbi anche un ebreo stesso, come Norman Finkelstein, autore del libro "L'Industria dell'Olocausto", del quale vi suggeriamo la lettura di questa conferenza.
Si rischia grosso, dicevamo. Si diventa negazionisti, quindi antisemiti, quindi nazisti.
E a quel punto lì basta, pietra (tombale) sopra.
Peggio che dire che Babbo Natale è un molestatore di bambini!
Questa è evidentemente propaganda ben riuscita.
Così ben riuscita che ormai è vietatissimo anche criticare qualsiasi cosa che sia israeliana prima ancora che ebraica.
Possiamo dire che i sali del mar morto che abbiamo comprato l'anno scorso fanno schifo? O rischiamo di essere antisemiti?
E che dire di chi denuncia i crimini di guerra compiuti da Israele a Gaza? Antisemiti.
Infatti l'antisemitismo è in crescita in Europa, secondo il corrierone.
Sarà mica qualcos'altro, che è in crescita?
Sarà mica un sentimento di critica verso la bellicosa e sanguinaria politica di israele nel medio oriente, e verso la Hutzpah, la sfrontatezza di certi israeliani come Tzipi Livni? Questo sentimento di critica non è antisemitismo, benchè la propaganda ebraica sia riuscita perfettamente nel trasformarlo in tale sulle colonne dei giornali.
Dunque, in questo clima da caccia alle streghe, dire il vero puo' essere molto pericoloso.
Una voce che ci piace ascoltare in questo periodo è quella del misterioso e gradevolissimo zio Linucs, che da qualche giorno, dopo un lungo periodo di silenzio, è tornato a gratificare dalle colonne del suo blog quella manciata di persone che lo capiscono.
Diamogli lo spazio che si merita per questa notizia (?) apparsa il 19 gennaio sul Corrierone riguardo la Giornata della Memoria.
Se lo conoscete, mettetevi comodi e leggete.
Se non conoscete lo zio linucs e la sua visione del mondo, vi prego: per i prossimi 5 minuti sospendete il giudizio nella vostra mente, come soleva dire Castaneda prima di ogni apparizione pubblica.
Silenzio in sala.
Luci.
Go.
-----------------------------------
L'Europa non è degna del Giorno della Memoria
Signori, non so voi, ma io comincio ad averne seriamente i coglioni pieni.
Sentite questa.
NEW YORK - "Concordo pienamente con la decisione spagnola di annullare la commemorazione pubblica delle vittime dell'Olocausto.
Ovviamente per motivi ben diversi dai loro. E anzi invito i governi europei ad abrogare il Giorno della Memoria
...indovinate perché?...
perché non ne sono degni e perché, ancora una volta, mostrano d'essere dalla parte di chi commise la Shoah".
Ma signora mia, guardi, glielo spiego con la massima cordialità: la cosiddetta Giornata della Memoria mica è un premio che ci siamo inventati qui in Europa per beare noi stessi dei ricchi e costosi eventi appositamente creati per ricordarci che i goyim sono tutti letame, parenti stretti di Amalek ed altre amenità a corredo.
Mica è uno stratagemma per rivedere Schindler's List senza pubblicità almeno una volta l'anno - per quello hanno inventato il DVD.
Mica è perché non sapevamo cosa scrivere sulle prime pagine dei quotidiani in mancanza di altre notizie: semplicemente si sperava che con il contentino ci saremmo staccati qualche parassita dalla caviglia, pagando in anticipo l'annuale tormento in una rata unica per vivere poi in pace il resto dell'anno.
È tremula e piena d'angoscia la voce di Cynthia Ozick, la scrittrice statunitense autrice di capolavori della letteratura ebraica moderna quali Lo scialle, Il Rabbino pagano e Il Messia di Stoccolma.
E' sempre tremula e piena d'angoscia la voce degli ebrei americani quando parlano dell'Europa, sempre.
"Sono profondamente disperata - spiega -. Alcune settimane fa pensavo d'essere ripiombata nel 1933. Mi sbagliavo: è di nuovo il 1938: una nuova Kristallnacht (la Notte dei Cristalli ndr)".
Che stupore, che novità: l'Olocausto è di nuovo alle porte, soprattutto in Nord America, che terrore, che angoscia. Intanto la signora difficilmente dovrà aprire l'ombrello perché le piove il fosforo sulla testa, che terrore, che angoscia.
Che cosa intende dire?
Ora comincia il contraddittorio, cardine principe del giornalismo del Corriere.
"L'Europa ha riesumato la condanna del sangue: una tradizione antisemita iniziata nel Medioevo che accusa gli ebrei-demoni d'omicidio.
Ma signora, guardi: se lei va a tirare il fosforo sui pargoli, e li ammazza, quello è omicidio.
Se poi i suoi cugini sparano sulle scuole perché "sospettano" che all'interno ci sia Bin Laden, e tanto per cambiare si sbagliano (oops che sfortuna), pure quello è omicidio.
Va da sé che se qualcuno dalla Palestina le dovesse recapitare un Qassam a New York, sarebbe senz'altro omicidio pure quello, anche se ad oggi non vedo particolare motivo di angosciarsi personalmente: lasci l'angoscia a chi vive a due metri dal confine, semmai, e che invece di fare lo scrittore magari stura i cessi per vivere (pochi goyim, tanti cessi da sturare, c'est la vie).
L'antisemitismo è riesploso nel mondo islamico e l'Europa vi si è aggregata come un'orda di lupi.
Signora guardi, non parliamo di lupi, che altrimenti il discorso si fa lungo...
Oggi tutto il mondo è un lupo che abbaia.
Tutto il mondo, tutto: tutto il mondo ci odia.
Ma se l'ultima volta che gli ebrei erano impotenti e indifesi nessuno ha mosso un dito, oggi, grazie a Dio, hanno le armi".
Sottointeso: in Israele. Il corollario è che tutti gli altri ebrei in Europa meritino di essere indifesi perché lì non hanno né più né meno armi degli altri cittadini, in conformità alle leggi vigenti. Ed è qui che i sionisti sguazzano: peggio si sta "nel mondo", più è facile reclutare carne fresca da stipare nella Terra Promessa.
Molti accusano Israele di usarle per compiere un genocidio.
"Come si può usare la parole genocidio per descrivere l'autodifesa di un popolo contro (le scuole dell'ONU?) un gruppo che dichiara apertamente di volerlo annientare?
Ma signora, guardi: secondo il suo criterio noialtri dovremmo andare a prendere a calci in culo ogni imbecille che scrive la parola "Amalek" sulla vostra stampa di settore, se così la vogliamo chiamare. E' sicura? Sottoscrive? Compra una vocale? Ci faccia sapere.
Per otto anni Israele ha porto l'altra guancia di fronte alla pioggia di migliaia di missili: è il momento di reagire".
Ha porto l'altra guancia, certamente, a parte un rapporto un po' conflittuale con i confini, ma non stiamo a dilungarci nei dettagli.
Israele sta perdendo la guerra dei media.
"Le foto dei civili palestinesi sono orribili, proprio come quelle dei tedeschi che nel 1945 vagavano tra le macerie di una Berlino distrutta, in cerca di qualcosa da mangiare. La responsabilità dietro le immagini è la stessa".
Tradotto: una cosa che nasce tonda non muore quadrata, ed un goy morto vale l'altro. Certo se riusciamo a farli ammazzare dagli americani (altri goyim) siamo più sicuri e meno angosciati.
Però le foto delle vittime nella scuola delle Nazioni Unite bombardata a Gaza non aiutano la causa di Israele.
"Scuole ed ospedali di Gaza sono pieni di trappole esplosive.
Che esplodono quando le colpisci con un missile, ho indovinato?
Esistono foto che documentano lancia-razzi sul tetto e miliziani di Hamas che trascinano i loro figli per usarli come scudi umani.
Ed esiste anche un video in cui si vede sparare dalla scuola, ho indovinato?
Vergogna all'Europa, che chiude gli occhi di fronte alla crociata genocida di Hamas e all'empietà con cui tormenta il suo popolo, tenendolo ostaggio e usandolo come riparo alla propria spietata codardia".
E' molto angosciata, la Scrittrice, per il popolo tenuto in ostaggio da Hamas.
E la sproporzione fra i morti palestinesi e quelli israeliani?
"Esiste perché Israele tiene i suoi civili nascosti nei rifugi, dove i bambini ebrei sono ormai di casa da otto anni.
E vivono coi lupi?
A Gaza i terroristi di Hamas si rifiutano di costruire rifugi, circondandosi al contrario di mogli, madri e bambini per lanciare i loro razzi dal focolare domestico.
"E' pronta la cena? Ok, altri due Qassam e tutti in tavola."
Spesso costringendoli a missioni suicide.
Come ad esempio andare a scuola... piena di trappole...
Hamas viola il principio base della legge internazionale, che richiede ai combattenti d'indossare un'uniforme".
Certo, l'uniforme... La signora è molto preoccupata per l'abbigliamento non conforme alla legge internazionale, che se ben ricordo dice qualcosina anche a proposito del fosforo a pioggia..
Anche la stampa statunitense sta diventando anti-israeliana?
Ovvero: ora che Madoff ha azzerato le charities e sono finiti i soldi per le bustarelle, che si fa?
"È colpa della sinistra radicale: i cuori che dovrebbero pulsare di compassione progressista si sono alleati ai jihadisti.
Non si preoccupi: ritorneremo sull'argomento della compassione progressista.
Ma in America il fenomeno è minore rispetto all'Europa. Anche il New York Times si è svegliato per denunciare, tardi, l'uso dei civili come scudi umani".
Ma dai? Avete fatto una colletta post-Madoff?
Che cosa c'è dietro questa ondata di antisemitismo?
Ondata, nientemeno. Notare l'alto esempio di giornalismo.
"Lo chiamano l'odio più antico.
Non è una risposta.
E comunque la domanda andrebbe posta agli antisemiti, non ad un ebreo.
Veramente andrebbe chiesto a chi detiene in effetti il monopolio sulla definizione di antisemitismo.
Penso che l'Europa stia sfogando gli effetti della propria colpa, incriminando Israele e il popolo ebraico per i misfatti da lei stessa commessi. L'Europa dice: "Come potete chiamarci colpevoli quando voi stessi lo siete"?".
No signora, suvvia, non faccia così. Casomai l'Europa dice: com'è che si parla di Israele, Stato ebraico e popolo ebraico quando tutti gli altri stronzi si devono sciroppare la melting pot, perché in caso contrario salta puntualmente fuori qualcuno dei suoi fottuti cugini per gridare allo scandalo? Questo sì, ci piacerebbe saperlo, ma ce lo teniamo per la prossima puntata.
L'obbiettivo?
"Cancellare la propria responsabilità rispetto all'Olocausto. Questa è la psicologia che anima gli europei ed è per questo che bisogna annullare il Giorno della Memoria, che il vecchio continente ha irrimediabilmente imbrattato di fango".
Signora, guardi: se lo tenga stretto, non ci interessa, non ce ne facciamo niente. A scuola, nel tempo recuperato, parliamo dei cicli del credito che è sicuramente più utile, senz'altro più di leggere Wilkomirski ed altri premiati scrittori.
Cosa dovrebbe fare adesso Israele?
"Deve continuare a fare ciò che sta facendo.
E quando finiscono le scuole che si fa?
È una vergogna che il mondo rimproveri agli ebrei di non essere indifesi e di parlare come nazione sovrana.
Ma quale nazione sovrana, signora? Non vuole una bella melting pot con tanto spazio per tutti? Mica come in Europa, dove anche dopo la Shoah si è costretti a vivere nel ghetto.
Se Gaza avesse interrotto la pioggia di razzi oggi non ci sarebbe questa guerra. A Gaza c'è stata un'elezione democratica dove adulti pensanti hanno liberamente eletto Hamas, diventando complici consapevoli delle sue mire genocide sul popolo di Israele".
Segue logicamente che in Israele abbiano liberamente eletto chi spara sulle scuole, con le dovute conseguenze?
Come andrà a finire?
"Sono pessimista di fronte a un mondo capovolto che mostra compassione soltanto per gli assassini.
Risate in sala.
Oggi le vittime sono diventate carnefici e viceversa, e se la giuria del mondo è tanto confusa, sarà la fine stessa della civiltà".
La civiltà finisce nel momento in cui sulla home page del Corriere mi tocca trovare questa ignobile e laida leccata di culo che naturalmente vi renderò con gli interessi.
Io ne avrei ben pieni i coglioni di avere ogni cinque minuti qualcuno attaccato alla caviglia a lamentarsi: vedete di darvi una regolata al più presto.
Lascio alla signora Ozick il gravoso compito di stabilire dove infilarsi i suoi sensi di colpa a comando: se non le piacciono gli USA o l'Europa, riporti il suo muso alieno ed ostile nel suo porco angolo di mondo, non ne sentiremo certo la mancanza.
Sono stato abbastanza chiaro?
-----------------------------------
Saremmo davvero felici se un giorno il corriere pubblicasse uno dei suoi articoli così commentati.
Tutta un'altra chiave di lettura.
Articolo originale qui
Saluti felici
Felice Capretta
3 commenti:
grande zio linucs e il suo cartone del latte danzante :-D
complimenti anche per il tuo articolo. lucido ed efficace.
salut!
Mi associo ai complimenti per l'ottimo intervento.
occhio anonimo che finiremo tacciati di antisemitismo ;-D
Posta un commento