martedì 24 febbraio 2009

Nazionalizzazioni - Marzo si avvicina

Come prevedevamo a dicembre traducendo il GEAB report di LEAP/Europe2020 nel post "quanto durerà la crisi?", Marzo è alle porte e sta per arrivare un altro tracollo finanziario come quello dell’autunno 2008. A vedere i corsi azionari ed alcuni salvataggi bancari, siamo molto vicini alla questa nuova fase.

Vediamo un po’ di segnali sparsi per il mondo, grazie per lo più a swissinfo, sempre puntuale.

USA – Dal fronte più caldo della più grande crisi della storia moderna arrivano le solite notizie: una banca qua, una banca là, e voci di nazionalizzazione di Citigroup in crisi. Avevamo già parlato della crisi di citigroup qui e qui.


COPENAGHENFionia Bank nazionalizzata. Dopo Roskilde Bank e Ebh Bank lo scorso autunno, Fionia Bank è la terza banca nazionalizzata in danimarca nel giro di pochi mesi. La nazionalizzazione è avvenuta con un'iniezione di 171,6 milioni di dollari a seguito delle forti perdite subite, secondo bloomberg citata da swissinfo. In Danimarca il numero delle insolvenze ha raggiunto a novembre il massimo dal 1979.


BRUXELLES – secondo swissinfo la Commissione Europea sta per arrendersi pubblicamente all’evidenza. Brusca inversione di marcia a livello europeo sul tema delle nazionalizzazioni bancarie. Trichet, non più tardi di pochi giorni, fa escludeva categoricamente la nazionalizzazione delle banche europee.

Secondo indiscrezioni, i tecnici della Commissione Europea starebbero invece esaminando la possibilità di aprire le porte alle nazionalizzazioni degli istituti bancari europei. Il documento, che sarà sottoposto alla Commissione mercoledì prossimo, riguarda i provvedimenti in favore delle banche in difficoltà.

Con la consueta lingua felpata dei burocrati, si sussurrerebbe che

la nazionalizzazione di una banca in crisi non è un'ipotesi, a determinate condizioni, da scartare completamente a priori


Questo è un modo elegante e raffinato per dire che il sistema bancario europeo è finito e sara’ nazionalizzato in gran parte.

Naturalmente sarà da vedere con quali soldi, visto che molte nazioni (tra cui l’Italia) sono già sovraindebitate e rischiano di crollare sotto il peso dei debiti.

AUSTRIA - Erste Bank e Raiffeisen International sono esposte con 230 miliardi di euro in crediti concessi, ovvero circa il 70% del pil nazionale austriaco. Si si conta anche la Bank Austria, del gruppo Unicredit, la cifra sale a 280 miliardi. Nel timore di perdite, le banche hanno cominciato a ritirare liquidità, aggravando la situazione sul posto, mentre i loro titoli in borsa hanno fatto registrare forti cali.

Il governo austriaco è preoccupato e sta cercando di far passare in Europa un piano di aiuti dei 27 per l'est Europa. Piano che all'inizio non aveva incontrato grande accoglienza ma che adesso sembra stia facendosi largo con la sponsorizzazione anche della Germania, interessata pure lei a che la regione non imploda. Da Swissinfo.


GERMANIA – Angela Merkel pochi giorni fa ha dichiarato che la nazionalizzazione di Hypo Real Estate è l’unica soluzione perseguibile.


UNIONE EUROPEA – Trichet infine ammette cio’ che era evidente da molto tempo. Se perfino lui se ne accorge....: l’economia europea comincia a mostrare "i primi segni di una flessione del credito", che se dovessero consolidarsi potrebbero precipitare il sistema bancario, già in «grave tensione», in una spirale negativa.

Stiamo parlando del temuto (e già avviato: per chi non se ne fosse accorto, provate a chiedere un finanziamento in banca) credit crunch anche in europa, con una sostanziale stretta dei rubinetti del credito alle famiglie ed alle imprese.

Anche Trichet, nel tentativo di alleviare il credi crunch, imboccherà probabilmente la stessa disastrosa strada percorsa da Bernanke con il solo effetto di peggiorare la situazione:


Quanto sia buona questa strada è evidente: negli USA queste misure non solo non hanno rallentato la crisi ma anzi hanno assestato duri colpi ai titoli bancari ed ai mercati in genere, si vedano le reazioni al piano geithner per esempio.


Sentiamo Trichet, che in queste ore inizia a cedere:

I flussi netti di credito nella zona euro sono rimasti positivi in tutto il periodo di turbolenze finanziarie ma nelle ultime settimane abbiamo osservato i primi segni di un un'offerta di credito in calo

[...]

vi sono anche segni che indicano come il calo del credito sia legato a fattori di offerta e a condizioni di finanziamento più restrittive associato al fenomeno del 'deleveraging' cioè una riduzione del ricorso all'indebitamento

[...]

(L’estensione di questo fenomeno nel sistema bancario potrebbe) indebolire la ragione di essere dell'intero sistema


Per restare in tema, qualche giorno fa Jean Claude Petit, responsabile di Barclays Wealth Managers Francia, dichiarava:

Siamo vicini all'orlo del burrone, molto vicini a cedere, il clima è decisamente tetro
[...]
Non sono sicuro che i governi e le banche centrali si stiano rendendo conto di quello che sta davvero accadendo

Neanche noi siamo tanto sicuri.

Sarà per questo che George W Bush si è presentato in una ferramenta di Dallas chiedendo un posto di lavoro?

Saluti felici

Felice Capretta

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me è colpa di busch e dei suoi amici(berlusconi)che quando poteva è doveva intervenire se ne è fregato lasciando andare tutto alla deriva e pensando solo ai suoi interessi.
Quindi io ho deciso che boicottero tutti i prodotti che hanno a che fare con berlusconi!!!Anzi anche quelli che vengono sponsorizzati dalle sue reti!!!
saluti!

Daniele ha detto...

Vedo che neppure a te era sfuggita la situazione...
La vedo brutta per davvero.
O resettano tutto o non so come possa andare a finire.

Anonimo ha detto...

mi sa che l'unica soluzione possibile sarà quella di stampare nuovo denaro, inflazionando terribilmente le monete e impoverendo tutti i cittadini... poveri noi...

Anonimo ha detto...

e la guerra non la prendete mai in considerazione come opzione?
stanno organizzando il caos...

Felice Capretta ha detto...

Non vorrei fare il "corriere" della situazione dicendo che va tutto bene quando in realtà il castello (di carte) sta cadendo, ma per quanto la situazione sia drammatica e vicina alla fine credo che la cosa migliore sia pensare alla pace anzichè alla guerra.

e pensare che, se un periodo di difficoltà sarà inevitabile, successivamente ne uscirà un mondo, pacifico, sano, diversamente organizzato ma soprattutto libero e vero.

dopotutto pensare non costa nulla, quindi meglio pensare per il meglio che per il peggio.

sempre guardando negli occhi il vero, senza mai dimenticarlo.

:-)

saluti felici

Felice

Anonimo ha detto...

Guardando appunto negli occhi il vero, che cosa succederebbe se la banca che ti ha concesso un mutuo o un prestito fallisse!?
Non è che potrebbe avere il diritto di richiederti indietro immediatamente la somma prestata?!?!
Saluti..

Anonimo ha detto...

caspita, che bello se fallisse la banca che mi ha concesso il mutuo!
non credo che abbiano il diritto di chiederti tutti i soldi subito. ecchecavoli! ho firmato un contratto con delle condizioni.
a meno che in quelle mille postille scritte in miniatura e da leggersi esclusivamente con lente di ingrandimento, non ci sia specificato qualcosa di terribile a riguardo.
ci andrò a guardare...
salut!
sara

Anonimo ha detto...

Leggo con interesse i tuoi articoli. Ho un dilemma atroce, che sintetizzo, sperando che tu possa fornirmi qualche indicazione utile. Sto restituendo a rate, trattenute mensilmente sullo stipendio, un prestito ad una finanziaria sottoscritto 2 anni e mezzo fa per saldare un appartamento che ho acquistato (TAEG 8,2). Ho una piccola cifra in contanti che ho investito in un fondo assicurativo quasi totalmente di obbligazioni nazionali (tipo gestione Gesav, ecc.), quindi abbastanza sicuro, che sinora aveva reso intorno al 3-4%.
Ma a fronte della crisi che avanza, presumo che prima o poi anche le obbligazioni non siano più garantite, anche quelle legate ad organizzazioni pubbliche o parapubbliche (v. ad es. BOT e CCT: chi ci assicura che non saranno congelati, almeno per un certo periodo?).
Fatta la necessaria premessa, vengo al dunque.
In questa situazione, mi conviene estinguere anticipatamente il debito con la finanziaria, svincolando l’investimento, oppure continuo a pagare le rate?
Se estinguo, mi tolgo il debito, ma poi rimango con pochissimi liquidi e mi troverei in difficoltà in caso di evenienza imprevista (ed è il motivo per cui sinora non l'ho fatto, pensando di far diminuire ancora un po' la cifra da rifondere, per poi magari estinguere fra qualche mese e conservarmi comunque un piccolo margine di liquidità).
Se continuo a pagare le rate, chi mi dice che preserverò dallo tsunami in arrivo il mio piccolo gruzzolo investito nel fondo per almeno un altro anno o due? Infatti, se va anche questo a rotoli, non solo perdo i liquidi, ma mi troverò a dover pagare per altri 7 anni e mezzo delle rate che sono comunque pesanti. Tu, nei miei panni, che faresti: pochi soldi in tasca ma senza debiti o debiti ma con piccola scorta che però non si sa che sorte potrà subire? Aziona la tua “sfera di cristallo”, grazie se potrai "illuminarmi"... ;-)

Mary

Anonimo ha detto...

Grazie grazie grazie. Per ogni tuo singolo post.
Valerio

Felice Capretta ha detto...

@ anonimo dei mutui e goodlights

bisogna vedere nel contratto di mutuo che hai stipulato. non mi pare che sia una clausola diffusa ma non sono esperto di cose legali per mia fortuna (o sfortuna, dipende)


@Mary

ciao, grazie per la considerazione, davvero...tuttavia non ti sarò di aiuto.

come ho scritto spesso, non do' consigli, preferisco sbagliare da solo :-)

spero che ti possa essere di aiuto tutta la mia solidarietà e la mia comprensione in un momento difficile di scelta e di mancanza di chiarezza.

piuttosto cerca di avere più chiarezza possibile per te stessa. e' possibile che la tua soluzione ti sia più evidente.

@Valerio: grazie a te che mi leggi! inutile dire che senza di te, senza lettori, questi articoli sarebbero solo una sequenza di segni privi di significato.

:-)

Saluti felici

Felice

Anonimo ha detto...

Fionia -- Denmark's ninth biggest bank -- received a 1 billion kroner ($169 million) cash injection from a government agency to meet solvency requirements.

Milioni non Miliardi!

Tutto il resto OK!

Felice Capretta ha detto...

ARGH! Corretto....grazie e saluti felici

FElice

Felice Capretta ha detto...

(per la cronaca, mi sono lasciato fuorviare dal cambio di swissinfo che cita miliardi anzichè milioni: http://snurl.com/cmboz )

felice

Anonimo ha detto...

Quando sento parlare di mondo nuovo mi si gela il sangue...mi tornano in mente le parole di bush senior e di tremonti!
New World Order!