giovedì 29 settembre 2011

L'euro è morto, dice Unicredit / più il post a rete unificata sulla libertà di espressione


Da un paio di giorni la rete è impazzita per il filmato del trader di lingua inglese, nome italiano e fattezze mediorientali che dice quello che tutti sanno riguardo alla situazione delle borse, già segnalato tempestivamente tra i commenti (sempre sul pezzo!)

Rincara la dose e ci mette il carico Attila Szalay-Berzeviczy, responsabile dei Global Securities Services di UniCredit ed ex capo della borsa di Budapest.

Letto su Bloomberg, Zerohedge e Reuters, ve ne proponiamo gli stralci principali. Gli affezioanti che conoscono l'ungherese e vogliano tradurre l'originale possono cercarlo su index.hu e segnalarci la avvenuta traduzione tra i commenti.


Alto papavero di unicredit: l'euro è morto 

L'euro è morto e non può essere salvato, mentre la Grecia finirà inevitabilmente in default.

Queste le sue parole secondo quanto scritto su Index.hu, grande portale ungherese, in un suo lungo articolo.

"La valuta unica europea è praticamente morta" e c'e' solo da chiedersi "per quanti giorni la speranzosa battaglia di retroguardia dei governi europei e della Bce può sostenere gli animi della Grecia".

Nel momento in cui la Grecia dichiara il default, l'Europa può essere scossa da un terremoto di magnitudo 10, che porterà all'inizio di una nuova era nella vita del Vecchio Continente

Come conseguenza, chi ha in tasca bond greci dovrà cancellare l'intero investimento. Gli stati non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti e le pensioni per un po' di tempo, il che provocherà l'assalto ai bancomat delle banche.

Aggiunge anche allo scenario la scarsità di benzina e di cibo.

Allegria.

Ancora:

Naturalmente Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e José Manuel Barroso continuano a ripetere ogni giorno che l'euro sopravviverà, in caso contrario i costi per i singoli stati saranno elevatissimi 
Tuttavia una caratteristica chiave del frantumarsi della zona euro sarà presumibilmente che non sarà il risultato di un processo gestito fuori da Bruxelles, ma il risultato di un'apocalisse finanziaria che arriva come ospite non gradito

E così scoprimmo che l'alto papavero di Unicredit leggeva segretamente Informazione Scorretta...!

Passiamo ad altro.

E' in discussione l'ennesima proposta di legge ammazzablog.

Dobbiamo stargli veramente sulle scatole, a questi disgraziati.

Oggi manifestazione a Roma e pubblicazione di questo post che segue a Rete Unificata sui blog che aderiscono. Su Valigiablu Bruno Saetta spiega nel dettaglio il provvedimento. 






Post a Rete Unificata

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?

Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.


Cosa è la rettifica?

La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.


Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?


La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.


Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?


La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.


Sono soggetti a rettifica anche i commenti?


Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.


Oggi a Roma dalle 15 alle 18 al Pantheon manifestazione per la libertà di espressione.

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 27 settembre 2011

Grecia, il parlamento approva la nuova tassa patrimoniale

Ehi, guarda, il 27 settembre è (quasi) passato senza che capitasse niente di che, salvo qualche strano evento segnalato tra i commenti.

Meglio così. E poi era il tredicesimo compleanno di Google.

Oggi le borse si sono rimesse a correre, puntando sulle nuove migliaia di miliardi di cui abbiamo accennato al post precedente. Niente di fatto ancora per la Grecia, decisione rimandata al 3 Ottobre, cosa che in altri momenti avrebbe provocato l'ennesima caduta delle borse ed una fiammata dei prezzi delle materie prime. Cosa che invece non è accaduta, il che ci fa riflettere su chi o cosa effettivamente determini i corsi azionari. Ma tant'e'.

Come accennavamo ieri, la storia si ripete ed è ragionevole che, prima di decidere cosa fare della Grecia, la Merkel e soci vogliano vedere realizzata l'ennesima rapina, pardon, misura di austerity, un termine molto elegante e raffinato per "tirare il collo" ai soliti disgraziati, mentre venizelos si compra due posti in aereo perchè è troppo grasso per stare su un posto solo.

A proposito, ieri papandreou:
I am confident Greece will have a primary (budget) surplus in 2012
Da segnare.


Grecia, passata la patrimoniale

Dicevamo delle misure. Oggi è stata approvata la nuova tassa patrimoniale che sottrae denaro a chiunque abbia una abitazione di proprietà.

La popolazione non ha approvato.

Perfino i poliziotti hanno manifestato, con un volantino con scritto "quando è troppo è troppo" e scortati da un cordone di...poliziotti. Ma la piazza mediamente non ha gradito la presenza di poliziotti in manifestazione.

Cartolina da Atene.



Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 26 settembre 2011

27 settembre, infine



27 settembre, ci siamo.

Inizia l'allineamento tra la terra, il sole ed in mezzo cio' che resta di Elenin dopo essersi frammentata.

Molto probabilmente non succederà niente di che, è solo che mentre scriviamo:

* Barack Obama si sta preparando per la giornata di esercitazioni all'aeroporto di denver e sappiamo cosa succede ultimamente quando ci sono esercitazioni in corso. O meglio, non tutte le esercitazioni sono avvenute in concomitanza di attentati epocali, ma buona parte degli attentati che hanno lasciato il segno nella storia recente, a partire dell'11 settembre, sono avvenuti in concomitanza di esercitazioni che simulavano esattamente la stessa serie di eventi.

Uhm.

* L'allineamento, come ci segnala l'affezionatissimo anonimo che tiene regolarmente d'occhio di grafici di HAARP, sta iniziando a farsi sentire. Non sappiamo leggere i grafici, almeno ci stiamo documentando, ma pare evidente che qualcosa si sta muovendo. Qui le foto (l'affezionato per cortesia mi contatti all'indirizzo che ho lasciato nel commento di risposta nel post precedente).




* La Nasa neanche ci prende più in giro con la storia del satellite, semplicemente a Buenos Aires avviene un'esplosione che ribalta mezzo quartiere e testimoni oculari parlano di "palla di fuoco caduta dal cielo". Grazie all'anonimo affezionatissimo tra i commenti. Qui il filmato.




Si, insomma, i campanelli d'allarme fanno drrrriiiiiiinnnn. E noi segnaliamo.

Ok.

E visto che ci siamo, perchè anche se scoppia un casino tutto sommato c'e' sempre una ragione per sorridere, pubblichiamo il grottesco racconto ricevuto da un altro affezionato nonchè storico lettore. Che sembra un racconto grottesco, ma il punto è che si tratta di una storia vera.


Come gettare denaro pubblico dalla finestra (o della strana storia dell'affezionatissimo cassaintegrato)

La ditta mi ha rimandato in CIG per la terza volta.

Mi presento al centro per l’impiego e mi registro, al ché l’impiegato mi dice che, questa volta, dopo il primo corso di orientamento per ricerca di lavoro, fatto due anni fa circa (dove mi è stato insegnato ad “imparare a fare un CV”, “cercare in Internet gli annunci di lavoro”, “quali giornali leggere per cercare offerte” - a me laureato che passo le notti a cercare annunci ed a spedire CV !!) mi dice che adesso per continuare ad avere diritto alla CIG in deroga da parte della regione di appartenenza devo OBBLIGATORIAMENTE partecipare (a mia scelta! Wow! Che fortuna!) ad un nuovo corso.

Posso scegliere (grande! Mi fanno anche scegliere invece che “prendere o lasciare”) fra :

1) Corso sulla sicurezza sul lavoro

2) Corso “Mi metto in proprio”

3) Corso di lingua italiana

4) Corso di Tecnica di ricerca attiva del lavoro

Quindi, imbufalito per la papale presa per i fondelli e per lo spreco delle tasse che mi prelevano ogni mese sulla busta paga, gli dico, provocatoriamente, che scelgo il corso di lingua italiana per i seguenti motivi: sono diplomato e laureato; ho già fatto un corso di decine di ore per la sicurezza sul lavoro ed ho il relativo attestato (insieme a quello del corso antincendio preso due mesi fa dai pompieri); di mettermi in proprio non ci penso nemmeno, già fatto anni fa e mi sono salvato dal fallimento per miracolo perché nessuno degli “imprenditori” con cui ho lavorato mi pagava le fatture (preferiva andarci al mare con i miei soldi ...), del corso di tecnica attiva per la ricerca del lavoro che dire, non l’ho già fatto due anni fa???? Ma si sa “repetiva juvant” dicevano i latini …

Parlo fluentemente inglese e francese.

Ho il certificato di idoneità al maneggio delle armi (tirassegno), un passato da pilota di moto.

Quindi, a logica (mia o loro?) non mi rimane che la lingua italiana: perché mi sa che non la parlo davvero bene!

Il poveretto sbianca e mi dice che no, il corso di lingua italiana, no, è pieno di extra comunitari (perché che male c’è? Mi domando, ma non glielo dico …). Al che comincia a supplicarmi, a spiegare che lui non c’entra niente, sono direttive della regione (Azz che mostri d’intelligenza nella regione di Machiavelli e di Lorenzo il Magnifico) e che non ci posso fare niente: devo fare il benedetto corso.

Mercanteggio e lo esaspero ed alla fine accetto di fare il corso sulla sicurezza del lavoro.

Adesso aspetto la chiamata per presenziare al corso e, bada bene, se non mi presento quando mi chiameranno ho solo un'altra possibilità di frequentarlo (questa volta il giorno che sceglieranno loro ...) poi perderò il diritto alla CIG!!!

Siamo al caffè: quindi dopo questa abbuffata di stupidità allo spiedo mi ci vuole un digestivo.

Eccolo. Alcune amare considerazioni: in busta paga questo mese mi sono state trattenute le seguenti tasse: “Rata Addizionale Regionale € 25,00” - “Rata Addizionale Comunale Anno Precedente 10,00” “Rata Addizionale Comunale (anno in corso - nda) € 5,00”. Ma tutti questi soldi non facevano meglio a lasciarmeli in busta invece che sprecarli in questo malo modo??? Sono circa 40,00 Euri a dipendente che moltiplicati per tutti quelli che ancora un lavoro, anche se precario, ce l’hanno fanno una bella cifretta. Cifretta buttata al cesso con sommo studio.

Ti immagini quanti soldi vengono sprecati se, come immagino, un caso come il mio si ripete ogni giorno in tutte le regioni d’Italia?

Infine, al 31 dicembre di quest’anno scade la CIG e l’azienda dovrà decidere una volta per tutte cosa fare con gli esuberi compreso il sottoscritto (?). Ho promesso a mia moglie che se mi licenziano e mi mandano in mobilità, partirò a piedi con zaino, tenda sacco a pelo e poche provviste, per andare a Roma a protestare davanti al Parlamento e prendermi (chissà) due manganellate democratiche dai celerini: è l’unico modo non violento per mandare a casa tutti gli incapaci che ci hanno amministrato.

Accetto compagni di viaggio che si uniscano a me durante il tragitto.

Mia moglie mi ha guardato: ha capito subito che non scherzavo affatto.


Piaceri dell'orto

Ehi, guarda, una farfalla bianca nell'orto. Che carina. Peccato che si tratta di cavolaia, e le sue larve sono particolarmente voraci dei vostri cavoli. Quindi si, è bello vederla, ma se ci tenete ai vostri cavoli è meglio prendere contromisure. La menta, piantata vicino o in mezzo ai cavoli, tende ad allontanare la cavolaia, stesse proprietà ha il rosmarino.

Saluti felici

Felice Capretta

domenica 25 settembre 2011

3000 miliardi di ridicole promesse



Al G20 una delle grandi decisioni è stata quella di espandere il fondo europeo salva-stati da 400 miliardi a 3000 miliardi di euro. 

Bla bla bla. La storia è un po' sempre la stessa... tanti miliardi promessi per salvare l'eurozona accoppata dalle divergenze interne e dallo spostamento dell'insolvenza dalle banche agli stati. Poi bisogna vedere all'atto pratico effettivamente chi e come pagherà.  

Vedremo la prova dei mercati. 

Nel frattempo Atene va a picco e Venizelos ribadisce che lo stato è ancora troppo grasso e bisogna fargli fare una bella cura dimagrante. Dopo i tagli e i licenziamenti, dopo la patrimoniale sulla casa e dopo l'aumento dell'IVA, altri tagli e licenziamenti. 

GLi affezionatissimi sanno bene che amiamo riassumere la crisi greca con questa immagine.








Cosa succederà in futuro?

E' sempre difficile cercare di fare anticipazioni, ma su Informazione Scorretta gira sempre il profumo dell'anticipazione.

Molto semplicemente, i soldi sono finiti. Punto. L'economia ha raggiunto il punto di collasso sistemico nel 2008 con la caduta di Lehman Brothers e da allora tutto è finito. Quello che abbiamo vissuto in questi anni è stato il classico rimbalzo del tasso morto, mentre il G20 tenta di ripetere l'operazione. Un altro calcio al barattolo, ma la strada è cieca.

Quindi non ci sono più soldi, anche se lo ripetiamo dal 2008, e non c'e' più margine per la crescita.

Ora le strade naturalmente sono due: o si salva la Grecia una volta al mese, o si lascia fare default. Nel secondo caso assisteremmo probabilmente alla fine dell'Euro ed alla fine dell'economia. Quindi c'e' interesse a che la Grecia sia salvata.


Si, ma chi paga?

Sappiamo bene che le caste si guardano bene dal pagare di tasca propria. Loro non sono scemi, i soldi li prendono dallo stato, mica glieli danno. 

Quindi Atene ed il grasso Venizelos in persona continueranno a fare la sola cosa che sanno fare: tassare e far pagare i greci. Queste saranno chiamate ancora "misure di risanamento", che risanano solo le tasche di Venizelos, delle banche e dei poteri che dominano lo status quo, e il FMI e il G20 e il fondo salva stati concederanno un'altra tranche di salvataggio.

Parola di Venizelos:

pronto a prendere le iniziative necessarie, qualsiasi costo politico questo richiedano


Si continuerà così, sempre di più, saccheggiando le tasche dei greci e le tasche della Grecia come nazione, fino a quando...


Il punto di rottura

Fino al punto di rottura. Ci sono due possibilità. 

Fino a quando i greci non faranno qualcosa. Perchè ormai lo sappiamo, lo abbiamo visto in Egitto ed in Tunisia: protestare a milioni non serve a niente, se vogliamo che se ne vadano bisogna andare a prenderli a casa. 

Oppure, fino a quando gli eventi non travolgeranno le ridicole misure di salvataggio e l'ammonticchiare di migliaia di miliardi si riveleranno per quello che sono: inutili promesse prive di fondamento pratico, e sara' chiaro a tutti che i soldi sono finiti. 

Nel frattempo, si sbadiglia.

Ricordiamoci pero' che oggi tocca ad Atene, ma domani a Roma.


Proteste negli USA

E guarda caso, l'occupazione di Wall Street sta iniziando a dare risultati, con assembramenti spontanei non solo a New York. Ieri i primi arresti, in particolare è stato fermato il team che realizzava gli streaming live su internet, chiaro segnale che le proteste hanno fatto il salto di qualità e stanno iniziando ad impensierire qualcuno. 



Si è scomodato perfino il dipartimento di Homeland Security con suoi uomini presenti nei pressi della manifestazione, in particolare con l'unità di crisi biologica e chimica.

Segnali di inquietudine.

Saluti felici

Felice Capretta

sabato 24 settembre 2011

UARS è caduto e non ha fatto danni. Ma arriva ROSAT. Che strano.

Abbiamo seguito in diretta su twitter il percorso del satellite UARS, che infine è caduto questa mattina nella zona di Okotoks, Alberta, in Canada (update h19: sarebbe in realtà caduto nel Pacifico). Una zona a bassa densità di popolazione. Da quanto risulta mentra scriviamo, non ci sarebbero danni.

Questo il tweet dell'account ufficiale Nasa

We can now confirm that  is down! Debris fell to Earth between 11:23 p.m. EDT Friday, Sept. 23, and 1:09 a.m. EDT Sept. 24.

Dall'esperienza deduciamo alcune cose. Per esempio, che nessuno è in grado di prevedere dove cadrà un oggetto proveniente dallo spazio.

48 ore prima dell'impatto, la Nasa aveva escluso tranquillamente il nordamerica. 24 ore prima sembrava probabile la caduta sull'Italia, mentre 12 ore prima il Cile era una opzione altamente probabile. A 6 ore dell'impatto, le probabilità davano il nordafrica.

Infine la Nasa, che teorizzava di poter individuare il punto di caduta 20 minuti prima, ha annunciato questa mattina alle 6 che ha perso traccia del satellite e che poteva già essere caduto.

Visto che poi è caduto in Nordamerica, se ne deduce che la Nasa è completamente inutile nelle sue previsioni e che la prossima volta conviene affidarsi alla lettura dei fondi di caffè, che non ci prendono ugualmente ma almeno costano molto, molto, ma molto meno.

E ci si beve pure l'espresso.

Deduciamo anche che Twitter è uno strumento eccezionale per seguire gli eventi in realtime, ma questo lo sapevamo già.

Bene, ora possiamo archiviare tutto e tornare all......ehi, un momento, cos'e' quello?

Risulta infatti che stia per cadere sul pianeta un altro satellite, il ROSAT, più grande di UARS.

Che strano, tutti questi satelliti proprio ora.

(rimandiamo al nostro post su UARS, Elenin, satelliti e altre cose strane per l'approfondimento)


ONU, richiesta formale Palestina nazione indipendente

Per il resto, grande discorso di Mahmoud Abbas, presidente dell'autorità palestinese, all'ONU ieri, che ha presentato la richiesta ufficiale di adesione all'ONU della Palestina come nazione indipendente e sovrana all'interno dei confini del 1967, peraltro già riconosciuta da molti stati.

Alcuni stralci del discorso:

Ci è stato detto che il negoziato di pace avrebbe finalmente portato alla luce lo Stato palestinese, ma non è successo nulla...siamo stanchi di aspettare... e dopo 63 anni di sofferenza dico basta, basta, basta

Ho presentato al segretario Generale dell'Onu una richiesta per riconoscere la Palestina come Stato sui confini del 1967 e diventare membro a pieno diritto nell'Onu.

Entusiasmo e festa grande a Ramallah, mentre da Gaza pare che il governo locale abbia fatto chiudere i bar che proiettavano in tv il discorso.

"Questo è il momento della verità per il mondo" e standing ovation all'assemblea dell'ONU. La delegazione USA e quella israeliana sono rimaste sedute ed in silenzio. Come diceva una volta il grande Linucs, fate due conti.

Poi ha parlato Netanyahu, che ha parlato di "tendere la mano ai palestinesi" e "negoziato". Ha anche definito l'ONU "il teatro dell'assurdo", in spregio al diritto internazionale. Il che non è una novità per Israele che si fa beffe delle decisioni dell'ONU. Crediamo che sia l'unica volta in cui condividiamo una frase di Netanyahu, anche se per ragioni diverse.

Ora sappiamo che la richiesta sarà inevitabilmente bocciata. Washington ha annunciato infatti che userà il diritto di veto, o l'equivalente diplomatico dell'opzione nucleare. Ecco chi comanda a Washington, ecco chi comanda il teatro dell'assurdo.

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 22 settembre 2011

UARS, elenin e altre cose strane




Ecco, questo è un argomento parecchio controverso, lo dico prima.

E' da un po' di tempo che mi frulla in testa, non sapevo se scriverlo o meno, ma poi sono comparsi tre campanelli d'allarme e allora - chissene - due righe le scrivo, credo che sia un dovere. E se invece mi sono sbagliato nell'interpretare i segnali, o se qualcosa cambia all'ultimo momento, pazienza, almeno il mio dovere l'ho fatto. Ugualmente se dovesse verificarsi la cosa.


Elenin, stiamo arrivando

E' in arrivo in questi giorni dallo spazio profondo la cometa Elenin, o meglio cio' che ne resta. Oppure, se visto dalla prospettiva di Elenin, la Terra si sta avvicinando parecchio. La cometa è stata avvistata tempo fa da Leonard Elenin, un astrofilo russo. Quindi il nome non c'entra niente con la cometa Ellie, o ELE, di cui parla il film Deep Impact.

Ora si dà il caso che ELEnin sia - probabilmente - tutto sommato la solita palla di neve sporca, ghiaccio e roccia, come tutte le comete. Poi, approssimandosi al perielio, verso fine agosto, è pure andata in frantumi. E quindi gli appassionati che puntavano i telescopi al cielo sperando di vederla sono rimasti delusi.

Elenin è famosa perchè sta passando proprio in questi giorni molto vicina alla Terra, solo il 25% circa della distanza tra Terra e Sole. Non è vicinissima in termini assoluti, ma in termini astronomici ci passa vicino.

Possiamo quindi scontare, conoscendo ormai la traiettoria, il fatto che Elenin non colpirà il pianeta, questo è certo. Anche perchè è andata in frantumi, ma come tutti sanno, quando qualcuno ti tira un sasso o ti prende o non ti prende (se ti prende ti fa male, altrimenti non ti fa niente), ma quando qualcuno ti tira una manciata di sabbia.... qualche granello addosso ti arriva di sicuro.

In particolare, dal 24 settembre al 27 settembre (segnati questa data, servirà più tardi) la Terra attraverserà la traiettoria della coda della cometa, con il 27 settembre come giorno più caldo e comunque fino a metà ottobre sarà il periodo "caldo".

Questo video spiega tutto meglio.





Dunque evidentemente ci stiamo passando proprio nel bel mezzo.

Va da sè che tutti speriamo, e la NASA stessa lo confermerebbe, che vedremo solo tante belle stelle cadenti nel cielo, perchè i granellini di sabbia di cui sopra sono troppo piccoli e bruciano nell'atmosfera molto prima di impattare al suolo, dando luogo appunto al fenomeno famoso e ricorrente delle stelle cadenti.

Secondo altri, invece, i granelli di cui sopra sono ben più grossi e potremmo trovarci nel bel mezzo di una mitragliata di meteoriti che, cadendo, trasformeranno la terra in grosso tocco di formaggio coi buchi.

Saranno contenti gli svizzeri.

Ed anche i topi.



Lo strano avvertimento della NASA

Alcuni mesi fa, gli amici di Luogocomune pubblicavano un interessante video, subito rimbalzato a lungo in tutta la blogosfera, redatto e pubblicato nientemeno che dalla NASA in persona, che invitava ad organizzare un piano di famiglia in caso di catastrofe naturale.

Non la FEMA, l'ente proposto alla gestione delle emergenze, ma la NASA.

Ecco il video.






Il satellite cadente

Fin qui, roba da complottisti & catastrofisti. Va ben. Ma c'e' una cosa che ha fatto alzare l'orecchio caprino, ed è l'annuncio sempre della Nasa della caduta di un satellite di dimensioni importanti, caso strano, che potrebbe cadere sulla Terra proprio nella finestra temporale in cui andiamo ad intersecare l'orbita di Elenin.

Curiosa coincidenza. 

Mi raccomando non avvicinarsi ai rottami, è l'avvertimento.

Già.

Che poi non c'e' molto da preoccuparsi, perchè tanto il pianeta è grande e con un po' di culo il satellite finirà in un posto dove non fa male. Poi sull'intero pianeta c'e' più oceano che terra, quindi con un po' di culo il satellite finirà in mare, dove a parte qualche squaletto non ci dovrebbe essere rischio per la popolazione. E se anche finisse sulla terra, ci sono più zone disabitate che zone abitate, quindi con un po' di culo finirà in una zona disabitata senza rischio.

Ma se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo, come si dice in questi casi.

Perchè secondo le ultime previsioni della Nasa, il satellite potrebbe cadere sulle regioni del Nordest Italia. Per il momento è troppo presto per dirlo, comunque la Nasa ce lo farà sapere con precisione 20 minuti prima.

Giusto in tempo per stapparsi una bottiglia di Greco di Tufo.

Da La Stampa - sezione scienza:
in particolare al momento sono due le possibili "finestre di caduta": la prima tra le 21.25 e le 22.03 del 23 e la seconda tra le 3.34 e le 4.12 del 24. Al momento le probabilità di caduta sono dello 0,9%. 
Non bastava la crisi economica, il governo berlusconi, la guerra, ci mancava pure la pioggia di meteoriti caduta del satellite.

Popolo di fortunelli.



27 settembre, Obama in gita a Denver

Passi il primo, passi il secondo, ma il terzo segnale è sufficiente. Perchè infatti risulta che Barack Obama sarà a Denver il 27 Settembre, il giorno più caldo della teorica pioggia di meteoriti. Naturalmente, arriverà e ripartirà in aereo, quindi passerà dall'aeroporto di Denver (per la cronaca, è proprio a Denver che Obama è stato incoronato candidato democratico alla presidenza).

Ah beh, manco fosse in provincia di Olbia Tempio, diranno alcuni.

Evidentemente quegli alcuni non conoscono l'aeroporto di Denver ed i fatti che lo circondano.

Lo spazio qui è poco per una trattazione adeguata e vi rinviamo alle sedi più opportune per l'analisi, qui tiriamo solo le fila dell'intera trattazione, secondo la quale in realtà il nuovo aeroporto di Denver sarebbe stato costruito per coprire una immensa base militare sotterranea incavernata (sbancando una quantità di terreno pari ad un terzo del canale di Panama, spendendo uno sproposito, ed in un luogo con forti venti, poco adatto ad un aeroporto...ma proprio sotto le Montagne Rocciose) e protetta per fare da sede di comando e controllo, non esattamente militare, pare,  in caso di eventi straordinari.

Per l'opportuna interpretazione della frase "non esattamente militare" rimando alla trattazione dell'ottimo Santaruina (trovate tutti i link al nostro post), che ha approfondito parecchio l'argomento, dai murales dell'aeroporto di Denver alla simbologia disseminata in tutto l'aeroporto e anche all'esterno. Anche qualche  immagine potrebbe essere utile, ma solo per dare un'idea e invogliare all'approfondimento.

E poi ne metto poche perchè onestamente non mi piacciono per nulla.















Bene, non manca molto alla caduta del satellite , da qui al giorno clou del 27 non manca molto, e comunque la fase calda che durerà fino a metà ottobre è vicina.

Seguite gli aggiornamenti su twitter.com/felicecapretta

Saluti felici

Felice Capretta

ps: oggi Mahmoud Abbas chiederà all'ONU il riconoscimento della Palestina all'interno dei confini del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale. Ed un seggio all'ONU, naturalmente. Molti sono i paesi che hanno già riconosciuto la Palestina come nazione all'interno dei confini del 1967, con relativi scambi diplomatici ed aperture di ambasciate. I due stati che più si oppongono al riconoscimento della Palestina come Stato sono Israele, con l'occupazione militare e l'infiltrazione di colonie ad erodere sempre più territorio, e gli USA, che hanno già annunciato che eserciteranno il diritto di veto. Giusto per chiarire qual è l'Asse che esiste veramente oggi e specificare chi comanda veramente a Washington.



Fed, Bernanke, FOMC & operazione twist. Due giorni di noia.

Due giorni di riunioni.

Le migliori (?) menti della macroeconomia di Washington al lavoro.

Finalmente, ieri sera la risposta: 400 miliardi (miliardo più, miliardo meno) di titoli del debito USA a breve acquistati dalla Fed saranno ceduti e saranno acquistati sempre dalla Fed sempre titoli del debito USA a medio-lungo.

Già.

Ecco come hanno risposto i mercati: subito il dow jones



E questa l'apertura di Milano questa mattina


Siamo in una botte di ferro.


I piaceri dell'orto

Con Unicredit che sta tornando ai minimi storici del post-lehman, quando perse il 90% del suo valore, non resta che concentrarsi sulle poche cose che valgono e danno valore. Se pero' hai poco spazio e vuoi sfruttarlo molto, c'e' qualche trucco che ti puo' essere di aiuto. Carote e ravanelli, per esempio, possono stare insieme nello stesso appezzamento di terra. Fai strisce parallele e semina alternativamente una striscia di carote ed una striscia di ravanelli. Amano lo stesso tipo di terreno, ma i ravanelli crescono rapidamente ed in superficie, mentre le carote sono più lente e si sviluppano in profondità. Le due colture non interferiranno tra loro e potrai raccogliere i ravanelli al momento giusto, e lasciar crescere le carote fino a maturazione.

Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 19 settembre 2011

GEAB 57 Italiano

Grazie all'affezionatissimo Franco, proponiamo di seguito la parte pubblica del GEAB 57.


GEAB N. 57 - Crisi sistemica globale - Quarto trimestre 2011: fusione esplosiva delle attività finanziarie globali

Come anticipato da LEAP/E2020 fin dal Novembre del 2010, e spesso ripetuto fino a Giugno del 2011, la seconda metà del 2011 è iniziata con un’improvvisa e più grande ricaduta nella crisi. 

Quasi 10.000 dei 15.000 miliardi di Dollari di assets fantasma annunciati nel GEAB N. 56, sono già andati in fumo. Il resto (e probabilmente molto di più) sparirà nel quarto trimestre del 2011, che sarà segnato da ciò che il nostro team chiama "fusione esplosiva delle attività finanziarie globali". 

I due maggiori centri finanziari mondiali, Wall Street a New York e la City a Londra, saranno i "reattori preferiti" di questa fusione.  

E, come predetto da LEAP/E2020 per parecchi mesi, è proprio la soluzione ai problemi del debito pubblico in alcuni paesi di Eurolandia che consentirà a questa reazione di raggiungere la massa critica, dopo la quale nulla sarà più controllabile; ma il carico di carburante che alimenterà la reazione e la trasformerà in un vero e proprio shock globale (1) si trova negli Stati Uniti. Dal Luglio del 2011 abbiamo solo iniziato il processo che ha portato a questa situazione: il peggio è davanti a noi, ed è molto vicino!

In questo numero abbiamo scelto di affrontare, molto direttamente, la grande manipolazione organizzata intorno alla crisi greca ed all'Euro (2), nel mentre descriviamo il suo legame diretto con il processo di fusione esplosiva delle attività finanziarie in tutto il mondo. 

Sempre in questo numero, LEAP/E2020 presenta le sue previsioni per il mercato dell'oro nel periodo 2012-2014, così come l’analisi sul neo-protezionismo che sarà introdotto a partire dalla fine del 2012. In aggiunta alle nostre raccomandazioni mensili sulla Svizzera ed il Franco svizzero, sulle valute, sull’immobiliare e sui mercati finanziari, presentiamo anche la nostra consulenza strategica per i leaders del G20, a meno di due mesi dal vertice del G20 che si terrà a Cannes.


Indice della produzione economica USA (1974-2011) (ombreggiatura grigia: recessione; linea tratteggiata blu: allarme recessione; linea blu: indice della produzione economica e, in rosso, previsione per il 3° e 4° trimestre  2011) - Fonte: Streetalk/Mauldin, 08/2011


Crisi greca ed Euro: dettaglio dell’enorme manipolazione in corso

Ma torniamo alla Grecia ed a ciò che comincia ad essere una "ripetitiva vecchia storia” (3) che, come abbiamo già spiegato, torna sul palcoscenico dei media ogni volta che Washington e Londra sono in grave difficoltà (4). 

Inoltre, ed in coincidenza, l'Estate è stata disastrosa per gli Stati Uniti, che ora sono in recessione (5); in effetti si è visto il taglio del loro rating (un evento ritenuto impensabile, solo sei mesi fa, da parte di tutti gli "esperti") e si è resa evidente, ad un mondo stupito, la diffusa paralisi delle loro politiche di sistema  (6), pur essendo tutti gli altri incapaci di mettere in atto qualsiasi seria misura per ridurre i loro rispettivi deficits (7). 

Allo stesso tempo, il Regno Unito sta sprofondando nella depressione (8), con scontri di rara violenza, una politica di austerità che non riesce a controllare il deficit di bilancio (9), mentre precipita il paese in una crisi sociale senza precedenti (10), con una coalizione di governo che non sa nemmeno perché governa insieme, con sullo sfondo lo scandalo della collusione tra i leaders politici e l'impero di Murdoch

Nessun dubbio, in un tale contesto, che tutto era maturo per un rilancio dei media sulla crisi greca e sul suo corollario, la fine dell’Euro!

Se LEAP/E2020 dovesse riassumere lo scenario nello "stile Hollywood o Fox News" (11), avremmo la seguente trama: "Mentre l’iceberg Stati Uniti sta speronando il Titanic, l'equipaggio guida i passeggeri alla caccia di pericolosi terroristi greci che potrebbero avere nascosto delle bombe a bordo!". 

In termini di propaganda, è una ricetta ben nota: si tratta di un diversivo per permettere, innanzitutto, il salvataggio dei passeggeri che si vogliono salvare (l'elite informata, consapevole che non ci sono terroristi greci a bordo), poiché non tutti possono essere salvati, e poi nascondere la vera natura del problema per tutto il tempo possibile, per evitare una rivolta a bordo (inclusi alcuni membri dell'equipaggio, che credono sinceramente che ci siano davvero delle bombe a bordo).

Concentrandosi sui retroscena, dobbiamo sottolineare che i "promotori" di una crisi greca, presentata come fatale per l'Euro, hanno ripetuto il concetto per quasi due anni, senza che nessuna delle loro previsioni si sia avverata (12 ). 

I fatti sono chiari: nonostante il clamore dei media, che avrebbero visto la fuoriuscita di molte economie e delle loro valute (13), l'Euro è stabile, Eurolandia è cresciuta a passi da gigante in termini d’integrazione (14), e si appresta ad irrompere in modo ancor più spettacolare verso nuovi territori (15); i paesi emergenti continuano la riconversione dei T-bonds USA e comprano il debito di Eurolandia, mentre l'uscita della Grecia dall’Eurozona è ancora completamente al di là di qualsiasi considerazione, se non negli articoli dei media anglosassoni, i cui giornalisti  non hanno in generale alcuna idea delle funzioni dell'Unione Europea, ed ancor meno delle forti tendenze che la determinano.





Confronto dei dati economici Eurolandia-USA (2010) (debito dello Stato,  disoccupazione, crescita del PIL, saldo di conto corrente) - Fonte: Spiegel, 07/2011



Ora, il nostro team non può far nulla per coloro che vogliono continuare a perdere soldi scommettendo sul crollo dell’Euro (16), sulla parità Euro-Dollaro, o sull’uscita da Eurolandia dalla Grecia (17). 

Queste persone sono le stesse che hanno speso molti soldi per proteggersi dalla cosiddetta "epidemia globale H1N1" che esperti, politici e media di ogni tipo hanno "venduto" per mesi alle persone di tutto il mondo, e che si è rivelata essere un’enorme farsa alimentata in parte da aziende farmaceutiche e dalle cricche di esperti ai loro ordini (18). 

Il resto, come sempre, è autoalimentato dalla mancanza di pensiero (19), dal sensazionalismo e dal conformismo dei media tradizionali. 

Nel caso della crisi Euro-Grecia, lo scenario è similare, con Wall Street e City nel ruolo delle aziende farmaceutiche (20).



Quando Wall Street e la City entrano nel panico davanti alle soluzioni  ideate per Eurolandia

Infatti, ricordiamo che ciò che spaventa Wall Street e la City sono le lezioni che i leaders ed il popolo di Eurolandia hanno appreso da questi tre anni di crisi e dalle soluzioni inefficaci che sono state applicate. 

La natura di Eurolandia crea uno spazio di discussione senza equivalenti nella capacità d’intendere dell’elite e dell’opinione pubblica americana e britannica. Ed è questo che disturba Wall Street e la City, che cercano sistematicamente di eliminare questo spazio di discussione, sia cercando di creare il panico annunciando la fine dell’Euro, per esempio, o riducendo questo spazio ad una mera perdita di tempo, evidenziando l’inefficacia di Eurolandia, la sua incapacità di risolvere la crisi. 

Il che è un peccato data la paralisi prevalente a Washington!

Tuttavia, è proprio questo spazio di discussione che permette agli Eurolanders di procedere lungo la strada che porta alla soluzione duratura della crisi attuale.  

Questo spazio di discussione è parte integrante della costruzione europea, dove visioni opposte sia sui metodi che sulle soluzioni si confrontano, prima di arrivare ad un compromesso finale (come dimostrato dalle importanti decisioni prese nel Maggio del 2010). 

Così si allarga il dibattito a tutta una serie di partecipanti, provenienti da 17 paesi diversi (21), da diverse istituzioni comuni, e così il dibattito si radica nelle discussioni di diciassette opinioni pubbliche. 

Ma è dallo scontro di idee che emerge la luce: riguardo lo scontro brutale delle idee, il filosofo greco Eraclito diceva, 2500 anni fa: "di alcuni fa degli dei, di alcuni degli uomini; di alcuni degli schiavi, degli altri degli uomini liberi". Ma i cittadini di Eurolandia si rifiutano di lasciare che questa crisi li trasformi in schiavi, e per questo il dibattito attuale in Europa è necessario ed utile. 

In tre anni, tra il 2008 ed il 2011, essi hanno fatto due cose essenziali per il futuro:

  • - hanno rilanciato l'integrazione europea intorno ad Eurolandia, e d'ora in poi l’hanno posta su un percorso accelerato. Il nostro team si aspetta ora una forte ripresa della politica europea, a partire dalla fine del 2012 (simile al periodo 1984-1985), tra cui un trattato d’integrazione politica, che sarà sottoposto a referendum a livello Eurolandia per il 2015 (22)
  • - hanno permesso l'emersione graduale di due idee semplici, ma molto forti: salvare le banche private non è di alcuna utilità per risolvere la crisi, ed è necessario che i mercati (vale a dire essenzialmente i grandi operatori finanziari di Wall Street e della City) si assumano pienamente i loro rischi, senza alcuna ulteriore garanzia da parte dello Stato. Oggi, queste due idee sono al centro del dibattito in Eurolandia, sia nell'opinione pubblica che nell'elite ...  e guadagnano terreno ogni giorno di più. 
Questo è ciò che provoca paura a Wall Street, nella City e tra i maggiori operatori finanziari privati. 

Questo è lo stoppino, quasi del tutto bruciato, che attiverà la fusione esplosiva delle attività finanziarie globali nel quarto trimestre (nel contesto prevalente della recessione degli Stati Uniti e della sua incapacità di ridurre il deficit pubblico).

Se i mercati cominciano a prevedere un calo del 50% dei titoli greci e spagnoli, è perché essi hanno veramente intuito la direzione che gli eventi stanno prendendo in Eurolandia. 

Per LEAP/E2020 non c'è dubbio che le menti siano mature, per la maggior parte di Eurolandia, a che ai creditori privati ​​venga chiesto di pagare il 50%, o anche di più, per poter risolvere i problemi del debito pubblico. 

Questo sarà senza dubbio un problema per le banche europee, ma riuscirà senz’altro a proteggere i depositanti. Gli azionisti dovranno assumersi la piena responsabilità: il che, poi, è veramente il fondamento del capitalismo!

Wall Street e la City, ed i loro intermediari nei media, vogliono disperatamente che questo dibattito non abbia luogo, che si concluda nel panico, in modo che i governi siano costretti ad ascoltare i loro "esperti", che li assicurino che l'unica via sia quella di continuare a ricapitalizzare le banche, di inondarle di liquidità (23) ... come per Washington e Londra. 

Due paesi nei quali queste stesse istituzioni finanziarie regnano sovrane nel governo.

Tra l'altro, la battaglia infuria intorno alla BCE, come abbiamo accennato in un GEAB precedente: la nomina di Mario Draghi, un ex della Goldman Sachs, le dimissioni del Jurgend Stark (24) ... derivano da questi tentativi di mettere Francoforte sotto la stessa tutela di Londra e Washington.  Ma sono condannati fin dall'inizio, in virtù di questo forum aperto, strutturalmente inscritto nella costruzione europea, dove le discussioni sono alimentate dalle politiche fallimentari del 2008, e dalla crescente irruzione dell’opinione pubblica nel dibattito. 

"Chi va piano va sano e va lontano" (25), come dicono gli italiani. 

Questa crisi è di proporzioni storiche, come abbiamo detto fin dal Febbraio del 2006. 

I passi da intraprendere per attraversarla nel miglior modo possibile e per uscirne più forti (uomini liberi e non schiavi, per citare Eraclito), richiedono quindi una discussione seria e profonda (26) ... e quindi del tempo. 

Ed il tempo impiegato dagli Eurolanders, è denaro perso per i mercati ... il che spiega le loro paure.  LEAP/E2020 pensa, naturalmente, che è anche necessario agire, e noi abbiamo fatto notare dal Maggio 2010 che le azioni intraprese da Eurolandia sono state di una grandezza senza precedenti nella recente storia europea. E noi crediamo che sia necessario del tempo prima di attuare il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia. Per il resto, sappiamo anche che i leaders attuali sono per lo più "al limite", e che sarà necessario attendere fino a metà del 2012 per assistere ad un nuovo, vigoroso impulso all’integrazione di Eurolandia (27).

Nel frattempo, con 340 miliardi di Dollari di rifinanziamento da trovare nel 2012 (28), le banche europee ed americane continueranno ad uccidersi a vicenda, cercando di mantenere la situazione pre-crisi, che ha dato loro l’illimitato sostegno delle Banca Centrali. Per quanto riguarda Eurolandia, esse potrebbero avere una brutta sorpresa.



Confronto dell’indice della Fed di Philadelphia e della produzione industriale USA (2002-2011) - Fonti: Philadelphia Fed, MarketWatch, 08/2011


Il quarto trimestre 2011 segna la fine dei due paradigmi-chiave del mondo pre-crisi

La fusione esplosiva del quarto trimestre sarà così il risultato diretto di un incontro tra due nuove realtà che contraddicono due condizioni di base dell'esistenza del mondo pre-crisi:

  •  uno, nato in Europa, consiste oggi nel rifiutare l'idea che gli ​​operatori finanziari privati, di cui Wall Street e City sono l’incarnazione per eccellenza, non siano pienamente responsabili dei rischi che corrono. Eppure, per decenni, era questa l'idea prevalente che ha alimentato l'enorme crescita dell'economia finanziaria: "testa io vinco, croce tu mi salvi". Anche l'esistenza delle grandi banche occidentali e delle compagnie di assicurazione è diventata intrinsecamente legata a questa certezza.  I bilanci dei maggiori operatori di Wall Street e della City (e di molte grandi banche giapponesi e di Eurolandia) non sono in grado di resistere a questo tremendo cambiamento di paradigma (29).
  • l'altro, generato negli Stati Uniti, è la fine del motore americano come propulsore della crescita globale (30), nel contesto della completa paralisi politica del paese che, di fatto, chiuderà il 2011 come la Grecia ha chiuso il 2009: il mondo scoprirà a poco a poco che il paese ha un debito che non può più sostenere, che i suoi creditori non sono più disposti a prestare denaro, che la sua economia non è più in grado di far fronte ad una significativa austerità senza precipitare in una profonda depressione (31). In un certo senso, l'analogia può essere ulteriormente portata avanti: proprio come l'Unione Europea e le banche che, dal 1982 al 2009, hanno liberamente concesso prestiti alla Grecia ... e senza essere pressanti riguardo i conti, analogamente nello stesso periodo il mondo ha liberamente concesso prestiti agli Stati Uniti, credendo alle promesse dei suoi leaders riguardo lo stato dell'economia e delle finanze del paese. 

Ed in entrambi i casi il denaro è stato sprecato nel boom immobiliare senza futuro, in politiche clientelari stravaganti (negli Stati Uniti  clientelismo vuol dire Wall Street, industria petrolifera, fornitori di servizi sanitari) e nelle spese militari improduttive. 

Ed in entrambi i casi, si scopre che pochi trimestri non possono riparare decenni di incoscienza.


La «tempesta perfetta» politico-finanziaria del Novembre 2011

Così, nel Novembre 2011, gli Stati Uniti si preparano ad una "tempesta perfetta" politico-finanziaria, che farà sembrare i problemi estivi una leggera brezza marina

I sei elementi della futura crisi stanno già arrivando tutti insieme (32):

1 - il "super comitato" (33) responsabile delle decisioni sui tagli di bilancio sui quali non c'era accordo quest'Estate, si rivelerà incapace di risolvere le tensioni tra le due parti (34).

2 - i tagli di bilancio automatici da realizzare in caso di mancato accordo, si tradurranno in una grave crisi politica a Washington, ed aumenteranno le tensioni, soprattutto con i militari ed i destinatari delle prestazioni sociali. Allo stesso tempo questa "funzione automatica" (una vera e propria abdicazione al potere decisionale da parte del Congresso e della presidenza degli Stati Uniti) genera gravi perturbazioni nel funzionamento del sistema statale.

3 - le altre agenzie di rating si uniranno a S&P nel declassamento del rating degli Stati Uniti e la riconversione dei T-bonds USA accelererà, con la consapevolezza che gli Stati Uniti ora dipendono principalmente dal finanziamento a breve termine (35).

4 - l'incapacità della Fed di fare qualcosa, se non parlare e manipolare il mercato azionario e quello dei prezzi della benzina negli Stati Uniti (36), rende ora qualsiasi "salvataggio" last-minute impossibile 

5 -  nei prossimi tre mesi il deficit pubblico degli Stati Uniti aumenterà drammaticamente visto che le entrate fiscali sono già in procinto di crollare sotto l'impatto della ricaduta in recessione (37). In altre parole, l’aumentato tetto del debito pubblico votato poche settimane fa, sarà raggiunto ben prima delle elezioni di Novembre 2012 (38) ... e questa informazione si diffonderà a macchia d'olio nel quarto trimestre del 2011 ... rafforzando i timori di tutti gli investitori di vedere gli Stati Uniti seguire l'esempio di Eurolandia con la Grecia, forzando i suoi creditori a perdite pesanti.

6 - Il nuovo piano di Barack Obama per la lotta alla disoccupazione non avrà alcun effetto significativo. Da un lato esso non è all'altezza della sfida e, per questo motivo, non può chiamare a raccolta le energie del paese e, dall'altro, sarà fatto a pezzi dai repubblicani che manterranno solo i tagli fiscali ... L'unico risultato sarà quello di aumentare il debito del paese ancora di più (39).




I collegamenti del super-comitato per il debito USA con i lobbisti di Washington - Fonte: Washington Post, 09/2011


Così, per LEAP/E2020, è una combinazione di tutti questi elementi che, alla fine del 2011, attiverà questo importante shock finanziario ... una sorta di shock finale che spingerà il pianeta fuori dal mondo pre-crisi per sempre. 

Ma il mondo post-crisi è ancora da costruire, perché sono molti i futuri possibili, a partire dal 2012.  Come Franck Biancheri ha anticipato nel suo libro, il periodo 2012-2016 è un crocevia storico. Bisogna cercare di non sbagliare il percorso (40)!


***


E' tutto, unitamente all'ennesima caduta odierna del 3% del FTSE MIB.

Ehi, guarda, una capretta.

Saluti felici

Felice Capretta






Note:


(1) Per ora, come abbiamo detto per diversi trimestri, l'isteria che circonda la crisi finanziaria greca riguarda soprattutto il campo della propaganda e della manipolazione. Per rendersene conto è sufficiente rilevare che, fuori della Grecia, nessun cittadino di Eurolandia si renderebbe conto che c'è una crisi in Grecia, se i media non ne facessero regolarmente oggetto nei loro titoli. Mentre negli Stati Uniti le devastazioni quotidiane della crisi non hanno bisogno della copertura mediatica per farsi sentire pesantemente dalle decine di milioni di americani.
(2) Visto che si cerca di confondere e manipolare la percezione della realtà mentre, al contrario, il nostro lavoro cerca di rivelare quella stessa realtà.
(3) Ogni 3 o 4 mesi, abbiamo un "puff" sulla crisi greca/fine dell'euro, che svanisce rapidamente esattamente così come è arrivata, quando tutti scoprono che non succede niente altro che la continuazione del tortuoso processo decisionale di Eurolandia riguardo la lenta uscita della Grecia dal buco nero del bilancio. I “grilletti” variano, naturalmente, altrimenti non avrebbero più funzionato con il pubblico: un trimestre si userà "la rivolta dei Greci contro l’austerità "per spiegare che tutto andrà in fiamme ... compreso l'euro (la sequenza che porta da Atene a tutta Eurolandia è sempre molto vaga e semplicistica, ma non importa, perché i giornalisti non fanno domande), quello successivo, come questa estate, per esempio, si userà un crollo del mercato azionario per identificare il colpevole ... la Grecia ... mille volte più importante, naturalmente, di eventi insignificanti come l'entrata degli Stati Uniti in recessione e il downgrade del credito degli Stati Uniti! E così via. Gli dei greci sono decisamente ancora vivi e molto potenti per far si che il mondo tremi in questo modo!
(4) Si guardi questo estratto dal GEAB N° 51
(5) Fonti: Market Watch, 2011/09/14, New York Times, 2011/09/13, USA Today, 2011/09/07, La Tribune, 2011/09/05, Mish’s, 2011/08/29; USA Today, 2011/08/29; CNBC, 2011/06/17
(6) Che non ha sorpreso i lettori GEAB, in quanto nel N° 49 del Novembre 2010 avevamo previsto "la diffusa paralisi politica e l'ingresso degli Stati Uniti nell’austerità nel 2011".
(7) Per rilassarsi su un argomento serio, date un'occhiata a questa clip rap di un tema molto politico "Alza il tetto del debito". Fonte: Telegraph, 2011/07/29
(8) Fonte: Telegraph, 2011/08/31
(9) Così, sommando debito privato e debito pubblico, il Regno Unito è il paese più indebitato del mondo. Fonte: Arab Money, 2011/08/28
(10) Le organizzazioni caritative ed umanitarie del Paese stanno attualmente lottando per la propria sopravvivenza economica, a causa della mancanza di donazioni e sovvenzioni. Fonte: The Guardian, 2011/08/02.
(11) I due trattano le notizie più o meno allo stesso modo.
(12) Anche la Svizzera, da ora in poi, "ancorerà" la propria valuta all'euro – il che dovrebbe portare gli euroscettici a pensare come in questo titolo dello Spiegel, il 2011/09/07.
(13) Immaginate lo stato del dollaro o della sterlina, se i media e gli esperti avessero dedicato la stessa energia a descrivere e fantasticare su tutti i problemi degli Stati Uniti o del Regno Unito. Se, per esempio, si traessero  le stesse conclusioni riguardo la Gran Bretagna, in occasione degli scontri di questa estate, come quelle tratte per le manifestazioni greche, davvero ragionevoli (rispetto alla violenza inglese).
(14) Così, l'UE ha significativamente aumentato il budget per la ricerca, mentre la “stretta” è aumentata negli Stati Uniti. Fonte: Nature, 2011/07/05.
(15) Anche il Wall Street Journal del 2011/09/12, sospettato di acuta Europhilia, riconosce che Eurolandia sta per passare ad una nuova fase d’integrazione, attraverso un nuovo trattato. Lo Spiegel del 2011/02/09 conferma questa tendenza.
(16) John Tammy ha chiaramente spiegato nel Real Clear Markets del 25/08/2011: «Il problema dell'Europa non è in realtà l'euro».
(17) Ribadiamo qui che la metodologia dell'anticipazione politica, su cui si basa il lavoro di LEAP/E2020, non si permette il lusso di confondere i suoi sogni (o incubi) con la realtà (l’approccio ideologico per eccellenza), ma è un processo decisionale saldamente radicato nel mondo reale. E consigliamo ai lettori di tenere in mente un test molto semplice per distinguere tra i due approcci, e quindi determinare quale grado di fiducia si può dare ad un'analisi sull'evoluzione della crisi: le analisi del passato hanno regolarmente permesso le previsioni sugli sviluppi della crisi in modo preciso? O realmente, al contrario, poco o nulla di quanto annunciato si è avverato? Tocca a voi, quindi, scegliere quello che si desidera utilizzare nel prendere decisioni, ma almeno lo farete consapevolmente!
(18) Per quanto riguarda l'attuale crisi, LEAP/E2020 ritiene che la crescente consapevolezza, tra i leader di Eurolandia e l'opinione pubblica, del fatto che ci sia, quanto meno, un’operazione di propaganda proveniente da oltre Manica e dall'Atlantico destinata ad  “uccidere la fiducia nell'area euro", si tradurrà in una profonda revisione della credibilità dei giornalisti e degli esperti che si occupano della crisi, nel prossimo anno. Ed Eurolandia che credeva, fino a poco tempo fa, di trovarsi ancora in piena fratellanza con Stati Uniti e Regno Unito, sta trovando che le cose siano molto più complicate. Nel 2012 noi pensiamo, quindi, che alcuni media di Eurolandia cominceranno a mettere in discussione l'oggettività ed anche l'onestà di quei giornalisti, addestrati quasi esclusivamente negli Stati Uniti o nel Regno Unito e/o nei principali media anglosassoni, in prima fila nell'attacco contro l'Euro. France24, dove la situazione sopra descritta è molto comune, ha appena fornito un ottimo esempio. Intervistando il Presidente del MEDEF riguardo le sue affermazioni circa un complotto americano nei confronti dell'euro (France24, 2011/05/09), la giornalista Stéphanie Antoine lanciò dei dubbi, senza alcuna argomentazione, riguardo la posizione di Laurence Parisot, con l'aggiunta di eloquenti espressioni per dimostrare che non credeva ad una sola parola di quello che egli diceva. Stéphanie Antoine, CV su Wikipediaspeaks: ha lavorato a New York e Londra per la ABC, CNBC e Bloomberg. Dal momento che Laurence Parisot accusava i media statunitensi, in particolare, meglio si comprende l'obiettività della giornalista su questo argomento. Per il nostro team è chiaro che i giornalisti e gli esperti con questo tipo di background, principalmente statunitense ed inglese, saranno progressivamente messi da parte durante il prossimo anno in tutti i principali media di Eurolandia. Anche in questo settore il mondo pre-crisi è in corso di sparizione.
(19) C’è un buon esempio nel colloquio con l'ex ministro delle finanze tedesco, Peer Steinbrück, fatto da due giornalisti dello Spiegel il 2011/09/12. Il primo scambio di battute è significativo: i giornalisti dicono che l'euro non può essere salvato. L'ex ministro chiede loro da dove traggono questa "verità", ed i giornalisti si giustificano ripetendo il cliché sparso dagli  euroscettici per anni: "perché, in realtà, non può funzionare a causa delle nostre economie che sono diverse". Due sono gli insegnamenti da trarre da questo esempio: la posizione stessa dei giornalisti intesi come "esperti" ... è infatti il politico che ha intervistato loro per porre domande circa la legittimità delle loro richieste; ed, in fatto di competenza, hanno solo ripetuto la retorica, senza alcuna analisi, del soggetto con cui sono chiamati ad avere a che fare. Si tratta, purtroppo, della situazione che ha prevalso per mesi sui media europei riguardo questo tema. In difesa dei giornalisti, diciamo che sono vittime della incapacità degli attuali leaders di Eurolandia di proporre una visione di lungo termine. Questo semplice fatto  dissiperebbe la "nebbia di guerra" in un secondo. Inoltre, i commenti di Peer Steinbrück sono molto interessanti e descrivono, secondo l’ottica di LEAP/E2020, il  processo dei prossimi mesi molto accuratamente.
(20) E gli euroscettici di destra e di sinistra, che lavorano attivamente sul continente europeo, credono di aver trovato la giustificazione per le loro analisi, anche se sono smentiti quotidianamente dai fatti e dal progresso dell'integrazione europea. Sarebbe più saggio concentrarsi su come ottenere una governance più democratica di Eurolandia, piuttosto che sognare la "torta in cielo", che è già stata consegnata all'oblio della storia.
(21) Si legga l'articolo molto interessante preso dal Vanguardia di PressEurop del 2011/09/08, riguardo due diversi modi di essere in crisi, con la messa a confronto di Italia e Spagna.
(22) Entro la fine del 2011 torneremo con una previsione dettagliata sui cambiamenti di Eurolandia,  fino all'orizzonte del 2015, ma una cosa è certa: Londra non può più opporsi, e vedremo nelle prossime settimane che il Regno Unito può solo cercare di negoziare alcuni benefici, in cambio della sua inevitabile approvazione ad  una maggiore integrazione di Eurolandia. Inoltre, Londra non può permettersi la minima scossa economica aggiuntiva per non vedere il crollo dell'economia britannica. Fonte: Telegraph, 2011/09/15
(23) La decisione delle banche centrali occidentali del 2011/09/15 di inondare ancora una volta di dollari le grandi banche, avrà un effetto più duraturo rispetto a prima. Ciò conferma solo lo stato molto fragile di tutte queste istituzioni finanziarie ... supposto che avessero superato lo "stress test" che garantisce la loro solidità. Per il resto, questa decisione spinge le banche dell'Eurozona a prestare in Euro: il 2012 dovrebbe vedere questa situazione stabilizzarsi rapidamente. Fonti: MarketWatch, 2011/09/15, Les Echos, 2011/09/12
(24) Ma non solo: con Weber e Stark, stiamo anche assistendo alla fine della generazione dei "Bundesbankers" della FRG. La loro visione delle cose era certamente appropriata per la gestione della Banca Centrale Tedesca Occidentale, ma le sfide della BCE per i prossimi anni sono di un ordine diverso. La generazione "Erasmus" dei banchieri centrali deve ora prendere il loro posto. E qualunque sia la sua fede, questa generazione conosce l'importanza strategica del dibattito tra gli europei, prima di intraprendere importanti riforme. Tra le urgenze della crisi ed il necessario sostanziale dibattito tra gli europei, è il momento di sostituire le elites francesi e tedesche, in particolare, dal momento che sono al centro del processo: non più certezze "scientifiche", per gli esperti/politici tedeschi, e la fine della lucida arroganza dei tecnocrati/decisori francesi. Su entrambi i lati, abbiamo bisogno di persone che sappiano lavorare con il team di Eurolandia: una qualità che tutti gli Eurolanders dovrebbero tenere a mente prima di entusiasmarsi per i loro prossimi leaders.
(25) «La lentezza vince la gara»
(26) Questo è il grande sviluppo, in Germania, del dibattito del 2011 sulla crisi: fine della delusione del 2010 riguardo il ritorno al marco, in Germania vi è ora un vero e serio dibattito sul modo migliore di garantire il successo al prossimo passo dell’integrazione di Eurolandia. E' un peccato che un tale dibattito non esista in Francia. Sarà necessario attendere l'elezione del candidato socialista, a maggio del 2012, per passare a questa fase. A quell’epoca, i due paesi potranno ancora assumere un vero ruolo di guida. Attualmente stanno giocando prevalentemente in posizione difensiva: è necessario, ma non sufficiente per il 2012.
(27) Detto questo, gli Eurobonds sono ora a portata di mano. Fonte: MarketWatch, 2011/08/30
(28) Fonte: International Financing Review, 2011/02/09
(29) Dall’estate del 2011 i maltrattati hedge funds se ne stanno già  andando. Fonte: Les Echos, 2011/09/01
(30) Vale la pena leggere questo interessante articolo pubblicato sul The Nation del 2011/07/19, che descrive il passaggio degli Stati Uniti dalla prosperità di massa alla lunga recessione nel giro di 50 anni.
(31) Le famiglie americane hanno persino più debiti del loro Governo! Fonti: MSNBC, 2011/09/09, AlJazeera, 2011/09/04, Yahoo Finance, 2011/07/28
(32) Nel prossimo numero del GEAB, il nostro team espanderà le sue previsioni sugli Stati Uniti fino all'orizzonte del 2015.
(33) Fonte: Washington Post, 2011/09/14, La Collina, 2011/09/08
(34) Fonte: Washington Post, 2011/09/14
(35) Fonte: Financial Post, 2011/09/01, CNBC, 2011/08/08
(36) Un numero crescente di domande sorge sulla strana differenza tra il prezzo del greggio negli Stati Uniti e nel mercato di Londra. Anche il Financial Times ha aderito a questo partito. Ed il dito tende a puntare verso uno dei molti intermediari della Fed, che avrebbe mantenuto il prezzo di riferimento Usa artificialmente basso, per evitare un aumento del prezzo della benzina alla pompa. Le prossime settimane dovrebbero svelare ulteriori prove su questa storia intrigante, ma indicativa del clima di sospetto nei confronti delle istituzioni federali, che sono ora sotto controllo negli Stati Uniti. Fonte: Le Monde, 2011/09/06
(37) Fonte: Zerohedge, 2011/09/02
(38) Fonte: Zerohedge, 2011/08/08
(39) Fonti: USAToday, 2011/09/09
(40) Per inciso, questo sarà uno dei temi affrontati nel corso della conferenza «Quali relazioni transatlantiche dopo la crisi globale?» che si terrà a Houston il 3 e 4 ottobre prossimo con, soprattutto, il coinvolgimento di due leaders di LEAP/E2020, Franck Biancheri e Harald Greib