venerdì 27 febbraio 2009

La pasta salata - produttori di pasta condannati dall'Antitrust

Incredibilmente la free press, che ricordiamo viene distribuita gratuitamente a migliaia di pendolari tutte le mattine, per una volta ha colto la notizia da mandare in prima pagina:

Condannati i principali produttori di pasta per intese restrittive della concorrenza.


Nel 2007 e per metà del 2008 si gridava alla dolorosa inflazione di pane e pasta.
Colpa del prezzo del petrolio e delle speculazioni sulle materie prime, si diceva.

Sicuramente il prezzo del petrolio e le speculazioni non hanno aiutato.

Risulta comunque che i principali produttori di pasta si accordavano tra loro sui prezzi a cui vendere la pasta alle aziende della distribuzione (supermarket e grossisti), anzichè combattere tra loro sul cosiddetto libero mercato a colpi di qualità di prodotto, sconti, pubblicità.

Risultato, i prezzi salivano.

L'antitrust per una volta ha fatto il suo dovere: ha sanzionato con una multa da 12.496.333 euro le aziende produttrici di pasta e le associazioni di categoria per intese restrittive della concorrenza.

E' evidente che il reato è particolarmente grave anche per chi non conosce la normativa in materia di tutela della concorrenza.

Ecco i nomi dei colpevoli. Per una volta pubblicati.

  • Amato
  • Barilla
  • Colussi
  • De Cecco
  • Divella
  • Garofalo
  • Nestlè
  • Rummo
  • Zara
  • Berruto
  • Delverde
  • Granoro
  • Riscossa
  • Tandoi
  • Cellino
  • Chirico
  • De Matteis
  • Di Martino
  • Fabianelli
  • Ferrara
  • Liguori
  • Mennucci
  • Russo
  • La Molisana
  • Tamma
  • Valdigrano

condannata anche l'Unipi, Unione Industriali Pastai Italiani, l'associazione di categoria: probabilmente il luogo dove il complotto si tramava. Solitamente sono proprio le associazioni di categoria i luoghi principe dove avvengono gli accordi di cartello.

L'Autorità ha sanzionato per la misera cifra di 1.000 euro anche l’intesa realizzata da Unionalimentari che ha divulgato una propria circolare per indirizzare gli associati verso un aumento uniforme di prezzo.

In particolare l’intesa realizzata da Unipi e dai 26 produttori è durata dall’ottobre 2006 almeno fino al primo marzo 2008. In due anni, fino al maggio 2008, il prezzo di vendita della pasta ai distributori ha registrato un incremento medio pari al 51,8%, mentre il prezzo finale al consumatore è cresciuto nello stesso periodo del 36%. (ADNKRONOS)


Piccolo spot.





Mavaff...

saluti felici

Felice Capretta

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E io la pasta me la faccio in casa: ma rivaff...

Grazie Capretta, splendido blog

Anonimo ha detto...

però..però!
anche noi stessi consumatori certe volte siano davvero fess...
Solo per la pasta? no. Ci son mille esempi, su altri beni, sopratutto basici, come ad esempio il latte
Ecco che noi consumatori neanche ci chiediamo se è giusto pagare 1,60 euro per un litro di latte di marca contro lo stesso latte coop a un solo euro: 1,00 euro!!! (60 centesimi in meno!)
Oppure compriamo l'alta qualità a 1euro e cintanta centesimi, quando lo stesso latte è commercializzato da conad ad 1 solo euro (50 centesini in meno!!! per lo stesso latte)
e gli esempi si potrebbero fare anche su altri prodotti...alla fine i fessi siamo noi consumatori.
Paolo '67 Milano

Anonimo ha detto...

noi consumatori siamo quelli che passiamo ore a vedere il grande fratello.
ovvio che con un intelligenza del genere so si possa solo prendere in cu.o, ci va anche troppo bene.

adesso che li hanno multati siamo contenti, ma:
1- i prezzi caleranno?
2- i soldi della multa chi se li prende? a me non viene niente...