
L'estate è sempre prodiga di notizie interessanti, si sa, e così alcuni media mainstream allineati fanno a gara a chi trova la notizia più interessante.
Riveste particolare interesse, evidentemente, la pratica del "
balcooning", che ha raggiunto recentemente le pagine di alcuni quotidiani.
Si tratta, in sostanza, di lanciarsi dal balcone dell'albergo.
Solitamente in piscina, ma evidentemente non c'e' sempre acqua ad attenderli, visto che il quotidiano parla di 4 morti.
Quattro tra le migliori menti del mondo.
Già.
Forse sarebbe stato più utile dedicare qualche riga ad una serie di notizie che ieri ed oggi hanno iniziato a comparire su alcuni quotidiani economici sullo stato di salute dell'economia USA, inglese e mondiale.
E non stiamo parlando di ripresa, ma piuttosto di segnali di
crisi a W, dove la mezza ripresa non è che un movimento artificiale ed illusorio nel bel mezzo del disastro economico, prima che la portata effettiva della crisi sia evidente ed accettata globalmente.
Non è un caso infatti che le
borse nella giornata di ieri sono cadute , con MIlano che è come sempre tra le migliori quando si tratta di andare male e tra le peggiori quando si tratta di andare bene:
- Milano, -3.20 FTSE MIB
- Madrid, Ibex 35 -3,21%
- Parigi, Cac 40 -2,74%
- Francoforte, Dax -2,10%
- Riassuntivo Europa: Eurostoxx50 -2,71%
- Zurigo, -2,02%
- Londra, Ftse 100 -2,44%
- USA, Dow Jones -2,49%
- USA, Nasdaq -3,01%
- USA, S&P 500 -2,82%
Cosa ha trascinato al ribasso gli indici?
Sostanzialmente, i timori di una crisi a W ed il fatto che la ripresa sia in realtà stata poco più che una illusione.
Vediamo le notizie:
Usa: deficit luglio a 165 mld; 1.170 mld in anno fiscaleNEW YORK - Il
deficit federale di bilancio americano in luglio si attesta a 165 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 180 miliardi di dollari del luglio 2009. Lo comunica il Tesoro, sottolineando che dall'inizio dell'anno fiscale, che si è aperto nell'ottobre 2009 (ma l'anno fiscale non si pare a luglio? NDFC), il deficit è pari a
1.170 miliardi di dollari.
In pratica, l'auto è lanciata verso il baratro, ma - ehi - gli abbaglianti funzionano perfettamente!
E ancora:
Usa: deficit commerciale vola a massimi da 2008 (+19%)NEW YORK - Il deficit commerciale statunitense a giugno è
balzato a sorpresa del 19% a 49,9 miliardi di dollari, raggiungendo il livello più alto dall'ottobre del 2008. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg, secondo cui le stime degli analisti indicavano un disavanzo in calo a 42,1 miliardi di dollari dai 42,3 miliardi di maggio.
Le esportazioni americane sono calate dell'1,3% mentre le importazioni sono aumentate dell'1,3%. Il deficit commerciale nei confronti della Cina è balzato ai massimi dall'ottobre 2008, attestandosi a 26,15 miliardi di dollari.
Le esportazioni che calano e le importazioni che aumentano non sono un bel segnale. Tanto più che aumentano le importazioni di merci a basso costo dalla Cina, destinate quindi ad un consumatore americano più povero.
E le merci americane (quali?) non riescono a raggiungere i mercati esteri.
Anche questa non è una novità per i lettori di informazione scorretta.
A fronte del
rafforzamento del dollaro degli ultimi 3 mesi sul mercato delle valute (qui il grafico),

è inevitabile che le
merci americane costino di più e quindi il resto del mondo ne acquista meno, riducendo l'export e spingendo più giù l'economia USA.
Qui un approfondimento su "
meglio valuta forte o valuta debole?".
Come se non bastasse, arriva l'ennesima richiesta di aiuto dal settore dei mutui.
Freddie Mac, 6 mld perdita, 1.8 mld di finanziamento!
WASHINGTON 5 agosto (Reuters) - Freddie Mac ha annnunciato una perdita di 6 miliardi di dollari nel secondo trimestre e ha detto che avrebbe bisogno di un ulteriore aiuto governativo per 1,8 miliardi.
Il rosso riportato dal colosso finanziario americano attivo nei mutui, pari a 1,85 dollari per azione, include il
pagamento di 1,3 miliardi di dividendi al governo Usa.
Nei primi tre mesi dell'anno la perdita ammontava a 8 miliardi.
Il Tesoro Usa ha preso il controllo di Freddie Mac e della sua simile Fannie Mae nel culmine della crisi finanziaria del 2008 dopo le forti perdite che hanno messo a rischio la sopravvivenza delle società.
Fin da allora i due giganti finanziari hanno ricevuto aiuti per quasi 150 miliardi di dollari sotto forma di linee di credito illimitate che, secondo i programmi, scadranno alla fine del 2012.
Anche questa non è una novità per gli affezionati lettori, che ricorderanno questo nostro post del Maggio 2010:
Fannie Mae di nuovo in crisi
(ANSA) - NEW YORK, 10 MAG - Fannie Mae ha chiuso il primo trimestre con una perdita di 11,5 miliardi di dollari.
Ed ha annunciato che chiedera' al Tesoro ulteriori aiuti per 8,4 miliardi di dollari. Includendo anche gli 1,5 miliardi di dollari pagati in dividendi dal Tesoro, il rosso di Fannie Mae sale a 13,1 miliardi di dollari, a fronte di una perdita di 16,3 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente.
Dopo il primo salvataggio del settembre 2008, che non basto' ad evitare il Grande Crollo salutato con la fine di Lehman Brothers una settimana dopo,
e dopo il secondo salvataggio del novembre 2009, che ha rimandato l'inevitabile,
siamo ora al terzo salvataggio, che forse rimanderà ancora più in là l'inevitabile, continuando ad assorbire e bruciare altro denaro pubblico, che genera altro debito, che manda ulteriormente in malora una nazione troppo indebitata per andare avanti.
Oltre al post del 16 giugno che gli affezionati ricorderanno:
La fine annunciata di Fannie Mae e Freddie Mac .
In pratica non ci sono soldi ed il valore delle case è caduto.
Il governo cerca di stimolare...Usa: amministrazione Obama, altri 3 mia. a immobiliare
NEW YORK - L'amministrazione Obama stanzia
ulteriori aiuti a sostegno del mercato immobiliare. Si tratta di
3 miliardi di dollari che saranno destinati ai proprietari di immobili disoccupati e che rischiano il
pignoramento della casa.Il Tesoro metterà a disposizione 2 miliardi di dollari per i 17 stati americani che hanno un
tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale. Un altro miliardo di dollari andrà invece al programma avviato dal Dipartimento per lo sviluppo urbano e immobiliare e che prevede prestiti d'emergenza a tasso zero di 50'000 dollari o più per due anni.
"Restiamo impegnati ad aiutare i proprietari di casa in difficoltà" e questi fondi forniranno "ulteriore assistenza agli stati più colpiti in termini di disoccupaizone", spiega Herb Allison del Dipartimento del Tesoro in una nota, precisando che la nuova iniziativa dell'amministrazione rientra nella più ampia politica a sostegno dell'immobiliare. Una politica che "ha aiutato a
stabilizzare il fragile mercato immobiliare e ha offerto ai titolari di immobili responsabili la possibilità di ridurre a livelli accettabili i loro pagamenti mensili".
Le conseguenze inaspettate....ma il valore delle case è sceso troppo ed il mercato è congelato.
Perchè? perchè chiunque vende una casa negli USA, oggi, realizza una perdita, e nessuno vuole una perdita. Così nessuno più trasloca.
Fosse coì non sarebbe poi così grave.
Ma giova ricordare che l'economia degli USA fiunziona a distretti.
I distretti sono agglomerati economici su base geografica dove ci sono tutte le industrie della filiera di quel settore. Anche l'economia italiana ha una forte componente di distretti.
Detto in modo più semplice, negli USA l'informatica è nella silicon valley. Tutta l'industria cinematografica è a Hollywood, e tutta l'industria automobilistica è a Detroit. A Detroit c'è, o meglio, c'era, chi produceva auto, chi produceva i pistoni per chi produce le auto, chi trova l'acciaio per chi produce i pistoni per chi produce le auto, e così via.
In Italia, il varesotto è un importante distretto industriale di robotica, la Brianza del mobile, le Marche per le calzature, Montecitorio per i furti di massa, e così via.
Torniamo ai distretti industriali negli USA.
E' chiaro che a Detroit c'e' disoccupazione e un operaio specializzato non trova lavoro. Magari pero' nel Nord Dakota c'e' un distretto industriale di motoseghe che ha un disperato bisogno di manodopera qualificata.
Una volta, negli USA, le persone traslocavano spesso per seguire i posti di lavoro.
Oggi, l'operaio disoccupato di Detroit non è più così disponibile a spostarsi nel Nord Dakota, perchè la sua casa di Detroit non la compra nessuno, o riesce a spuntare un prezzo troppo basso che determina una perdita troppo elevata che rende sconveniente l'intera operazione.
Alla faccia della "
stabilizzazione del fragile mercato immobiliare".
Ecco che la caduta dei prezzi delle case ed il disastro del settore immobiliare fa sentire i suoi effetti nel lungo periodo perfino nel mercato del lavoro, ed assesta un altro colpo al gigante dai piedi d'argilla.
La carne al fuoco è ancora tanta, spezziamo il post in due parti e segue a breve la prossima con le notizie delle astute mosse di risposta delle banche centrali. Beh, niente che non si possa immaginare...
Saluti felici
Felice Capretta