venerdì 31 dicembre 2010

Felice anno nuovo! Arrivederci all'11 gennaio

Grazie a tutti gli affezionatissimi per gli auguri.
Con piacere ricambio, uno ad uno, ed auguro ad ognuno solo il meglio per il 2011 che ci aspetta.

Potete controllare in diretta la situazione della capretta di Yule qui di seguito

(Aggiornamento 5/1/2011: la capretta quest'anno è sopravvissuta ed è stato avviato lo smantellamento)


Rinnoviamo l'appuntamento all'11 gennaio, con novità interessanti sulla questione corrente del golfo, loop current e disastro BP.

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 23 dicembre 2010

Buone feste, arrivederci all'11 gennaio


Affezionatissimi, per le feste mandiamo in vacanza il blog e ci aggiorniamo a martedì 11 gennaio, salvo i soliti eventi clamorosi e degni di nota, come gli onnipresenti ghiaccio e neve sulla A1, paris hilton nella vasca da bagno, ma anche "tutti gli eventi del 2010" , ripresa economica e "come sarà l'anno prossimo segno per segno, ve lo dice paolo fox".

E anche: "avro' spento la lavatrice prima di uscire?" e "speriamo che non mi facciano la multa".

Guerre, inondazioni, influenze alfabetizzate e cose caprine a parte, vi salutiamo con i nostri migliori auguri di buone feste, ed un invito a riflettere, in questi (pochi) giorni di feste, su:

  • quali sono le cose che realmente contano nella tua vita
  • se la vita che stai vivendo è veramente la vita che vorresti vivere
  • se quello che ti è successo fino a ieri davvero puo' influenzare le tue scelte di domani

E questo era il nostro regalo di Natale per gli affezionatissimi.

Sempre in tema caprinatalizio, vi ricordo anche quest'anno il Gävlebocken, ovvero la Capra di Gavle, in Svezia, dove ogni anno dal 1966 si costruisce una enorme capra di paglia nella piazza del paese. Se ne costruiscono due, in realtà, ma quella della piazza principale è la piu' famosa.

Lo sport locale delle vacanze di Natale è attentare all'integrità dell'enorme ovino con atti vandalici di ogni genere. Il fuoco è lo strumento più usato, visto anche il materiale di cui è costruita.

Nel 2009 le webcam di sorveglianza sono state colpite da un attacco denial of service appena prima dell'avvio dell'incendio che ha distrutto la capra. La seconda capra è stata invece rubata il 14 dicembre con un camion.

Quest'anno c'e' stato un tentativo di incendio il 2 dicembre alla seconda capra, mentre una guardia ha dichiarato di avere ricevuto un'offerta per lasciare che un elicottero rubasse la capra per portarla a Stoccolma (!).

Dalla prima capra, nel 1966, ne sono state costruite 34. Di queste, 21 sono state bruciate mentre le rimanenti sono sopravvissute, con un tasso di sopravvivenza del 38%.

Ce la farà la capretta di paglia quest'anno? La vedete nella foto.

E con questo interrogativo di particolare rilievo informativo salutiamo tutti gli affezionatissimi e ci rileggiamo nel 2011*

saluti felici

Felice Capretta


*ehi, manca solo un anno e qualcosa alla fine del mondo, bisogna iniziare a pensare a cosa mettersi...!

martedì 21 dicembre 2010

La quantità e la qualità, ovvero: viviamo davvero in un mondo migliore?


Il post di ieri sul coefficiente di eterogeneità del Gini ha suscitato alcuni commenti non favorevoli. Questo non capita praticamente mai, e ne approfittiamo per individuare le opportunità di miglioramento. Quindi grazie alle critiche.

Stavo rispondendo tra i commenti, ma vista la lunghezza del commento ho preferito affidare il tutto ad un post. Nel complesso, il post precedente non è stato dei più felici. Segnalo questo link come approfondimento (grazie al primo anonimo per la segnalazione).

Volevo già prendermi qualche giorno di vacanza dal blog per Natale e credo che lo faro' quanto prima.

Un altro commento a seguire, che mi consigliava di prendere la pala e andare a zappare la terra visto che è così bello, ha aperto un riflessione più ampia della semplice distribuzione della ricchezza, e vado subito al dunque.

La riflessione è: viviamo oggi in un mondo migliore rispetto al passato?

Il Pensiero Unificato vuole che oggi viviamo in un mondo migliore.

E' facile rispondere secondo la modalità tutto/niente: SI oppure NO, etc etc. Ma come sanno gli affezionati lettori, il periodo del bianco e del nero sta tramontando (per noi è finito da un pezzo, ma questa è un'altra storia) ed è tempo di analisi più articolate.

In prima battuta, si puo' dire che alcune cose sono migliorate, altre sono peggiorate.

La quantità della vita
(espressa in anni) è aumentata, la ricchezza complessiva è aumentata, la velocità è aumentata. L'acqua corrente e la luce elettrica non sono cose banali e danno indiscutibilmente comodità estreme.

Basta uscire dall'occidente per capire.

I lavori pesanti sono stati trasferiti in larga parte fuori dall'occidente e la maggior parte degli affezionatissimi hanno mani morbide come una dama di corte. Al ginocchio della lavandaia si è sostituita la sindrome del tunnel carpale da eccesso di mouse, che - se mi permettete - è uno scambio più che accettabile.


La qualità della vita (espressa in serenità e salute) a mio avviso è peggiorata. Corriamo come criceti nella ruota per comprarci cose che sostituiscano quelle che si sono rotte per "obsolescenza programmata" o per comprarci cose più grandi che comunque non soddisfano tutti i nostri vuoti profondi.

Non ci salutiamo più e non ci conosciamo neanche di vista.

Guarda i bambini giocare: muovono solo i pollici e hanno lo sguardo fisso davanti allo schermo. E se sei mai salito su un albero a mangiare le ciliege sai che differenza passa tra le ciliege dell'albero e quelle del supermercato.

Ora sostituisci alla parola ciliege la parola cibo, e fai due conti.

Pensa al cibo avvelenato, e fai due conti.

E' dura fare un'analisi dettagliata in poche righe, ma se vogliamo condensare tutto in una frase, la conclusione è che nel complesso la quantità è aumentata, ma la qualità è diminuita.
Ora io personalmente non credo che la scelta sia tra quantità O qualità.

Credo che una società che si vanta di essere migliore delle società precedenti dovrebbe essere in grado di offrire maggiore quantità e maggiore qualità insieme, tutto il resto mi pare una gran fregatura.

E se almeno fosse detta in chiaro, amen, si cerca di migliorare. Invece viviamo nell'era del Falso eretto a sistema e ci viene raccontato che la società moderna è migliore di tutte le altre società precedenti, come un grande organismo che passa dalla sciocca fanciullezza alla progressiva maturità e saggezza adulta.

Personalmente non credo che sia così e credo che i bambini abbiano molto da insegnare agli adulti.

Ma rispetto chi crede che la società umana cresca e si sviluppi come la vita.
Solo che prima o poi si invecchia.

E se come umanità avessimo raggiunto lo stadio della demenza senile?

saluti felici

Felice Capretta

ps: le grecia brucia ancora, con lo sciopero dei trasporti alla terza settimana consecutiva e la borsa che ieri ha perso oltre il 3% sulle voci di un downgrade del rating del debito. I bancari greci hanno perso il 5%. E Moody's oggi sta studiando il taglio del rating del portogallo. Niente di nuovo.

lunedì 20 dicembre 2010

Il coefficiente di eterogeneità del Gini, o della distribuzione della ricchezza e della sua equità

Il titolo è uno di quelli minacciosi: il coefficiente di eterogeneità del Gini è un numero compreso tra zero e uno che misura il grado di equità nella distribuzione di una variabile statistica.

Embè.

Si, in effetti.

Riproviamo.


Capretta, distribuzione disequità (seconda)

Durante gli studi di giurisprudenza seguiva anche lezioni di matematica. Diventò successivamente professore di biometria, demografia, diritto costituzionale, economia politica, sociologia e statistica, discipline che insegnò presso le Università di Cagliari, Padova e Roma.

Era Corrado Gini, insigne matematico e statistico italiano.

Dal 1941 al 1945 e dal 1949 al 1965 fu presidente della Società Italiana di Statistica. Fu opera di Corrado Gini la creazione nel 1927 dell'Istituto Centrale di Statistica, di cui fu il primo presidente. Fu pure Direttore dell'ISTAT, emanazione governativa precedente del 1926.

Fu lui a sviluppare l'indice statistico che porta il suo nome.

Doppio embè.

Riproviamo.


Capretta, distribuzione disequità (terza)

  • Immaginate un mondo fatto da un miliardo di persone, con il PIL mondiale pari a un miliardo di euro. Un mondo in cui la ricchezza è distribuita in modo uguale per tutti, ogni persona ha un euro in tutto di ricchezza.
In un mondo così, il coefficiente di eterogeneità del Gini è pari a zero.

  • Immaginate poi un altro mondo identico, fatto sempre da un miliardo di persone, sempre con il PIL mondiale pari a un miliardo di euro. La ricchezza in questo mondo è distribuita in modo totalmente disuguale: una persona ha un miliardo di euro e tutti gli altri hanno zero.

In un mondo così, il coefficiente di eterogeneità del Gini è pari a uno, o per semplicità di lettura, si esprime in percentuale ed è pari a 100.

Tutte le alternative possibili tra 0 e 100 (o uno, se misurate l'indice "puro") si possono misurare e si possono esprimere in un numero, il coefficiente del Gini, come percentuale. Più il numero è vicino a zero, più c'e' equità. Più il numero è vicino a 100 (o uno) , più c'e' disequità.


Buona la terza, introduzione fatta.


Rapporto Bankitalia sulla distribuzione della ricchezza

Notizia di oggi tendenzialmente dimenticata dai media: il rapporto Bankitalia e la distribuzione della ricchezza in Italia. Il 45% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane alla fine del 2008 e' in mano al 10% delle famiglie.

Ci sarebbe dell'altro ma per ora basta così. Tanto più che il dato è fermo al 2008, prima di due anni di depressione (e usiamola, questa parola).

Per inciso, il coefficiente del Gini per l'Italia è stimato oggi intorno allo 0.36, in crescita rispetto al dato dell'ultimo CIA Factbook di 0.33 e allo 0.29 dei primi decenni del 900.

Sempre secondo il Factbook (non aggiornato dai due ultimi anni di impatto della crisi), l'Italia si collocherebbe al 37esimo posto nel mondo, dopo la Grecia ma prima della Moldavia.

E' lontana la Svezia, paese normale al primo posto per equità con 0.23 circa su tutti i cittadini (meno un kamikaze), ma è anche lontana la Namibia, all'ultimo posto con lo 0.71.


20 Statistiche sulla distribuzione della ricchezza

Per completare il quadretto vi segnalo un ottimo articolo apparso su Il Portico Dipinto, dove presto o tardi migreremo : ) , in particolare sul Blog di Dusty. Traduzione a cura di Eileen Morgan da The Economic Collapse Blog: 20 statistiche sulla distribuzione della ricchezza .

Eccone alcuni stralci.

Al giorno d’oggi la ricchezza mondiale è più concentrata nelle mani di una élite di quanto lo sia mai stata nella storia moderna.

Un tempo la maggior parte della popolazione sul pianeta sapeva come coltivare i propri alimenti, allevare i propri animali e prendersi cura di sè. Non c’erano molte persone favolosamente ricche, ma c’era una certa dignità nell’avere un pezzo di terra che potevi chiamare tuo, o nell’avere un’abilità che potevi far fruttare.

Tristemente, nelle ultime decine di anni, una percentuale sempre maggiore di terre coltivabili è stata inghiottita da grosse corporation e da governi corrotti. Centinaia di milioni di persone sono state cacciate dalle proprie terre verso aree urbane sempre più dense.

Nel frattempo, è diventato sempre più difficile avviare un’attività propria, dal momento che poche monolitiche corporation globali hanno iniziato a dominare quasi ogni settore dell’economia mondiale.

Così, un numero sempre maggiore di persone nel mondo è stata obbligata a lavorare per “il sistema” per riuscire appena a sopravvivere.

Allo stesso tempo, coloro che sono al vertice della catena alimentare (l’élite) hanno impiegato decenni per implementare il sistema in modo da assicurarsi nelle proprie tasche porzioni sempre più vaste di ricchezza.

E così oggi, nel 2010, abbiamo un sistema globale in cui pochissime persone al vertice sono assurdamente ricche, mentre circa metà della popolazione di questo pianeta è irrimediabilmente povera.

Ci sono davvero poche nazioni nel mondo che.... (segue)




Conclusioni

In media, in tutto il mondo, con il passare degli anni il coefficiente del Gini cresce.

Ma non doveva essere il contrario?

Saluti felici

Felice Capretta

giovedì 16 dicembre 2010

tutto bene, scontri a parte

Dopo la felice avventura del sempiterno cavaliere che sappiamo come andrà a finire, i media continuano a menarla alquanto con la nascita del terzo polo. Continua la lunga marcia per la restaurazione del partito dello scudocrociato, iniziata all'indomani della disgregazione della democrazia cristiana quasi 15 anni orsono. Vedremo come procederà.

In tutto questo crearsi e disfarsi di pol(l)i (sarà che c'e' tanto becchime in circolazione), si rischia di perdersi certe notizie che fanno riflettere.


Scontri e scioperi in Grecia

Ieri ad Atene un ex ministro greco è stato inseguito e picchiato da dimostranti fuori dal parlamento nel corso di scontri con la polizia durante una manifestazione contro le misure d'austerità anticrisi del governo greco.

Kostis Hatzidakis, ministro dei trasporti nel precedente governo conservatore, è stato inseguito da circa 200 manifestanti all'uscita dal parlamento, che hanno gridato "Ladri! Vergogna!", gli hanno tirato dei sassi e l'hanno colpito con dei bastoni. Il politico è riuscito poi a rifugiarsi in un edificio vicino. Testimoni dicono di aver visto il volto di Hatzidakis coperto di sangue.


Magari c'e' qualcuno che si stupisce. Va da sè che prendere un disgraziato a calci nel didietro non è la soluzione ai mali della Grecia, e se qualcuno deve schiaffeggiare, schiaffeggi prima sè stesso, ma vista l'intera situazione nel complesso c'e' da stupirsi piuttosto che non sia successo prima e all'intera classe dirigente.


Oggi è in corso uno sciopero dei trasporti che sta paralizzando Atene con blocco del traffico sulle principali arterie di collegamento. Bloccati anche i collegamenti per via aerea per lo sciopero dei controllori di volo e navi nei porti


Parigi, scioperi e manifestazioni

Ieri Christian Dreyer, segretario nazionale della sezione ferrovieri della Cfdt (confederazione del lavoro francese democratica) parlando alla stampa ha denunciato le scelte del governo: "l'austerità è già nelle cose; operai e lavoratori fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e a pagare l'affitto. Il salario minimo è fisso a 1020 euro ma per trovare casa a Parigi non si pagano meno di 500 euro al mese... Le richieste dell'Europa di ulteriori tagli e altre misure di austerity renderanno soltanto più pesante questa situazione".


Bruxelles, manifestazione davanti alla Commissione Europea

“Basta con l’austerità, si stimoli la crescita”. Con questo slogan anche a Bruxelles si è svolta ieri la giornata di azione dei sindacati. La confederazione europea ha organizzato una manifestazione davanti alla sede della Commissione. I sindacati chiedono di non smantellare l’Europa sociale.

“Il debito può essere ripianato più facilmente quando l’economia cresce”, afferma John Monks della confederazione europea dei sindacati, “e in questo momento invece si uccide la crescita, in Irlanda, in Grecia e presto in altri Paesi quando l’austerity avrà effetto, in particolare l’anno prossimo”.

Ieri scoperi e manifestazioni anche in Spagna, Belgio, Lussemburgo, Danimarca e Repubblica Ceca.


La Merkel ieri ha dichiarato che nessuno stato europeo sarà lasciato indietro.

Risultato: nell'asta di oggi, la Spagna ha collocato titoli di stato per 2.4 milioni di euro al tasso in netto rialzo del 5,4%.

Saluti felici

Felice Capretta

martedì 14 dicembre 2010

I tre voti dell'asilo e la scure sul rating

Mentre scriviamo, i media allineati passano il tempo discutendo dei tre voti che alla camera dei deputati hanno salvato il premier e l'attuale governo.

Non amiamo discutere di politica, dal momento che a nostro avviso in parlamento siedono quasi esclusivamente bambini dell'asilo che si giurano l'un l'altro eterna fedeltà (come se fosse la Famiglia) e poi si accapigliano per il furto dei giocattoli. Grossi e costosi giocattoli.

L'occasione è tuttavia ghiotta e l'avvenimento è stato da noi recepito con un sussulto di piacere caprino.

Non tanto per la salvezza dell'attuale governo - una parte o l'altra, poco cambia, e con uno scenario come quello attuale non andrà lontano - ma per il piacere di vedere ancora una volta sconfitto uno dei più spregevoli capibastone dell'asilo-parlamento italiano, uno di quelli che avresti paura ad affidargli il tuo criceto per il weekend.

Al di là di questo, la nota interessante di oggi ce la fornisce berlusconi stesso. Forse la pressione (psicologica, non arteriosa), forse l'euforia di vantare ben tre voti di maggioranza (di cui uno su una sedia a rotelle), forse la tredicesima pillola blu, fatto sta che si è lasciato sfuggire la frase seguente:

"io sono un ostacolo alla carriera di fini"

e questa, per una volta, sembra proprio la cosa vera più recente che è uscita dalla bocca del coso del consiglio.


Nel frattempo, continua l'accanimento delle agenzie di rating sull'Unione Europea

  • quattro giorni fa, Fitch ha tagliato il rating sovrano irlandese di lungo termine a BBB+, a pochi passi dal "Junk"

  • S&P ha dato outlook negativo al debito sovrano belga, anticipando che potrebbe tagliare il rating a breve

  • Moody's mantiene negativo l'outlook sulle banche spagnole

e a questo punto non stupisce che si sia verificato oggi un brusco aumento dei rendimenti sui titoli di Stato spagnoli. All'asta sono stati collocati 2,5 miliardi di euro di titoli a 12 e 18 mesi rispetto al massimo di 3 miliardi. Per i titoli a 12 mesi il rendimento e' balzato al 3,449% rispetto al 2,363% dell'asta precedente mentre per i titoli a 18 mesi il rendimento e' salito al 3,721% dal 2,664%.

Forse un primo assaggio.

Per concludere l'allegra favola della rana e dello scorpione che volevano attraversare il fiume,

  • Moody's potrebbe cambiare l'outlook del debito sovrano degli Stati Uniti (!)

Per la cronaca, rana e scorpione affogarono entrambi, ma tutti gli altri vissero felici e contenti.

Saluti felici

Felice Capretta

lunedì 13 dicembre 2010

Attacco al debito italiano, Berlusconi

Dichiarazione di oggi del premier




Ci ricorda sinistramente ....qualcosa.....

E sempre a proposito di Spagna e di nessun bisogno di aiuto, Moody's giudica ora negativo l'outlook del rating delle banche spagnole.

Saluti felici

Felice Capretta

mercoledì 8 dicembre 2010

Strauss-Kahn, l'evergreen della comicità

Dominique Strauss-Kahn, lo Zar del Fondo Monetario Internazionale, ha appena sgranato un rosario di perle di comicità.

Ve le proponiamo in originale.

  • il g20 si è mosso con decisione per scongiurare una seconda grande depressione (minuto di silenzio, ricordiamo un recente titolo: "G20, accordi senza vincitori")
  • le autorità stanno procedendo lentamente nel regolamentare le istituzioni non bancarie (questa ci vuole un po' a capirla ma poi è veramente comica)
  • la principale causa della crisi globale è stata la carenza di un sistema di regolazione e supervisione finanziaria (già. urge una governance globale non eletta, o meglio, un governo mondiale)
  • Non dobbiamo aspettare - aggiunge Strauss-Kahn - c'e' bisogno di iniziare a ricostruire le strutture di governance. E' tempo di un salto triplo in avanti. (ah, ecco)
  • sul banco degli imputati anche l'idea che i mercati da soli si autoregolamentino (ah, maledizione!)
  • la crisi non è finita (già.)
  • dobbiamo essere preparati quando arriverà una nuova crisi, perchè la domanda non riguarda il se ma il quando (ma se ancora non è finita, come fa ad arrivare una nuova? e soprattutto, se ne è così certo e lo dice pure quando negava l'evidenza come ben sanno gli affezionati lettori, cosa ci dobbiamo aspettare ora?)

Infine

  • sulla Grecia: siamo molto impressionati dai risultati [...] molto è stato fatto, ancora molto resta da fare

Il commento della popolazione greca, molto impressionata

Roma, 8 dic. - (Adnkronos/Dpa) - Traffico in tilt in Grecia per lo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico ad Atene e Salonicco. I lavoratori protestano contro i tagli operati nel quadro del piano di austerity varato dal Governo per ottenere gli aiuti per 110 mld di euro da Ue, Bce e Fmi. La mobilitazione di oggi e' solo il primo passo verso lo sciopero nazionale del 15 dicembre. A sostegno dell'agitazione, oggi saranno anche interrotte le transazioni nelle banche per tre ore, a partire da Mezzogiorno.

Intanto, tonnellate di immondizia si stanno accumulando nelle strade della Capitale, dopo diversi giorni di agitazione da parte degli addetti della discarica principale, che chiedono il rinnovo di 100 contratti a termine.


Proprio lui, quello di cui il 18 maggio 2010, come ricorderanno gli affezionatissimi, scrivevamo


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Grecia, crisi non si sta allargando, Strauss-Kahn,

ROMA - La crisi greca non si estenderà ad altri paesi di Eurolandia. Lo ha detto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn.

La crisi attuale è una crisi che riguarda solamente la Grecia

[...]

Mi aspetto che gli europei facciano tesoro di questa crisi perriformare le istituzioni europee

perché

intorno alla moneta unica non è stato creato un ambiente economico che renda l'euro funzionante durante una crisi.
Proprio lui, Strauss-Kahn, che senza fiatare ha reso disponibili 220 miliardi di euro (miliardi!!) e che l'altro giorno dichiarava di

non aver dubbi che il piano porterà la Grecia fuori dai problemi

e anche

Le misure adottate sono pesanti, ha affermato, ma c'è la possibilità che, una volta che il piano sarà attuato, la ripresa potrà essere più forte.

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Già.



Saluti felici

Felice Capretta

PS: segnaliamo il crescente buzz sull'opportunità di emettere eurobond, ovvero titoli di debito dell'Unione Europea. Ci torneremo sopra prossimamente se l'argomento prende piede.

lunedì 6 dicembre 2010

la traccia della crisi a W

Visto sul NYT: andamento della disoccupazione, comparazione mese su mese dall'inizio della crisi, confrontata con gli andamenti di altre crisi precedenti.




C'e' altro da aggiungere?

Saluti felici

Felice Capretta

mercoledì 1 dicembre 2010

Gli inevitabili aiuti alla Spagna

A volte c'e' da chiedersi se non ti prendono in giro deliberatamente, dopo tutto quello che hanno scritto perfino i media mainstream. Non c'e' neanche da pretendere che leggano il nostro articolo precedente, ma almeno che leggano quello che loro stessi hanno scritto.


Partiamo da qualche tempo fa e leggiamo.


9 Febbraio - Almunia, la Grecia non ha bisogno di aiuti

Il 9 Febbraio 2010 ci informava il Times of India (e molti altri) della bella notizia e tutti ci rallegravamo.




5 Marzo - Angela Merkel, la Grecia non ha bisogno di aiuti


Il 5 Marzo 2010 ci informava BBC della bella notizia e tutti ci rallegravamo.




22 Marzo - Papandreu, la Grecia non ha bisogno di aiuto


Il 22 Marzo 2010 ci informava AGI della bella notizia e tutti ci rallegravamo.






2 Maggio 2010, senza parole







Poi....


30 Settembre - Juncker, l'Irlanda non ha bisogno di aiuto


Il 30 settembre 2010 ci informava ASCA della bella notizia e tutti ci rallegravamo.




16 Novembre - Bruederle, l'Irlanda non ha bisogno di aiuto


Il 30 settembre 2010 ci informava Milano Finanza della bella notizia e tutti ci rallegravamo.




28 Novembre 2010, senza parole





e infine....

27 Novembre - Barroso, Teixera dos Santos, Zapatero, Spagna e Portogallo non hanno bisogno di aiuti

Il 27 Novembre 2010, ci informava Il Sole 24 Ore della bella notizia e tutti ce ne rallegravamo.



La notizia di oggi....

2 Dicembre - Zapatero, la Spagna non dovrà ricorrere ad aiuti

Oggi, 2 dicembre 2010, ci informa Reuters della bella notizia e tutti ce ne rallegriamo.



MADRID (Reuters) - La Spagna non dovrà ricorrere ai fondi di sostegno dell'Unione europea. A dirlo è il primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero, a quanto emerge dal testo di un'intervista televisiva con l'emittente Cnbc che verrà trasmessa oggi.

Zapatero ribadisce inoltre la necessità di "una politica fiscale molto più integrata" per la zona euro.

Il processo di risanamento del settore bancario spagnolo non ha subito rallentamenti, ha spiegato il premier, aggiungendo che la Spagna ha dovuto immettere nel proprio sistema bancario meno capitali di ogni altro paese della zona euro.

"Si è trattato a malapena dell'1% del pil, 11 miliardi di euro per raggiungere i livelli richiesti di capitalizzazione, meno di Francia, Germania e naturalmente della Gran Bretagna" ha detto Zapatero.




Chissà come va a finire.


Saluti felici

Felice Capretta