Andiamo subito al sodo per soddisfare le necessità dei lettori che cercano le notizie gustose, tutte e subito.
Nel giorno di Pasqua Sai Baba è morto, nel giorno di Pasquetta Berlusconi.....ha trascinato in guerra l'Italia contro la Libia.
Italiani, eterni secondi.
E' infatti notizia di ieri, come si puo' leggere sulle principali testate, che ieri si è verificato un importante cambiamento nella strategia italiana nei confronti del conflitto in Libia, ed ora l'aeronautica parteciperà attivamente e sgancerà bombe.
Cambio di strategia.
O forse no.
La Linea Strategica del Cerchiobottismo
Perchè in fondo la strategia di politica estera italiana, come abbiamo più volte sottolineato, è a nostro avviso ispirata al famoso principio in cui gli italiani quasi detengono l'eccellenza: il cosiddetto cerchiobottismo.
Ovvero: si va un po' di qua, un po' di là, cercando di non farsi troppo nemico nessuno, compiendo scelte reali solo quando costretti all'angolo e sempre e comunque a premiare il più forte, ed il più possibile a scapito dell'interesse nazionale.
Le altre scelte sono monetariste, e non nel senso della famosa scuola macroeconomica, ma nel senso del lancio del lancio della moneta, e via con il testa-o-croce.
Questa è stata una costante della politica estera di cio' che è arrivato dopo la fine della democrazia cristiana.
(Prima, la strategia era ispirata sempre al cerchiobottismo ma nella sua variante Arraffa A Più Non Posso)
(Prima ancora, sempre al cerchiobottismo... ma è storia ormai )
Quindi in un certo senso non c'e' stato cambio di strategia: Obama ha sollevato il telefono, ha impartito un paio di ordini a Berlusconi e l'Italia è entrata in guerra, in osservanza della nostra consolidata linea strategica.
Perchè per avere un briciolo di linea strategica serve una visione strategica, e per avere una visione strategica bisogna sapere le cose: conoscere la Storia, conoscere gli Imperi, conoscere la Macroeconomia, avere un minimo di Orizzonte Temporale ed obiettivi a 1 anno e 5 anni, sapere interpretare i Segnali della storia.
Oltre ad un granello di autorità che deriva dal rispetto che chi ti elegge ti riconosce perchè hai tutte quelle cose di cui sopra ed un progetto in cui le persone credono.
Il vuoto pneumatico
L'affezionato lettore constaterà facilmente che tutto questo sopra manca.
Ma non manca solo al chihuhua mannaro (torneremo su di lui a breve) frattini, non solo manca al presidente del coniglio nè manca solo all'attuale coalizione di governo.
Nel vuoto pneumatico della politica italica, nella vacuità generale di quelle che dovrebbero essere le menti migliori (perchè scelte dalle persone per governare le persone stesse), è in (quasi) tutta la classe politica che si manifesta il vuoto assoluto di quanto sopra.
E nel vuoto assoluto anche le idee decenti si disperdono rapidamente.
Comunque.
Ci mancava solo la guerra.
Con una domanda che langue, tramortita dalla Fine dell'Economia attivata dal tracollo di Lehman Brothers, con una gioventu' che in larga parte (salvo alcuni picchi di eccellenza) si rotola nella maionese del mcdonald serrando in pugno costosi telefonini collegati a facebook, con un'opinione pubblica in larga parte rincitrullita dall'isola dei famosi (sempre salvo alcuni picchi di eccellenza), e con una classe dirigente impegnata a disgregare sistematicamente quel poco di decente che era rimasto,
con tutto questo,
berlusconi ieri ci ha trascinati in guerra contro la Libia.
Ci mancava solo la guerra.
Com'e' umano lei
Ma almeno, dico, almeno, passare per il Parlamento, dal momento che si tratta di azione di guerra?
Neanche... non dico uno scatto d'orgoglio, dico un profumo, un sentore di dignità, un guizzo di identità fantozziana nel ricordare ad uno straniero che sicuramente eseguiremo i suoi ordini subito e faremo i suoi interessi a scapito dei nostri, ma sommessamente facciamo notare che lo faremo rispettando le procedure di casa nostra, magari con la metafora che la pasta che si butta quando l'acqua bolle e non quando l'americano vuole.
Invece, il nulla.
Eseguiamo gli ordini al telefono, entriamo in guerra al fianco dell'impero cadente (replica), stiamo per provocarci una Somalia decennale di fronte alle nostre spiagge. E, tragicomico finale, il chihuahua mannaro, nel suo perfetto stile, afferma che non c'e' bisogno di passaggio in parlamento.
Ci mancava solo la guerra.
Saluti felici, o stay human, come avrebbe concluso Vittorio Arrigoni.
Felice Capretta
ps: ricordiamo a tutti gli affezionatissimi che questa nostra tartassata espressione geografica unita a malapena da linee arbitrariamente segnate sulle mappe si merita qualcosa di più della figura da Fantozzi dell'occidente che le nostre miserande classi politiche le fanno sistematicamente fare.
21 commenti:
Articolo 11 della ns. costituzione parla chiaro:
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Se Berlusconi acconsente ai bombardamenti contro la Libia, ha tradito la costituzione ed è penalmente perseguibile, oltre a non avere alcuna validità la sua decisione. Adesso voglio vedere cosa faranno i partiti della del PD &. company.
Io propongo un esposto alla magistratura. questa volta il Berlusca l'ha fatta troppo grossa.
pace e bene a tutti
vigna
Vittorio Arrigoni
http://santaruina.splinder.com/post/24445143/vittorio-arrigoni
di Ludwig von Mises
La guerra è un'istituzione umana primitiva. Da tempo immemorabile, gli uomini desiderano combattersi, uccidersi e derubarsi l'un l'altro. Tuttavia, il riconoscimento di questo fatto non porta alla conclusione che la guerra sia una forma indispensabile di rapporti interpersonali e che gli sforzi per abolirla siano contro natura e quindi condannati al fallimento.
Possiamo, a vantaggio della discussione, accettare la tesi militarista per cui l'uomo è dotato di un innato istinto per combattere e distruggere. Tuttavia, non sono questi istinti e impulsi primitivi a costituire le caratteristiche dell'uomo. L'eminenza dell'uomo si trova nella sua ragione e nel potere di pensare, che lo distingue da tutte le altre creature viventi. E la ragione dell'uomo gli insegna che la cooperazione e la collaborazione pacifiche nell'ambito della divisione del lavoro è un modo più vantaggioso per vivere del conflitto violento.
Non voglio indugiare sulla storia della guerra. È sufficiente accennare che nel XVIII secolo,alla vigilia del capitalismo moderno, la natura della guerra era molto diversa da com'era stata nell'era della barbarie. I popoli non si combattevano più allo scopo di sterminare o di asservire gli sconfitti. Le guerre erano uno strumento dei capi politici e venivano combattute con eserciti comparativamente piccoli di militari di carriera, in gran parte composti da mercenari. L'obiettivo della guerra era determinare quale dinastia avrebbe governato un paese o una provincia. Le maggiori guerre europee del XVIII secolo furono guerre di successione reale, per esempio le guerre degli spagnoli, dei polacchi, degli austriaci ed infine per le successioni bavaresi. La gente ordinaria era più o meno indifferente ai risultati di questi conflitti. Non era granché interessata alla questione se il loro principe reggente fosse un Asburgo o un Borbone.
Nondimeno, queste continue lotte caricarono una pesante zavorra sull'umanità. Furono un serio ostacolo ai tentativi di raggiungere una maggiore prosperità. Di conseguenza, i filosofi e gli economisti del tempo rivolsero la loro attenzione allo studio delle cause della guerra. Il risultato della loro ricerca era il seguente: in un sistema di proprietà privata dei mezzi di produzione e di libera impresa, con l'unica funzione del governo di proteggere gli individui dagli attacchi violenti o fraudolenti alla loro vita, salute, o proprietà, dove siano tracciate le frontiere di una qualsiasi nazione è irrilevante per i suoi cittadini. È di nessuna preoccupazione per chiunque se il suo paese è grande o piccolo e se conquista una provincia oppure no. I singoli cittadini non ottengono alcun profitto dalla conquista di un territorio.
...
È diverso per i principi o le aristocrazie di governo. Essi possono aumentare il loro potere ed i loro redditi di imposta ampliando le dimensioni dei loro regni. Possono trarre profitto dalla conquista. Sono bellicosi, mentre la cittadinanza è pacifica.
Quindi, concludevano i vecchi liberali, con un sistema di laissez-faire economico e di governo popolare non ci sarebbero più guerre. Le guerre diventerebbero obsolete perché le cause della guerra scomparirebbero. Fin dai secoli diciottesimo e diciannovesimo i liberali classici sono stati del tutto convinti che niente avrebbe potuto arrestare il movimento verso la libertà economica e la democrazia politica, erano certi che l'umanità si trovasse alla vigilia di un'epoca di pace imperturbata.
Ciò di cui c'era necessità per rendere il mondo sicuro per la pace, dicevano, era di implementare la libertà economica, il libero scambio e la benevolenza fra le nazioni, e un governo popolare. Voglio sottolineare l'importanza di entrambi questi requisiti: libero scambio nel paese e nei rapporti internazionali, e democrazia. L'errore fatidico della nostra epoca è consistito nel fatto che ha abbandonato il primo di questi requisiti, vale a dire il libero scambio, ed ha enfatizzato solo il secondo, la democrazia politica. In tal modo, la gente ha ignorato il fatto che la democrazia non può essere mantenuta permanentemente quando la libera impresa, il libero scambio e la libertà economica non esistono.
Il presidente Woodrow Wilson era assolutamente convinto che per rendere sicuro il mondo per la pace fosse necessario renderlo sicuro per la democrazia. Durante la prima guerra mondiale si credeva che, se soltanto si fosse potuto rimuovere dal potere la casa reale tedesca degli Hohenzollern e la privilegiata aristocrazia terriera tedesca, i Junkers, sarebbe stato possibile realizzare una pace duratura. Ciò che il presidente Wilson non vide era che all'interno di un mondo in cui l'onnipotenza del governo era in aumento questo non sarebbe stato sufficiente. In un tal mondo di crescente potere di governo, esistono delle cause economiche per la guerra.
Il cittadino trae profitto dalla conquista?
L'eminente pacifista britannico, sir Norman Angell, ripete di continuo che il singolo cittadino non può trarre alcun profitto dalla conquista di una provincia da parte della propria nazione. Nessun cittadino tedesco, dice sir Norman, ha ottenuto profitto dall'annessione dell'Alsazia-Lorena ad opera della sua nazione come conseguenza della guerra Franco-Prussiana del 1870-1871. Questo è abbastanza corretto. Ma questo aveva luogo nei giorni del liberalismo classico e della libera impresa. È un'altra cosa in questi tempi di interferenza del governo nel commercio.
Facciamo un esempio. I governi dei paesi produttori di gomma hanno formato un cartello per monopolizzare il mercato della gomma naturale. Hanno obbligato i piantatori a limitare la produzione per aumentare il prezzo della gomma molto oltre il livello che avrebbe raggiunto in un mercato libero. Questo non è un caso eccezionale. Molte derrate alimentari vitali ed essenziali e materie prime sono state soggette a simili politiche implementate dai governi in tutto il mondo. Hanno imposto la cartellizzazione obbligatoria a numerose industrie, come conseguenza di cui il loro controllo è stato spostato dalle mani degli imprenditori privati a quelle del governo. Alcuni di questi piani, è vero, sono falliti. Ma i governi coinvolti non hanno abbandonato i loro programmi. Bramano di migliorare i metodi applicati e sono sicuri che avranno più successo dopo l'attuale Seconda Guerra Mondiale.
Si fa un gran parlare al giorno d'oggi sulla necessità della pianificazione internazionale. Tuttavia, nessuna pianificazione, che sia nazionale o internazionale, è richiesta per far sì che i piantatori coltivino la gomma, il caffè e qualunque altro prodotto. Intraprendono la produzione di questi prodotti perché è il modo più conveniente per guadagnarsi la vita. La pianificazione a questo proposito si traduce sempre in azioni governative per la limitazione della produzione e l'istituzione di prezzi di monopolio.
In tali circostanze non è più vero che una nazione possa apparire non ottenere tangibile profitto da una guerra vittoriosa. Se le nazioni dipendenti dall'importazione di gomma, caffè, latta, cacao e di altri prodotti potessero obbligare i governi dei paesi produttori ad abbandonare le loro pratiche monopolistiche, migliorerebbero il benessere economico dei loro cittadini.
Menzionare questa situazione non implica una giustificazione per l'aggressione e la conquista. Dimostra soltanto quanto assolutamente in errore siano i pacifisti come sir Norman Angell, che basano i loro argomenti per la pace sul presupposto non specificato che tutte le nazioni ancora si ispirino ai principi della libera impresa.
Sir Norman Angell è un membro del Partito Laburista Britannico. Questo partito sostiene la socializzazione senza riserve del commercio. Ma i membri del partito laburista sono troppo ottusi per realizzare quali sarebbero le conseguenze economiche e politiche della socializzazione del commercio.
'Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Il governo quindi responsabilmente ha ritenuto di introdurre questa moratoria sul nucleare per far si' che si chiarisca la situazione giapponese e per far si' che magari dopo un anno o due si possa ritornare ad avere un'opinione pubblica CONSAPEVOLE della necessita' di tornare all'energia nucleare'
- Silvio Berlusconi
Berlusconi ha violato l'articolo 11 della costituzione.
Ma siccome "altri" lo hanno fatto prima di lui, scommettiamo che per non ledere gli " altri" questa volta la magistratura si guarderà bene dal saltargli addosso?
Il nostro vero problema è che non è corrotta solo la classe politica. D'altra parte come meravigliarsi? Quando la corruzione è endemica per trovare i non corrotti si deve cercare o nei cimiteri o in qualche baita sperduta in montagna.
"opposizione" finbersanvendoliana s'è sentita?
pannella fa lo sciopero della fame della sete etc?
Non avete sentito al TG la finocchiaro aderire alla guerra, e napolitano che ha subito rivendicato il cappello da generale?
Guido.
"opposizione" finbersanvendoliana s'è sentita?
pannella fa lo sciopero della fame della sete etc?"
E voi tutti invece? capaci solo di lamentarvi eh?
Se ci fossero le Olimpiadi della lamentela gareggereste a pieno titolo per la medaglia d'oro.
Ovviamente Silviuccio vuole il nucleare non perchè ci sono 60 e fischia milioni di persone che ogni giorno consumano corrente elettrica, è risaputo che la corrente elettrica cresce spontanea e rigogliosa nei prati.
Così come il petrolio libico non finisce anche nei serbatoi dell'automobile del Ravelli di turno che va a fare shopping il fine settimana.
Ma scherziamo, si va in Libia per permettere a Paris Hilton di fare il pieno alla sua Bentley.
Loro i cattivoni, noi invece ....
FINARDI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Comunque non è che ci voglia tanto, basta poco e non siamo capaci nemmeno di quel poco!
http://www.youtube.com/watch?v=Yn_ELIllQz0
@tutti quelli che dicono non toglietemi nulla nemmeno lo shopping
ecco la lettera di una illuminata (ovviamente non potendo contestare la tesi meglio denigrare l'interlocutore come insegnano in ottime sQuole)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/04/22/news/lettera_ad_alemanno-15256481/
perchè anche in questo caso è molto semplice, la libertà di ognuno finisce dove inizia quella degli altri.
Che se siamo in pochi ... non è un problema.
ma quando iniziamo ad essere in tantini ... cominciano i guai.
Ma chi se ne frega, fatevi da parte, largo a me, IO VOGLIO IO POSSO ... fuori dai coglioni largo a ME!
già, ci abbiamo distrutto un pianeta con questa mentalità, ne abbiamo creato un altro per imparare dagli errori e invece ... arriviamo puntuali come orologi svizzeri ...a ripetere sempre lo stesso sbaglio SEMPRE LO STESSO SBAGLIO SEMPRE SEMPRE SEMPRE
Scusa Felice ma non ho capito cosa vuoi dire con questa frase che ahi scritto:
"stiamo per provocarci una Somalia decennale di fronte alle nostre spiagge"
me la puoi spiegare, grazie :)
Vendola si è schierato immediatamente per il no, cosa che aveva già fatto in precedenza. Per il resto che dire , questi (PDL+ Lega e vari) ormai ci governano da diciotto anni e dicono che l'attuale situazione è colpa degli altri che li hanno preceduti. E c'è pure che gli crede.
c'è chi si inginoccha verso la mecca x pregare e c'è chi si inginocchia verso la mecca con i pantaloni calati x dare le chiappe a ovest.
mate
@renee
Certo.
c'e' il rischio che la Libia diventi talmente destabilizzata che dall'intervento militare non emerga un vincitore.
Il paese potrebbe finire diviso tra tribù', clan e fazioni perennemente in lotta tra loro per il controllo di piccole porzioni di territorio e piccoli affari, come avviene sempre all'indomani della caduta degli imperi. gheddafi, nel suo
piccolo, si e' costituito il suo impero.
E' una possibilita' remota perché le risorse libiche fanno troppa gola per lasciarle vittima delle guerre tra clan, ma e' una possibilità, e se fossi a capo di questa nazione farei tutto il possibile per evitarla.
Invece qua si fa il possibile per realizzarla..
Saluti felici
Felice
Sillogismi dell'amarezza
G. Gabellini
http://conflittiestrategie.splinder.com/post/24445044/sillogismi-dellamarezza-di-g-gabellini
Siria: origine della sovversione
http://terrasantalibera.com/wordpress/?p=304
La Libia di fronte all'imperialismo "umanitario"
intervista a Jean Bricmont
http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=815:gianluca-freda&catid=32:politica-internazionale&Itemid=47
@ mate
hahaha in effetti...
saluti felici
felice
A parte la considerazione sull'articolo della costituzione sulla guerra e sul fatto, che come in Afganistan, si siano dette delle sciocchezze galattiche idem con la Libia.
Le cause, di questo massacro emm emm. difesa dei cittadini, ha origini da quello che ho potuto leggere da problemi monetari.
Mi spiego meglio, tutti pensano che il motivo di tale intervento sia quello, riguardante lo sfruttamento del petrolio, esattamente come fatto in Irag ed in Afganistan, sottraendolo con una scusa al popolo libico.
Se questa "giustificazione" pur abietta, aveva un senso, altre osservazioni molto + argute, sono giunte nella rete e credo proprio che debbano essere attentamente osservate.
Dicevo problemi monetari... tutti quanti abbiamo sentito dai mezzi di disinformazione, che sono state congelati i fondi libici.
Veramente è stato detto che sono stati congelati i soldi del rais, e che pertanto si riteneva "doveroso" procedere in tal senso.
Ad una attenta lettura ed alla collaborazione di alcuni conoscitori della materia, siamo venuti a sapere che i fondi LIA,depositati in parecchi stati occidentali, ammontano complessivamente a circa 150/200 miliardi di dollari.
Ora dato che sappiamo in quale stato economico/monetario si trovano alcun stati occidentali, mi sembra gioco forza sospettare che tali stati/banche centrali, ci si butteranno come pesci pirania sopra.
Altra interessante notizia, è stata il fatto che la Libia, è alla testa di un fronte Africano, aveva lo scopo di formare una banca Africana, che avrebbe potuto sostituire la ben nota/famigerata F.M.I.
Per non parlare della perla delle perle, cioè del fatto che la libia aveva intenzione di mettere in circolazione dei dinari d'oro e con quello commercializzare.
Ora mi sembra pacifico, che tutte queste cose messe assieme, senza quelle altre che sicuramente usciranno alla scoperto tra un po, dimostrano senz'ombra di dubbio dell'esistenza della famosa "pistola fumante" e del perchè di tutta questa manfrina.
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