venerdì 29 agosto 2008

Aggiornamento dal Caucaso


Ma pensa un po'...
Putin: "Gli Usa hanno orchestrato il conflitto in Georgia"
Dietro alla decisione della Georgia di inviare truppe in Ossezia del Sud c'erano gli Stati Uniti nel tentativo di facilitare la campagna elettorale di uno dei candidati in corsa per succedere al presidente, George W. Bush. Questa l'accusa che il primo ministro russo Vladimir Putin ha avanzato nei confronti degli Usa in una intervista concessa in esclusiva alla Cnn e anticipata sul sito dell'emittente televisiva.

Propaganda russa, penseranno le malelingue. Leggiamo più in profondità:

Qualcuno negli Stati Uniti abbia creato apposta questo conflitto, per aggravare la situazione e avvantaggiare uno dei candidati nella lotta per le elezioni presidenziali americane [...] Non sono state le nostre navi ad arrivare sulle vostre coste, ma quelle americane a stare di fronte ai nostri litorali.


Qualche prova del sostegno militare americano:

I radar del sistema antiaereo georgiano restavano spenti praticamente tutto il tempo, tranne brevi finestre per seguire lanci di missili, impedendo cosi' agli aerei russi di localizzare le strutture.

Pero' le forze antiaeree di Tbilisi hanno tirato, almeno in quattro occasioni, a colpo sicuro, abbattendo un bombardiere Tupolev 22 e tre caccia Sukhoi 25 russi. Difficile pensare che avessero individuato gli apparecchi alla cieca.

Secondo i militari di Mosca, sarebbero stati gli Stati Uniti a localizzare attraverso i loro satelliti i velivoli del nemico e ad avvertire in tempo reale, grazie alla strumentazione degli hummer, le batterie missilistiche georgiane delle coordinate su cui puntare, il tutto senza che i piloti russi potessero avere sentore di essere sotto tiro.

"Cio' significherebbe - ha detto la fonte di Izvestia - che gli Usa non solo hanno armato e addestrato i georgiani, ma hanno direttamente partecipato all'aggressione in Ossezia del sud".



Leggiamo anche il presidente Medvedev in Tagikistan per la riunione con la SCO
il quadro dipinto da alcuni mezzi d'informazione occidentali si discosta notevolmente dal reale stato di cose: chi sia stato l'aggressore, chi ha iniziato tutto questo, e chi deve assumersi responsabilità politica, morale e, in definitiva, la responsabilità legale per ciò che è accaduto

Non stupisce il test del nuovo missile russo PC-12M Topol in grado di perforare il presunto scudo missilistico NATO.

Sarà in funzione antiterrorismo?

O sarà che le batterie antimissile in Polonia e Cechia non piacciono per niente, e sono considerate una minaccia, oltre che un tradimento della promessa fatta a Gorbaciov all'indomani dello scioglimento del patto di Varsavia?

Qualche deficiente minaccio' la crisi nucleare per i missili a Cuba, quarant'anni fa.

E la crisi nel Caucaso si allarga.

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 28 agosto 2008

Il Grande Scacchiere

Comprendere le ragioni sottostanti al conflitto in Georgia è possibile a patto di conoscere di alcuni concetti fondamentali di carattere strategico.

Zbigniew Brzezinski è il signore ritratto qui a lato.

Nato a Varsavia nel 1928, è stato National Security Advisor sotto il presidente-fantoccio Jimmy Carter. Sotto Reagan, è stato presidente del President's Chemical Warfare Commission, mentre sotto la successiva amministrazione Bush senior è stato co-chairman del National Security Advisory Task Force. Il suo sostegno al presidente Bush è stato causa di rottura con i democratici.

Alcuni lo hanno definito un neocon, a causa dei suoi rapporti con Wolfowitz.
Fanno pensare diversamente la sua opposizione alle due guerre nel golfo, ad anche il suo parziale sostegno al lavoro di Walt e Mearsheimer sull'influenza della lobby israeliana nella politica estera americana.

Brzezinski è tuttavia un teorico dell'espansione ad Est della NATO, ed è stato uno degli artifici della strategia di sostegno ai movimenti religiosi in Afghanistan per respingere l'espansione sovietica (sostegno che, forse sfuggito di mano al padrone, ha portato i taleban al potere).

Zibì, lo chiameremo così, è dunque una mente raffinata e complessa, dotato di intelligenza raffinata, ottimo stratega. Grande conoscitore di geopolitica. E' uno che ha a cuore la tutela degli interessi americani ed il dominio USA sul mondo, in modo pragmatico, senza i tipici e stupidi deliri neocon.


Il Grande Scacchiere

Uno dei migliori trattati di geopolitica della storia moderna è il suo libro "The Grand Chessboard", Il Grande Scacchiere.

Nel suo libro, Zibì teorizza che il controllo di Eurasia è fondamentale per l'esercizio di un dominio globale, perchè in eurasia sono concentrate:

- il 75% delle risorse energetiche del mondo
- il 75% della popolazione mondiale
- 2/3 delle più grandi economie del mondo
- il 60% del PIL mondiale

Basta un piccolo sguardo al mappamondo per capire che chi controlla Eurasia controlla il Medio Oriente, ha veloce accesso all'africa, e rende periferiche Oceania e Americhe.






Sempre secondo Zibì,

- all'indomani della fine della Guerra Fredda, gli USA sono l'unica superpotenza rimasta
- è possibile fare leva su questo per esercitare il dominio globale
- è necessario, tuttavia, ridimensionare la Russia a media potenza regionale e prevenire il suo ritorno come superpotenza

Diversamente, la Russia - per sua posizione naturale - sarà favorita nel controllo di Eurasia, non gli USA.

E diventerà fondamentale acquisire posizioni di dominio in alcuni stati-chiave, fondamentali per la loro posizione.

Uno di questi è la Georgia. Gli altri sono Iran, Corea, ...


La strategia di accerchiamento

E' stata probabilmente questa visione di Brzezinski che ha ispirato la strategia di accerchiamento della Russia.

Vi ricordiamo che, grazie ad un sottosuolo ricco di materie prime e gas naturale, la Russia è riuscita a ripagare velocemente il debito contratto con il FMI al tempo del collasso dell'Unione Sovietica. Conoscete altre nazioni che siano riuscite a liberarsi dal cappio del FMI senza svendere i loro beni primari (altrimenti dette "privatizzazioni")?

Pagati i debiti, questa ricchezza è ora un forte motore per riportare la Russia allo status di superpotenza.

Questa ricchezza ha però bisogno di mercati di sbocco ai quali accedere. La strategia di accerchiamento consiste nel creare una cintura di piccoli stati non collaborativi intorno alla Russia, in modo da isolarne le risorse e rendere comunque complesso lo sbocco della ricchezza sui mercati di destinazione.

I piccoli stati intorno alla Russia erano già presenti, a seguito delllo scioglimento dell'Unione sovietica.

A logica, servivano solo opportuni cambi di regime in molti di quei piccoli stati.




Le rivoluzioni colorate

La rivoluzione arancione in Ucraina, la rivoluzione azzurra (soffocata dal regime) in Bielorussia, la rivoluzione delle rose in Georgia, sono solo alcuni esempi di rivoluzioni "spontanee" che hanno portato cambi di regime in molti piccoli stati ex sovietici.

Ricordate le salsicce gratis in piazza ai manifestanti arancioni in Ucraina? Diciamoci la verità: non è che in Ucraina girino poi tutti questi soldi per sfamare mezza città a colpi di salsicce gratis in piazza. E palloncini, e bandiere, megafoni...



Vogliamo parlare dei cortei anti milosevic a suo tempo?

La CIA ha una lunga tradizione di rovesciamento dei regimi, dal sostegno ai gruppi di opposizione alla creazione di reti stay behind (ricordate Gladio?), all'agitazione delle masse, .... tecniche efficaci e collaudate. Messe probabilmente in atto in questi ultimi anni nelle piccole repubbliche ex sovietiche nella strategia di accerchiamento della Russia.



Il potere in Georgia

In Georgia, Saakshvili è arrivato in posizione di dominio proprio all'indomani di una di queste rivoluzioni.



Successivamente, ha distribuito il potere (ed il denaro conseguente) all'interno della sua famiglia ed ha aggiunto alcuni ministri con cittadinanza israeliana al suo governo.

Poi ha speso il 70% del PIL in armamenti.

Infine, ha chiesto ed ottenuto, ben pagato naturalmente, l'addestramento delle sue truppe da parte di ex e non ex militari israeliani ed americani.

Poi ha provocato militarmente l'orso russo.

Salvo poi nascondersi al rumore dei cacciabombardieri SU sopra al suo bunker.

Oggi implora l'ingresso nella NATO

09.31 - La Georgia vuole la Nato
Il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ha chiesto l'immediata adesione del suo paese alla Nato. In una dichiarazione alla televisione lituana riferita dall'agenzia Interfax, Saakashvili ha affermato che ''se la Nato si dimostrera' debole come ha fatto a Bucarest, ci sara' una minaccia per tutti i paesi, compresi quelli della Nato. Ora e' toccato alla Georgia, poi tocchera' ad altri''.

In questo modo, secondo regolamento NATO, qualunque stato membro minacciato sarà una minaccia per tutta la NATO. Se i russi prendono a calci la Georgia, a noi toccherà una nuova campagna di Russia. E daremo l'addio al gas naturale russo, oltre ad avere i missili nucleari puntati sulle nostre teste.

Molto intelligente da parte nostra, no?

Saluti felici

Felice Capretta

mercoledì 27 agosto 2008

Introduzione alla crisi nel caucaso

Ossezia del Sud, 7 agosto 2008.

La notte scorre relativamente tranquilla nella regione secessionista del caucaso.

Improvvisamente scoppia il conflitto.

Le truppe georgiane aprono il fuoco ed assaltano la capitale sudosseta. La forza di interposizione russa, posta a tutela della piccola repubblica secessionista, viene colpita duramente.

Migliaia di civili, in fuga dall'assalto georgiano, cercano riparo seguendo la via a Nord, verso la Russia.

La reazione russa è durissima ed immediata: vengono dispiegati sul terreno i cacciabombardieri di classe SU ed i tank T72 e T80. Colpita duramente la capitale georgiana Tblisi.

Delle truppe georgiane resta poco.
Della spavalderia del governo georgiano resta niente.

I russi avviano una lenta ritirata assicurandosi una protezione da eventuali contrattacchi (improbabili, in verità, dalle truppe georgiane), grazie anche alla mediazione europea.

In seguito, il parlamento russo approva e riconosce l'indipendenza di Ossezia del Sud e Abkhazia.

Cio' deteriora in modo consistente i rapporti tra Russia e NATO.

Fin qui, lo scenario.

La propaganda occidentale ci racconta un'altra storia.

Ci racconta la storia dei russi cattivi che un giorno, praticamente senza motivo, bombardano Tblisi ed occupano la Georgia così come avevano occupato l'Afghanistan. Gli occidentali si disperano e minacciano i russi cattivi.

Uhm.

Perchè mai ci raccontano una storia diversa?
Andiamo a vedere cosa c'e' dietro?

Informazione Scorretta racconta la cronaca dalla crisi nel caucaso e va a vedere cosa c'e' dietro.

Perchè la conoscenza è potere.

Saluti felici

Felice Capretta